Ci siamo. Un giorno vi svegliate e scoprite che non è più soltanto una fantasia: l’apocalisse è arrivata. È già in strada. Sta entrando dalle finestre (cit.).
E voi, in quanto sopravvissuti, dovete fare di tutto per sfangarla. Questa lista di Dieci Tipi da evitare a ogni Costo in Caso di Apocalisse, può esservi utile, visto che il 2012 incombe. Sorge in concomitanza con una classifica simile, stilata da Alex questa mattina.
L’Apocalisse è pensiero comune, ormai, come sognare la Grande Onda. E, cosa importante, non è una scampagnata. Le considerazioni espresse in quest’articolo sono rivolte agli stereotipi, che rappresentano categorie umane. È ovvio che esistono le eccezioni e che, presi singolarmente, chiunque tra questi tipi possa essere l’uomo (o la donna) migliore del mondo.
Cominciamo.
10 – il Predicatore
chi è: di solito è quello che parla da un pulpito, o nelle piazze. Ama la trascendenza.
poteri: plagiare le menti deboli
frase tipica: “Pentitevi! Riscoprite il Signore! Questo è l’inferno, il paradiso ci attende” e altre stronzate del genere.
È una figura di difficile comprensione, e di totale inutilità. Mentre l’inferno (quello vero, tangibile) infuria nelle strade e la società collassa su sé stessa, vittima della propria stupidità e scarsa capacità d’adattamento, c’è sempre qualcuno che, anziché rendersi utile svolgendo una qualunque attività pratica, dà fiato alla bocca, scoprendosi un Bernardo di Chiaravalle. Le Crociate di cui parla, però, di solito finiscono nel giro di poche settimante, sotto i colpi degli infetti, dei prepotenti e del nulla che è la loro stessa visione del mondo, visto che sono concentrati solo sul dopo.
9 – il Pacifista
chi è: quello che porge l’altra guancia, ma che ne farebbe anche a meno
poteri: morire da idiota, meravigliarsi di come il mondo sia diventato un posto conflittuale
frase tipica: “Dobbiamo trovare un modo per convivere, c’è posto per tutti.”
È immancabile. Fuori della porta di casa ci sono centinaia di migliaia di cannibali morti, bande di predoni e razziatori e lui vuole parlare con la gente, perché questo è il senso della vita, quello che lo rende un essere umano. Preferirebbe fondare una comune e praticare l’amore libero piuttosto che avere l’ardire di premere il grilletto per fregarsi le scorte di viveri del suo amato vicino. Ma non c’è da preoccuparsi, il pacifista, come tutti i suoi simili, non arriva al terzo mese di sopravvivenza; gli zombie, a quel punto, se lo sono già mangiato.
8 – il Vigliacco
chi è: quello che si chiude dietro la porta che vuol dire salvezza
poteri: essere una spina nel culo
frase tipica: “Non preoccuparti, ti aspetterò.”
Si riconosce subito. È quello che, di fronte alla prospettiva di esplorare un supermercato in cerca di cibo o medicinali, dice che, forse, sarebbe meglio rifletterci e non fare cose avventate.
È anche quello che ti lascia fuori, perché è rimasto ad aspettare a casa, di guardia (qualcuno deve pur farlo). Appena lo si incontra, un proiettile in testa.
7 – il Malinconico
chi è: quello che si ferma a ricordare i bei tempi andati, quand’era afflitto da depressione e ipertensione, prendeva psicofarmaci, lavorava come uno schiavo 25 ore su 24 e pagava le tasse. Che paradiso!
poteri: allietare il gruppo con iniezioni di ottimismo
frase tipica: “Non so che darei per tornare indietro.” Prego, accomodati, il piacere è solo tuo.
Avete messo su un rifugio decente, subìto poche perdite, riuscite a mettere insieme il pranzo con la cena, e avete scorte per almeno un mese. E… oh sì, avete anche lui, che nonostante mangi a sbafo, perché siete voi che gli procurate il cibo, sogna di tornare al traffico congestionato, ai politici corrotti, alla Sanità Malata, e a tutte le altre amenità del mondo di prima. Che tenero!
6 – lo Scienziato
chi è: quello che cerca la cura per salvare il mondo
poteri: il suo laboratorio in stile Doktor Frankenstein
frase tipica: “La troverò!”
Se ne sta chiuso nel suo scantinato polveroso, dove ha attrezzato un laboratorio da campo. Di solito è circondato da militari e/o mercenari che, credendolo un grande saipente, assecondano ogni sua follia, tipo quella di portargli cadaveri freschi e possibilmente infetti, per i suoi esperimenti, perché lui troverà la cura e salverà il mondo. Peccato che il mondo nel frattempo sia finito. E non ci sia rimasto più nessuno, là fuori, da salvare.
