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Game of Thrones – stagione 3 (ep. 6)

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Come da titolo: “La Scalata” (The Climb), il leit-motiv di questo sesto episodio è la scalata, quella vera, da parte di Jon Snow e Ygritte, della Barriera, per lasciare i ghiacci del nord per il meridione di Westeros dove l’inverno sta comunque arrivando, e quelle, tante, figurate, scalate sociali, il progresso che spetta a ciascuno dei protagonisti.

Arya, ad esempio, ancora “ospite” della Fratellanza, che incontra Melisandre, giunta sulle tracce di Gendry, il cui destino, da troppo tempo dimenticato, ovvero dalla prima stagione, sembra essere stato visto dalla sacerdotessa.

Trovo molto interessante la dicotomia, non nuova, presente peraltro in diverse serie televisive, anche recenti, tra l’unico vero dio, che poi è quella divinità che si prende la briga di far avvertire la propria presenza tramite prodigi, nella fattispecie il Fuoco che ridona la vita e sottrae il prescelto da un’eternità oscura, e gli altri dei, vecchi, decadenti, dimenticati, verso i quali la gente ormai non prova altro che un mero interesse folkloristico. Quindi è, al solito, monoteismo contro politeismo. Anche se il Trono di Spade non è ancora una guerra di religione, ma, per l’appunto, una partita a scacchi per il potere, o per il trono.

Tornando a Arya, lei, a causa della giovane età, è ancora lontanissima dal compiere il proprio destino, la sua scalata, e tuttavia Melisandre ce l’anticipa. La piccola è destinata a soddisfare la sua sete di vendetta, quella che ogni sera, prima di dormire, la spinge a pronunciare di nomi: Joffrey, Cersei, etc… di coloro che le hanno causato lutti e dolore.

***

melisandre

Robb Stark continua a spostare pedine sulla mappa, volendo spostare eserciti, organizza matrimoni ipotecando il futuro delal sua guerra.

Tywin Lannister e Lady Olenna danno vita alla scena migliore, un confronto tra savi e intriganti che si scambiano rispettive critiche e vedute sui matrimoni futuri che uniranno le casate. Il vecchio la spunta, cinico e indifferente, usa il potere per i suoi scopi, serbando sempre l’asso nella manica. Anche se, i Tyrell sono molto, molto più potenti di quanto possa sembrare.

Sansa finirà in lacrime, impalmata dal Folletto.

È divertente come Martin applichi questa legge a tutti i suoi personaggi, nessuno escluso. Fa parte della bellezza del prodotto. Sia libro che telefilm.

jon+ygritte

Dito Corto e Lord Varys si scambiano “complimenti” nella sala del trono, raccontando aneddoti sulle origini del Trono di Spade, composto si e no da duecento lame forgiate insieme, e sul magma di vite e personalità che s’affannano nella loro personale scalata al potere.
Un modo intrigante di spendere la propria esistenza, rischioso ed elegante.

Infine, Jon Snow e Ygritte che compiono la loro scalata. Che è doppiamente simbolica, è l’ingresso da parte di Ygritte verso un nuovo mondo e segna il ritorno di Snow alla terra natale.
Segna il loro legame, costruito non più sull’attrazione reciproca, ma sulla lealtà. E sugella con un bacio una scena romantica. Romantica in senso positivo. Un bacio tra i due mondi che l’inverno sta per unire sotto una coltre bianca.

Episodi precedenti QUI

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 11 anni ago

    Ho adorato questa puntata. Il bacio finale… Beh, non mi piacciono le smancerie ma qui ci stava tutto! E Dito Corto e il discorso sulla scala, con le immagini di Joffreyvaffanculo e Sansa , è stato fantastico!

      • 11 anni ago

      ahahhaha XD

      Migliora puntata dopo puntata…

    • 11 anni ago

    […] Visita il sito bookandnegative oppure iscriviti al feed Leggi l'articolo completo su AlterVista […]

    • 11 anni ago

    Un plauso per Melisandre, la cui coerenza con la controparte cartacea è pressoché totale e assoluta.

    Bella puntata, anche se è quella della nuova stagione che ho trovato più farraginosa. Comunque non sotto un ipotetico sette (come voto).

      • 11 anni ago

      A me invece è piaciuta molto, forse più delle altre. Il tema principale è trattato alla perfezione in tutte le sottotrame. ^^

        • 11 anni ago

        Ehi, stai parlando con me, mica con un blogger brufoloso che ha aperto l’altro ieri. 😀

        E posso chiedere qual è la tua preferita? ^^

        • 11 anni ago

        Vabbé, de gustibus etc etc 😀
        Comunque mica ho detto che è brutta, eh! La media si tiene comunque altissima. Migliore di molti filmoni che passano al cinema.

    • 11 anni ago

    Questa puntata mi è piaciuta un sacco. 😀 Ci sono intrighi e trame che avanzano, personaggi che si scoprono più di quanto abbiano fatto fin’ora, e poi c’è il discorso della scala. 😀

    «Chaos isn’t a pit. Chaos is a ladder. Many who try to climb it fail and never get to try again. The fall breaks them. And some are given a chance to climb, they cling to the realm or the gods or love. Only the ladder is real. The climb is all there is». – Lord Petyr Baelish.

    Mi verrebbero da fare certe considerazioni su R’hllor, questo Dio Rosso che ama il fuoco e riporta in vita i morti, e sulla sua vera natura… ma anche coi libri non sono arrivato a una soluzione certa, anche se mi puzza di Legale Malvagio.

      • 11 anni ago

      Be’, finora tutti gli adoratori del Fuoco sembrano ambigui, quindi mi sembra plausibile che sia un dio malvagio, o comunque non caritatevole. 😀

        • 11 anni ago

        Esatto. Un dio che manda i suoi dall’altra parte del mondo per impicciarsi di politica mi puzza, mettiamola così. 😀

    • 11 anni ago

    Un episodio un po’ interlocutorio ma sempre di livello. Io mi chiedo come diavolo facciano a calibrare così bene il tutto.

      • 11 anni ago

      A me è piaciuto molto, perché anche le parti dialogate sono spettacolari. I dialoghi curatissimi come sempre. E poi mi piace che a ogni puntata corriponda un tema ben preciso.