Antologia del Cinema

Dracula di Bram Stoker (1992)

“Coppola non ha indossato il cappello a cilindro per dirigere il film, né si è fatto crescere dei discutibili baffi a manubrio: trattandosi dei primi anni ’90, ha fatto tutto indossando ancora più discutibili camicie a quadri. Perché pur abbracciando la prospettiva decadentista, Coppola la vede comunque col senso della prospettiva di un uomo moderno.”

Le parole qui sopra sono della mia amica Poggy, estratte dal suo monumentale (per fine e conclusioni) articolo dedicato a Dracula di Bram Stoker cinematografico, di Francis Ford Coppola, articolo che troverete linkato in fondo. Le trovo perfette, perché stamane ho scoperto che questo film, a distanza di vent’anni, è capace di suscitare discussioni. Non so come lo intendiate voi, questo fatto, ma per me è importante. C’è chi addirittura lo considera offensivo, verso l’opera di Stoker in primis, verso Stoker stesso, probabilmente verso il vittorianesimo e sicuramente verso gli spettatori. E non credo sia giusto, intenderlo così.
Dubito si possa metter su uno spettacolo come questo con intenti offensivi. Se poi questi si siano sviluppati dopo, con la ricezione del film da parte degli spettatori, non posso dirlo. Non è il mio caso, in fondo.
Posso dire di amare questo film. E non perché sia un capolavoro, ma perché ne apprezzo il lavoro, le intenzioni e l’esito finale. L’esito: uno spettacolo. Cosa, che, di solito, al cinema si cerca convinti di trovarla. Ecco, qui succede. Mi sovviene, a questo punto, l’allucinazione dell’assenzio, le sue bollicine che rammentano globuli rossi.
Una visione stupefacente, un sogno d’oppio, accompagnato dalla musica di Kilar. Sognare il cinema e farlo mettendo in scena un classico. Non ricordo che terribili camicie a quadri indossasse Coppola, ma di sicuro quelle hawaiane, dai colori obbrobriosi.
Coppola, uno che torna al suo paese, con la figlia ormai regista quasi più brava di lui, a vedere le processioni e le statue della Madonna in cartapesta. È qui, dietro l’angolo, a pensarci. Basterebbe mettersi in testa di andare a trovarlo. Ed era anche il 1992, di anni ne avevo sedici. E volevo vedere Dracula.

***

Non un horror, neanche allora. Neanche il romanzo. Stoker lo avevo letto e capito come può un ragazzo a quell’età. E non credo fosse un horror. Cast giovane, Reeves, Ryder, Oldman e il cannibale Hopkins.
Coppola stesso lo dice, che ha scelto Keanu Reeves perché era giovane e voleva un aggancio sicuro col pubblico femminile. Perché la sua Zoetrope, casa di produzione, aveva 27 milioni di dollari di debiti e lui da ‘sto film ci doveva guadagnare il più possibile. E i cinema dovevano essere pieni di ragazzine, in tempi che di Tuailait non se ne sentiva manco il bisogno.
La colpa di Dracula, lo sappiamo, è di Winona Ryder. Fu lei a portare a Coppola lo script. E lui si convinse subito. Era quello che ci voleva. Un film decadentista, forse, uno sguardo teatrale sull’ottocento, una circostanza, un omaggio divertito, una rilettura. Quel che volete, ma senza effetti digitali.
E non ci andava per il sottile; Francis silurò tutti i suoi collaboratori, vanto del modernismo, che ritenevano impossibile realizzare con l’artigianato ciò che lui desiderava per il suo Dracula.
Adesso lo sappiamo, Dracula detestato fin dal titolo. Non è il Dracula di Bram Stoker, è il Dracula di Bram Stoker. Coppola lo voleva intitolare semplicemente “D.”, quindi andiamoci piano a chiamarlo usurpatore e violentatore della letteratura. Poi s’è optato per il titolone, per far soldi, sì, e per non farsi fare causa dalla Universal, ché il Dracula lo potevano filmare solo loro. Le solite storiacce legate all’interpretazione e le estensioni dei diritti d’autore.

