L'Attico

Il Regime di Realtà – parte II

AVVERTENZE: questo articolo è scritto in tono volutamente provocatorio e satirico.  È, altresì, generalista e contiene espressioni scurrili.

amara realtà

Settimana strana. Meglio di tante altre nell’ultimo periodo, ma non così brillante. Strana per me, spettatore, tanto per cominciare, e poi anche autore di questo blog.
Strana per il resto del mondo.
Queste riflessioni nascono da alcuni articoli letti sui blog di Alex, Matteo e di Elvezio e anche da alcune mail che ho ricevuto.
Sono stati decisi i “prezzi” degli eBook. E io, particolarmente ispirato da tale purezza d’intenti ho deciso che mai passerò sotto tali forche caudine, ma piuttosto di regalare tutto ciò che scrivo/scriverò d’ora in poi.
Mi è stato proposto da Alex e da Matteo di raccogliere in eBook i miei articoli su Conan il Barbaro, corroborati da un’ipotetica monografia sull’autore, sempre compilata da me.
Il progetto, per ora in fase embrionale, se vedrà la luce non costerà nulla. Perché credo sia ingiusto pagare per quello che, in definitiva, da certa gente è considerato un passatempo al pari della caccia e della pesca. Ma che dico? Le ultime due hanno sicuramente più dignità, giusto? Anche se hanno costi minori. E fidatevi perché vado a pesca ogni settimana. E, se sai come orientarti, non costa un beneamato cazzo.
Noi che amiamo il fantastico in ogni sua forma siamo “bambini troppo cresciuti”, no?
Che poi è la forma politically correct per dire “cazzoni”.
Ebbene sì, siamo solo dei cazzoni. Anzi, meglio ancora, cazzoni-non-integrati, che è peggio.
Adottiamo il mimetismo sociale quale arte per sopravvivere in un mondo che ci è indifferente e rifiutiamo, caparbiamente, di integrarci.
È così che stanno le cose. Basta arrampicate sugli specchi. Basta obiezioni. Basta.
Allora perché pagare così tanto per ciò che ci rende tali?
Non c’è copyright che tenga. Siamo malati e non dobbiamo pagare. Al massimo dovremmo pagare per il contrario, per disintossicarci.

***

Io sicuramente sono considerato un cazzone. Ma non è roba di qualche giorno fa. È roba di anni e anni.
Mi interesso di paraletteratura. Cioè una cosa che para letteratura, come direbbe Ezio Greggio, ma che non è proprio letteratura. Insomma, roba per bamboccioni a cui piacciono vampiri, creature strane, spiritismo e tutte le cose che rendono meno monotona la vita.
L’errore, però, l’ho commesso molti anni addietro. Quando non scegliendo di integrarmi nel sistema facendo l’ingegnere, ho scelto invece di condannare me stesso e il mio avvenire optando per una laurea che no, proprio non dà lavoro. Fra un po’ credo non sarà neppure considerata un titolo di studio…
Oltre tutto c’è il fatto che sono un disadattato. Sì, è questo che sono, più che un cazzone: un disadattato.
Uno che non ha mai chiesto favori a nessuno. Uno che rifiuta, a oltranza, qualsiasi forma clientelare, anche le più lievi. Uno che ha pochi amici. Attenzione, non uno che non conosce gente, ma uno che tra tutta la gente che ha conosciuto, non ha mandato a fare in culo quei pochi che mi piace definire miei amici.
Eppure, in qualche modo, sfuggo anche a questa categorizzazione. Non sono un depresso e non sono uno sfigato. E, in definitiva, non sono un nerd con gli occhiali spessi come il culo della bottiglia che spasima per lo sguardo della sua vicina di casa super-sexy.
Io, con quella vicina, le palle per uscirci insieme le ho avute eccome.

