La Stanza Bianca

[Di incipit si muore, il podcast]: L’Esorcista

In questa nuova puntata di Di Incipit si Muore, insieme a Marika Paracchini di Redrumia, analizziamo l’incipit dell’Esorcista di William Peter Blatty.
Un romanzo, così come il film, che non offre il contraddittorio. Già, pensate un po’.
Non ci sono metafore, nell’Esorcista.
È la storia di una battaglia tra un vecchio e il suo arcinemico, Pazuzu. Il diavolo. Liscio. Non c’è niente di male nelle cose lisce (cit.)



Due particolarità, ci hanno colpito, mentre parlavamo: il fatto che il romanzo disponga di un doppio incipit, così come il film.
Si inizia in Iraq, dove un vecchio arso dal caldo beve tè bollente e ha i brividi per ciò che verrà.
E il ridestarsi dal dormiveglia, per un rumore in casa. Lì, alla fine del corridoio buio, c’è la stanza di Regan, una bambina.
Lì si terrà la battaglia.

Impreziosito da una vecchia traduzione, ahimé, oggi reperibile solo all’usato, l’Esorcista è in grado di imbastire un appassionato dialogo anche oggi. E soprattutto andrebbe letto. E riletto. Perché emblematico nella costruzione dell’orrore.

Prima di salutarvi vi invito a visitare Redrumia, il blog di Marika, e di recuperare i suoi libri, pubblicati da indipendente in quel di Amazon.

Buon ascolto!

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