Poco o nulla ho trovato in rete di Daniel Danger, eccetto il suo negozio ben fornito di stampe e riproduzioni assortite.
I prezzi sono accessibili e i temi…
Be’, i temi sono interessanti. Si va dalla strettissima attualita, con una stampa recentissima, intitolata Defective Comics, dove vediamo figurare Batman, o la sua silhouette evocativa, sul tetto di un negozio della Toys ‘R’ Us, l’enorme catena di negozi di giocattoli che da qualche settimana è in fallimento.
“Sembrava proprio il momento adatto” recita la didascalia che accompagna Defective Comics. Un tema che solletica d’orrore.
Non un orrore gotico, qual è il motivo centrale di altre stampe, oserei dire vittoriano, coi richiami allo spiritismo, ma quotidiano. La fine di un simbolo che sussurra del cambiamento dei tempi.
Al di là delle tematiche molto dark, che in alcuni casi sfiorano l’esistenzialismo proiettato nei rimasugli della nostra realtà sopravvissuta a una qualche apocalisse della civiltà o soltanto all’abbandono sistematico,
colpisce il tratto della composizione.
Qualcosa che istintivamente rimanda ai fumetti di qualche decennio addietro, a quelle tavole in bianco e nero prive di colori, dove l’efficacia era data esclusivamente dalla perizia del disegnatore.
Una sorta di nostalgia che ha istantaneamente posto Darkness forgives nella mia classifica personale dei preferiti:
Un gioco kafkiano, un horror, un romanzo gotico. Tutte e tre le cose assieme.
E poi, abbiamo l’elefante di This Ship will right itself, che trasporta sul dorso un edificio in fiamme, a sua volta sostenuto da quella che appare come una fragile impalcatura, nonostante l’estrema complessità della struttura.
Ancora una volta, il tema della memoria che è allo stesso tempo salda e fragile, che può andare distrutta nonostante provi a essere conservata.
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