***

Quindi Coppola è conscio di non stare omaggiando alcunché, ma di rileggerlo e di stare girando un film, adottandone i meccanismi classici con tutti i trucchi di cui è capace; un film che non può sbagliare. Scienza contro occulto? Forse, ma non è Van Helsing a schiacciare con l’occulto l’altro occulto, quello di Dracula? Un film romantico, quindi, uscito dal romanticismo, dai castelli gotici, dalle paure dell’anima. Forse, ancora una volta.
Un film che libera la figura della donna per attualizzarla insieme al mostro? Nulla di più lontano. In ciò fedele all’epoca storica, benché tinta di metateatro o metacinema, la donna è oggetto in questo film come mai prima. Unico accenno di volontà che essa dimostra è la scelta di Mina di farsi vampirizzare. Neppure la salvezza della propria anima dipende da lei, quanto piuttosto dal sacrificio del mostro. E badate, non è da condannare per questo, Dracula. È scelta estetica ben precisa, quella di mostrare donne in attesa del marito all’estero, intente a osservare il kamasutra su testi proibiti dalla morale pubblica. Eppure Lucy (Sadie Frost) fa la smorfiosa, oscena (come dice Mina), pronuncia battutine ammiccanti verso uomini, Quincey, Arthur Holmwood e il Dottor Seward, che non possono aspettarsi alcun rifiuto, eccetto che l’essere scartati e cedere il passo al prescelto tra di essi: questione di quarti di nobiltà, prestigio sociale, ricchezza. Però è sempre Lucy la devota discepola, quella concupita sulla panchina. Il sesso c’era anche nel 1800,  la scelta di non mostrarlo una convenzione.

***

Quello che mi spinge ad adorare questo film è la capacità di essere finto e affascinante insieme. Artefatto, ma con gusto. Ogni dettaglio urla di messinscena. Troppo barocco, colorato e sfacciato, negli addobbi, nei vestiti, nei trucchi del Conte (Gary Oldman), nei dialoghi; troppi omaggi dispensati ai film che l’hanno preceduto per lasciare indifferenti. Ancora una volta, il segreto sta nella scena dell’assenzio, ma anche negli insetti divorati da Renfield, nelle parrucche e nei vestiti di Gary Oldman, nella rasoiata sulla lingua (Oldman girò quella scena ubriaco) o nella Bellucci che, seminuda, fa la moglie di Dracula, capace di sciogliere un crocifisso con un colpo d’alito.
Coppola immagina che, in presenza di un vampiro, le leggi della fisica non funzionino correttamente. Ed ecco allora spiegato tutto quel parco dei divertimenti o casa dei fantasmi che è il castello Dracula, con le ombre che si muovono di propria sponte, le gocce che cadono verso l’alto, i topi che scorazzano attaccati al soffitto. Le mogli, concubine inquietanti e sexy, doppiate quando lanciano urletti da una cantante lirica, inframmezzata col ringhio e i latrati dei cani. I vampiri non soffiano, sono odalische selvagge e letali. Insieme a loro, Coppola ci mostra quello che accadeva nelle camere da letto ipocrite di una società ispirata al vittorianesimo e filtrata e dal gusto del puro intrattenimento cinematografico e dall’obiettivo secondario dello spettacolo: divenire un classico subito sopo l’uscita e fare soldi a palate. Obiettivi centrati.

