I film li guardo nel fine settimana, steso sul divano o sul letto. Il pomeriggio presto, verso le quattordici, oppure la sera tardi. Tutti gli altri sono pessimi momenti per schiacciare PLAY. Di solito, resto sveglio e, sempre di solito, vengo qui e scrivo il pezzo che voi andrete a leggere il giorno dopo.
Ma qualche volta capita che mi addormenti. Di brutto. E il film continua a scorrere placido, gli attori e le attrici a dialogare, a combattere, a fare sesso, a morire e talvolta a resuscitare. A meno che non ci siano esplosioni, mi sveglio quando parte la musica dei titoli di coda.
Dapprima credevo fosse a causa del cibo troppo pesante, dell’aver riposato male durante la notte. O del metabolismo del quasi trentaquattrenne. E invece no. Sono certi film. Testati e garantiti. Dal quarto d’ora, soglia minima, ai tre quarti, soglia massima di resistenza, a meno di improvvisi rumori molesti, tipo esplosioni, o di pessime colonne sonore.
Lei dice che ultimamente mi sono messo pure a russare.
Seconda parte della classifica dei migliori film per dormire, perché solo dieci non bastavano mica. E perché, alle volte, l’insonnia è proprio dura da battere.
Buona dormita.
10 – Nascosto nel Buio (Hide and Seek)
anno di produzione: 2005
regia: John Polson
interpreti principali: Robert De Niro, Dakota Fanning e Famke Janssen
punto di non ritorno: De Niro nascosto nell’armadio che gioca a fare il Babau
De Niro qui è in piena andropausa. Niente di male, certo. Ma si vede lo stesso. Dakota Fanning è piccola e in versione emo-goth, sempre in procinto di tagliarsi le vene. Il vicino di casa sospetta che De Niro/papà di Dakota sia un pedofilo, De Niro che il vicino sia un pedofilo. Tutti sospettano che tutti siano pedofili. Ma l’uomo nero è nell’armadio. Sta sempre lì, lo sanno tutti. Elisabeth Shue, che non c’entra nulla e non è sospettata di niente, si prende una spinta che la fa volare fuori della finestra.
9 – Terminator Salvation – L’inizio della fine
anno di produzione: 2009
regia: McG
interpreti principali: Christian Bale, Sam Worthington
punto di non ritorno: Sam Worthington è, è, è… è un robot!!! Zzzzzzz
Lo dice anche il titolo: l’inizio della fine. E infatti dopo questo film è fallita la casa di produzione e Terminator è stato messo all’asta. Ora se lo stanno spartendo come dei cani in una fossa.
John Connor non può avere una vita normale. Tutti i robot lo vogliono inculare perché è l’unico che sa come craccare i bancomat fin da bambino. E loro hanno bisogno di soldi per fare tante copie di Schwarzy, perché di quel pirla di Sam non ne vogliono più sapere. È troppo sensibile. E Kyashan ancora non s’è visto.
8 – The Ring Two
anno di produzione: 2005
regia: Hideo Nakata
interpreti principali: Naomi Watts, David Dorfman
punto di non ritorno: “Mi sa che dobbiamo fare altre copie della cassetta… sai, il director’s cut…”
La Milf più bella del mondo, Naomi, col figlio più brutto del mondo. Un vero orrore. Ecco spiegato il perché Samara, ormai reginetta di sex tapes amatoriali, lo voglia uccidere. È più brutto persino di lei.
Uno che si crede figo ci prova con Naomi, mentre il figlio va a farsi un bagno e quasi annega perché la vasca si riempie di acqua e capelli lunghi. Avrebbero dovuto versarlo subito, quel cazzo di Idraulico Liquido… Perché aspettare l’ingorgo? E poi c’è sempre Naomi che s’incazza perché è costretta a fare copie illegali di quella dannata cassetta. E se ti beccano le multe sono salate, si sa.
7 – Matrix Revolutions
anno di produzione: 2003
regia: Andy Wachowski, Lana Wachowski
interpreti principali: Keanu Reeves, Laurence Fishburne, Carrie-Anne Moss, Hugo Weaving
punto di non ritorno: “Sono l’architetto e sono un figo con la mia stilografica d’oro”
Allora, a parte l’Architetto, che credo sia l’uomo (?) più pieno di sé che il mondo abbia mai visto, questo terzo capitolo che è la seconda metà di Reloaded, e se non ci state capendo più nulla sappiate che è normale, questo terzo capitolo ha dimostrato che l’immagine residua di sé di Morpheus, il suo io digitale, può ingrassare fino a diventare un grosso porcello. Eh, le magie della Matrice! Ce le sognamo, ormai, quelle bistecche al sangue del primo episodio o il Merovingio che bestemmia in francese del secondo, e spedisce fette di torta al gusto di viagra (anche per lei)! Qui è rimasta una culona di cui non faccio il nome, Trinity che s’è trasformata nella Strega di Biancaneve, con tanto di naso adunco e… che altro? Ah, sì, un paio di miliardi di agenti Smith che scoreggiando tutti insieme provocano una bella perturbazione. Ecco spiegata la pioggia nel finale. Imprevedibile anche per l’Oracolo.
6 – Collateral
anno di produzione: 2004
regia: Michael Mann
interpreti principali: Tom Cruise, Jamie Foxx, Jada Pinkett Smith
punto di non ritorno: “Entra in quel bar di mafiosi e fingi di essere me. E non dimenticare di farti dare la lista dei bersagli!”
