La Stanza Bianca

[Di incipit si muore, il podcast]: I quasi adatti

E così, eccoci giunti alla terza puntata di Di incipit si muore.
In un lampo, senza che me ne accorga, si arriverà alla trentesima, e si stapperà qualcosa.
Ma non corriamo.
Gli ascolti sono buoni, per un podcast appena nato, per cui ancora grazie. Siamo contenti? Siamo contenti.
Di nuovo vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno fatto arrivare un parere positivo. E se non sapete come fare, e/o volete seguirmi, potete farlo attraverso la pagina ufficiale di questo blog su facebook. Tutti gli aggiornamenti relativi al podcast compariranno lì.



Siamo ancora in esclusiva su Mixcloud.
Ma i progetti di espansione si stanno concretizzando, così come quelli di arricchire via via il materiale proposto con qualche chicca.
La cosa che non cambierà sarà il tono: si tratta – e si tratterà sempre – di chiacchierate informali, registrate senza scaletta e/o domande concordate, affidandosi alla pura improvvisazione e all’intuizione del momento, da parte di persone che amano la lettura e soprattutto la scrittura.
La scrittura è ritmo che risuona nella lettura, e sedimenta nella mente, non dimenticatelo mai.

L’ospite di oggi è l’amico e collega Fabrizio Borgio, che avrete conosciuto attraverso i suoi gialli annidati nelle Langhe.
L’incipit da lui proposto è I quasi adatti di Peter Hoeg.
Un libro particolare come la storia del suo autore. Frammentario, intimista e ribelle, a modo suo.
La ribellione di chi non vuole essere uniformato e si oppone con le sole cose che gli restano: la coscienza e il tempo. Ovviamente ne consigliamo – io e Fabrizio – la lettura.

Non restano che i saluti e l’augurarvi un buon ascolto. Alla prossima.




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Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec