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Game of Thrones – Stagione 6 (ep. 7)

The Broken Man segna un altro ritorno. Che volete che vi dica? Una volta, qui, i personaggi cadevano come mosche, adesso «Escono dalle fottute pareti». Per saperne di più, vi lascio agli SPOILERS.

Jon and Sansa gather troops. Jamie arrives at Riverrun. Olenna Tyrell plans to leave Kings Landing. Theon and Yara plan a destination. Arya makes plans to leave. – IMDb

  • È iniziato il porta a porta dei Testimoni di Casa Stark. Non è un gran successo – anche se mi è piaciuto molto lo scambio tra Davos e Lady Mormont – tanto che Sansa scrive una lettera senza dirlo a Jon. Secondo me ci ha ripensato e la manda a Ditocorto. Sì, voleva che andassero anche dai Manderley ma secondo me – alle strette – l’esercito della Valle non le fa più tanto schifo. Perché? Non scomodiamoci a trovare una ragione politica, lo fa perché il personaggio è scritto male e gli autori la usano come marionetta per girare la trama.
    «Dobbiamo fare una mossa che non ha senso per arrivare dove vogliamo arrivare».
    «Bene, facciamola fare a Sansa, tanto agisce a cazzo e il pubblico ci è abituato».
    Perfetto.
  • Sempre più odiosi, questi Frey. Niente male il Pesce Nero, che se ne sbatte i vessilli se impiccano, tagliano la gola o gli eliminano in qualche modo il nipote. Vuole salvare Casa Tully. Beh, le mura almeno. Certo, ci sarà una grave penuria di eredi Tully, se accoppano Edmure. Ma che importa? Home sweet home. Sempre belli i dialoghi tra Jaime e Bronn. Però – bisogna dirlo – tutti i dialoghi di Bronn ci recano un certo spasso.
  • Quando Margaery passa a sua nonna il disegno della Rosa dei Tyrell, qualcuno si è davvero stupito? Dai, aspettavo che scoprisse le carte da quando ha iniziato a mostrarsi remissiva verso l’Alto Spaventapasseri. Ora bisogna vedere come intendono rovesciarlo, secondo me ne vedremo delle comiche.
  • Theon e Yara sono in viaggio, vogliono precedere zio Euron e la sua flotta da montare per fare un patto con Daenerys. La mela non cade mai lontana dall’albero e neanche i piani elettorali. Yara intanto si diverte con una fanciulla e Theon sente la mancanza del suo joystick. Però fanno una bella coppia, dai.
  • Arya fa la galla e viene accoltellata da una vecchina che si capiva a cento passi chi fosse, cioè la ragazzina che voleva ucciderla già dal loro primo incontro. Niente, gli Stark non sono la più sveglia delle casate. Ora è in acqua con la pancia bucata, bloccata a Braavos e con la sfiga fino al collo. Secondo me, agli Stark gli puzza la vita.
  • E il grande e promesso ritorno: Sandor Clegane, il Mastino. Lo credevamo andato, infilzato da Arya e lasciato a morire. Invece lo salva un Septon (Brother Ray, stando a IMDb) interpretato da Ian McShane che, qualche mese fa, aveva già detto: «Farò solo un episodio per riportare un personaggio creduto perso» e alle follie dei FANdamentalisti che lamentavano inesistenti spoilers, aveva giustamente risposto «rilassatevi, è solo televisione». Scusate, ma quest’uomo è un idolo. Non se ne può più dei flame e delle battaglie dell’inutilità iniziate e combattute per noia, oltre lo sfinimento. Like, really, get a life. E comunque niente, alla fine Ray e i suoi fedeli vengono fatti fuori dai banditi fedeli al Dio Rosso, quindi la Fratellanza Senza Vessilli di Beric Dondarrion (quello che si faceva resuscitare dal Chierico di fiducia, Thoros di Myr), perciò Sandor avrà la sua vendetta in questa vita o nell’altra (cit.) e noi assisteremo.

Questo è tutto. Aloha.