Ci sono due problemi col cinema attuale:
a) circa il 70% della produzione si basa sul riciclo, ovvero sui remake. Per il 60% trattasi di remake di film prodotti negli anni ’80, quando “c’erano pochi mezzi, ma tante idee” (frase che mi avrebbe fruttato un Maurizzio d’Oro, vero Zia? ^^)
b) il restante 25%, escluso il 5% destinato a psicodrammi e film d’autore pallosi, è caratterizzato dalla “contaminazione”. Ovvero pescare idee qua e là, rimestarle, e fare qualcosa che appaia nuovo, ma che nuovo nuovo non è.
La spiegazione a questa situazione non ce l’ho, dovrei ricorrere anche io alle trite e ritrite:
c) le idee originali sono finite (un po’ come le combinazioni musicali che si possono ottenere con le sette note).
d) le case di produzione hanno paura di buttare i soldi e fallire, specie in questi tempi di crisi economica mondiale, e preferiscono investire su idee di sicuro successo. Ovvero le suddette degli anni ’80, che fecero Hollywood ricca da far schifo.
Ipotesi che ritengo abbastanza verosimili, specie la seconda, visto che il cinema è fatto di soldi.
Tristezza a parte, c’è da dire che certa gente, proprio per non farla troppo sporca, e far illudere gli spettatori che loro si sbattono davvero a inventarsi storie nuove, ma proprio tantissimo, potrebbe impegnarsi un pochetto di più.
Quanto basta per evitare di fare copie carbone come queste:
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Ciò nonostante, l’attesa per certi film sussiste. Quindi il cinema funziona ancora, quel poco che ne è rimasto, dopo l’avvento di internet e dopo l’avvento dei fricchettoni radical chic, la cui attività va dall’inquinamento dell’etere, alla fustigazione morale di quelli come me che, per certi filmazzi, si fanno venire i lucciconi.
Per motivi che nulla hanno a che fare con la Settima Arte, arrivano i lucciconi. Perché magari c’è quell’attrice che si picchia con quell’altra, ci sono panorami di desolazione spettacolari, perché ci sono i mostri giganti. E i robot.
Tanto basta.
Ho tre titoli in mente, tre blockbuster, cinema impegnatissimo come un uovo a tegamino.
Fast and Furious 6
Regia: Justin Lin
Il sesto capitolo!
E devo confessare che i precedenti non li ho visti nemmeno tutti.
La trama? Ma che, scherzate?
Chi ha bisogno della trama, quando c’è:
The Rock
Vin Diesel
Michelle Rodriguez
Gina Carano
A che vi serve, la trama?
E se mi costringete a fornirvi qualche motivo per guardare Fast and Furious 6… Così, a occhio e croce, dopo aver visto il trailer direi:
Michelle Rodriguez che spara a Vin Diesel
fanno ribaltare una jeep militare con un cavo
sfasciano almeno 2.000 automobili
la cicatrice sulla fronte di Michelle Rodriguez
c’è The Rock
c’è Vin Diesel
c’è Gina Carano, e c’è che le suona a Michelle Rodriguez
Dico, non serve altro, ma ecco qualche foto:
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Oblivion
Regia: Joseph Kosinski
C’è Tom Cruise, che è un difetto gravissimo, per me che non l’ho mai sopportato.
Poi ho un stralcetto di trama, preso pari pari da IMDb:
A veteran assigned to extract Earth’s remaining resources begins to question what he knows about his mission and himself.
Che non so, a occhio e croce mi ricorda la trama di Moon.
Con la differenza, ovviamente, che non siamo sulla Luna e che non c’è GERTY.
Ma… ci sono panorami davvero spettacolari, a giudicare dal trailer. Velivoli scopiazzati da La Minaccia Fantasma. E un’epopea apocalittica che, almeno fino a quando non spunta Morgan Freeman conciato così:
Almeno fino a quando non spunta lui, dicevo, l’atmosfera ti rende simpatico persino Tom. Non dimenticate, in ogni caso, le mie reazioni pavloviane, allorché si parli di apocalisse.
Il guaio di certi film è che, esattamente come accade in Robinson Crusoe, prima o poi Robinson Cruise incontra l’orma sulla sabbia, quella dell’altro, il futuro Venerdì.
Quel senso di solitudine magnifica si guasta dal momento in cui subentrano gli altri, e la trama s’infittisce (secondo gli sceneggiatori) mettendo Robinson Cruise sulle tracce di un mistero che, facendo due più due, non mi sembra tanto misterioso. Contaminazione, ricordate?
Ma aspetto, prima di insistere nel giudicarlo.
Dico solo una cosa: con tante donne che poteva trovare nella capsula, giusto una bellerrima Olga Kurylenko gli doveva capitare?
Sì, ok, siamo al cinema, e nessuno avrebbe visto un film se l’attrice fosse stata una cozza come la nuova Mary Jane. O forse sì?
Qualche foto:
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Pacific Rim
Regia: Guillermo del Toro
E parlando di orme sulla sabbia, Guillermo del Toro mi ha preso alla lettera:
La minaccia che ci attaccherà (cit.) s’annuncia così, con un’orma gigantesca sulla sabbia.
La minaccia consiste in creature gigantesche che fanno il verso a Godzilla, che emergono dalle profondità del mare per distruggerci.
Chiaro. Diretto. Essenziale. E bellissimo. Specie dal momento che la razza umana risponde a modo suo, il solito: costruendo robot giganteschi per mazzuolare i draghi marini:
Si dice che Guillermo sia stato ispirato da questo dipinto di Goya, il Colosso:
E che ne abbia tratto l’idea principale, ossia che, ancora una volta, ci serve il meraviglioso, quello sottrattoci da Sancho Panza che, a Don Chisciotte che indicava dei giganti nei mulini a vento, rispondeva: “Che giganti?”
La domanda che distrusse l’immaginario fantastico della letteratura.
Non dico che spetti a Guillermo del Toro riportarlo a noi con questo film, ci hanno pensato, riuscendoci, in tantissimi, ma che si sente il bisogno, a volte, della semplice sicurezza di vedere al cinema robot giganti che picchiano mostri.
È bello, ci fa sentire a casa. Ci toglie l’angoscia.
E poi, cazzo, la resa sullo schermo è magnifica, immagino come possa essere in sala.