Soltanto in pochi amano le tenebre. Quelle atmosfere difficili a distinguersi, sorde e ovattate, al confine del sogno, percepibili quando lo stato di coscienza s’assopisce, e le ombre si allungano per divenire liquide, quasi fossero inchiostro.
Non conosco questo film. Ne ho visto solo il trailer, ma già la promessa della sua poetica mi attira, al di là di ciò che potrà rivelarsi, alla resa dei conti.
Se un film fosse fatto solo d’immagini senza un nesso logico, questo Ink, scritto e diretto dall’indipendente Jamin Winans, avrebbe già riscosso la mia approvazione, per la delicatezza e la morbidezza del suo chiaroscuro… e le sue creature da fiaba.
Ink è un mercenario brutale, mostruoso, al servizio di creature del mondo dei sogni che dispensano dolore agli esseri umani, tramite gli incubi. Egli rapisce una bambina di otto anni, per portare avanti un proposito oscuro e misterioso. Suo padre deve salvarla, aiutato da personaggi presenti solo nel suo inconscio, inseguire sua figlia, recuperarla e trascinarla via da questa fiaba nera e urbana, costantemente a cavallo tra due mondi.
Nessuna idea di quando e se (nel caso non sia già approdato) arriverà sul mercato italiano, probabilmente in versione dvd o blu-ray, ma è senz’altro un film da prendere almeno in considerazione.
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