Fatua parentesi al di là del bene e del male. E dell’assurdo. Se avete voglia di leggere, leggéte, ma sappiate che è un altro dei miei articoli, non per tutti i gusti e dedicato a pochissimi.
E’ domenica e mi va di chiacchierare, messi da parte il cinema, i remake, i vampiri, la noia e le passioni di quest’ultima settimana, i link e le esplorazioni, i tentativi di non-scrivere, i raggi gamma di Greta e l’origine della materia, grande quanto una capocchia di spillo, da cui TUTTO è scaturito…
Il monologo è la mia arte, oltre alla non-scrittura. La mia non-scrittura parla di me, anche attraverso personaggi che dicono e credono di essere tutt’altro.
Il mio vero nome, […], e la mia fisicità sono il resto, quelle cose che, in sintesi, mi hanno fatto guadagnare l’attuale soprannome: elgraeco.
Ma non sono il solo.
Ecco qua:
questo vecchio mostriciattolo qui sopra è El Greco (o il Greco), l’originale, il sommo pittore, pseudonimo di Doménikos Theotokòpulos, nato a Creta nel 1541.
Cos’ho a che fare con lui? Tanto… e niente. Come al solito…
Caratterialmente sono più simile all’Aretino, sprezzante, ironico, sanguigno, eccessivo, strafottente, amante delle belle donne e della vita, della poesia e delle lettere, del sarcasmo godereccio e provocatorio, del ragionamento fine a sé stesso, ma, diversamente da Pietro, anche della logica vulcaniana e di T’Pol, di Ashley e di Koros e sì, anche di una certa ragazza finlandese… eppure, questo vecchio pittore al quale ho “rubato” il nome è stato capace di ben altro:
“Michelangelo era un grand’uomo, ma non sapeva dipingere”
La frase è stata attribuita a lui, mentre, soggiornando in Spagna a Toledo, il nostro Greco ricordava un episodio occorso anni prima, a Roma, quando, per nulla intimorito dal grande Maestro, egli offrì la sua arte a Pio V per rifare il Giudizio Universale con “onestà e decenza” e “pari qualità artistica”. Per sua sfortuna, cosa che l’avrebbe consegnato alla storia molto prima di quanto non sia avvenuto, e per il nostro piacere, non gli riuscì di ottenere quell’incarico.
Mmmhh, che darei per avere una simile faccia tosta. Ma, purtroppo, non sono ancora giunto a tali vette di sublime arroganza. Forse perché, diversamente da lui, dal Greco, il pittore, non mi prendo così tanto sul serio. Forse perché, se dovessi guardare e vedere ciò che ho fatto finora, proprio non me la sentirei di dire che: “Dante era uno che non sapeva scrivere!”… e anche se riuscissi a dirle, certe frasi, certe follie, non ci crederei. Dante è… cacchio, è Dante!
Non si possono neppure pensare certe aberrazioni!
Di molti altri scrittori, invece, soprattutto attuali, soprattutto di una certa signorina, lo dico senza il minimo dubbio o esitazione che non sanno scrivere, prendendomela anche con mostri sacri dinanzi ai passi dei quali, graziose infioratrici spargono petali di rose in stile “principe cerca moglie”…
[…] è un grand’uomo, ma non sa scrivere. 😉 AHAHAHAHAHAHAHAH!!! 😆
Lì, tra i puntini di sospensione, ci potete mettere il nome di qualunque scrittore vi venga in mente.
Sono, innanzitutto, uno che si diverte. Sempre. Anche a scrivere questo blog.
Non sono arrogante, dicevo, ma ci sto lavorando… specie in presenza di gente che scatena crociate contro gli aggettivi e i puntini di sospensione, ehehehehehe… Io li adoro gli aggettivi, ne faccio un uso smodato, sono il trionfo degli aggettivi! E, i miei piccoli puntini di sospensione… a chi possono dare fastidio? Sono così teneri e indifesi! E, invece, c’è gente che riesce addirittura ad odiarli…
E, in ogni caso, mi piace essere bonariamente sarcastico. Pronto al dialogo e al confronto, non pretendendo dai miei interlocutori certificati di laurea e note bibliografiche semplicemente perché possano dire: “A me i manuali di scrittura fanno vomitare!”. Se lo pensate e ne siete convinti non vi chiederò le credenziali e di dimostrarmi il perché vi fanno schifo. A me sta bene. Se vi piacciono e volete comunque mostrarmi le credenziali per convincermi, invece, di quanto possano essere utili ed efficaci, sappiate che non riuscirete a farmi cambiare idea, ma che, anche in questo caso, mi state bene lo stesso. Questo spazio non è, né sarà mai un santuario in cui io ho ragione e voi torto.
Eppure, sotto molti altri aspetti…
El Greco era “bizzarro e solitario, pittore maledetto, errante come uno spettro in una città deserta”, assediato dai creditori perché viveva al di sopra delle sue possibilità, in rotta con la moglie e il figlio, s’era ridotto in una casa vuota, senza biancheria, né mobili, a chiacchierare coi suoi amici umanisti…
Certe volte occorre scrivere. Scrivere aiuta a sfatare illusioni, esorcizzare il futuro e ad allietare lo spirito aiutandolo a rammentare piacevoli frammenti del passato e di ipotesi future.
Accumulo, in questi giorni, letture. Per farmi una cultura che un domani possa esercitare spietatamente, per assorbire arti e autori, per annichilirli dentro di me e farli germogliare in uno stile a me confacente.
Per divenire come il bibliotecario.
Chiusa parentesi artistica e folle. Da domani più cinema, più vampiri, più trash e ancor più polemiche. Tutto nella norma, insomma… (azz! altri puntini! Devo proprio disintossicarmi!) 😀
fonti:
El Greco, di Juliàn Gàllego