***

Il blog. Perché si parla anche di blog. Di questo, nella fattispecie, e anche degli altri.
Book and Negative è un blog libero. Sì, è così. E a tutti quelli che non lo credono tale rispondo che non hanno capito un cazzo di come sono e di come gestisco le cose.
Ma sono anche convinto che lo scontro di diverse libertà determini il nostro grado di libertà personale, se capite cosa intendo. Per cui io difendo questo spazio con gli artigli.
Certi nomi non possono entrare, i nomi della politica (di qualunque colore) e della religione (qualunque). Gli anonimi non possono entrare. Come direbbe il Sergente Istruttore Hartman, qui dentro siamo tutti uguali, tutti palesi e non conta un cazzo nessuno [me compreso]. Ecco, questa è la filosofia con la quale lo porto avanti.
Gli anonimi, non tutti ma la maggior parte, sanno solo insultare. Le critiche sono benvenute, ma gli insulti non sono tollerati. Chiaro, semplice e definitivo.
Da qualche tempo arrivano mail [per non generare equivoci, se alle vostre mail ho risposto vuol dire che non rientrate nella seguente categoria, ndr] contenenti segnalazioni, complimenti, tentativi di addescamento da chi evidentemente è convinto che basti leccare il deretano [il mio] per ricevere attenzione, che basti segnalare un cortometraggio schifoso per essere elogiato con recensioni opportune [le mie], ovviamente positive, così, tanto per, che di contro a me basti elogiare spontaneamente un libro o un film, per essere automaticamente corrotto con la promessa di copie gratuite di successivi film o libri, purché io ne parli bene. Perché se ne parli male diventi uno che non capisce un cazzo, che è invidioso e, nel peggiore dei casi, scatta la lettera dell’avvocato per costringerti al silenzio.
Ecco come stanno le cose.
Ed ecco perché la rete mi piace, ma mi fa anche schifo.
Ed ecco perché non passa giorno che non si affacci nella mia testa l’idea di chiudere tutto.
Perché davvero non si può passare la vita tra i serpenti. Non si può essere soli mentre tutto il resto del mondo va avanti a furia di spintoni e calci nel culo, a furia di favori.
Non è per questo mondo che sono stato educato.

***

A volte il Texas di Howard o la Providence di Lovecraft mi sembra casa mia e i suoi dintorni. E noi coi rispettivi blog scambiamo lettere/commenti, narrandoci di una realtà che è solo nostra perché il resto del mondo pensa alle cose serie.
Be’, ho una notizia per tutti voi gente seria & nobile, che aborre il fantastico. Alle cose serie ci penso anche io. Anche io pago le bollette e sono in affanno. Anche io vivo quei drammi che tanto vi piace vedere rappresentati al cinema o descritti nei libri e coi quali avete deciso di purgarci.
Forse di tali drammi ne vedo anche più del dovuto. E mi sono rotto le palle di vederne anche laddove, tipo il cinema, l’unica cosa che cerco è un po’ di svago.
E mi sono stancato di pagare 25 euro un fottuto libro, per ottenere in cambio un po’ di intrattenimento, specie se a) il libro fa cagare, nonostante mi viene venduto come e quanto un capolavoro e b) ne ho già versati circa 400 per le tasse sulla spazzatura. Chiaro?
Non posso solo e soltanto pagare, ho necessità di divertirmi, anche. Sempre che sia possibile, visto che non vivo dentro Metropolis.
Non riuscite più a essere ricchi come prima vendendo libri e producendo film? Non ci sono più scrittori e registi coi coglioni?
Non è un problema mio. E sicuramente non lo risolverete aumentando i prezzi a dismisura, vendendo schifezze e contravvenendo così alle più elementari leggi del mercato.
L’unica alternativa plausibile al diminuire della montagna di monete nel vostro Deposito di Zio Paperone è il fallimento.
Fallite e toglietevi dai coglioni, tanto non vi vuol bene nessuno. E magari al vostro posto arriverà gente che, finalmente, riuscirà a far funzionare le cose. Proprio così, la speranza non muore mai.
Non voglio essere guidato, educato, redento da voi. Perché mi è stato detto che sono nato già libero. I drammi personali ce li ho già e non ne voglio vedere altri. E non voglio che la cultura diventi elitaria più di quanto non appaia già.
Amo la fantascienza e tutti quegli altri generi che hanno fatto la storia del cinema e della letteratura, nonostante dalle vostre cattedre sbraitiate che No, non è vero!
Se non è così, se non sono libero e degno di rispetto e non vi piace come sono fatto allora vi conviene cambiare i libri di testo a scuola. Perché di gente come me ne arriverà altra. E sopporterà anche meno di quanto faccia io.
E, già che ci siete, abbassate i prezzi. O non ne uscite.

