Sono un cattivo lettore. Lo sapete, no?
Miope, astigmatico, spesso vittima di fortissime emicranie. Se leggo per una, due ore di seguito, dipende dalle giornate e anche dal clima, i caratteri iniziano a ballare sul foglio e a sdoppiarsi. E non c’è correzione che tenga, dal momento che il mio astigmatismo è progressivo e severo, a giudicare dall’ultimo bollettino di guerra del mio oculista. Chissà come andrà a finire… eheheheheheh
Che volete farci? La vita va così…
Di conseguenza, sono anche un cattivo scrittore.
Idee ne ho tante, e la maggior parte finiscono per essere buttate giù in fretta, alla rinfusa, così come vengono, in appunti che raramente sviluppo.
Una sfilza di limitazioni che comunque non mi hanno impedito di giungere ad un ambizioso traguardo negli studi, ma che hanno limitato il numero di autori che avrei potuto, forse dovuto conoscere e di certo il numero dei racconti, romanzi che avrei potuto o dovuto scrivere.
Il bello è che, a giudicare dalle costanti recensioni dei miei amici blogger, ma anche dei “nemici”, non sembra che mi stia perdendo molto. La maggior parte degli scritti degli autori attualmente pubblicati non vale neppure la carta sulla quale sono stampati. E i nomi validi si riducono ad una breve lista, spesso esterofila, ancora più esigua se si dovesse aggiungere il discriminante della validità, unito a quello della qualità e alla prolificità.
Ragion per cui, se si dovesse/volesse stilare un elenco di autori che siano contemporaneamente validi, prolifici e il cui livello qualitativo sia costante nel tempo, mi domando: di quanti nomi essa sarebbe composta?
Leggo poco, dunque, ma con la serena consapevolezza che quel poco che leggo vale e, naturalmente, di non stare perdendomi poi molto di tutto il resto che ho scelto di ignorare.
Tra l’altro, sono persino convinto, diversamente da moltissimi altri, che leggere tanto arrechi nocumento al fattore, indispensabile, dell’originalità.
Magari leggendo se ne guadagna in stile e scioltezza di sintassi, ma di sicuro se ne riceve un danno per ciò che concerne la fantasia, alla base non già della sola para-letteratura o letteratura di genere, ma di tutta quanta.
Il mio motto, come ho già avuto modo di scrivere, se ne avessi uno e fossi convinto che servisse sarebbe: non leggere (tanto) per non copiare.
E se, invece, dovessi pentirmi di questa mia posizione e in futuro volessi recuperare il tempo perduto? E se il mio deficit visivo non me lo consentisse più?
Queste sì che sono domande interessanti.
Esistono i lettori, ovviamente a pagamento. Ed esistono gli audiolibri. Sarebbe la stessa cosa? Boh…
Più in generale non venero i libri. E quindi, nella diatriba tra carta e elettronica, ben venga l’elettronica per ragioni di rapidità di consultazione, costi contenuti o assenti e spazio. Il fascino delle biblioteche polverose tocca anche me, è vero, ma lo lascio a chi ha la forza, i mezzi e la volontà per comporle e prendersene cura. Io no di certo.
Gli audiolibri sono strumenti interessanti, specie se letti da voci famose. E’ vero che dipende anche dalla voce… Gassman la Divina Commedia me l’avrebbe fatta amare anche nel caso in cui fossi stato un selvaggio cannibale, su chiunque altro non ci metterei la mano sul fuoco, specie se penso a Dustin Hoffman alle prese con Leopardi…
Ma non ho ancora fatto uso di audiolibri, per cui, non so che dirvi. Se da un lato quest’avventura mi attira, dall’altro mi spaventa un po’… (cit.)
Poi ho scoperto questo sito, NakedGirlsREADING.com, e ho capito che c’è speranza anche per gli incalliti cattivi lettori come me. Che, in futuro, preferiranno solo ascoltare…
Ragazze che leggono. Ragazze nude che leggono.
Cosa leggono?
Domanda legittima o solo ipocrita curiosità?
Ma, ha davvero importanza? 😛
In ogni caso, da quello che io leggo sul loro sito, questo è uno show riservato ai soli spettatori statunitensi. Ambosessi, s’intende. Che hanno il solito culo… vabbé, chiamiamola fortuna, in questo caso…
Eppure, Steven Padnick, un tale che ha assistito a queste performance, ha scritto su Tor.com sostenendo che:
The effect on the crowd, mostly couples, was intoxicating. During the erotic readings, there were hoots and hollers. When Jo Boobs read a shockingly explicit passage from 1748’s Memoirs of a Woman of Pleasure, involving two women holding a third’s legs wide apart for the pleasure of a young man, the catcalls came loud and fast. But during the non-erotic readings, the audience fell into rapt attention. Gal Friday’s staccato, deadpan reading of American Psycho was an electric thrill of watching a broken mind at work.
But the performance of the night belonged to Sapphire Jones, who read the Death of Snowden scene from Catch-22. Standing tall and straight as a lamppost, with light inflection and perfect rhythm, Sapphire evoked the bleak sorrow of Yossarian’s inability to save, or even comfort, the dying Snowden beyond feebly repeating “There, there. There, there.” That she was tall, trim, and not wearing a stitch of clothing meant very little by the end of her reading, compared to the stark beauty of Joseph Heller’s devastating prose.
Avete capito? Non solo leggono completamente nude, ma leggono anche bene, talmente bene che gli astanti, il più delle volte coppie, sembrano dimenticarsi di quel piccolo dettaglio, ovvero che sono nude, e giacciono rapiti dalla squisitezza della loro voce alle prese con la prosa di turno, che viene costantemente valorizzata o almeno, così sostiene il signor Padnick. Perché non credergli? Io una volta ci andrei, giusto per rendermene conto di persona. Sbaglio, forse?
Bisogna sperimentare. Non è il mio motto, ma in alcuni casi lo trovo giustissimo…
C’è altro? Ah, sì! Se per caso vi interessasse davvero conoscere i titoli oggetto delle letture, ecco il link alla Reading List presente sul sito. Noterete libri quanto meno sorprendenti e senz’altro per tutti i gusti.