Modus Operandi è il titolo di questo terzo episodio che sembra darci uno schema e le posizioni dei pedoni sulla scacchiera – naturalmente non tutte – una delle quali, mi dispiace dirlo, viene sacrificata. Come al solito, occhio agli SPOILERS e buona lettura.
Prima di calarci nel lutto – perché vi avverto, questo episodio ci rende orfani di un bel personaggio – va detto che questa puntata ha fatto finalmente un po’ di chiarezza nei miei ricordi e negli intrecci. Intanto, il Labirinto e i Figli di Mitra non sono la stessa cosa, anzi si bisticciano il futuro dell’umanità e il primato di Setta più Segreta del Segreto di Pulcinella.
Apparentemente, il Labirinto è una specie di congrega Sith ed è quella di cui fa parte Riario. Loro muovono la Chiesa verso la Crociata mentre i Figli di Mitra guidano l’Impero Ottomano alla conquista dell’Italia. Da questa parte della scacchiera ci sono Al Rahim, la Madre di Leonardo (che ancora non si vede ma secondo me è viva e ci farà cucù prima o poi) e il Papa in esilio, padre di Lucrezia che da lui profondamente delusa incontra Zoroastro con cui si fa una pipa d’oppio sulle macerie delle loro vite dopo essersi separati da Leonardo che… già, andiamo a vedere cosa combina il nostro.
Per fermare i turchi e vendicare il padre, Leo necessita di scomodi ma facoltosi alleati, quindi va a Roma da Sisto che malvolentieri gli affida l’indagine sull’omicidio del suo Cardinale (il morto itifallico della puntata scorsa) per acciuffare l’assassino (che lo ha reso un tantino paranoico, tanto che esce solo in armatura) e vincere il finanziamento. Riario intercede e accompagna Leo per controllarlo, visto che alla fine si scopre essere opera dell’Architetto, Capo del Labirinto e membro del Clero.
Tuttavia, nelle sue indagini, Leo ci rivela qualcosa di peggio: Clarice non ha ucciso il Cerusico, membro del Labirinto scoperto la settimana scorsa, ma lo ha sequestrato e sottoposto a tortura per rintracciare Carlo de Medici. Purtroppo, qualcuno giunge sulla scena a fermarla e più tardi Leonardo la trova crocifissa e immersa nella piscina del Papa. Sì, lo so, non volevo crederci. Lì per lì mi son detto che si sarebbe svegliata, perché una morte così non se la meritava. Fin da subito, Clarice Orsini è stata uno dei miei personaggi preferiti, invece ci è stata sottratta così. La rivediamo solo in forma di spettro della memoria, quando Leonardo ne esegue l’autopsia e lei gli rivolge tutte le accuse con le quali lui stesso – ormai sullo scivolo della follia – si tormenta.
Per Leo però non finisce qui. A un passo dallo svelare il mistero, Riario lo colpisce alla testa mettendolo nelle mani del Labirinto, dove inizia il solito trattamento all’Arancia Meccanica. Sono sicuro che la sua salute mentale ne gioverà come a un picchio fa bene il mal di testa.
Solo poche novità a Firenze, dove Vanessa è sempre più sveglia e Nico sempre più tonto. Va infatti da solo a parlare con Madame Sing, la Maitresse cinese a capo di un mega bordello sotterraneo dai gusti diciamo eclettici. Vorrebbe convincerla a pagare le tasse venendo alla luce del sole e rimpinguando così le finanze di Firenze, ma prende calci in culo e una pisciata in testa dalla sua guardia del corpo. Non so davvero cosa si aspettasse, forse fanfare e un tè coi biscottini.
That’s all, folks!
Devo ancora metabolizzare la fine di Clarice, lei e Riario erano/sono i miei preferiti. Mi si è dimezzato il cast del cuore, ci rileggiamo tra una settimana per controllare come stanno gli altri.
Aloha!