Estate, ve ne sarete accorti.
Qualcuno sostiene che sia tempo di classifiche. E perché no?
Ecco a voi un esperimento che mi frullava in testa già da un po’. Le dieci migliori sparatorie viste al cinema.
Tentativo che ha trovato compimento anche grazie alla richiesta di Cristiano Pugno, amico facebookiano.
A lui e agli amanti del genere è dedicata questa classifica.
E sentitevi liberi di aggiungere le vostre preferite.
***
10 – Il Kata della Pistola
tratta da: Equilibrium (2002), di Kurt Wimmer
interpreti principali: Christian Bale, Angus Macfadyen
body count: 1
epicità: 7
citazione: “Tetragrammaton. Non c’è niente che possiamo fare.”
Bodycount pari a 1? Sì, be’, in realtà non ho considerato proprio tutta la scena, ma solo il confronto finale. Preston (Bale) ha ucciso a pistolettate forse più di cinquanta uomini per andare ad accoppare Dupont, cuore e (ormai) mente del Tetragrammaton e, pochi istanti prima, ha affettato la faccia (letteralmente) del suo compagno cleric; come una maschera, è scivolata via… Il Kata della pistola è arte marziale applicata alle armi da fuoco: impossibile, ma elegante a vedersi. E, per quanto fracassona, una delle invenzioni più interessanti della fantascienza d’azione degli ultimi anni. Poco importa se in alcuni momenti ricorda un videogioco.
9 – La Rapina in Banca
tratta da: Heat – La Sfida (1995), di Michael Mann
interpreti principali: Robert De Niro, Al Pacino, Val Kilmer
body count: 10+
epicità: 8
citazione: “Te l’avevo detto che non sarei tornato dentro.”
Resta impressa l’atmosfera, di questo film. Il mare delle luci di Los Angeles. Il sonoro eccezionale. Gli spari della rapina in banca, in una trafficata arteria stradale cittadina. Queste armi automatiche sembrano vere, per come sono usate e per come cantano.
E vedi i rapinatori uscire tranquilli, eleganti, dall’edificio svaligiato, in mezzo alla folla cieca. Poi il crepitio dei mitra, i sogni infranti su un parabrezza rotto macchiato di sangue. Una vita stupida, spezzata. Finita sul telegiornale della sera…
8 – Ciambelle al Sangue
tratta da: Boogie Nights (1997), di Paul Thomas Anderson
interpreti principali: Don Cheadle
body count: 3
epicità: 8
citazione: n.d.
Solo una scena, ma sarebbe tutto il film, ricco di sequenze geniali e al limite del paradosso.
Buck (Cheadle) non riesce a far decollare la sua attività, che è anche il suo sogno, un negozio di elettronica. La moglie, che ha conosciuto a una festa in maschera, una festa nel mondo del porno losangelino degli anni settanta, è incinta. E la vita è una merda. Ma lei continua ad avere le voglie, voglia di ciambella.
E così, mentre aspetta di essere servito, il negozio è rapinato. Ma c’è un poliziotto in borghese, seduto a un tavolo. Il rapinatore spara al poliziotto essendone a sua volta colpito e il secondo, nell’agonia della morte, fa fuori il proprietario del negozio.
Buck è solo, schizzato di sangue, un vestito bianco che butterà, ma dentro quel sacchetto misto a poltiglia rossastra c’è qualche migliaio di dollari. Quanto basta per far avverare i sogni…
7 – Panciotto Antiproiettile
tratta da: Per un Pugno di Dollari (1964), di Sergio Leone
interpreti principali: Clint Eastwood
body count: 0
epicità: 9
citazione: “Tieni pronte tre bare.”
Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, l’uomo con la pistola è un uomo morto. A meno che non indossi il panciotto antiproiettile. Una lastra di ferro, che ti permette di tornare dall’aldilà.
Ma qui c’è una doppia citazione, perché mentre Clint si rialza, c’è Biff, nella sua vasca da bagno che fuma un sigaro e sghignazza soddisfatto: Lorraine ha le tette grosse, rifatte, è bella come il sole. C’è un solo problema, che voi di cognome fate McFly.
Metacinema, metasparatorie…
6 – È quello nuovo
tratta da: RoboCop (1987), di Paul Verhoeven
interpreti principali: Peter Weller
body count: 0
epicità: 9
citazione: “Vivo o morto, tu verrai con me.”
L’avete visto arrivare da dietro i vetri. Passi potenti, lenti, pesanti. È il nuovo, ultimissimo ritrovato della OCP nella lotta contro la criminalità di Detroit. Assemblato con pezzi di carne ficcati a forza in un corpo di metallo, o viceversa. Puro cyberpunk.
Ma il tizio nuovo, che è solo una macchina, fa strani giochetti d’abilità con la pistola, quel fottuto cannone a mano che spara a raffica, e non si capisce quanto sia capiente il caricatore.
Ma non importa, il suono della pistola ve lo ricordate tutti. Così come le sagome che si spezzano investite dai colpi…
5 – Qual è il segnale?
tratta da: Léon (1994), di Luc Besson
interpreti principali: Jean Reno, Gary Oldman
body count: 20+
epicità: 9
citazione: “Voglio dire tutti!!!”
