Quest’articolo nasce per svariate ragioni. Perché l’avevo promesso ai lettori più affezionati, insieme con la classifica de “Le Cattive più Cattive del Cinema” [che sta per arrivare], per dovere di completezza, perché semplicemente non si possono lasciare fuori classifica cattivi di questo calibro e, soprattutto, per ridare tono e giustizia agli Anni Ottanta che, in ambito televisivo, recentemente paiono essere diventati il periodo delle minchiate, degli orologi di plastica profumati, delle capigliature a impalcatura, e l’occasione becera per sfornare calendari che sono pallide e smunte rievocazioni di pin-up inimitabili. Fiera [meglio Sagra] delle Vanità.
Altre due classifiche ho dedicato ai Cattivi del Cinema e agli Anni Ottanta, le troverete entrambe linkate alla fine dell’articolo.
Prima di cominciare, voglio sottolineare che, come sempre, mancano i cattivoni più famosi. Si è preferito dare spazio a quelli poco noti, ma non per questo meno malvagi [e fighi].
Si parte:
10 – Hans Gruber
apparso in: “Die Hard” (1988) di John McTiernan
interpretato da: Alan Rickman
chi è: un ladro eccezionale (a suo dire)
poteri: la sua squadra specializzata
debolezze: una smisurata, altissima opinone di sé
frase tipica: “hippy ya ye!”
Si finge un terrorista, ma in realtà gli interessano i 640 milioni di dollari in libretti azionari al portatore custoditi nel caveau del grattacielo Nakatomi. Per accaparrarseli, non esita a sequestrare un centinaio di persone e a sbarazzarsi, sparando, di tutti coloro che sono di ostacolo alla sua brama di denaro. Europeo, colto, educato e dai modi raffinati, nonché elegante, gli manca solo l’orologio sul polsino per assurgere allo status di Divinità del Male, trova la sua nemesi nel poliziotto americano grezzo, grottesco e a piedi nudi, John McClane (Bruce Willis), dotato di sense of humour discutibile, che lo perseguita a colpi di cadaveri vestiti da Babbi Natale e modi da cowboy. Alla fine perde sconfitto dalla coppia sull’orlo del divorzio, ma vincente. Gli americani, si sa, negli anni ’80 vincevano sempre.
9 – Arjen Rudd
apparso in: “Arma Letale 2” (“Lethal Weapon 2”, 1989) di Richard Donner
interpretato da: Joss Ackland
chi è: un diplomatico del Sud Africa
poteri: immunità diplomatica
debolezze: avidità, frustrazione per le belle donnine bionde che gli fanno da segretarie e che non gliela danno
frase tipica: “Amico dei negri!”
La perfetta figura del politico faccendiere e corrotto e del razzista impenitente. Fin dal nome, Arjen, “come gli ariani”, oggetto di sfottò da parte di Martin Riggs (Mel Gibson), egli è un diplomatico sudafricano, del Sud Africa bianco, in pieno apartheid, che si dedica a loschi traffici negli Stati Uniti, invocando a più riprese la vagheggiata “Immunità Diplomatica”, il superpotere che ogni eroe vorrebbe avere, la dote che gli consente di fare tutto quello che vuole, compreso provarci con Patsy Kensit [con risultati patetici], di buttarla a mare con un peso al collo e di pronunciare frasi cariche di un disprezzo mai più eguagliato.
8 – Frank Nitti
apparso in: “Gli Intoccabili” (“The Untouchables”, 1987) di Brian De Palma
interpretato da: Billy Drago
chi è: il killer di Al Capone
poteri: il porto d’armi firmatogli dal sindaco di Chicago su un biglietto di carta
debolezze: soffre di vertigini
frase tipica: “Il tuo amico urlava come un maiale!”
È un uomo di poche parole. Preferisce che a parlare sia la sua mitragliatrice Thompson che colpisce, solitamente, gli obiettivi il cui indirizzo civico egli ha provveduto a segnare sulla sua scatola di cerini. Spara a tradimento, tendendo agguati e le sue vittime (Sean Connery) crivellate di colpi finiscono per arrancare orribilmente, mantenendosi le interiora con le mani. Magro e inquieto, affamato, vestito di bianco, il tipico individuo che esprime la sua cattiveria anche e soprattutto attraverso il suo aspetto fisico. Se ne va in giro indisturbato con in tasca un biglietto da visita firmato dal sindaco di Chicago che gli consente di portare armi a volontà e dovunque voglia. Legalmente non può essere toccato. L’unica è portarselo sul tetto… e dargli uno spintone.
7 – Dick Jones
apparso in: “RoboCop” (1987) di Paul Verhoeven
interpretato da: Ronny Cox
chi è: il numero 2 della O.C.P.
poteri: direttiva 4
debolezze: può essere licenziato
frase tipica: “Hai finito di rompere il cazzo!”
