Cinema Underground

La solita, vecchia storia

Fiuuu. Sembra passata una settimana e invece sono solo un paio di giorni. Non trovate anche voi?
E giuro che ci provo sempre a guardare qualcos’altro di cui valga la pena discutere: l’unico problema è che rischio di trasformare il blog in un canale in bianco e nero.
E, in mancanza di segnali precisi da parte vostra, è una cosa che non mi azzardo a fare. Con dispiacere, aggiungo.
Restando, perciò, in tema di zombie apocalypse, ho provato a sorbirmi tre film sull’argomento: Mutants (2009), Devil’s Playground (2010) e Day of the Dead (2008).
Sapevate, a proposito, che nel 2008 avevano fatto ‘sto Day of the Dead con zombie voraci e, guarda un po’, militari? Io l’ho scoperto stamattina. Sempre con dispiacere, aggiungo.
Il primo l’ho visto per intero, gli altri due con brusche e definitive interruzioni. La Palma d’Oro del film interrotto dopo neanche sette minuti va a Day of the Dead. Applausi.
Sapete che vuol dire vedere ogni possibile cliché nel giro di sette minuti? Non è bella come cosa.
Devil’s Playground… che dire, c’è quel tipo, Colin Salmon, una roba che così, su due piedi, ti ricorda colite e salmonella, ma non è questo il punto. Il vero problema è che non solo il cinema moderno sugli zombie ricicla intrecci e situazioni a strafottere, ma anche gli attori. Già visto, e fatto a cubetti, in Resident Evil, una fine ingiusta, ma spettacolare, se me lo domandate. Già visto, quindi. È mai possibile che esista solo quest’attore per fare zombie-film minori? Tra parentesi Salmon non è invecchiato di un solo capello da Residenti Evil. Beato lui.
Ora che ci penso non sono invecchiate né la Jovovich, né la Rodriguez. Che sta succedendo?
E così si scopre che in Devil’s Playground gli zombie fanno parkour. Proprio così: parkour. Saltano qua e là, utilizzando le infrastrutture come appoggi. Vi basta?
Non è neanche fatto male, ma… è anonimo, ecco. È sempre quel film che conoscete tutti. Si salvano sempre gli stessi idioti. Si salvano, per poi essere decimati lungo i novanta minuti. Tanto valeva morire subito e togliersi il pensiero.
E gli zombie-infetti-mutanti-sovrumani. Non so, ci manca qualcosa? Probabilmente nel prossimo futuro riusciranno anche a procreare… Ma che dico? Forse è già successo.

***

D’Autore

Eh, ma c’è il cinema francese a salvarci. Cinema d’autore. Come lo sanno fare loro.
Ho smesso da tempo di credere a queste stronzate.
Però… in confronto al nostro cinema fantastico, che non c’è, e in confronto al cinema teenagers pomicianti in cantina, il cinema francese fa il culo a tutti.
Mutants inizia in piccolo e in piccolo prosegue, come piace a me. Film di pandemia. Una malattia che infetta, stravolge e fa impazzire gli uomini che si mettono a uccidere altri uomini.
Qui c’è un’ambientazione alpina. Un piccolo inseguimento sanguinoso di alcuni ai danni di altri. Poi una bellissima donna un po’ mutata raggiunge la statale…
Ora, questa è un’altra di quelle scene che mi fanno sclerare: quella del tizio che avanza sulla carreggiata e viene investito.
Hanno imparato come si fa. Gliene do atto. Ma ne stanno abusando.
Tra parentesi, non si spiega come mai il tizio che attraversa, insieme allo spettatore, non senta mai il rumore della vettura che si sta avvicinando, tranne quando fa capolino dal lato, solitamente il sinistro, del vostro televisore, sempre dalla stessa parte.
È irrealistica e non sorprende più almeno da quando capitò a Brad Pitt, che impersonava la Morte, di essere preso in pieno.

***

Intimistica

I francesi, film d’autore, e l’ambientazione alpina innevata. Neve e sangue è sempre un bel contrasto cromatico, ma non inedito. È comunque piacevole da guardare, insieme ai volti illividiti, quasi certamente a causa della desaturazione della pellicola, degli attori.
Mutants mi piace proprio per quel suo essere discreto nell’approccio. Mi riferisco al fatto che l’apocalisse è chiaro fin da subito che c’è, ma che non si viene mai aggrediti dall’infodump del perché e percome le cose sono andate a finire così.
Personalmente la trovo una scelta adatta, che va a braccetto col realismo. Ho sempre pensato, infatti, che un tizio qualunque, che viene a trovarsi nei guai, non ha molto tempo per informarsi su cosa stia succedendo nei minimi dettagli. Quanta gente guarda regolarmente il tg, o legge i giornali? La risposta ve la siete data voi stessi.
Dopo un MacGuffin mica da ridere, che avviene dopo circa un quarto d’ora, un momento di follia collettiva in cui tutti vogliono ammazzare tutti, la trama vira bruscamente verso un rifugio di montagna abbandonato.
Chiamarlo rifugio è inappropriato dato che trattasi di una struttura enorme.
Qui il resto del film, che prende una piega ancora più intimista tentando, in maniera più estesa rispetto alle volte precedenti, di sezionare la personalità del futuro mostro. Uno dei due protagonisti rimasti è infetto e sta lentamente trasformandosi in un mutante.