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
  • […] 2010, letto 325 volte – Il Regime di Realtà, parte II (articolo-sfogo, dai toni duri e politicamente […]

  • […] di tutto, scrivendo. Ecco allora che la rabbia suscita due post ai quali vi rimando – uno di elgraeco… Noi che amiamo il fantastico in ogni sua forma siamo “bambini troppo cresciuti”, no? Che […]

  • Non commento mai ma leggo sempre (Shamanic verrai punito) e concordo con parecchie cosette che hai scritto e anche se non c’entra volevo dire che mi sono unito a un gruppo di acquisto di verdure direttamente presso i contadini, no, e c’era da riempire un modulo di ordini che io pensavo fosse concepito in chili e invece era in CASSETTE casa mia ora sembra un mercato rionale ortofrutta.
    Questi sono i problemi.
    Ora la mimesi la faccio con le verze, la faccio…

    • Uelà, sempre un piacere averti da queste parti! 😉

      È ancora presto e sono in fase REM da sveglio, per cui non ho afferrato la storia delle cassette e della mimesi. Però noto che la moderazione dei commenti entra in gioco anche con te, nonostante l’abbia tolta. Uhm… deve essere colpa dell’avatar ciclamino…
      E lo so già, è wordpress che ve lo dà, voi non c’entrate. 😀

    • 13 anni ago

    “Secondo me, invece, a pescare ci vai già da un pezzo…”
    ***
    No no. Senza scherzi, è un’attività che mi piace (ci sono stato un paio di volte da adolescente), e mi sono ripromesso di praticarla quando sarò davvero vecchio. Ora ho già troppe passioni e indecisioni, tante da non riuscire a combinare nulla comunque.
    Sempre se ci arrivo, alla vecchiaia… -__-
    ***
    Però la tua Dea non fa le fusa, ecco 😛

    • 13 anni ago

    Anch’io quando sarò vecchio andrò a pescare ;D
    ***
    Se rinneghi il credo nella Dea dalle orecchie a punta, forse Devilmiao ascolterà il tuo urlo di guerra e punirà i tuoi nemici…posso mettere una buona parola per te (ecco, vedi, anche tu adesso sei un maledetto raccomandato XD).
    In questi giorni mi sono sentito spesso dire “rimarrai sempre uno da milleduecento euro al mese”, perché appunto non voglio farmi raccomandare.
    ***
    E guarda che non puoi chiudere il blog. Quella è una mia prerogativa, brutto copione!

    • Secondo me, invece, a pescare ci vai già da un pezzo… 😆
      No, sono un cultista serio. E poi la mia dea ha forma umana, il tuo forma animale, non so se mi sono spiegato…

      😉

  • @ Lycas
    Non t’è sfuggito il riferimento, eh? 😀

    Anyway, non riesco a capire perché nei tuoi confronti sussiste la moderazione dei commenti. ‘Sto problema lo fa solo con te.
    Qualche idea?

    Oh, lo sto dicendo a tutti, se vuoi cambiare avatar e metterne uno più consono alla tua natura vai su it.gravatar.com e fatti un profilo. L’importante è che inserisci la stessa mail.

    😉

  • >Adottiamo il mimetismo sociale quale arte per sopravvivere in un mondo che ci è indifferente e rifiutiamo, caparbiamente, di integrarci.

    Cazzo, mi hai beccato XD.

    • 13 anni ago

    Hai solo bisogno di coccole, vero boss?? 😳

    XOXO 😛
    la Suprema

    • L’ho sempre detto… meno male che ci sei tu che mi capisci. :mrgreen:

  • Ahahah Grande Frank Slade.