Qual è il segnale?, chiede il capo della squadra d’assalto a una giovanissima Natalie Portman. Lì, dietro la porta di quell’appartamento, in fondo al corridoio, c’è il suo mentore, Léon.
Le prime ondate di sbirri vengono stese. La porta si apre e si chiude. Lasciata aperta per far entrare gli assalitori, poi chiusa e riaperta per mostrarli cadaveri. E la merda e la paura si fanno insostenibili.
Mentre di sotto, sbroccato e fatto di acidi, Gary Oldman strilla che vuole più uomini. Tutti quelli che ha a disposizione. Un esercito.
Dentro, c’è solo un uomo che non dorme mai, beve latte e possiede una pianta: Léon, un killer.
4 – La Spada e la Pistola
tratta da: I Predatori dell’Arca perduta (1981), di Steven Spielberg
interpreti principali: Harrison Ford
body count: 1
epicità: 10
citazione: n.d.
Il duello che smitizza i duelli. Uno sparo che identifica immediatamente un personaggio, il Dottor Jones che, fino a quel momento, s’era faticato a inquadrare.
Uno se lo guarda, I predatori dell’Arca perduta e rimane sconvolto dalla bellezza di Marion, e dal nazista col medaglione tatuato a fuoco sul palmo della mano, giusto?
Ma il Dott. Jones, concupito dalla sue studentesse, ancora non s’è capito che tipo è, fino al duello. Uno se l’immagina duello d’onore, frusta contro spada, mentre il Dottore tira fuori una pistola, dopo aver fatto giocherellare l’arabo con la scimitarra e lo fredda con un solo colpo, con in faccia l’espressione imbronciata e sorniona di Han Solo. E da allora ce lo ricordiamo così.
3 – C’è qualcosa tra gli alberi
tratta da: Predator (1987), di John McTiernan
interpreti principali: Arnold Schwarzenegger, Carl Weathers, Bill Duke
body count: 0
epicità: 10
citazione: “Niente, di questa terra, sarebbe sopravvissuto.”
Il torace di Blain (Jesse Ventura) s’è aperto come un carillon. Mac afferra la Minigun del suo amico e investe il tratto di foresta davanti a lui con una tempesta di fuoco, alla quale si aggiunge la potenza di tutte le altre armi del gruppo.
La giungla viene disboscata, come da un rullo compressore. E, alla fine, non c’è nessun corpo, nessun cadavere. Solo qualche goccia verde fosforescente su alcune foglie.
La creatura è lì, invisibile, sugli alberi. A scrutarli.
2 – Alla Stazione
tratta da: Gli Intoccabili (1987), di Brian De Palma
interpreti principali: Kevin Costner, Andy Garcia
body count: 5+
epicità: 10
citazione: “Ce l’ho.”
Per uno spettatore come me, che oltre a De Palma conosce Villaggio e il cinema espressionista russo… be’, il dettaglio della carrozzella col bambino assume contorni comici. Ma la scena è unica, perfetta: score di Ennio Morricone, set, luci, vestiti stile Chicago anni ’30. Persino Costner, tanto simpatico in questo film, quanto risulta odioso De Niro/Capone. La scena della stazione è la summa dei vari percorsi che hanno condotto l’agente del tesoro Nash ad arrestare il boss Capone, per una sporca faccenda di tasse non pagate. Si deve acchiapppare il contabile.
La carrozzella cade tra mille proiettili che scheggiano il marmo delle scale. Gli uomini muoiono, la madre urla, stesa sulle scale…
1 – La Villa
tratta da: Scarface (1983), di Brian De Palma
interpreti principali: Al Pacino, Mary Elizabeth Mastrantonio
body count: 40+
epicità: 10
citazione: “Vuoi provare a fottere me, Sosa?”
Ancora Pacino, ancora Brian De Palma. La scena, rivisitata, l’avete persino giocata in Vice City, voi nei panni dell’assalitore.
Ancora una volta, scenografia partecipe del dramma posto in essere: color rosso sangue. Macchiato di polvere bianca.
La fine del Boss Tony Montana, self-made man, che ha costruito la sua fortuna sulla droga e sugli omicidi.
Non si sa se è per la droga, o per la tenacia che ha permesso a Tony di arrivare fin lì: ma lo vediamo immergere il naso nella coca e poi beccarsi pallottole su pallottole, continuando a urlare, bavoso, e a far fuori i killer assoldati per ucciderlo, un esercito infinito. E alla fine la scritta, The World is Yours, si bagna col sangue.
Fuori scala:
Quello veloce
tratta da: Continuavano a chiamarlo Trinità (1971) di Enzo Barboni
interpreti principali: Terence Hill
body count: 0
epicità: 10
citazione: “Il signore lo prende doppio.”
Avrebbe dovuto essere la prima posizione, Terence Hill che insegna al Bounty Killer qualche gioco con la pistola.
Ma come si fa? Questa scena è concentrato d’epica. impossibile numerarla.
La puoi solo guardare e restare basito. Spavalderia, baldanza, abilità. Alla fine, le parole che ti rimbombano in testa sono sempre quelle: “Non c’hai capito niente, eh?”. Inarrivabile.
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