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Luna Coyote

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California, selvaggio (e weird) West. Le avventure del pistolero maledetto Dirk Blackfull sono una leggenda e il solo nominare il suo nome incute assoluto terrore nei peggiori pendagli da forca a ovest del Pecos. Alcune Dime Novel in odore di zolfo ne raccontano le misteriose avventure, come quella delle miniere abbandonate di Silverado, nel 1880, preda del maleficio di una defunta bruja messicana e della sua diabolica creatura: Remero, il Cavallo dell’Inferno…

C’è qualcosa di affascinante nelle dime novel, narrativa d’intrattenimento o, come amo dire, storiacce. Brutte storie raccontate da folli col chiodo fisso della scrittura.
Stilisticamente Marolla cresce a ogni storia che completa, impossibile non notarlo, e se pure lui si definisce “uccisore di pov”, “utilizzatore spasmodico di avverbi” e “abusatore di infodump”, la sua prosa scorre via accompagnandosi a un nugolo d’immagini e colori e odori.
Taglio cinematografico d’intere sequenze narrate, o meglio ancora, tavole di un fumetto, visto che Samuel Marolla è pure sceneggiatore per la Bonelli.
Ma il punto è la selvaggia bellezza che le dime novel recano con sé: anarchia narrativa che s’abbevera al fantastico senza vincoli, se non quelli dell’autore stesso.
Un piccolo sogno per una piccola epoca, quella che ci troviamo a vivere, noi pionieri della scrittura digitale.
Che è una cosa che sa tanto di cercatori d’oro, a caccia di pepite nello Yukon, sa di California, oltre la cui terra c’era l’oceano infinito, che profumava di mosto, di gomma di pino, di fusione tra popoli: indiani, cinesi, spagnoli, inglesi e tutta la restante feccia del mondo occidentale, che più andava a occidente più s’imbarbariva. O forse, semplicemente, tornava a essere se stessa, senza ipocrisie vittoriane.
Ma, come detto, oltre l’ultima frontiera c’era solo un’infinita distesa d’acqua.
Questo è weird west, Luna Coyote segue le ingombranti orme di zoccolo di un destriero infernale, dalle froge sulfuree, che azzanna squarcia pesta sventra, indissolubilmente legato a un uomo maledetto.
E, dall’altra parte, l’antieroe: Dirk Blackfull, adorno di tatuaggi guizzanti d’inchiostro e d’argento e di maledetti e antichi demoni, un personaggio che ci si presenta in una tinozza, a mollo con un pezzo di sapone, alla fine del fiume d’umanità perduta della terra delle arance.
Uno che ne ha viste tante, Blackfull, soprattutto sovrumane. Cose inenarrabili.

E voi leggetelo, prendete con voi un frammento di narrazione viva e pulsante. Una storiaccia, una dime novel, una piccola avventura di una piccola epoca.

disponibile sul Kindle Store

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