  • Ben detto ragazzi!
    Inizio parlando della qualità dei prodotti editi in italia e dei prezzi alla vendita, come già ricordato da elgraeco… Sono un felice possessore di oltre un centinaio di dvd originali (tralascio le vhs perché ridotte ormai all’oblio),
    ahimè molti dvd editi in italia, hanno quasi sempre:
    1) meno contenuti dell’edizione originale,
    2) oppure le tracce audio sono di qualità inferiore o al massimo stereo (quando nell’edizione originale sono presenti anche tracce 7+1!!!!! E la situazione non migliora con le edizioni in bluray, anche in questo caso noi italiani abbiamo un trattamento inferiore)
    3)Prezzo quasi sempre superiore al 50% all’originale
    4)In alcune edizioni di film (per fortuna raramente, ma questo è un trattamento vergognoso lo stesso)mancano totalmente i sottotitoli in italiano, per non parlare dei making off, spesso MANCANO I SOTTOTITOLI PER I NON UDENTI (questa pecca è MOLTO grave)
    5)Uscite in vendita e noleggio fuori ogni logica, con titoli in edicola allegati alle riviste anche dopo 3 mesi dall’uscita al cinema , oppure film usciti solo in noleggio, quando in madre patria sono usciti in sala, solo a distanza di anni
    6)Costi del cinema abominevoli, con impianti audio e video da dopolavoro in molti cinema della mia città
    7)Cattiva distribuzione dei film.

    Ma i libri e i fumetti? Prezzi folli, carta scarsa, stampa scarsa, rilegatura scarsa…
    Alcuni manga ad esempio godono di diecimila edizioni della stessa serie, con sovracopertina, plastificata,gold deluxe, perfect, ETC ETC…
    Ma ci fosse un edizione di qualità e con un prezzo decente…

    Personalmente mi sento sia Nerd che Geek e non tollero che queste “Etichettature” sociali, determinate in base ai propri interessi, vengano universalmente riconosciute in due parole negative(già dette, ma è sempre bene ricordarle) ovvero sfigati e bamboccioni…
    Per ricordare in che società ci troviamo, posso far notare che il titolo del film “Grown Ups”, viene automaticamente trasformato in “Un Weekend da bamboccioni”…

    Apro una piccola parentesi simpatica (voi non riprendetelo, il discorso è leggero e non polemico e non merita la benché minima riposta) e lo faccio citando un politico, “E pensare che i giovani dovrebbero “PASCOLARE in libertà”
    Oltretutto se personalità di un certo livello si esprimono con parere negativo sui predetti “adulti” a carico dei genitori, si vede che la società Italiana per lo meno, vive una grave crisi di identità.

    Ma io mi chiedo, perché chi ha un qualunque altro hobby che non sia lettura o computer, deve essere riconosciuto dalla società come integrato?Tralascio il discorso delle persone affette realmente da problemi di socializzazione dovuti a malattie psichiche, che non è che abbiano tante colpe, ma perché, appunto non si può amare la letteratura o la cinematografia fantastica?
    Quella che ti fa sognare e che non deve per forza rispettare le leggi della fisica oltre che rispecchiare le usanze culturali e sociali comuni?
    Domande che non avranno mai risposta,anzi probabilmente aumenteranno a dismisura col declino della civiltà occidentale, che inesorabilmente avanza lasciando un vuoto difficilmente colmabile.

    • Occhio, Norys, che arriva Frank Slade. 😆
      Anzi, mi sa che dovrei mandarcelo a casa dei triumviri che stringono accordi a tutto spiano per la gloria cartaceo-elettronica della Repubblica.

    • 13 anni ago

    L’ultima volta che sono stato ad Amsterdam ho scoperto un negozio chiamato DVD VALLEY dove i dvd costano 5 euro,le serie non superano i 20 a stagione e sto parlando di novità.In più dato che come sapete in Olanda non doppiano ma sottotitolano si trova quasi tutto ininglese.
    Il colmo è stato comprare il cofanetto dei BOONDOCKS in inglese ed in italiano(il doppiaggio era quello di Mtv) a 10 euro;mi chiedo quanto l’avrei pagato in Italia,sempre se fosse uscito ovviamente.

    • 13 anni ago

    “… bruciature di sigaretta”, capelli inmprigionati tra un fotogramma e l’altro, macchie di umido assortite e fotogrammi tagliati con l’accetta e messi insieme col superattack.”