***

Dopo anni siamo qui a parlarne, discutere e incazzarci. Questo è un film. O ciò che un film dovrebbe essere. Perché è vero, esistono i capolavori indiscussi, ed esistono anche cose come questa: manierismo, più che decadentismo, in atto. Un film fatto alla maniera di, confezionato, arricchito da musiche, quelle di Kilar, ancora adesso saccheggiate per accompagnare improbabili trasmissioni televisive a base i misteri buffi, e fantasmi, e cose che fanno paura.
Van Helsing che si atteggia a figo indagatore dell’incubo, i suoi compari che pronunciano quante?, poche frasi ognuno e te li ricordi ancora adesso, Quincey dal lungo coltello (a detta di Lucy) e dal cappello schiacciato dal Dott. Seward, il medico dei pazzi e morfinomane, annega nella droga il desiderio carnale per Lucy; Arthur Holmwood, che scalpella il cuore della sua amata, e già allora, ricordo le critiche: “Ma come? Usa uno scalpello di ferro e non un paletto di frassino? Tsk, tsk…”. Eh già, usa uno scalpello e sapete che c’è? Non me ne frega nulla. A tutt’oggi quella scena, quella di Lucy vampiro che entra nella cripta e vomita sangue su Van Helsing Hopkins è fighissima.
Il trucco di Sadie Frost realistico, la scena girata al contrario, per creare quell’effetto strano, di visione, di qualcosa non proprio giusta… E ancora Gary Oldman che maltratta Keanu Reeves, mummia prima e nobile principe un attimo dopo. E la nebbia verde e “costei è ora miiiia sposa!”. Riecheggiano.
Questa è maestria, messa all’opera di un fine terreno, i soldi. Che è diverso dal fare i soldi rimestando la merda a disposizione, che oggi è prassi. E siamo d’accordo, niente di più distante dal romanticismo e dalla nobiltà d’intenti. Ma alla storia che l’arte sia per i morti di fame e per la passione, non ci ha mai creduto nessuno. Questa cosa ha stufato e porta pure un po’ sfiga.
Meglio godersi lavori come questo. Alla maniera di, per l’appunto. Nient’altro.

Linko QUI la recensione di Poggy, consigliatissima.

Altre recensioni QUI

Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 13 anni ago

    Dimenticavo la cosa più importante: che alla fine, l’adattamento migliore resta quello di Kate Beaton :3

      • 13 anni ago

      😀

    • 13 anni ago

    Cosa aggiungere a quello che hai già detto?
    Io mi sono innamorata, letteralmente, del film, a prima vista.
    Senza capirlo, perché alla fine non ero abbastanza matura per farlo.
    Ero rimasta affascinata, però, da quelle immagini forti, barocche, kitsch, al limite del trash (e parlo del lupo che copula Lucy, o della parrucchetta del Conte, che ha fatto storia…), dalla musica perfetta, dagli interpreti azzeccatissimi (quanto era fico con quegli occhialini Gary Oldman) da quel tocco di “originalità” nel doppiaggio italiano, che lasciava Wynona Rider libera di urlare “Lucyyy, Lucyyy!!!” nel parco con la sua vera voce…. insomma, Dracula di Coppola è un capolavoro di imperfezione.
    Non me ne vogliano i “puristi”, ma è sicuramente il mio vampiro preferito.

      • 13 anni ago

      Vero! Lucyy!! detto con la vocina originale della Ryder, tra parentesi molto più caruccia di quella della doppiatrice, che parla troppo impostata. 😀

      Ma guardate qua: http://www.youtube.com/watch?v=LZbVKFNBYuk LOL!

    • 13 anni ago

    Si lamentavano perché non era un rigido gentleman come Cushing…
    Poi figurati, io ho visto Dracula di Coppola con un gruppo di hammeriani DOC…

      • 13 anni ago

      Che tristezza. 😀
      Invece il Van Helsing spaccone mi garba parecchio. 😀

    • 13 anni ago

    Film a mio parere meraviglioso, perché così anticonvenzionale nel proporre una figura diversa di Dracula, che nei panni (pur lodevoli) della Hammer aveva un po’ rotto gli zebedei.
    Ricordo che già ai tempi c’era chi si lamentava, più per com’è stato proposto Van Helsing che non per il conte… Più sentivo queste idiozie più il film mi stava simpatico 😀

      • 13 anni ago

      Cioè? Si lamentavano perché diceva “ja” a ogni inquadratura? Lo dicono anche adesso. 😀

    • 13 anni ago

    l’unica cosa che salvo è Gary Oldman. Il resto per me è fuffa…
    E dire che lo ricordavo meraviglioso. L’ultima volta che l’ho messo su (un paio di mesi fa) l’ho addirittura troncato a metà.

      • 13 anni ago

      Coppola, salvaci tu e le tue camicie solari! 😀

      Grazie a tutti. 😉

    • 13 anni ago

    Le polemiche sulla fedeltà di questo film al romanzo mi paiono assai superflue, vista la consistenza indubbia della pellicola.
    Ottimo articolo Hell, Buon Anno!

