La verità: sono stato un rottame.
Forse questa ammissione non fa bene al web marketing (o soprattutto ai suoi guru), ma credo anche che l’internet ami le storie di patimenti e riscatti.
Sono stato un rottame, dicevo, e le ragioni le ho scritte qui.
Adesso le cose girano un po’ meglio: sto scrivendo, sto lavorando (se avete bisogno di un editing, scrivetemi qui e chiedete), ho un buon podcast, e ho ritrovato il piacere di mandare avanti Book and Negative, che essendo la trasposizione di me stesso su internet, è stato un rottame pure lui.

Lo sono stato, dicevo, ma col miglioramento arriva pure la presa di coscienza di aver trascurato tante cose. Qualche amico, la famiglia (quel che ne è restato, per lo meno), il mio stesso lavoro. Eh già, prima di essere editor mi considero uno scrittore. E se l’ho fatto è stato per potermi rigenerare. Io ricresco nel silenzio.
Non molto tempo fa, uno dei due figuri di cui vi sto per parlare mi disse: devi promuoverti sul web!
Perché oltretutto io sono pure questo: parlare di ciò che faccio mi imbarazza, perché ho netta la sensazione di infastidire il prossimo. Se sia vera, questa sensazione, o no, non so dirlo. Forse non è importante, dato che non mi passerà mai.
Veniamo a noi:
sempre qualche tempo fa, Bookanieri Libri & Rum mi aveva invitato per una puntata speciale su Profumo di Suskind (e all’epoca ero ancora in fase clou, ovvero poco meno di un rottame). E basterebbe questo a ringraziarli. In epoca di abbandono e isolamento, essere considerati ancora ha significato tanto. Ma non bastava, mi hanno fatto la sorpresa: ha dedicato un episodio a Perfection, il mio ciclo di fantascienza.

E no, non ho finito, voglio aggiungere ancora qualcosa.
Mi ha fatto piacere, ma non per le ragioni che possono essere più evidenti, ovvero la pubblicità che ne è derivata, ma perché hanno innanzitutto parlato della mia scrittura, che per me è la cosa più importante.
Mirko e Luca hanno colto per me la cosa più importante: le storie che racconto sono succedanee alla scrittura, che è la parte principale, per la mia convinzione personale che la scrittura riesca a intrattenere al di là della storia, se efficace.
Sentirli parlare – tra le altre cose – di come io insista su dettagli apparentemente casuali che ti aiutano a vedere i personaggi e a vedere l’ambientazione, ecco, è stato bello.
Quindi questo è un ringraziamento pubblico certamente non dovuto, ma assolutamente sentito.
Perché io sono stato un rottame, è vero, e loro non avevano alcuna ragione per stare lì ad aspettare che raccogliessi i pezzi di me stesso e mi rimettessi in piedi. Ma l’hanno fatto. E mi hanno anche letto per davvero. E mi hanno consigliato pure qualcosa da bere.
Grazie.
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