5 – l’Idealista
chi è: quello che non solo ricorda i bei tempi andati (vedi n. 7), ma che è convinto che un giorno non lontano tutto tornerà come prima.
poteri: diffondere false speranze
frase tipica: “Tutto questo finirà. Ne verremo fuori, vedrete.”
È stoicamente convinto di essere un uomo migliore, il ché significa dotato di morale superiore agli altri, beceri e stolti, che pensano solo a sopravvivere. È ottimista, e mentre gli altri fanno il lavoro sporco, impauriti e incazzati, lui, che è un grand’uomo, dispensa baci, abbracci e buon umore: converte i nemici, perché in fondo sono bravi ragazzi, ha parole d’amore e d’affetto per tutti. Perché, ehi, in fondo siamo esseri umani. L’umanità è l’unica cosa che ci rende diversi dalle bestie là fuori, giusto? No. La differenza è che voi umani siete sempre di meno, e quelli là fuori sempre di più. E non sarà un discorsetto moralistico a fare la differenza. Questo accade solo nei (pessimi) film.
4 – il Militare
chi è: quello che ricorda i bei tempi andati (n. 7), è convinto che tutto tornerà come prima (n. 5) e si applica perché ciò avvenga, in virtù delle sue mostrine.
poteri: quelli che gli conferisce il suo grado. Dare ordini. Gestire le cose.
frase tipica: “Sono solo un soldato.”
Ricostruire, imperativo morale categorico. Cosa? Tutto il brutto che c’era prima. Sì, ok, l’ordine può essere una bella cosa, e la pax romana, imposta con una potenza di fuoco superiore, non ha mai fatto male a nessuno. Ma è proprio il caso di rifare tutto esattamente come l’abbiamo lasciato? O forse è meglio ascoltare qualcuno che, magari, s’inventa un mondo diverso, migliore? La bandiera non deve essere una scusa per imporre l’oscurantismo o principi inamovibili. Ciò è contrario all’evoluzione della specie. Quella che rimane, almeno.
3 – la Madre di Famiglia
chi è: è la Mamma (o il Papà), con prole. Be’, dipende dai casi.
poteri: difendere o tradire
frase tipica: “Lascia stare mio figlio!”
Ok, l’affetto materno/paterno è sacro, ma non se si trasforma in cieco egoismo, tale da arrivare a sacrificare non solo te stessa/o (cosa lodevolissima), ma tutti coloro che ti stanno intorno perché l’importante è che tuo figlio sopravviva. E a noi che non abbiamo figli chi ci pensa? Dobbiamo morire per questo? Eppure, la mamma o il papà possono anche essere dei compagni d’avventura eccezionali, sempre per le stesse ragioni. Difendere la propria prole li rende feroci come tigri in trappola, e ottimi combattenti. Peccato per la loro natura duale.
Situazione difficile da gestire con diplomazia. È tempo di fare delle scelte.
2 – il Mercenario
chi è: lui non cambia mai, è sempre quello che viene pagato.
poteri: abilità di combattimento e sopravvivenza
frase tipica: “Ho una missione da portare a termine.”
Ci si può davvero fidare di uno così? Da sopravvissuti vi affidereste a costoro? Be’, la risposta è molteplice e dipende, in questo caso, dai singoli. Il punto è che occorre un contratto, una retribuzione e persino un guadagno. E, dopo, anche l’illusione di essere ancora liberi, mentre questi signori “tutelano” il tuo destino imbracciando armi automatiche… C’è da rifletterci.
1 – Hell
chi è: un sopravvissuto
poteri: armi da fuoco, contro-cultura, fedeltà, cinismo, opportunismo
frase tipica: “Siete come cervi. Sbrigatevi a crepare”
E infine lui, Hell. Il protagonista del mio libro, il mio alter-ego. Oppure me stesso in caso di pandemia. E credetemi, io per primo gli starei lontano.
Uomo pratico, per usare un eufemismo. Va d’accordo con tutti, purché non gli si mettano tra i piedi o non diventino un peso morto.
La verità è che nessuno è proprio al sicuro, accanto a lui, eccetto Zooey. Tutto il resto è sacrificabile: valori, famiglia, affetti, virtù, morale, civiltà.
Ricostruire è una parola che odia. A essa preferisce sopravvivere. Ed è quello che fa, perché sa fare solo quello. Del resto, non ha la prosopopea di definirsi un salvatore.
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