Cinema

Drag Me to Hell (2009)

È la Settimana dei Recuperi.
Che sembra una cosa affine al riciclaggio, se non fosse che, almeno per ciò che concerne Drag Me to Hell, è stato una bella scoperta.
Non bellissima, eh. Carina, che mi ha fatto ricordare tante passioni mai assopite del tutto. Atmosfere scontatissime, assolutamente non terrorizzanti, ma delle quali si sentiva la mancanza, controllo assoluto da parte degli spettatori compreso.
Sorpresa, ma non troppo, in effetti, scoprire che la sceneggiatura di questo film era a disposizione della premiata ditta Raimi & Raimi fin dai fasti de L’Armata delle Tenebre, ma che poi, anche a causa dell’Uomo Ragno, non se ne sia fatto più nulla. Scritto, dunque, con la stessa testa che produsse uno dei film che amo di più.
D’altronde, Raimi lo capisco pure. Avere nel cassetto un’opera incompiuta dà fastidio. E pochi hanno la fortuna di riuscire a trovare il tempo, l’occasione e la fiducia da parte di altra gente, da convincere che sì, è il momento giusto per farlo ‘sto film, anche se tutto il resto del mondo parla vampiresco.

***

Giocare d’Azzardo

Tra l’altro, film horror, ma comico-grottesco. Non parodistico come L’Armata, certo, e che tende al sobbalzo meccanico di chi guarda, piuttosto che a suscitare vera tensione, stemperata com’è, in una messinscena fatta da chi ha la padronanza tecnica, sufficiente a non risultare ridicolo, pur nella scelta di riproporre ombre, passaggi fiammeggianti che portano all’inferno, fazzoletti svolazzanti demoniaci, cadaveri semi-putrefatti che si muovono, o che vengono mossi, come gli scheletri, da mani mai inquadrate.
Queste sono cose, giochetti, coi quali è bene iniziare. Pensare di riproporli dopo anni è impresa rischiosa, ma divertente. E credo che Raimi sapesse di poter contare su schiere di fan che mai l’hanno abbandonato.
Si torna all’horror tendente allo splatteroso, al vomito, al disgustoso e al surreale con una protagonista caruccia, Alison Lohman, che non è Bruce Campbell al femminile, ma che ci sta studiando per diventarlo, pur non producendosi in faccette buffe.
Su di lei e sul suo personaggio, Christine Brown, fossi in Sam, io ci investirei. Ma dipende tutto dal momento. E il momento ci dice che a Sam gli hanno tolto pure Spider-Man
Un momentaccio, quindi, in cui creare e proporre nuovi eroi. O forse quello più adatto.
Si tratta, come sempre, di giocare d’azzardo.

***

Credere ai Mostri

Spunta la Oldsmobile Delta 88 del ’73, di proprietà di Sam Raimi, detta anche The Classic. La stessa che portava Ash, Scotty, Cheryl e le altre allo chalet. Color giallo itterico. Una merda. Però quando la vedi guidata dalla vecchia zingara Sylvia Ganush (Lorna Raver) non puoi fare a meno di sentirti a casa e di dedicare un pensiero buono a quel pazzo che da oltre vent’anni la ficca, quella macchina, sul grande schermo, concedendosi il lusso di pensare che sia tutto normale. Che i mostri agiscano attraverso schemi ripetitivi, rassicuranti. E affidandosi alla consolazione che, di fronte a tali creature, ci si potrebbe anche salvare, se solo si conoscesse di più un certo tipo di cinema.
Per dire, se uno guarda solo Antonioni, Kieslowski, Ozpetek, che ai mostri non ci credono, quegli stessi mostri ti portano via, ti aprono una buca fiammeggiante in strada mentre prendi l’autobus. Contrappasso. E sei fatto per tutta l’eternità. Pensateci prima di schiacciare PLAY.
Sylvia Ganush è fantastica. Da un lato si produce in dettagli disturbanti e insieme ovvi. La vecchia bavosa che gioca con la sua dentiera sporca. La giovane e carina funzionaria addetta ai Prestiti, Christine, che ne rimane disgustata. Le rate dei prestiti sono troppo pesanti e la banca rivuole la casa della vecchia che si inginocchia e supplica, supplica, supplica per poi, a suo dire, venire umiliata.
E cominciano i giochi, quando la Ganush sale nella sua auto. L’auto dei sogni dei b-movie.
La sequenza del parcheggio non fa paura, anzi fa ridere di gusto. L’apice quando la vecchiaccia va a sbattere sul cruscotto e le salta via la dentiera, ma tenta comunque di mordere Christine afferrandole il mento, di fatto quasi inghiottendolo, ma senza produrre danni.
La differenza con altri film ridicoli è che Raimi insiste, anzi moltiplica questi siparietti tanto da farli diventare gradevoli, attesi e in qualche modo tradizionali, aumentando, di volta in volta, il dettaglio truce. Non truculento, ma truce, dal momento che si arriva a far vomitare un cadavere dritto nella bocca della nostra Christine. Che, dal suo canto, si rialza dopo poco come se nulla fosse successo e, soprattutto, intonsa. E quest’errore non lo stronco perché, come già detto, Christine vuole essere Ash.
Uno come Ash manca da troppo tempo. E anche se qui è donna, comincia a piacere lo stesso. Anzi è una metamorfosi mitologica, se non giusta o attesa, apprezzabile. Ti voglio bene, Christine…

