L'Attico

Hell Graeco e l’e-reader maledetto

Squilla il telefono. È nuovo e sono giorni di festa. Non ci sono abituato. Che ore sono?
Nella stanza c’è penombra e aria consumata. Guardo verso la finestra, è giorno. Cazzo.
Alzo la cornetta.
«Ehi, guarda che mi devi accompagnare a comprare il nuovo stenditoio! Ancora a letto stai?»
«Mamma… sì, be’ ecco…»
Richiudo.
Mi alzo, urto il fianco contro la sedia accanto al letto. Impreco. Accendo il modem e barcollo fino in cucina. Caffè e merendina. La colazione dei campioni.
Torno in camera. Accendo il pc e il cellulare. Uso un surrogato di star tac, quando il resto del mondo va avanti con gli smartphone. Vado pazzo per il Capitano Kirk. E questa cosa non me la toglieranno mai.
Subito online. Due chiacchiere con gli amici della Base, vogliono farmi comprare un e-reader. Sì, perché, mi pare giusto, io gli eBook li scrivo, magari potrei anche pensare di leggerne qualcuno…
Mi convinco da solo. Saluti baci e abbracci, devo uscire. Un quore (con la “q”) a Lucia.
La colpa, però, è tutta di Marco.
Arriva un messaggio: Ciao, che fai?
È Stella. Rispondo: Fingo di essere un uomo impegnato. E sto andando a comprare un e-reader. Esci con me?
Ho scritto un tema, come al solito.
Uno squillo, equivale a un singolo impulso sonar. Stella ha studiato dal Professor Ramius. È un sì.
Il telefono di casa si rianima, tutto incazzato già dalla suoneria. Sempre mia madre.
«Allora?»
«Niente, Ma’, è caduta la linea. Comunque stamattina non posso proprio. Devo uscire per comprare un e-reader.»
«Un che?»
«Un e-reader, Ma’, un apparecchio per leggere libri.»
«Ah… perché, hai problemi agli occhi?»
Immagino un panorama desertico, una cascina abbandonata, un cactus e tante rocce, e un cespuglio che rotola, spostato dal vento secco…

Stella inforca i suoi occhiali di tartaruga. Non è una naturalista. Con tutto il deodorante spray che s’è messa, ha devastato il buco dell’ozono. È bella, con quella ciocca bionda che le taglia il viso di sghembo, ficcata tra faccia e montatura.
«Non ti dà fastidio?»
«Cosa?» fa lei, avvicinandosi per darmi un bacetto sulle labbra. Si allontana subito dopo.
«No… niente.» scocco un bacio rivolto all’aria. C’è umido. Scirocco del cazzo.
Il portiere di casa mia fa la faccia compiaciuta dal gabbiotto. Paonazzo, già al mattino. Ma, ehi, lui è astemio.
Stella ficca un braccio sotto al mio. Si appende.
È leggera, profuma di more.
«Poi andiamo allo chalet?» domanda.
«No, poi mi metto a leggere. E anche a scrivere, forse. E poi lì intorno, allo chalet, sono sepolti i demoni sumeri, ricordi?»
«Uffa. Demoni cattivi.» Si imbroncia. Fa le rughe intorno alla bocca. E gli stivali un pulsare ritmico, sul marciapiede. Il sole è pallido, i marciapiedi bagnati e scivolosi.
La rivendita per pc, a due isolati da casa mia. Il titolare al pc, dove altro avrebbe potuto essere? La moglie nel retrobottega, sempre al pc.
«Dov’è tuo figlio?» chiedo.
«Da un amico, stanno provando il nuovo pc. Che ti serve?»
«Un e-reader.»
«Un che?»
«Un e-reader.»
«Ah… e che te ne fai?»
«Be’, per leggere.»
Stella ridacchia alle spalle. Poi si distrae con qualche cosa. «Uh, che bello!» la sento esclamare.
Il tipo la guarda un po’ troppo, poi torna ad armeggiare col pc.
«Vuoi un tablet, giusto?»
«No, voglio un e-reader. Il tablet ha lo schermo retro-illuminato. Stanca gli occhi.»
«Ah… ma non sono dei file, gli eBook? Non li puoi aprire col pc?»
«Sì, ma voglio l’e-reader.»
«E perché, costa pure assai! Duecento euro.»
«Eh.»
«Comunque, qua non ne vedo, nel catalogo. Mi informo, magari.»
«Sì, informati.»
Afferro Stella per il cappotto. «Ehi!» protesta.