C’è poco da aggiungere su questo spettacolare personaggio. Puro stile cyberpunk, per un alto dirigente di corporazione [la O.C.P.] che utilizza il suo grande potere per piegare il sistema alla sua volontà: 1) usa ogni mezzo per tenere i colleghi al posto giusto, ovvero dovunque purché sotto di lui; 2) fa progettare e approvare un modello di robot, l’ED-209, ben sapendo che è difettoso, conquistando appalti con la Difesa e contando proprio sul fatto che, presto o tardi, gli acquirenti avranno bisogno di lui per gli interventi e i pezzi di ricambio, un affare colossale da miliardi di dollari; 3) cerca continuamente di fare le scarpe al Grande Vecchio, il numero 1 dell’azienza; 4) tenta parallelamente la scalata dal basso, gestendo da vero boss, la criminalità organizzata di Detroit. Unico punto debole, fa troppo affidamento sulla Direttiva 4, una programmazione segreta che impedisce alle macchine della O.C.P. (RoboCop compreso) di agire contro gli alti dirigenti della compagnia.
Non vi mettete contro di lui, oppure egli manderà Clarence (vedi sotto) a casa vostra, mentre voi vi date a festini tra coca e prostitute, a gambizzarvi e a posare sul vostro tavolino di cristallo una bomba a mano che voi cercherete inutilmente di raggiungere arrancando, mentre sul maxi-schermo al plasma, il suo volto vi rivolgerà parole di scherno e sorrisi beffardi.
6 – Thulsa Doom
apparso in: “Conan il Barbaro” (“Conan The Barbarian”, 1982) di John Milius
interpretato da: James Earl Jones
chi è: il leader carismatico del Culto del Serpente
poteri: scocca serpenti velenosi che ha irrigidito a guisa di frecce, si trasforma in un grosso serpente
debolezze: l’acciaio
frase tipica: “Affogheranno tutti in laghi di sangue! Ora capiranno perché hanno paura del buio! Ora sapranno perché hanno paura della notte!”
Da giovane, Thulsa Doom era un cattivo implacabile, che non esitava a massacrare interi villaggi per carpire il Segreto dell’Acciaio, ovvero la tecnica di forgiare lame indistruttibili. Invecchiando, egli preferisce dedicarsi alle truffe, inventandosi leader di un culto religioso che ha come divinità la sua persona, che accoglie adepti dai piani alti della società, che allo stesso tempo gli versano oneri sostanziosi e sacrificano la loro stessa vita, ormai completamente asserviti a lui. Tragicamente attuale, anche nel finale, quando, sconfitto, persiste fino all’ultimo nella finzione, promettendo ricompense, benessere e la via del paradiso ai suoi fedeli sempre più ciechi. Wagneriano.
5 – Clarence J. Boddicker
apparso in: “RoboCop” (1987) di Paul Verhoeven
interpretato da: Kurtwood Smith
chi è: il criminale numero 1 di Detroit
poteri: la SUX 6000
debolezze: è un delatore
frase tipica: “fammi fare solo quella cazzo di telefonata!” mentre sputa sangue sulla scrivania della stazione di polizia.
Si trova più in alto del suo capo, Dick Jones, per una questione di simpatia, tanto per cominciare e poi perché, a differenza di quello, Clarence Boddicker è un cattivo ancora capace di assolute meschinità e vigliaccate della peggiore specie. Come dimenticare il modo, lento e cinico, in cui dà inizio al massacro di Alex Murphy (Peter Weller), indugiando lentamente, ma inesorabilmente, col suo shotgun per scegliere il punto da cui cominciare? E l’invidia che prova per chiunque altro possegga una SUX 6000, l’auto da sogno? Tale da spingerlo a farla saltare in aria col suo fucile d’assalto? Cattivo per indole, non per scelta, opportunista, riesce quasi a far fuori RoboCop che, dal suo canto, gli dona una morte da antologia, infilzandolo alla giugulare.
4 – Bennett
apparso in: “Commando” (1985) di Mark L. Lester
interpretato da: Vernon Wells
chi è: un mercenario
poteri: il coltello, ma anche la pistola e la panzetta debordante da mercenario sedentario (grazie a CyberLuke!)
debolezze: assomiglia a Freddie Mercury e ha la pressione troppo alta
frase tipica: “Ho deciso di non spararti fra gli occhi, preferisco spararti fra le palle!”
Come personaggio, diciamoci la verità, non è granché. È un mercenario che si finge morto schierandosi al fianco di un aspirante dittatore del centroamerica, ma è indimenticabile a causa dell’attore che gli presta il volto [e le smorfie]: Vernon Wells, già motociclista folle, Wez, in “Mad Max 2” (1981). Il suo Bennett è un incrocio da incubo tra uno dei Village People e un Freddie Mercury schizofrenico e allucinato. Cattivissimo e sadico, dotato di occhi spiritati e smorfie che rasentano la perfezione. Indimenticabile il suo duello finale con Schwarzenegger a pugni e calci e dialoghi stracolmi di humour nero.
