Cinema

La leggenda del mantello rosso e altre piacevolezze in Scream Queens

Scream_Queens,_title_artEcco, Scream Queens è la vera sorpresa dell’anno, per la mia ragazza, che non ci avrebbe scommesso un centesimo, sul fatto che mi sarebbe piaciuta così tanto, e per me stesso, perché io avrei scommesso contro di me.

Ma resta il fatto:
trovo che Scream Queens sia quanto di meglio la TV (e la narrazione) abbiano da offrire, oggi.
Per farsela piacere ammetto che si debbano stringere molti patti: ma andiamo, è così per ogni prodotto vagamente superiore alla norma, o che dalla norma si discosti.
Fa schifo, o piace da matti.
Bello liscio.
È un nonsense, una commedia umorale, è una situation comedy macabra dove gli eventi, abbiamo visto, si susseguono lungo un fil rouge sottilissimo, quasi evanescente: è una sitcom sotto anfetamine™.

5 SQ_Chanel_BlinkL’ultimo episodio in particolare è una summa di tutto ciò, e anche della perizia narrativa di Ryan Murphy, e della sua passione nell’impiego della contaminazione.
Operazione che consiste appunto nel contaminare un’opera con sfumature desunte altrove, che di solito, nel suo caso, ha due tipi di connotazioni, espone il gusto sopraffino del suddetto autore e produttore per la cultura cinefila, con continui richiami a opere rare e eccellenti (tra l’altro, se vogliamo insistere su questa strada, trattasi addiritura di alessandrinismo, ché Murphy scegli con cura fonti piuttosto rare, per le sue citazioni), oppure, ed è il caso della puntata numero nove, contaminazioni desunte da leggende metropolitane.

Behind-The-Screams-The-Man-Behind-The-MaskIn particolare, assistiamo, durante una narrazione corale, in cui le protagoniste si chiudono in una stanza per raccontarsi storie dell’orrore (per superare l’orrore reale), alla rappresentazione di una leggenda giapponese, detta Aka Manto.
Ovvero del Mantello Rosso.
Prima di continuare, bisogna analizzare l’ovvio parallelismo che c’è tra la leggenda e Red Devil, il serial killer antagonista di SQ. Entrambi vestono un mantello rosso, entrambi uccidono, entrambi compaiono quasi fossero trafigurati dalla natura umana a una natura altra, che li fa diventare leggende.

akamanto

In ogni caso, la leggenda giapponese dell’Aka Manto è esattamente come viene mostrata in SQ. È ambientata nei bagni delle scuole e interviene allorché un ragazzo o una ragazza occupino, sedendo sulla tazza, l’ultimo separé, il più lontano dalla porta d’ingresso.
Mentre è seduto, l’occupante udirà una voce all’esterno che gli domanderà che tipo di carta desidera, se rossa o blu. Se l’occupante risponderà rossa, verrà sgozzato, in modo tale che i suoi vestiti e la sua faccia diventeranno rossi, se sceglierà quella blu, sarà strangolato e il suo viso diventerà blu a causa dell’asfissia.
Rispondere tirando in ballo altri colori non farà altro che causare il repentino trapasso, con l’anima trasportata direttamente negli inferi.

Ma, a differenza della leggenda mostrata in SQ, esiste un modo per scamparla, ed è rispondere di non aver bisogno di carta. Il Mantello Rosso, a quel punto, vi lascerà in pace.

tumblr_inline_nv9xx4gmPX1qgk4m1_500Sì, una leggenda metropolitana scolastica, che s’impernia sul concetto di igiene personale per determinare la sopravvivenza o la condanna della possibile vittima.
Che, a pensarci, si sposa benissimo con l’atmosfera della serie, che, complice una superlativa Emma Roberts (Chanel), riesce nel difficile compito di elevare a sine qua non un personaggio assolutamente negativo, sotto ogni aspetto, talmente negativo da farmi ancora accarezzare l’idea che, al di là, della fruizione squisitamente scenica di SQ, il suo autore abbia inteso caricare di valori simbolici il tutto, personaggi e addirittura scenografie, secondo un sistema di stratificazione ben preciso, e per quello che posso vedere finora, perfettamente riuscito.

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Indice degli speciali sulle serie QUI

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec