Perché è sabato, e del cinema non gliene frega niente a nessuno. Di certo cinema. Ché quello da vedere stravaccati sul divano con ragazza incorporata da coccolare ci piace a tutti.
Sono quasi tre anni che sono in rete: un’enormità. L’età di mezzo, quella in cui non si è giovani e stolti e nemmeno così decrepiti da mostrare segni di cedimento. È l’età dell’arroganza e della faccia tosta.
Mi è stato detto che sono uno che non le manda a dire.
Preferisco dirle da me, infatti.
In tre anni ho visto di tutto, nell’oceano brutto di internet. E così, oggi, di fronte all’ennesima manifestazione di certo (stereo)tipo, mi sono messo in testa di scrivere un manuale, anzi, come da titolo, Il Contromanuale. Quello che ogni Blogger Uberfigo che trasuda e trascende il concetto stesso di figaggine, deve usare per sopravvivere, per evitare di farsi rodere il fegato da parte di taluni personaggi che appestano questo pezzo di realtà, virtuale o no è una distinzione che non ha più senso, credetemi.
Chi mi credo di essere? Domanda alla quale ho già risposto in sede adeguata e tuttavia lo faccio anche qui: sono Hell. Tanto basta.
E scrivo questo articolo/contromanuale (a puntate) con la stessa strafottenza, ma con più stile, di quelli che, vantando conoscenze arcane che vanno dalla cinematografia a qualunque altra branca dello scibile umano, pretendono di imporre il loro dominio intellettuale su tutti gli altri.
Che si fottano, per intanto.
Noi, andiamo a cominciare col primo di (forse) tanti fascicoli. E ve lo dico subito, se non ridete fate parte della schiera di cui qualche rigo più su: irrecuperabili, delle vere monadi.
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1) Cos’è il Cvitico Cinematografico?
Il Cvitico è la versione perversa del retto e più onesto Critico. È colui che, a furia di vedere difetti in ogni opera che esamina, cerca soltanto quelli. Ha sviluppato l’evve moscia come conseguenza della sua alterigia e snobberia intellettuale. Inforca gli occhiali e li accoppia, nelle rarissime fotografie, al pugno sotto al mento. Perché il suo capoccione pesa troppo per star su da solo…
2) Come riconoscere il Cvitico Cinematografico a primo sguardo?
Senza approfondire, perché la conoscenza di un Cvitico è letale per la qualità della vita, è sufficiente badare a due aspetti: lo pseudonimo (o nickname) e l’avatar.
Lo pseudonimo è, di solito, mutuato da qualche film cecoslovacco, ma con sottotitoli in tedesco. Insomma, il Cvitico decide di far suo un personaggio sconosciuto di un film ancor più sconosciuto, che se lo cagano in due oltre a lui, e che lui considera un immortale capolavoro della Settima Avte (a questa ci arriviamo tra poco).
Questo per a) mostrare, senza ricorrere a stucchevoli panegirici, la sua profonda conoscenza in materia e b) darsi le arie e un contegno che, al naturale, non ha, né può avere.
Ma c’è un rischio per voi: se l’avete riconosciuto dal nick o dall’avatar, siete potenziali Cvitici voi stessi. Salvatevi, se siete in tempo.
3) Come riconoscere il Cvitico Cinematografico dagli argomenti che usa?
Facile, se pavla come se avesse ingoiato un dizionario, è un Cvitico.
Di solito è del tutto privo di ironia o qualunque altra forma di umorismo. Immaginate questo personaggio come un individuo che bazzica in internet solo per far vedere che lui sa. E che non ride mai.
Ragion per cui, ogni post, anche una classifica caciarona, diventa occasione per dire che, sì, il regista Tizio è bravino e il personaggio che ha costruito meritevole, ma… Caio e Sempronio sono meglio. E voi dovete starci più attenti, ‘gnurant!
4) La Grafomania
Il Cvitico è un grafomane. Non pago di appestare la rete dal suo blog, e trattasi, contrariamente a quanto si pensa, di blog a volte seguitissimi, va ad inchiostrare anche altri blog, di solito quelli dei potenziali pupilli, nonché futuvi Cvitici. Come un Maestro Sith che va a imporre la propria potenza sugli allievi, fino a quando questi non si rompono i coglioni e gli danno tante di quelle botte (virtuali) da diventare Maestri Sith loro stessi.
E quindi, ritroverete il suo bel nick alessandrino (la variante rara del nickname) e il suo bell’avatar occhiali&pugnosulmento, su decine di altri blog, spesso accompagnato da commenti estenuanti lunghi quelle venti o trenta righe, che ti ci addormenti prima di arrivare al punto. Ah sì, i Cvitici amano i periodi complessi.
5) La Settima Avte
Che, attenzione, non è la Settima Arte, ovvero il Cinema, ma qualcosa di sacro e inviolabile insieme. In breve, Due Palle Così.
Per cui, chi ne parla ha questa specie di spocchia incorporata, fastidiosa, dalla quale risulta palese che il Cvitico mal tollera, in linea di massima, tutti quelli che parlano di cinema, ché di solito mancano della credenziali necessarie e non hanno studiato tutti quei registoni che l’hanno fatto grande, quelli che c’hanno il nome alla francese. Perché il fvancese nobilita.
6) Il (fottuto) Sottotevsto (con la “v” moscia)
Perché i Cvitici sono sempre a caccia di sottotesti, e mettono l’evve moscia anche in parole senza erre. Il Sottotesto è la Pietra Filosofale del Cvitico, che mostra così la sua essenza paradossale. Dato che la Pietra filosofale non la trova nessuno, mentre loro trovano sottotesti in quantità industriale. Roba che se chiami l’autore del film e gli chiedi, ma i piranha che se magnano le tette siliconate è vero che rappresentano una critica psicosessuale del consumismo di massa mega-pornografico come sta a dì quel Cvitico? Il regista ti risponde allibito: ma che cazzo stai a dì?
E parliamo di film sciocchi. Figuratevi i capolavovi!
7) Il Citazionismo Selvaggio
I Cvitici adorano il citazionismo. Se tu gli citi la 147 quartina di Nostrominchius in un dialogo che è scritto male e recitato peggio, allora quel pezzo è avte, e il film merita. Ma tanto, voi non capite un cazzo, e se non conoscete l’opera omnia di Nostrominchius statevi zitti. È meglio per voi.
8)
Ecco, questo è tutto, per oggi. Se volete, ci vediamo al prossimo fascicolo.