Game of Thrones è tornato e SPOILER is coming!
Questo primo episodio saltapicchia di personaggio in personaggio, continente in continente, città in città eccetera eccetera ma ha la sua brava funzione di riprendere i nostri eroi dove li avevamo lasciati. Oltre che di mettere in moto gli eventi. So che ora come ora pare ci sia troppa carne al fuoco, che la storia sia frammentaria e sparpagliata, ma alcuni di questi tizi si incontreranno o andranno a inciampare tra loro, riducendo le linee narrative. Naturalmente qualcuno morirà, ma non sarò certo così stronzo da riportare spoiler dai libri, mi limiterò a parlare degli episodi di volta in volta.
Iniziamo col flashback di una giovane Cersei (già col suo bel caratterino di merda) che fa irruzione in casa di una strega per farsi leggere il futuro. Interessante la tecnica da sommelier con cui questa ne assaggia il sangue, però invece di elencare i valori ematici inizia a snocciolare tragedie: sposerai un re, sarai regina finché non ne arriverà una più giovane e bella, avrai tre figli che avranno corone d’oro e sudari d’oro. Questo bel tour sul viale dei ricordi se lo fa sulla strada del funerale di Papa Tywin, stecchito la scorsa stagione da Tyrion.
Jaime le fa notare che a questo punto i nemici della famiglia (ossia tutti) cercheranno di sottrargli ogni cosa, perciò occhio. Lei però è distratta e incarognita con Tyrion, così sembra non dargli retta.
… e poi c’è il cugino Lancel che si è unito agli Sparrows, un movimento religioso che ricorda i francescani ma interno al culto dei Sette Dei. Viene a scusarsi con Cersei per averla indotta al peccato e vorrebbe salvarla col potere della preghiera. Tenero lui, anima candida dei sette paradisi. Io non vi dico nulla ma avrete già capito che se questa novità è stata introdotta, è lì per una ragione.
Intanto Tyrion è a Pentos a casa di Illyrio Mopatis (il mercante che presentò Khal Drogo a Daenerys) con l’amico Varys, il quale vorrebbe coinvolgerlo nella Restaurazione Targaryen.
Varys: «Hai due scelte: puoi restare qui a bere fino a morire, oppure puoi venire con me a Meereen».
Tyrion: «Posso bere fino a morire sulla strada per Meereen?»
Idolo.
In giro per Westeros abbiamo Brienne e Pod che battibeccano (li adoro) in cerca di Sansa che sembra essersi data una scantata dopo aver scoperto che il nero le dona (un po’ come Lily in Legend) e se ne va a spasso con Ditocorto una volta affidato Robin Arryn alle cure di un Lord della Valle che ne riconosce la somma inutilità umana, ma come dice Petyr: «A volte basta il nome giusto». Dove sono diretti? Stay tuned.
Daenerys ha qualche problema coi Sons of the Harpy, ossia gli schiavisti. Le fanno fuori qualche Immacolato, sobillano il popolo e in generale rompono i coglioni e girano in maschere veneziane. Sobri e inosservati, non danno per niente nell’occhio.
Si parla anche di riaprire le fosse di combattimento (una sorta di arene gladiatorie) e di draghi incontrollabili. Beh, qui direi che se l’è andata a cercare: il problema era Drogon, lei invece ha incatenato i fratelli. Poi ci credo che come ti vedono reagiscono maluccio.
La Barriera ha i suoi problemi, Stannis vuole che Mance Ryder si inginocchi riconoscendolo come suo Re e lo aiuti a riconquistare il Nord. Giustamente – e che cazzo – Mance non vuole mandare la sua gente (che è sempre stata schifata e tenuta in ghiacciaia) in guerra per un Lord, così preferisce andare sul rogo di Melisandre. Jon non capisce (ma lui non sa mai un cazzo, come diceva Ygritte) e Mance risponde: «Allora è inutile che te lo spieghi». Giustamente.
Bene, se mi sono dimenticato qualcosa, ricordatemelo nei commenti. Suppongo che lo abbiate visto, quindi è inutile fare riassunti minuti e miniati, mi sono limitato a “colorire” la narrazione riportando qualche parere personale. Non la pensate così? Make a flame, come direbbe Melisandre.