***

L’Eroe

I richiami a L’Armata si sprecano: le ombre che scorrono sulle pareti velocemente, a segnare l’incrementato scorrere del tempo, il fazzoletto di cui sopra che assomiglia molto al Necronomicon volante, nella sua copia fasulla, l’occhio che spunta dalla fetta di torta, come quello che faceva capolino dalla schiena di Ash rifugiatosi nel mulino a vento, i vocioni dei demoni, il loro sbattere contro la porta e i posseduti che levitano, appesi a fili ben nascosti dalla CGI.
Tutto familiare, tutto confortante. Anche se si parla di demoni e inferno e dannazione eterna.
Poco sangue, tutto sommato. Se si eccettua l’epistassi magnifica di Christine, che travolge il direttore della banca.
Christine ingoia le mosche, lotta con le ombre a forma di capro, fa a botte col cadavere della vecchia, di quei cadaveri che non sembrano proprio morti, si fa strappare i capelli due volte dallo stesso, che ha mani adunche, rigide, ma chissà perché ancora prensili, si getta nella mischia con capre parlanti possedute e con fazzoletti svolazzanti maledetti e, la sto amando alla follia, uccide i gattini indifesi. Amo i gattini, per la cronaca, e i cani, e gli animali in generale, e detesto chi li maltratta, ma qui la scena ci sta tutta.
Voglio dire, qua sta nascendo un nuovo PERSONAGGIO e non ce ne stiamo rendendo conto? Siamo stati lobotomizzati, non c’è altra spiegazione. Oppure ci ha colto alla sprovvista, nel sonno, perché non ce l’aspettavamo più, dopo tanta merda cinematografica.
Meno male che chi ci crede in queste cose, nei mostri, come ci credo io o voi, riesce sempre a svegliarsi per godersi lo spettacolo.

Altre recensioni QUI

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 14 anni ago

    Anche a me, come mcnab, il film non è piaciuto moltissimo. Visto due volte (al solito), alla seconda ho apprezzato di più ma mi ha lasciato sempre un po’ fredda. Secondo me la questione è che la tipa non è Bruce. Se ci fosse stato Bruce sarebbe diventato un altro film idolo. FOrse perché mi piacciono le strade già battute? Forse perché la ragazza non mi ha colpito per niente? Non saprei. Manca qualcosa… e forse hai ragione tu, un personaggio nasce e la lobotomia mi impedisce di vederlo.

    La recensione comunque è meravigliosa, mi verrebbe da rivederlo per cogliere tutte le sue autocitazioni (inutile dire che non le ho prese tutte, sono una schiappa!).