    Sublime! Tipo Planet Terror, ma non fatto apposta 😀

  • Fai pure, usa tutto il francese che vuoi! 😀

    Il dvd da 10, 15 euro? Norys ne sa qualcosa.
    Io mi ricordo un’edizione di Terminator, non de “L’isola di Bora Bora”, ma TERMINATOR, dove c’era esattamente quello che hai detto tu, in più, o in meno, fai un po’ te, un menù interattivo che pareva fatto col Vic-20.
    E l’altro grandissimo acquisto fu “Non Aprite Quella Porta” che dava l’impressione di qualcuno che si fosse divertito a riversare una bobina originale degli anni ’70 su un dvd. Quindi comprendente, nell’ordine: “bruciature di sigaretta”, capelli inmprigionati tra un fotogramma e l’altro, macchie di umido assortite e fotogrammi tagliati con l’accetta e messi insieme col superattack.
    Uno schifo di bibliche proporzioni per la modica cifra, se non erro, di 12,90 euro.

    Sì, tanto vale acquistare all’estero: La Fuga dei Portafogli.

    😉

    • 13 anni ago

    Commento sul costo del cinema, che è materia che mi ha sempre fatto ardentemente incazzare.

    ElGraeco scrive:”Perché devo pagare un dvd nuovo, acquistato in videoteca o nei negozi specializzati, fino a 34 euro e 90 quando tutti sanno che il supporto, il dvd intendo, quand’anche a doppia densità, costa 1 euro circa?”

    Per nessunissimo stracazzo di motivo, mio buon amico, se mi passi il francese : )

    Io sono una che non scarica, per scelta. Ma non sono più disposta a versare cifre così disoneste. A volte faccio un giro nel reparto film di Feltrinelli e rido, rido.
    Ho smesso di comprare il cinema in Italia da diversi anni. Da una parte non potrei permettermelo, dall’altra proprio non mi va di ficcare i miei sudati soldi in un pozzo senza fondo nelle cui profondità non posso nemmeno scorgere che cosa, di preciso, avrei pagato tanto profumatamente.

    Un DVD da 10 – 15 euro in un megastore, in edizione italiana, significa:
    – edizione ultra scrausa
    – film vecchissimo / commercialmente poco appetibile
    – zero extras, oppure sezione extras contenete quattro stills in croce (la chiamano “gallery”) e il trailer. Ripeto: il trailer.

    Su Play.com con circa 5 euro compro un’edizione leggermente più ricca dello stesso stesso film. Con 5 euro, il costo approssimativo di un pacchetto di sigarette o di mezzo apertivo, ci compro Mum and Dad, per dire.
    Con 10-12 euro ci compro Dogtooth (film recente, preso l’altro ieri), con 15 The Human centipede (film “che tira”). E questo se non seguo i frequentissimi saldi. Spese di spedizione? Zero.
    A queste cifre il cinema è alla portata di tutti. Alle nostre è un vero lusso, se vuoi consumarne quanto ne consumo io.

    Ora, sinceramente, che motivi potrebbero esserci per comprare un’edizione italiana?

    Che vai e te la prendi senza aspettare i tempi di spedizione?
    No, perché in Italia TUTTO (tutto) esce DOPO (MOLTO dopo, mesi, anni). Quando e se esce, naturalmente.

    Che sostieni il mercato nazionale?
    Ma per piacere, dovrei sostenere un mercato che mi stima e mi ama così tanto da vendermi un prodotto che vale la metà al doppio del prezzo che mi fanno altrove?

    Non c’è nemmeno UN motivo al mondo per comprare DVD Italiani. E questo, mi dispiace, temo sia quanto.

    Se decido di regalarmi un lusso, una spesa eccessiva, superflua e superficiale preferisco sperperare in una prima edizione autografata o in una borsa della McCarthney, almeno il fatto che si tratti di un acquisto irragionevole è francamente, spudoratamente evidente. La spesa dichiaratamente futile, il piccolo o grande vizio, quelli posso accettarli, ma la sòla pura e semplice no, no, no e basta.

    Il mondo è diventato piccolo, per fortuna.

