Libri

La Guerra del Fantasy in Italia

Rilasciate dalle Segrete di Azkaban, due donne stanno diffondendo, loro malgrado, gioia, disperazione e pazzia in egual misura nelle menti degli abitanti della Palude venefica e malsana che meglio rappresenta la produzione fantasy italiana.

I loro nomi sono Licia Troisi e Chiara Strazzulla.

Gli ipotetici effetti causati, secondo i detrattori, dal pronunciare (o scrivere) con troppa leggerezza i nomi delle due scrittrici

Personalmente non apprezzo molto la letteratura fantasy, tutto quello che ruota intorno al fantastico sì, ma non particolarmente questo genere letterario che, per varie ragioni, giudico limitante. Infatti, non avevo mai sentito nominare Chiara Strazzulla fino a un paio di giorni fa; Licia Troisi, invece, la conoscevo credo esclusivamente per merito della campagna pubblicitaria che accompagnò il suo esordio letterario.

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Nihal della Terra del Vento
eroidelcrepuscolo
Gli Eroi del Crepuscolo

Da qualche giorno, però, la mia attenzione  è stata attirata dalle polemiche vivacissime sorte in merito alle recensioni fatte da alcuni blogger sulle ultime opere delle suddette autrici.

E quindi io che mai ho letto la Troisi e la Strazzulla, e forse non leggerò mai, mi sono ritrovato inconsapevole, coinvolto e divertito lettore di questa guerra tra strenui e avversati (forse anche detestati) sostenitori di questa coppia di giovani talentuose scrittrici e fieri, polemici e arguti critici di entrambe.

In breve, le correnti che mi è parso siano dominanti a riguardo sono le seguenti,

aLe due Scrittrici sono eccezionali = i detrattori appartengono alla vasta schiera degli aspiranti scrittori falliti; conclusione: le loro critiche stupide sono dettate solo dall’invidia.

bLa Critica Letteraria = i romanzi in questione sono stati concepiti male e scritti anche peggio, con la tacita complicità dei correttori di bozze o editor; conclusione: farebbero meglio a essere radunati tutti i volumi in questione e portati al macero perché meri contenitori di vuoto siderale spacciato per fantasy.

cLa Critica Destruens = le scrittrici in questione fanno cagare in quanto tali, i loro libri meritano il fuoco purificatore e le case editrici sono complici/ideatrici di un complotto teso a spacciare ai lettori merda maldestramente mascherata da romanzi fantasy; conclusione: occorrerebbe maggiore trasparenza e serietà da parte di tali case editrici che dovrebbero adottare una politica simile a quella delle industrie di tabacco e porre sulle copertine avvertenze del tipo “Questo libro nuoce gravemente alla salute dei tuoi neuroni“, in modo da scaricarsi di ogni responsabilità nel caso in cui il lettore deluso si accorga di aver perso qualche cellula cerebrale.

Ora, è fin troppo facile comprendere l’atteggiamento di coloro che si rispecchiano nel punto a. Secondo me, l’ammiratore non corrisponde quasi mai all’esperto del settore, non voglio dire che tra costoro non ce ne siano, ma che per la stragrande maggioranza, i fan sono persone, adolescenti in primis, che stanno aprendo per la prima volta un libro in vita loro e che quindi sono semplicemente inconsapevoli e inadatti a rendersi conto delle eventuali carenze stilistiche e/o sintattiche di qualsivoglia autore; cosa che, al contrario, non sfugge di certo ai lettori più esperti. Per i nuovi lettori, o lettori vergini se preferite, ignari di ciò che sia la letteratura, tutto è nuovo e perciò interessante e originale. E’ come se il luccichio dei titoli e gli sfavillanti colori dei disegni delle copertine bastassero da soli a far trarre loro piacere dal libro che hanno acquistato. Il libro in sé, credo, non è neppure importante. Che si tratti della Troisi, della Strazzulla o di chiunque altro è contingente e la scelta che spinge all’acquisto è dettata, molto probabilmente, dal fatto che si parli tanto, nel bene e nel male, di un romanzo piuttosto che di un altro. E’ lettura d’esordio.

Per quanto concerne coloro che si rispecchiano nelle correnti b e c il loro atteggiamento mi sembra in qualche modo riassunto dal filmato seguente:

I Critici del Balrog finiscono nell’Abisso insieme a Lui

Intransigenti, piacevolmente cattivi, alle volte stucchevoli e saccenti in modo insopportabile, satirici e perennemente affamati di BEI ROMANZI che non arrivano MAI. Ed è il fatto che essi non arrivino a tenerli in vita. La speranza che un giorno un genio del fantasy emerga da qualche Valle d’Ombra a dissipare con la propria luce l’oscurità della Palude nella quale  costoro, ipercritici, ristagnano intrappolati dalle radici in putrefazione dei libri osceni (a loro dire).

Il vero problema è che questa Palude dà dipendenza e che, paradossalmente, fornisce con i suoi frutti marci linfa vitale che consente loro non solo di sopravvivere, ma che nutre la loro forza, la loro vis satirica e permette loro di continuare a esistere.

Se, e ribadisco se, i romanzi in questione sono scritti male, sono pieni di sviste e di orrori stilistici o di inesattezze sintattiche e, in definitiva, tutto paiono fuorché romanzi, la responsabilità, se c’è, sussistendo la volontà di pubblicarli, è di chi doveva ma non ha voluto correggerli, anzi, probabilmente non li ha neppure letti…

Emblematico, in quanto esempio di trascuratezza estrema nell’ambito dei media, resta il caso del film porno trasmesso sulla RAI durante il Giubileo del 2000.

Come è stato possibile?

E’ successo perché coloro ai quali spettava accertare che il contenuto del film fosse confacente alla fascia oraria di messa in onda se ne fregarono altamente di verificare alcunché basandosi esclusivamente sul titolo dello stesso che, se ricordo bene, alludeva al genere western. Il film era sì un western, ma inadatto al Giubileo… Ne trasmisero una quarantina di minuti buoni prima di essere sommersi da una valanga di telefonate di protesta di telespettatori inferociti e solo dopo alla RAI realizzarono cosa stava andando in onda!

Questo tanto per far capire che in qualunque ambito c’è sempre gente che svolge male il proprio lavoro. Agli altri le conseguenze.

lebuoneintenzioni
Il luogo dove finiscono le buone intenzioni (da gridskipper.com)

Invito tutti coloro che hanno letto Licia Troisi e Chiara Strazzulla e che quindi, diversamente dal sottoscritto, hanno esperienza diretta della materia a scrivere la loro opinione in merito.

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    • 15 anni ago

    E le polemiche continuano a infuriare! Basta che qualche ospite di passaggio si azzardi a lasciare un commento anche solo vagamente sospetto di faziosità (da una parte e dall’altra) che si scatena un finimondo di flame.
    Tutto molto noioso e molto triste.
    Credo che si combatta per un diritto alla parola che già si possiede. Se così non fosse i blog non esisterebbero.
    Alla fine sono d’accordo con te. Gli uni arricchiscono gli altri e viceversa.
    Sono dei simbionti………. Visto? Sto guardando la serie che mi hai consigliato 🙂 . Questi due libri, però, non ho proprio intenzione di leggerli! 🙂
    XXX 😉