      • 14 anni ago

      Ti dirò…
      anche io ho dovuto attendere una seconda visione per apprezzarlo. Non ti arriva subito, forse perché, come ho scritto, non siamo più abituati.
      Ma non mi ha stupito sapere che la sceneggiatura era pronta già dal periodo d’oro. Considerato così, e non come un film recente, ha il suo perché.
      Grazie mille! 🙂

    • 14 anni ago

    Eh… ancora non l’ho visto, quindi non so come girare i pollici:-))
    Però i post sono sempre di gran classe:-)

    • 14 anni ago

    Ehi ricordatevi di farmi fare il testimone alle nozze 😉 dopotutto vi ho fatto fidanzare io nel racconto 🙂
    Muahhahahah ah ahahhhhhhhh ah ah
    Ah,mi raccomando il padrino alla bambina,la piccola cara elkeyemina, mi offendo se lo fate fare a qualcun altro -)
    ri-muaaahhhhhhah ahhhh ahhh ah
    Ed a questo punto brutto Hellaccio smettila di guardare Trecento che ti bruci le mucose 🙂

    • 14 anni ago

    Potevo evitare di intervenire dopo una dichiarazione in piena regola? Si, forse avrei potuto.
    Però non cedo, devi fare di meglio! 😀
    Scherzi a parte, questo è proprio ciò che mi piace di più di questo blog, il fatto che c’è questa scintilla di follia (in senso buono), che scatta nei momenti più impensabili e si finisce col ridere come matti!

      • 14 anni ago

      Mi inventerò qualcosa… 😈

        • 14 anni ago

        Ah, tanto per cavalcare l’onda… [oh, ma qualunque cosa scriva stasera esce un doppio senso… ahahahaha]
        Beccati KISS

        😉

    • 14 anni ago

    Qua la situazione sta degenerando.
    Spero ve ne rendiate conto. E mi sto riferendo a tutti, coi deliri sessuali di “Trecento” dove la colpa è anche e soprattutto mia, lo ammetto, i matrimoni organizzati con Keyem, con tanto di figlia in arrivo e serenate alla “Adriano Celentano”, il caminetto e le cose da bere versate a Ferruccio nel post di ieri, e adesso… questo.

    LOL

    😀

    Comunque, avanti così! 😆

    Tanto io preferisco Zooey/Keyem. È così caruccia, non ci posso fare niente. Quando è amore è amore.

    • 14 anni ago

    Stringiamoci vicini vicini!

    Vabbé, rassicuro tutti che sono assolutamente etero! 😀

    • 14 anni ago

    Sigh, a me non è piaciuto granché 🙁

    Mi sa che sono l’unico, tra gli horror-fan…

      • 14 anni ago

      Fa niente, ti voglio bene lo stesso. 😆
      ahahahah

    • 14 anni ago

    “se uno guarda solo Antonioni, Kieslowski, Ozpetek, che ai mostri non ci credono, quegli stessi mostri ti portano via, ti aprono una buca fiammeggiante in strada mentre prendi l’autobus. Contrappasso. E sei fatto per tutta l’eternità. Pensateci prima di schiacciare PLAY.”

    Voglio tatuarmi questa frase sul petto. E’ epica.
    Il film è adorabile.

      • 14 anni ago

      Addirittura tatuarsi! 😯
      Magari inizia con qualcosa di più soft. Che so, una decalcomania…

      😆

    • 14 anni ago

    @ Norys
    Sì, ti lascia un pezzo di vomito tra i denti…
    La meraviglia è che TU l’abbia visto.
    😀

    • 14 anni ago

    Ti sei deciso alla fine eh? 😀
    Il film più vomitevole che abbia mai visto!
    Guardatelo comunque, vi lascerà qualcosa …

    • 14 anni ago

    Il film mi è piaciuto molto anche se in effetti Drag me to Hell(ogni riferimento ad un sedicente blogger italico è puramente casuale :))è candidato a vincere il premio di film con maggiori scene di vomito sulla protagonista 🙂
    Una coaziona a ripetere che si in effeti sembra forzata e con diverse strizzatine d’occhio ai fans.

      • 14 anni ago

      @ Nick
      ahahah
      E cosa credi, che non l’abbia notato? 😀 Trascinami da Hell può essere un bel titolo…
      Secondo me, bravo Sam. E quei richiami sono necessari perché dall’ultimo film di quel tipo era trascorso troppo tempo. Di sicuro gli spettatori giovanissimi non li hanno afferrati.