    • 13 anni ago

    Trecentoquarantasette minuti di hola!!!!!!
    Aldilà della battutaccia,El,devo dirti che i tuoi sfoghi,quelli di Alex,di Elvezio,di Davide sono anche i nostri.
    Io da quarantenne integrato ma nerd orgoglioso di esserlo combatto tutti i giorni con bollette,mutui,una cassa integrazione a rotazione perchè il proprietario si è mangiato tutto con una squadra di calcio posso affrontare tutto quanto ma la cosa peggiore è la stupidità umana:quella dei coetanei che ti considerano un disadattato perchè leggi WALKING DEAD e non parli di calcio o male del vicino.O di quella di Vespa e della D’Urso che si stanno gettando a pesce sul caso di una povera quindicenne ammazzata dallo zio.
    La mia prima difesa è cambiare canale quando ci sono certi personaggi e programmi.
    A me piace passare il mio tempo libero su Skaro,Celephais,Terminus,Aquilonia e Videssos.
    Quando sono andato al Louvre ero contento anche perchè ero nei luoghi di Belfagor(anche per le opere,ovvio.Ma Belfagor è Belfagor…)
    Preferisco questo e vedere un film con mia moglie piuttosto che andare a Cuba per avere sesso facile.Tanto per me il vero disadattato è quello che va a Cuba e lì tradisce la moglie con una poveraccia che deve sopravvivere piuttosto di uno come me che ama Romero e Terminator.
    Ragazzi sono con voi!
    E se questo significa essere un nerd ebbene si sono un nerd.
    Tanto Belfagor è Belfagor.

    • Che proprio di quella stupidità parlo… quella dell’aria di sufficienza da chi la sa più lunga di te.

      E poi… volete ridere?
      Sono laureato in Lettere, indirizzo storico-filologico, col massimo dei voti. Mi sono fatto il culo sul latino (anche scritto) e su tutte le lingue neolatine. Per la tesi ho scelto invece Storia Romana.
      Ovvero, di letteratura (e di lingue) ne capisco. O almeno mi hanno assicurato che quel pezzo di carta attesta proprio questo.
      E apprezzo oltre le nerdate, anche tutta l’Arte e la Letteratura con le maiuscole. Quella roba elevata che conta, capiamoci.

      Ultimamente sono stato corretto da una mia carissima amica che fa l’editor e che di tanto in tanto bazzica anche da queste parti. Nulla che presupponga una pubblicazione, chiariamo. Le ho solo chiesto un parere tecnico (gratuito).
      Sono stato corretto e sono felicissimo che l’abbia fatto (thanks! 😉 ). Perché, in tutta onestà, gli errori che lei ha rilevato nel mio testo non li avevo proprio notati.

      Questo per chiarire definitivamente il mio carattere. 😉

  • Minchia che pezzo 😉
    Risposta lunga, banale, retorica, da arteriosclerotico romantico quale sono…

    A parte i tuoi motivi (sicuramente e tristemente gravi) mi sa che tutti noi abbiamo i nostri cicli e prima o dopo, se sei uno che scrive e condivide, scrivi e condividi anche lo schifo che provi.
    E’ inevitabile. C’è chi riesce a trattenersi, c’è chi prima o poi sbotta (come il buon “non farò più post personali” Sciallis) e secondo me va bene così.

    Questa è la nostra fottuta fetta di parco giochi, e ce la dobbiamo godere come meglio vogliamo. Perché limitarci e dire “no okay professionali, pantaloni e camicia stirati, educati e precisi”.
    No, la vita è troppo breve, per obbedire ancora a queste cazzate.

    La cosa buona di blog come questo, così come di Alex o di Elvezio, almeno per me ovviamente, è che si sente la persona che c’è dietro. E insomma, tutti vomitiamo o andiamo di corpo pesante ogni tanto no? A credere che siano tutte violette sono gli stessi che prima o poi ti diranno che “tranquillo, va tutto bene”. Noi sappiamo che non è così.

    Cazzoni? Non credo.
    Mi spiace, ma ho vissuto troppo questo modo di essere e ho visto l’effetto che fa sulle persone, essere veramente cazzoni, non averne paura ma accettarlo e dire “okay sono così, e tu, tu almeno lo sai, come sei?”
    Fa paura. Una domanda del genere può uccidere.
    Ma chi rimane e, te lo assicuro, c’è sempre chi rimane, mette sul piatto spesso qualcosa che dura più di tutti gli “amici” di molte altre presunte vite.