La trascino per un altro isolato. C’è un negozio di elettronica all’angolo. Entriamo. Due bionde sciupate dietro il bancone, due clienti stanchi davanti, con in mano due smartphone, impegnati a farci scivolare sopra le dita. Uno non riesce ad afferrare le icone. Impreca sotto lo sguardo di commiserazione della tipa del negozio.
«Che le serve?» domanda la bionda più giovane.
«Salve, vorrei un e-reader.»
«Un che?»
«Un e-reader. Un apparecchio per leggere i libri in formato digitale.»
«Ah, sì!» interviene l’altra. «L’ibuk! Quello vuoi?»
«Proprio quello.»
«Ok!» esclama. Poi, rivolgendosi alla collega: «Prendi il tablet.»
Stella ricomincia a ridacchiare.
La commessa mi propone due modelli di tablet, un galaxy e un’altra cosa della quale rinuncio subito a leggere la marca.
«Sì, ecco, ma… vede, il tablet ha il display retro-illuminato. Stanca la vista. Vorrei un e-reader.»
Interviene di nuovo l’altra: «Ah! Proprio l’ibuk, vuoi? Mi spiace, non ce l’ho.»
Ormai Stella ride.

Ci sediamo al tavolino del bar che ancora non ha smesso. Dopo altri tre tentativi di voglio un e-reader e un che? Non ce l’ho come risposta.
«Cazzo!»
«Eh, già. Però consolati, riuscirai ad andare in Irlanda» fa, impegnata a mettere zucchero nell’espressino. Tre cucchiaini e mezzo. Non è neppure salutista, Stella.
Potrei chiederle persino di darmi dello zucchero, qui, davanti a tutti. Sghignazzo.
Lo beve in tre sorsate. «Sei di buon umore? Ti va una sigaretta?»
«Sì. E no.»
«Mi porti allo chalet, adesso?»
«Prima passo da casa a prendere il portatile e un paio di libri. Romanzi scritti da due amici, te ne ho parlato?»
«Andiamo oggi pomeriggio, va. Così ho tempo di fare un salutino ai miei. Scrocco anche il pranzo, magari. Passo verso le quattro. Porto il registratore?»
«Per far cosa?»
«Sveglia! Per evocare i demoni, no?»
Sorrido.
Si alza e mi dà un bacetto. La osservo ancheggiare finché non si perde nella folla.
Mi stiracchio contro la spalliera della sedia di ferro satinata. Sbadiglio. Un raggio di sole mi accarezza la fronte, caldo.
Voglio ancora un cazzo di e-reader. Nel frattempo, torno a casa.

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 13 anni ago

    Stella è un bel nome. Suona sempre bene 🙂
    Il futuro è digitale, gli acquisti sempre più on line. Purtroppo lo ammetto, tante cosette le compro on line con PayPal e amen. C’è da aspettare, ma ripeto: ho quello che volevo. O come dice mia figlia ogni volta che apre un regalo: “Grazie, era proprio quello che volevo!” Sono soddisfazioni.

      • 13 anni ago

      No, Marco, ma il punto non è quello. Ok, se sarò costretto l’acquisterò online e buonanotte. Ma il fatto che i commessi non sappiano cosa sia l’e-reader è allucinante.
      Anziché parlare di dati di vendita astrusi, profumo della carta e altre stronzate, qua c’è da aprire gli occhi.
      😀

    • 13 anni ago

    ahahahah 😀
    Come fai a saperlo?
    E tu che usi? E soprattutto dove l’hai comprato? 😀

    • 13 anni ago

    Il futuro della lettura sono le tavolette sumere!
    E tu dovresti saperlo, visto che giochi a poker coi demoni di Kandar, nello chalet, di notte, ascoltando rock anni ’70 😀

    Bel post, mi ha divertito 🙂

    • 13 anni ago

    Quando decisi di acquistare il mio, girai come un cretino un sabato mattina. Poi mi arresi e lo ordinai on line. Ho sofferto 5 giorni di attesa. Ho avuto quello che volevo io.
    Lo so che non è una grande consolazione, ma come causa di questa tua smania, posso fare questo 🙂
    P.S. Ora però mi chiedo, chi è Stella?

