L'Attico

Cosa serve per scrivere

Per scrivere, in realtà, non vi serve poi molto. Basterebbe carta e penna. Già. Ma questo non vuole essere uno di quei post nostalgici su come si stava di mer*a quando si stava di mer*a.
Vi serve un computer, quindi, neanche tanto potente. Meglio se portatile, così potrete “cambiare aria” se la vostra scrivania vi va stretta.
Era stato Bukowski a dire – se non erro – che quelli che si agghindano l’ufficio dello scrittore con una bella scrivania, un PC all’ultimo grido e moleskine in pelle pronti all’uso sono quelli che non scrivono niente, perché non hanno mai vissuto.

E comunque noi, che abbiamo visitato le dune di Arrakis e cavalcato gli shai-hulud, e marciato insieme alla Compagnia Nera, o tossicchiato mentre assaporavamo un whisky nella fumosa stanza-studio di Shirley Jackson non ci crediamo che per scrivere bisogni necessariamente vivere. Magari è assolutamente vero il contrario. Abbiamo ricevuto in dono una fervida immaginazione: usiamola.

L’immaginazione è ciò che ci permette di visualizzare i protagonisti delle nostre storie, di immaginare i loro tic e i loro abiti, di udire le loro voci. Da lì a farli finire bloccati in qualche vicenda che proprio non vi riesce di chiudere il passo è brevissimo. I miei, in effetti, si trovano proprio così, incastrati in un racconto che chissà quando riuscirò a finire. E no, non è il blocco dello scrittore: è la vita.

Per scrivere, e scrivere bene, si dovrebbe fare solo quello: dalla mattina alla sera. E anche la notte. Invece dobbiamo sottrarre tempo alla scrittura per adempiere a tutta una serie di rituali sociali e non, perché viviamo in società, in mezzo a nostri simili che, specie nei periodi delle feste comandate, si aspettano che adempiamo ai nostri doveri immaginari.

Per cui l’unica è comprarsi una casa in un posto isolato e fare gli scrittori per davvero, diventare esseri solitari e imbruttiti che non hanno una vita che esuli dalle pagine bianche da riempire, oppure possiamo dotarci di oggetti che non ci aiuteranno davvero nell’atto pratico di scrivere, ma che ci allevieranno l’animo, donandoci tempo (che è ciò che ci serve di più), e serenità.

Se vi sono avanzati soldi dopo il Natale, e avete il pallino della scrittura, magari potreste trovarli utili come lo sono per me, chissà:

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Una action-figure. Da mettere sulla scrivania, o su uno degli scaffali della vostra libreria, perché mentre vi stiracchiate avendo appena finito di stendere il vostro quarto paragrafo dei dieci della giornata, un’occhiata fugace alla statuetta colorata, di un personaggio appartenente a una storia che adorate, vi donerà un momento di felicità.
Qui abbiamo Nezuko da Demon Slayer, per esempio, ma voi potete scegliere quella che gradite di più: che so, Super Robot 28 old style, se preferite.

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L’atmosfera. Non so se avete mai seguito bene certi canali su YT. I vostri youtuber preferiti trasmettono dai loro studi improvvisati, dispensando sapientemente i dettagli: un trofeo, una action figure (a-ha!), le luci. Le luci sono fondamentali per l’atmosfera, e per l’umore. E questa lampada lunare è fantastica per assicurarveli entrambi. Luce soffusa, qualcosa che non disturbi la lettura da schermo, e che allo stesso tempo vi consenta di muovervi senza far cadere nulla o inciampare. Funziona a batterie, poi, potete spostarla come vi pare.

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Il poggiapiedi. Credetemi, vi servirà.

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E la cervicale. La cervicale sarà il vostro tormento, dopo ore e ore, giorni interi, trascorsi davanti al monitor. Premunitevi con questo massaggiatore, l’ideale, specie nei periodi freddi.

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È vero, per la musica potreste usare il computer, avviare un video su Youtube, ma volete mettere un freddo link con un tavolino sul quale avrete posizionato un giradischi dal tocco vintage? Non c’è storia. E poi, il gracchiare fumoso dei vinile, che dona epoca a qualsiasi melodia.

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E ci siamo, il vostro stomaco brontola, perché anche il cibo ci si mette a farvi smettere di scrivere. Ma non c’è problema, perché prima di rintanarvi nel vostro studiolo, voi avrete inserito tutti gli ingredienti necessari nello slow cooker, che per quando deciderete di staccare e nutrirvi per evitare di crepare di inedia, vi starà aspettando tenendo in caldo il vostro spezzatino con patate. I modelli più costosi sono dotati di interfaccia digitale, ma il mio elettricista sostiene che tutto ciò che è vicino a acqua e vapore non vada d’accordo col digitale, per cui vi consiglio uno slow-cooker spartano, magari per tre persone (così il cibo vi dura anche per il giorno dopo), una manopola, due livelli di cottura e la funzione per tenere il cibo in caldo per tre ore, nel caso doveste trattenervi a scrivere un po’ di più. E vi allego anche un libro di ricette, perché vi servirà risparmiare tutta la fantasia per la vostra storia piuttosto che sprecarla a pensare a cosa mangiare.

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E perché non aggiungere alla vostra camera un mini-frigo? Vintage magari. Abbastanza capiente per contenere quattro o cinque lattine. L’ideale per mantenervi idratati. L’idratazione è essenziale per una mente lucida.

Va bene, a questo punto avete davvero tutto ciò che vi occorre. Avete soddisfatto la mente e il corpo. Le vostre storie vi aspettano. Correte a scrivere.

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