Cinema

La Caccia e i Robottoni Giganti

Hunter Prey - poster

Già da un po’, su siti geek/nerd di vario genere (i migliori, in questi casi) circolano voci su questo film low budget, Hunter Prey, del regista Sandy Collora; quest’ultimo ha già collaborato, in veste di creativo e designer, a numerosi film di fantascienza, tra cui il capolavoro The Abyss (1989) di James Cameron.
La trama ricorda da vicino, forse troppo, uno dei miei film preferiti, Pitch Black (2000), essa, infatti, parte proprio dalle medesime condizioni di quel film: un’astronave che precipita su un pianeta desertico, i sistemi di comunicazione fuori uso e pochi superstiti. Tra quei pochi un alieno prigioniero, che in seguito all’incidente riesce a fuggire, e degli umani bardati come Boba Fett che gli danno la caccia.
Qui la sinossi ufficiale:

The Prometheus has dropped out of orbit. Communications and life support systems are down. Situation Critical: Status of Crew and Prisoner unknown. With orders to catch their Alien Prisoner alive the surviving crew of the spaceship Prometheus pursue a dangerous game of cat-and-mouse with their escaped prisoner on a deserted and barren planet. But, who is the hunter and who is its prey? (da geektyrant.com)

Eppure, nonstante l’intreccio apparentemente non brilli di originalità, il film, visto in anteprima dalla critica, ha ricevuto molti consensi. Vedendo le scarne immagini del trailer, sinceramente, non mi sembra una gran cosa, ma mai dire mai.


Hunter Prey (2009) – teaser trailer

Non sono il tipo che va in cerca dell’originalità a tutti i costi; quegli archetipi, che sono anche il nostro motto, stanno ad indicare proprio quei temi universali, comuni al modo di narrare le storie del nostro inconscio. I motivi, in questo caso la caccia, possono anche essere uguali, ma pur sempre godibili se dispiegati e descritti con bravura.
Non resta che aspettare.

La seconda segnalazione riguarda un cortometraggio, Ataque de panico! (Panic Attack!), che fa impallidire qualunque film di fantascienza, se rapportiamo i costi gargantueschi delle recenti produzioni con gli appena 300 $ di quest’ultimo. A cura di Federico Álvarez e Mauro Rondán, direttamente dall’Uruguay.


Ataque de panico! (Panic Attack!)

Non so se sia vero il fatto che sia costato solo 300 $… Detto tra noi, sembrano davvero pochi. Ma anche se fossero stati in realtà 3000 o 30000, sarebbero stati soldi ben spesi!

fonti:
liveleak.com

Scrittore, editor e sognatore!
    • 15 anni ago

    Belli!
    Ho cercato notizie sur cortometraggio e l’ho trovata pure io ‘a notizia dei 300 dollaroni!
    Da non crede’!

    😎

    • 15 anni ago

    Il cortometraggio è fantastico!
    Forse con un’ottima conoscenza di computer grafica si può realizzarlo anche con meno di mille dollari, non so.
    Sta di fatto che è una gioia per gli occhi: 5 minuti intensi, migliori di tanta robaccia che passano al cinema…

      • 15 anni ago

      Sta di fatto che è una gioia per gli occhi: 5 minuti intensi, migliori di tanta robaccia che passano al cinema…

      Non posso che quotarti! 😉

    • 15 anni ago

    “Veniamo in pace”

    Ahahahha COME GODO 😛

    • 15 anni ago

    Hunter Prey non mi sembra originale ne nella storia ne nel design che a me ricorda ,oltre che Boba Fett,
    un pò le armature atomiche leggere di fallout 3…
    Tranne il nome ” Attacco di panico” il cortometraggio è molto più interessante ^^.

      • 15 anni ago

      Dimenticavo, la musica di Attacco di Panico credo sia stata riciclata da 28 settimane dopo o 28 giorni dopo, uno dei due! 😀

        • 15 anni ago

        Mi sembrava di averla già sentita!
        Ho sbirciato su altri siti e la notizia dei 300 $ sembra corrispondere a verità! 😯
        Non so proprio come abbiano fatto, ma l’hanno fatto!

    • 15 anni ago

    Tralasciando il primo, per commentare il quale aspetterò notizie più corpose, devo dire che il cortometraggio è spaventoso, in senso buono!
    Dubito che sia costato solo 300 dollari, anche se, trattandosi di Uruguay, lì le cose costano meno…
    3000 dollari mi sembra una cifra più credibile.

    Poi, sulla tua fonte, c’è scritto che è stato prodotto e realizzato in sei mesi. Da un’altra parte ho letto che, invece, sono occorsi due anni per realizzarlo e, in questo caso, i costi sarebbero lievitati di brutto.

    Mah, dopo i risultati eccelsi di District 9, spero che il low budget torni prepotentemente, se non altro per dare uno schiaffo morale a gente come il signor Cameron che si permette di spendere, tra produzione e marketing, ben 500 MILIONI di dollari per il suo Avatar!
    😯