      • 13 anni ago

      Ma che palle! Ma perché devo fare l’acquisto online? E qua che vendono, stronzate? Che tristezza… Sono incazzatissimo. Che posto di merda.
      Stella? Un’amica… 😀
      Naturalmente non si chiama Stella. Ma è un nome letterario che uso spesso. 😀

    • 13 anni ago

    Che poi, non avendo l’anello al naso, euronics è la prima cosa a cui ho pensato.
    Ma volevo rendermi conto della situazione nei negozi al dettaglio. Così, una specie di sondaggio.
    Devastante.

    • 13 anni ago

    E alla fine adotterò internet. Forse. Se funziona. Comunque ero orientato verso il 650, Mauro.
    😀

    • 13 anni ago

    Ero convinto che nel profondo Sud aveste Internet 😛
    Personalmente sconsiglio il Sony PRS-T1: ha il pennino, ma non lo spazio per metterlo (ricetta assicurata per perderlo), e la Sony fa una politica di prezzi razzista (199 € in Italia, 149 in Francia; 99 $ negli USA, tra parentesi). Se proprio vuoi un Sony, prova a vedere se trovi il PRS-650 o 350, ma soprattutto il primo è difficile.
    Mauro.

    • 13 anni ago

    Anch’io non ho ancora l’e-reader, quando lo compro ti copio la storia… ahahha

    ottima:-)

      • 13 anni ago

      Devi mettere i link, però! Siamo in Creative Commons! 😀

    • 13 anni ago

    Mhauhuahauha!

    Comunque te l’avevo detto io di comprare via Internet. Non c’è storia!

    • 13 anni ago

    «No, voglio un e-reader. Il tablet ha lo schermo retro-illuminato. Stanca gli occhi.»
    «Ah… ma non sono dei file, gli eBook? Non li puoi aprire col pc?»
    «Sì, ma voglio l’e-reader.»
    «E perché, costa pure assai! Duecento euro.»
    Eh , molto furbo da parte di un commesso il voler convincere i clienti a NON comprare…
    P.S. (Il riferimento ai demoni sumeri mi ha fatto scompisciare.)

      • 13 anni ago

      Ma non mi invento nulla. È andata proprio così. Alla fine ero io a persuadere lui della bontà dell’e-reader. Ma mi sa che non l’ho convinto, sosteneva che uno schermo di 6 pollici non vale un cazzo.
      😀

    • 13 anni ago

    Io il mio prs l’ho comprato due anni fa a Londra, al Sony Center di Harrods. Ricordo ancora la chiacchierata di mezz’ora col commesso su tutte le funzioni tecniche.

    Ad ogni modo, questo post è spettacolare.

    ***

    «Un e-reader, Ma’, un apparecchio per leggere libri.»
    «Ah… perché, hai problemi agli occhi?»
    Immagino una panorama desertico, una cascina abbandonata, un cactus e tante rocce, e un cespuglio che rotola, spostato dal vento secco…

    «Salve, vorrei un e-reader.»
    «Un che?»
    «Un e-reader. Un apparecchio per leggere i libri in formato digitale.»
    «Ah, sì!» interviene l’altra. «L’ibuk! Quello vuoi?»
    **

    Su questi due pezzi sono morto dalle risate! XD

      • 13 anni ago

      😀
      Io infatti cercavo il Sony. Ma de che? Sul serio, non sanno neppure cosa sia. Potrei farvi una dichiarazione giurata. Non sanno cos’è l’e-reader.
      E mi sa che alla fine attraverserò la Manica. Così unisco l’utile al dilettevole.
      Thanks!
      😉

    • 13 anni ago

    Mi hai fatto fare un sacco di risate. Ahhhhh, ‘ste mamme!!!!

      • 13 anni ago

      Tu ridi! Quella stava chiamando l’oculista! 😀

    • 13 anni ago

    Ahahaha!
    Un che?
    quore con la q anche per te.
    Nel frattempo mi chiedo come abbiano fatto i miei a regalarmelo

      • 13 anni ago

      😀
      Eh, perché sai, gli eBook minacciano il cartaceo con la loro spaventosa diffusione…
      😀

    • 13 anni ago

    Qua siamo nel profondo sud… 😀

    • 13 anni ago

    Da Euronics tempo fa ne avevano diversi modelli; eventualmente valuta un’Odyssey (basandomi su specifiche e recensioni, buon lettore, purtroppo ha solo il dizionario in Francese; 149 € con un buono da 20 incluso, su Ultima) o un Nook Simple Touch (buon lettore, a detta del Duca fantastico dopo il rooting, che lo fa diventare un tablet E Ink; 99 $ – o 79 per il rigenerato – piú spedizione, da prendere all’estero).
    Mauro.

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