    Chi viaggia di più, quello che fa la gita organizzata al villaggio turistico, quelli che vanno a CUba per andare in spiaggia, che viaggiano come fosse un dovere farlo per avere cose da dire e foto da mostrare, o chi scala la montagna proibita con Conan, supera Celephais, vede il sole morente di Zotique?

    Quanta gente pensi di far viaggiare tu, con le storie che racconti, piccole o grandi che siano, quando scrivi sul blog?

    Credo che come in un dannato, melenso, banale, costosissimo fantasy brossurato, la meraviglia sia stata spezzata e triturata da un fantomatico Signore del Male, e i suoi piccoli, cenciosi, sporchi frammenti si nascondano sempre più difficili da trovare.

    E in un mondo che ripudia lo sforzo (quello vero, non la palestra pre estiva) e la fatica cerebrale, portare in giro per mondi fantastici i lettori, costruire storie che prima non c’erano, far sognare la vicina di casa sexy che beh, tu sei nerd, ma una storia così, post coito, non gliel’aveva mai detta nessuno (e mai altri gliela diranno), rimane compito di sempre meno persone.

    Agli altri rimanga pure il mondo.

    @Alex: ho avuto lo stesso pensiero, quando ho sentito la notizia di Sara e il tripudio mediatico che ne è uscito. Ma che fare? Dire ciò che veramente penso e molti hanno già detto, magari prima di tornare a guardare qualche trasmissione simile. Cioè che siamo un popolo, un mondo, la cui vita non basta più, e vuole provare amore, odio, amicizia, dolore vedendolo sulle facce di gente che non conosce? Che non siamo più capaci di empatizzare con chi abbiamo vicino e seguiamo morbosamente la sofferenza altrui gridando poi il nostro dolore per lo sconosciuto, e l’amico non lo abbracciamo perché “non si fa”?
    Siamo un popolino di merda in un mondo di merda, e la più grande, immensa, terrificante capacità sviluppata è quella dell’orwelliano bispensiero, ci vergognamo perché sotto sotto lo sappiamo MA contemporaneamente, siamo in grado di continuare a esserlo, urlando che “no! è colpa di “. Non è MAI colpa nostra. MAI.

    • 13 anni ago

    Dicono anche che questi discorsi non cambino nulla, ma io trovo che sia utile farli ogni tanto!

    • Rieccomi. Tornato prima del previsto!

      Bellissimo intervento, Matteo. Hai colto l’essenza di ciò che volevo dire.
      È ovvio che non mi/ci ritengo dei cazzoni. Però è così che mi/ci guardano. Dall’alto in basso, quando non sono impegnati a specchiarsi nel riflesso del Rolex.

      AL di là delle mie vicende personali, anzi mi scuso se me lo sono lasciato scappare, è che ogni tanto l’insofferenza cresce e scoppio quando vedo che il sistema del fregare il prossimo tuo è operante a tutti i livelli. Vuoi comprare 1 kg di pomodori? Ti devono fottere sul resto. Vuoi fare il pieno al distributore, devono fotterti alterando la tara.
      Ti fottono, sempre.
      E i cosiddetti bamboccioni che perdono tempo con le stronzate anziché produrre, produrre, produrre?
      E la gente che va a Cuba per, altro che spiaggia, per andare con le mignotte e farsi qualche scopata una volta l’anno? Quelli che pena mi devono fare, soprattutto se poi ritornano per bullarsi di quante conquiste hanno fatto? Quelli lasciamoli proprio stare.

      Tornando ai libri e ai film.
      Perché cazzo devo vedere Zombieland [che è una merdata di film, ndr], in dvd e blu-ray e non al cinema? Perché devo pagare Ken Follett 25 fottutissimi euro?
      Perché devo pagare un dvd nuovo, acquistato in videoteca o nei negozi specializzati, fino a 34 euro e 90 quando tutti sanno che il supporto, il dvd intendo, quand’anche a doppia densità, costa 1 euro circa? Dove cazzo vanno a finire i restanti 33 euro e 90?
      Perché devo pagare un eBook quanto il corrispettivo cartaceo? Cosa cazzo mi si sta vendendo se non energia elettrica? E quella la pago già all’Enel…

      Perché si devono portare le cose all’esasperazione?

