L’ultima puntata. Giusto cielo. Siamo GIA’ arrivati all’ultima puntata di Fear the Walking Dead e io comincio a sentire la mancanza di Rezzonico. Per fortuna tra pochi giorni arrivano le beline titolari di The Walking Dead, ché io ad andare avanti solo con serie belle come Scream Queens e American Horror Story non ce la posso fare. Ma oggi dobbiamo necessariamente parlare di The Good Man, scritto dai creatori della serie, Robert Kirkman e Dave Erickson, e salutare il nostro amico drogatino…
Dopo gli eventi della settimana scorsa che, ricordiamolo, hanno portato i protagonisti a scoprire un imminente sterminio condotto dai soldati ormai pronti a mollare baracca e burattini, Ispanico e famiglia decidono di portar via le suole e dirigersi, finalmente, nel deserto. Passando prima a liberare Rezzonico e l’ex moglie di Ispanico, ancora chiusi nel misterioso centro di detenzione, ovviamente. Preso da un non ben definito senso di colpa l’Ispanico decide, prima di partire, di liberare il soldato preso in ostaggio e torturato dal Barbiere ma nessuno dei fuggitivi, lui compreso, pare invece preoccuparsi del fatto che i vicini di casa verranno spazzati via dalla faccia della terra e se ne vanno così senza avvertire nessuno, per di più con un piano GENIALE in mente! La furberia architettata dal Barbiere consiste infatti nel liberare i DUEMILA (non duecento. Due. Mila.) zombie intrappolati nell’arena, per distrarre i soldati di guardia al centro di detenzione. Facciamo finta per un attimo di non avere visto il Barbiere camminare sereno come il pifferaio di Hamelin in testa a una parata di DUEMILA zombie che, per quanto lenti, avrebbero come minimo dovuto sopraffarlo e smembrarlo come un tacchino il giorno del ringraziamento, ma non pensi al fatto che un numero così alto di morti viventi potrebbe mettere in pericolo te, la tua famiglia e l’intera popolazione rendendo, di fatto, inutile la fuga e il tentativo di recuperare Rezzonico? E infatti, davanti all’orda famelica di zombi, i pochi soldati dotati di elicottero se ne vanno facendo il gesto dell’ombrello alla dottoressa che sperava di fuggire volando e che si ritrova invece a sollevare l’ex moglie di Ispanico dal ruolo di infermiera, lasciandola così libera di correre in aiuto di Rezzonico. Quest’ultimo, intanto, era già scappato assieme al Marcantonio di nome Travis che, diciamocelo, fa tanto il cattivissimo, maledetto e figo e poi è riuscito non solo a farsi fregare le chiavi da Rezzonico ma anche a chiudersi alle spalle una porta apribile solo con una tesserina magnetica rimanendo così intrappolato in un corridoio pieno di zombi. Non va meglio a Sorella Gervasona e al Fratellastro, lasciati a guardia del SUV solo per essere sopraffatti da tre soldati in fuga. In mezzo a tanta inettitudine chi salverà i nostri eroi?
L’ex moglie dell’Ispanico, chiaramente, armata di tesserina apri-porta. Le famiglie sono così riunite e pronte a fuggire verso il deserto con automobili rubate a caso lasciando il centro in balia degli zombi, ma il karma, nei panni del soldato torturato all’inizio, si presenta armato di pistola all’Ispanico che, finalmente, capisce di avere fatto un grandissimo sbaglio liberandolo (ma vah??). PAM!, un proiettile sparato dal marrano vendicativo centra la spalla della figlia del Barbiere e l’Ispanico scapoccia trasformandosi nell’Abraham di The Walking Dead (si vede che anche Kirkman ha ormai esaurito le idee), scassando di pugni il soldato e rimanendo poi a fissarsi le mani insanguinate e tremanti tipiche del classico “momento in cui il buono diventa necessariamente cattivo”. Passata la paura, FINALMENTE i nostri ripartono alla volta non già del deserto, ma della megavilla al mare di Marcantonio, un trionfo di design e lusso ma anche un luogo zeppo di vetrate, poco adatto invero ad un’apocalisse zombi. Dite, perché il cattivissimo Marcantonio li ha portati lì, oltre che per bullarsi della sovrabbondanza di grano? Eh, il poveraccio pensava di poter scappare col suo yacht ma a quanto pare qualcuno è riuscito a fregarglielo sotto il naso e a lui non resta altro da fare che mostrare a Rezzonico l’imbarcazione che si allontana in mare aperto, probabilmente diretta a Lampedusa, chissà. Drogatino fa spallucce, la cosa non lo tange. A quanto pare, infatti, a Rezzonico l’apocalisse zombi fa quasi piacere perché finalmente tutti sono diventati insicuri e fuori dal mondo quanto lui; mamma Hubert non fa in tempo a prenderlo a schiaffoni pentendosi di averlo messo al mondo che un altro problema, l’ultimo della stagione, si palesa all’orizzonte. L’ex moglie dell’Ispanico, unico personaggio utile della serie, è stata morsa dopo aver curato e salvato le chiappe praticamente a la qualunque e chiede proprio a mamma Hubert di porre fine alle sue sofferenze con un bel colpo di pistola. In quella giunge l’Ispanico il quale, dopo interminabili minuti di pianti, di “ma non basta mettere un cerotto??”, di sguardi scazzati dell’attuale compagna, decide di premere il grilletto ed esaudire il desiderio dell’ex moglie. La serie si conclude dunque con pochi personaggi felici (Rezzonico, Mamma Hubert, Sorella Gervasona alla quale apparentemente non frega nulla di nessuno), molti personaggi distrutti dal dolore (l’Ispanico, il figlio che probabilmente lo maledirà finché avrà vita, Marcantonio che sperava di andare ad Alghero in compagnia di uno straniero e invece ciccia, il Barbiere e la figlia che hanno trovato le ceneri fumanti della moglie e madre appena fuori dal centro di accoglienza) e una poetica carrellata sul mare aperto, dimostrazione che gli zombi non sanno nuotare. Ancora. Magari nella prossima stagione succederà o magari sapremo se gli sceneggiatori riusciranno a ricordarsi di quel povero sfigato che lanciava segnali luminosi nei primi episodi. Quel che è certo è che, tra un anno, Rezzonico tornerà. Trattenete il fiato fino ad allora ma cercate di non diventare zombi nell’attesa. ENJOY!!
(Se gli articoli su Fear the Walking Dead vi sono piaciuti, visitate il Bollalmanacco di Erica. Che qui ringrazio per la gentile collaborazione. – Hell)