Jamie Foxx è un tassista sfigato e un po’ nerd. Jada Pinkett, avvocato, monta sul suo taxi, e lui ci prova. O è lei che è un po’ tonta. Chissà. Sta di fatto che, anziché citarlo in giudizio per molestie, Jada gli molla un biglietto col suo numero di telefono e scende. Perso nella sua isola che non c’è, Jamie il tassista non si accorge che ora in vettura è salito Tom Cruise, incazzato perché gli è finita la tintura dei capelli e perché tutte le sue mogli sono più alte di lui, anche senza tacchi. Comunque, la storia è che Cruise deve uccidere un bel po’ di gente e, avendo la macchina dal meccanico, deve andarci in taxi. O almeno credo.
5 – Non ho Sonno
anno di produzione: 2001
regia: Dario Argento
interpreti principali: Max Von Sydow, Chiara Caselli, Gabriele Lavia, Stefano Dionisi
punto di non ritorno: “Siamo arrivati in stazione, o no?”
Nomen omen. Io il sonno ce l’ho. E pure molto. Ma poi, dico io, Max Von Sydow me lo chiami Moretti?
E cos’è ‘sta storia della filastrocca che parte ogni tanto? Davvero fastidiosa. Ah, già, la fattoria degli animali.
A proposito, devo ricordarmi, domani, di telefonare a telecom per farmi disattivare la linea telefonica in quell’appartamento, oppure, mentre vado a dare l’acqua alle piante, potrei essere accerchiato dalla polizia e fatto fuori da un cecchino solo per essere passato dietro la finestra.
4 – Doom
anno di produzione: 2005
regia: Andrzej Bartkowiak
interpreti principali: Dwayne Johnson aka The Rock, Karl Urban
punto di non ritorno: i marine spaziali trovano un braccio mozzato e tanti topolini d’india nelle loro gabbiette che corrono nelle ruote come dannati. E il corpo? Ah, già, è una donna nuda, e le manca un braccio. Proviamoci, va, tanto non può difendersi.
The Rock è il primo sergente dei marines che insiste perché uno dei suoi sottoposti, anziché restare a spaccarsi la schiena come tutti gli altri, si prenda le ferie. Quest’ultimo, uguale uguale alla faccetta buffa dei primi due capitoli del videogame, anziché approfittarne al volo, imbraccia il fucilone automatico. Si va in vacanza su Marte! Attenzione, però, ché tra soldati drogati e imbecilli, e altri sia imbecilli che drogati, e qualcun altro che mal sopporta l’autorità e vuole andare a travestiti, il teletrasporto potrebbe mandare la tua metà di sopra in una galassia, e le tue chiappe in un’altra. Fighissime le porte nanomolecolari! Ma non abbastanza… Alla fine fanno a botte per la conquista del controller di gioco.
3 – The Spirit
anno di produzione: 2008
regia: Frank Miller
interpreti principali: Samuel L. Jackson, Scarlett Johansson
punto di non ritorno: Jackson vestito come Sampei, il ché accade dopo un quarto d’ora
A questo si resiste poco. Peggio di un knockout. Ti stende nel giro di venti minuti. Dunque, sono un po’ confuso. Che ci fa Sampei con la faccia di Samuel Jackson? E perché è diventato nero? E chi sono quei due ciccioni che neanche i camion schiacciano, ma se gli spari muoiono?
Mi hanno detto che c’era pure Scarlett Johansson. Un vero peccato.
2 – Pulse
anno di produzione: 2006
regia: Jim Sonzero
interpreti principali: Kristen Bell
punto di non ritorno: ci sono le presenze oscure! Ooohh, che paura!
Kristen Bell assomiglia a mia cugina. Ebbene sì. E scommetto che adesso siete desiderosi di entrare in parentela col sottoscritto. Non illudetevi. Non accadrà.
In compenso la possiamo ammirare tutti, la Kristen Bell vera, che se ne va in giro in un futuro distopico in cui il sole non sorge mai e si è condannati a stare in penombra e a vivere in case sporche con frigoriferi pieni di vermi e infestate da presenze assassine.
Come dite? Non è una distopia fantascientifica? E allora che cavolo è?
1 – Angeli e Demoni
anno di produzione: 2009
regia: Ron Howard
interpreti principali: Tom Hanks, Ewan McGregor (ah, sì? C’era anche Ewan?)
punto di non ritorno: Tom, imbolsito, fa un bagno in piscina. Un altro tizio sta lì, sul bordo, a emettere con la bocca un fastidioso ronzio.
Due su Due! Grazie Dan Brown, grazie Ron Howard. Mi avete risparmiato un sacco di notti in bianco. E di pomeriggi. I cardinali di santa romana chiesa sono cattivi, è acclarato. Perché? Boh, deve essere a causa del fatto che vestono di rosso cremisi e hanno il viso grifagno. E poi se ne stanno a tramare chissà cosa, nel buio delle navate di San Pietro in CGI.
Uhm, sembra che Tom Hanks non smetta più di mangiare. E non bastano mica le nuotate in piscina a salvarlo dal triplo mento. Poi arriva un tizio e insieme si mettono a discernere di simboli. UAU! ho esclamato.
O almeno devo averlo pensato.
Poi mi sono svegliato. Era già ora di colazione.
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