    • 13 anni ago

    Checché se ne dica, questo rimane un gran film. Inutile in questi casi fare i puritani sulla fedeltà con il romanzo, che agli occhi dei lettori di oggi potrebbe essere leggermente pesantuccio. Il romanzo diciamocelo, pecca in molte parti, soprattutto per uno stile vecchio già all’epoca. Non quanto quello di Polidori, ma non siamo qui a parlare di questo. Il film di Coppola cos’è? Una buona opera, realizzata bene, con un cast ottimo e contestualizzato in maniera da essere adatto al pubblico del 2000. Sì, perché sarà un film che verrà visto e rivisto anche in questo secolo.

    • 13 anni ago

    Beh, innanzitutto grazie della citazione, è sempre un onore 😀 (anche se solo ora mi rendo conto di aver ripetuto due volte “prospettiva” nella stessa frase! argh!) Come ben sai è un film a cui sono molto affezionata – e il fatto che sia stato girato prima di tutto per ragioni alimentari è un risvolto affascinante, se stiamo a vedere come, di fianco alle più pragmatiche tecniche di marketing, convivano scelte piuttosto anticommerciali come l’estetica artificiosa, la preproduzione lunga… suppongo che i registi veramente bravi siano tali anche nel sapersi “vendere” senza per questo snaturarsi: vedi anche Pusher II e III di Refn, film fatti per salvarsi dalla bancarotta eppure superiori al primo (che pure mi è piaciuto), quello sì fatto “per l’arte”. E più ci penso, più credo che siano davvero molti i banali lavori su commissione che, nelle mani giuste, sono diventati qualcosa di più…

    Arthur Holmwood, che scalpella il cuore della sua amata, e già allora, ricordo le critiche: “Ma come? Usa uno scalpello di ferro e non un paletto di frassino? Tsk, tsk…”. Eh già, usa uno scalpello e sapete che c’è? Non me ne frega nulla.
    Ma infatti queste sono proprio le classiche questioni di lana caprina, perché allora tutta la tradizione che vuole il vampiro disintegrato dalla luce del sole non viene da Stoker nemmeno lei (né dal folklore est europeo che lui aveva preso a riferimento), eppure nell’immaginario collettivo fa parte dei capisaldi del canone vampiresco: chi ha ragione?

      • 13 anni ago

      Credo anch’io. E poi, oh, il bisogno di cibo è un ottimo motivatore. Chi sostiene il contrario è un folle. 😀
      Ah, la faccenda del paletto-non-paletto l’ho sentita con le mie orecchie. Ovvero, quando qualcuno vuole criticare a ogni costo, ecco che si attacca a qualunque cosa, anche alla lana caprina.

      😉

    • 13 anni ago

    @Hell:
    No, il riflesso di Dracula nel vaso non me lo ricordo… ecco, devo rivederlo!

    • 13 anni ago

    Perché sono cose che restano scolpite nella mente. Hanno la stessa forza d’urto di un quadro. Per questo è un film fighissimo.
    😉

    • 13 anni ago

    Perché mi ricordo la pettinatura agghiacciante del Conte e la Bellucci seminuda?? 🙂
    gran film e gran recensione

    • 13 anni ago

    Vabbè, pure durante Apocalypse Now aveva i produttori che volevano ucciderlo XDD
    Coppola ha avuto un carriera alla rovescia. Adesso gira film sperimentali, destinati a incassare due lire.

      • 13 anni ago

      Verissimo. Ogni volta che è sul baratro si rimbocca le maniche e sforna filmoni. Che strano tipo. 😀 E fa pure il vino, in California.

    • 13 anni ago

    Davvero c’è qualcuno che si sente offeso da questo film? Peggio per lui.
    Sono d’accordo con la tua visione: è un’opera eccessiva, barocca, magnificente.
    Un po’ meno sulla mancanza di “romanticismo”. “Ho varcato gli oceani del tempo per cercarti… ” Dico, non è da pelle d’oca Goldman? Va bene, in Stoker non c’è, ma Stoker, come ogni buon britannico dell’epoca imperiale, è terrorizzato dal potere erotico della donna, che non conosce e non sa gestire, da qui la scelta di mettere tutti i personaggi femminili a far la calza in attesa del lui di turno, che sia umano o vampiro.
    In ogni caso, maltrattare cosa? Il romanzo è una pietra miliare, va bene, ha delle parti fulminanti, ma altre, e non sono poche, di una ripetitività e banalità quasi avvilenti.
    va bene, ho sproloquaito a sufficienza.
    grande Hell!