3- Damon Killian
apparso in: “L’Implacabile” (“The Running Man”, 1987) di Paul Michael Glaser
interpretato da: Richard Dawson
chi è: il presentatore del “Running Man”, lo show televisivo più famoso di tutti i tempi
poteri: la tv
debolezze: si affida a inutili guardiani pompati a steroidi
frase tipica: “Chi amate voi? E chi è che vi ama?”
Mille volte più potente di Mike Bongiorno al culmine della sua carriera. Damon Killian è la quintessenza dello strapotere dei media. Colui che ha inventato e sdoganato, tramite intrallazzi col Dipartimento di Giustizia, il “Running Man”, uno show televisivo nazional-popolare dove si assiste, attraverso spettacoli gladiatorii, alla messa in scena della giustizia, nella sua forma più selvaggia e brutale. Cinico e ipocrita, non esita a licenziare vecchi bavosi che puliscono il pavimento, solo perché hanno urtato con la loro scopa la punta delle sue scarpe, pratica costantemente e senza pentimento la disinformazione e la manipolazione giornalistica, in un mondo e una società sempre più asserviti al sistema della commercializzazione estrema.
Un’unica pecca: nessuno, all’epoca, aveva previsto il futuro avvento di internet.
2 – Viktor Rostavili a.k.a. Viktor Rosta
apparso in: “Danko” (“Red Heat”, 1988) di Walter Hill
interpretato da: Ed O’Ross
chi è: uno spietato criminale georgiano
poteri: bestemmiare in russo
debolezze: cerca vendetta
frase tipica: “Va’ e bacia posteriore di tua madre!” (traduz. a cura di Ivan Danko)
“Viktor Rosta, per esteso Viktor Sergievich Rostavili, nato il 4 settembre 1944 in Georgia, Russia, suo padre ebbe il privilegio di essere processato e impiccato in Unione Sovietica per il reato di brigantaggio [“bruciava villaggi, violentava donne”, ndr]. Trascorse 3 anni nell’esercito e 6 in un campo di lavoro forzato. È attualmente ricercato in Unione Sovietica con le accuse di rapimento, omicidio, stupro, estorsione, traffico di valuta estera e di spaccio di droga…” così lo descrive un giovanissimo Laurence Fishburne ad uno spaesato Schwarzenegger (Ivan Danko), impegnato a difendere, in quel di Chicago, il buon nome della Bandiera Rossa contro il decadente capitalismo americano.
Viktor Rosta è una brutta bestia. Cattivissimo, fa fuori anche la moglie (Gina Gershon), quando non gli serve più, e vi viene addosso con un camion, se necessario, anche se voi siete a bordo di un autobus. Stupendi i suoi sussurri in georgiano, celanti in verità insulti impronunciabili in madrelingua, rivolti a Jim Belushi.
1 – Charles Luther
apparso in: “Runaway” (1984) di Michael Crichton
interpretato da: Gene Simmons
chi è: membro fondatore dei KISS in incognito, qui fa la parte di uno scienziato pazzo
poteri: la sua mente geniale e la sua lingua lunghissima
debolezze: le sue creazioni si ritorcono contro di lui
frase tipica: n/d
In realtà Charles Luther, in quanto scienziato pazzo e genio programmatore, non si discosta molto dal sano stereotipo: egli cerca vendetta, contro l’ex-azienda, gli ex-colleghi e anche contro Ramsey (Tom Selleck) il poliziotto che si mette per traverso. Mostra sopraffina cattiveria allorché riprogramma innocui robot domestici in spietati assassini massacratori di famiglie, sadismo, quando inventa i robot ragni che ti saltano alla gola iniettandoti veleno tramite aghi giganti e genialità, quando produce una pistola munita di proiettili che seguono le tracce di calore e che sono in grado di deviare la loro traiettoria compiendo curve di 60°. Ma Luther è al primo posto perché cela dentro di sé un vero demone, il Gene Simmons dei KISS. Assolutamente infernale e diabolico. In testa anche per aver resistito alla tentazione di tirar fuori quella orrenda lingua da 7 pollici [17.78 cm, ndr]. Cosa, quest’ultima, che forse avrebbe giovato al successo del film.
Menzione d’onore (a cura degli utenti):
Alex McNab: il Capitano Rhodes (Joe Pilato) da “Il Giorno degli Zombi” (“Day of the Dead”, 1985) di George A. Romero e il Reverendo Lowe (Everett McGill) da “Unico Indizio la Luna Piena” (“Silver Bullet”, 1985) di Daniel Attias.
Nosferatu: il Night Slasher (Brian Thompson) da “Cobra” (1986) di George P. Cosmatos.
D.F. Lycas: il Re delle Tenebre a.k.a. Darkness (Tim Curry) da “Legend” (1985) di Ridley Scott.
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