      E sono tutte domande retoriche. Non è neanche il caso che rispondiate perché so già come la pensate.

      Sfogo o no, ogni tanto ci vuole. Da domani, o dopodomani, si ricomincia a cazzeggiare, come al nostro solito.

      Sarah… e li chiamano anche speciali giornalistici quelle oscenità che stanno mandando in video. Che vergogna. 😐

    • 13 anni ago

    Sentivo la mancanza di queste invettive.
    Condivido tutto quello che hai scritto e anche le osservazione di mcnab.
    Non è detto che se si ama passare il tempo con cose leggere si è automaticamente imbecilli o superficiali. La letteratura e il cinema fantastici hanno sempre avuto un ruolo molto importante. Prima ancora il teatro.
    Onestamente mi fa pena vedere quanto sia divenuta irregimentata la nostra realtà sociale. Si ama pescare nel torbido con le sventure altrui mentre si tenta di vendere qualche copia in più di giornali pidocchiosi.
    Anche il discorso sui prezzi secondo me è ormai al di fuori di ogni logicità.

    • Risposta veloce perché, parlando di cose serie, sto andando dal mio avvocato per difendere i diritti di mio padre che non c’è più.
      Così, tanto per… 🙄

      A me ‘sta gente che non riesce più a sognare non mi fa più neanche pena. Mi fa paura.
      Cioè, li temo proprio. Mi spaventano.
      Tra un po’ saremo tutti soggetti a un robot che ci governerà con logica impietosa, o ci useranno come batterie.
      C’è troppo lassismo in giro. E troppi giudizi trancianti basati sull’arroganza e l’interesse.
      Io ormai me ne accorgo a naso.
      Lo stesso fatto che venga contattato persino io, col mio piccolo blog, per tessere le lodi dell’ennesima porcata, è sintomatico di dove stiano andando le cose.

      Io mi vanto di essere sempre oggettivo e spontaneo nei miei giudizi. Finora ho accolto solo una proposta/segnalazione e solo perché il prodotto mi è sembrato particolarmente degno di interesse.
      Tutto il resto, che vadano a farsi fottere se non sanno accettare le critiche oneste.

  • Cinquanta minuti di applausi in piedi!!!
    🙂

    Mi piace molto questa sintonia di post tra blog. Mi piace anche vedere che, quando ci sfoghiamo un po’, le statistiche di accesso sono sempre alte. Vuol dire che molti condividono i nostri sentimenti. Magari si tratta di una maggioranza silenziosa che non commenta, ma va bene così. Beh, più o meno. Se tutti facessero più casino, magari certi cialtroni eviterebbero di strizzarci come limoni.
    Parlo degli editori, del produttori cinematografici, ok, ma il discorso può andare su, su, fino a figure ben più importanti.

    Sul presunto “occuparsi di cose serie”, che dire? La faccenda è spinosa.
    Guarda, a volte mi sento un po’ stronzo perché son sempre qui a parlare di mostri, di alieni, di ucronia, mentre là fuori persone meno fortunate di me perdono il lavoro o faticano a pagare il mutuo.
    Ma poi mi dico: e quindi?
    Il mondo è sempre girato così. Coi ricchi e coi poveri, con tutto quello che ci sta in mezzo.
    Eppure c’è sempre gente che si è occupata di poesia, di narrativa, di cinema, di pittura. Perché il mondo vuole anche cose belle. La gente – ahimé sempre meno – desidera sognare posti diversi, avventure, principesse ed eroi. E ritengo questo importante almeno quanto parlare di riforme sociale e di lavoro.
    Nel senso che ciascuno di noi si occupa di quel che sa.

    Ieri cosa avrei dovuto fare? Scrivere un articolo su Sarah Scazzi? Cioè, voglio dire, dopo tutte le porcate morbose che hanno trattato nei TG, che senso aveva aggiungere qualcosa ai miei 600 e passa lettori?

    Ciascuno di noi ha un ruolo.
    Almeno noi non prendiamo in giro nessuno. Non lucriamo sulla gente, sui sogni e sui dolori. Nel 2010, strano a dirsi, mi sembra tantissimo.