      • 13 anni ago

      Be’, la mancanza di romanticismo intesa nello stratagemma non dissimulato di farci tantissimi soldi con questo film. 😀
      Grazie! 😉

    • 13 anni ago

    Un film che non mi stanco mai di rivedere.
    Penso che oltre un certo livello, alcuni personaggi letterari, diventano parte integrante della cultura quotidiana.
    Moltissimi potranno non aver letto il romanzo, ma chi non conosce Dracula? Quasi nessuno.
    Quindi trovo normale interpretazioni personali di personaggi, ormai, entrati in una sorta di mitologia quotidiano.
    Si può anche vederlo da un altro punto di vista: il film è basato su un Dracula scritto da uno Stoker parallelo.
    Un Dracula leggermente Ucronico 😀

      • 13 anni ago

      E infatti c’è la storia d’amore che nel romanzo non c’è…
      Interpretazione niente male. 😀

    • 13 anni ago

    Anche per me questo film è uno spettacolo ben realizzato,una sontuosa messinscena realizzata però con capacità e una certa dose di esagerazione che però ci stà.

    • 13 anni ago

    Io pure comprai il dvd per rivedermelo ogni due per tre. Poi quel dvd è andato perso in qualche trasloco e ancora lo rimpiango. Me lo ricompro, va’, che dopo aver letto questa tua recensione, mi è venuta voglia di rivederlo.
    E di continuare a difenderlo a spadatratta.

      • 13 anni ago

      È vero, pare sia spesso ubriaco. Ma non era Billy Bob Thornton? 😀

      @Giuda
      Il blooper del cappello è indispensabile. Ma, visto che siamo N3RD, io ricordo una sequenza vista solo al cinema e non in dvd, ovvero, sempre la scena della festa di Lucy, sempre il cappello schiacciato, ma ricordo il volto di Dracula comparire su un vaso da fiori o una roba del genere… tu rammenti qualcosa?

      @Lucy
      Hai perso il dvd? Anatema!!
      😀

    • 13 anni ago

    “Oldman girò quella scena ubriaco”
    La notizia è che ne avrebbe girata qualcuna da sobrio!

    • 13 anni ago

    Sì, infatti ho sviluppato un affetto personale per quel blooper, se uscisse un directors cut senza quella scena ci rimarrei malissimo. 😀

    • 13 anni ago

    Che poi, per la cronaca, il blooper del cappello è imperdibile. È troppo evidente, ce ne accorgemmo persino al cinema. 😀

    Thanks! 😉

    • 13 anni ago

    Condivido la tua analisi da cima a fondo, e questa parte: «Quello che mi spinge ad adorare questo film è la capacità di essere finto e affascinante insieme. Artefatto, ma con gusto. Ogni dettaglio urla di messinscena. Troppo barocco, colorato e sfacciato, negli addobbi, nei vestiti, nei trucchi […]», riassume alla perfezione quello che provo anch’io per questa pellicola.

    Sì, va bene, per quanto si intitoli Bram Stoker’s Dracula, col romanzo originale c’entra solo fino a un certo punto… ma Coppola è riuscito a realizzare qualcosa che è sia “omaggio a” che “altro da sé” rispetto all’originale, il tutto creando una suggestione e un’atmosfera che hanno il loro indubbio fascino. Anzi, visto che ho il DVD, magari in questi giorni me lo rivedo, ché mi hai messo nostalgia.

    • 13 anni ago

    Il primo film che ho comprato in DVD ! E ho passato tutto il liceo a vedermelo e rivedermelo in continuazione ! Hai perfettamente ragione su quanto faccia presa questo film. Ed anche sull’ottimo lavoro di Coppola. Francamente ho sempre trovato ridicole le accuse di stravolgimento o offesa al romanzo. (Quante versioni di Dracula sono state davvero fedeli al libro in fondo ? Eppure questa è quella più bersagliata!)

      • 13 anni ago

      Dipende dal grado di purismo a cui si vuole aderire. Io stesso distruggo qualsiasi film su Conan. Però, Millius ha creato un Conan tutto suo. Stessa cosa per questo Dracula di Coppola, secondo me.
      😉