***

Spud

[contiene spoilers]

Tentativo non inedito, e lo so che sono ripetitivo, ma che in nuce è già contenuto in Io sono Leggenda di Matheson.
La personalità dell’infetto è un lato tuttora inesplorato di questa cinematografia e ricchissimo di potenzialità.
Ora, in Mutants si indugia sull’ammalato, reso discretamente sia dal trucco che dall’interpretazione. In alcuni momenti si tende a dimenticare che si tratta di un mostro potenziale e sembra di avere a che fare con un malato terminale. Ma è un’illusione di breve durata.
Il volto spigoloso dell’attore, poi, rammenta a chi ha visto troppo cinema come me, lo Spud di Trainspotting, suscitando anche umorismo involontario allorché si assiste all’inseguimento da parte di “Spud”, nudo e coperto di sangue, della sua bella infermiera.
Poi arrivano gli sciacalli cattivi. Nel frattempo la bella infermiera ha già deciso tutto lei, plenipotenziaria della vita, è incinta oltre che essere immune alla malattia, e della morte, rifiuta di praticare eutanasia sul fidanzato, lasciandolo trasformare.
Il punto è che lei è incinta. Ed è stata morsa più volte. Sta suonando il vostro campanello d’allarme? Non fosse bastato il trasporto romantico del cowboy verso la bella e putrefatta Jane…

***

La stagione

Qualcuno sostiene che il cinema vada avanti a stagioni, a cicli periodici che, una volta esauriti, vengono messi al maggese, nell’attesa di essere seminati di nuovo. Ma da un bel po’ di tempo, ormai, subiamo overdose di periodi cinematografici, con conseguente disgustorama al solo sentirne pronunciare il genere.
E badate che io mi ritenevo immune a queste idiosincrasie. Credevo di essere capace di sorbirmi decine di film tutti uguali con un sorriso.
E invece non ce la faccio più.
Se vedo teenager americani che pomiciano in uno scantinato con musica rocchettara in sottofondo comincio a dare di matto. O zombie che fanno parkour. O attori che fanno sempre film sugli zombie. Tutto uguale.
Eppure, non solo l’esperimento di Alex, il survival blog, ma anche il mio straccio di Diario dalla Zombie Apocalypse, a giudicare dagli ingressi, sta avendo un discreto ritorno. Se a questo si aggiunge che anche io mi sto divertendo come un matto a scriverlo, tutto ciò mi fa capire che non siamo stufi del genere in sé, ma piuttosto di come ci viene servito oggi.
A questo punto è ora di mostrare il cambiamento che un po’ tutti si aspettano.
Non girerò un film. Non ho i mezzi, né la conoscenza tecnica. Però, ho intenzione di continuare a scrivere la mia versione della storia.
Voi fatemi sapere la vostra. Prometto che sarò gentile.

[la foto di Zooey Deschanel zombie version è tratta da Jimboeth]

Approfondimenti:
Mutants (2009)
Devil’s Playground (2010)
Day of the Dead (2008)

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
  • […] Rammbock (Siege of the Dead) aveva tutte le carte in regola per annoiarmi a morte, come tanti sottoprodotti del filone zombesco apocalittico. E invece m’è persino dispiaciuto durasse così poco. Una mezz’ora in più a certi […]

  • Il prossimo capitolo del survival blog è quasi pronto, ma sarà online da venerdì notte o sabato mattina.

    Mi vuoi poi far capire che non ti piacerà leggere i raccontini ucronici? Dai, abbi fede… ne ho qui già alcuni molto validi 😉

    • No, no.
      È solo che al posto tuo io non so se ce la farei a leggerli tutti. Mi contento di leggere i migliori dieci!

      😀

      Dal lato survival blog, invece, io sono bloccato. L’altro giorno sembrava tutto ok, poi le idee, dannazione a me che non le ho scritte subito, sono sfumate.
      Ma non disperare, a volte è sufficiente mettersi davanti alla tastiera con la musica in cuffia e le parole scorrono da sé…

      • Ah, piccolo vademecum, valevole soprattutto per i nuovi lettori, di solito quando uso il corsivo, sono ironico…
        Di solito…
        Per cui, il piacere di leggere è tutto tuo, sta a indicare che farai un lavoraccio che io non vorrei mai fare… 😀

  • E tu, quando hai intenzione di cambiare avatar? 😀

    Io direi che nel frattempo tiriamo avanti col survival.
    Poi il dovere, perché il piacere è tutto di Alex, del concorso ucronico.

    E poi… si vedrà.

    😉

    • 13 anni ago

    Innanzitutto,se vogliamo provare a realizzare qualcosa sono pronto.Non è che sia un buon periodo neanche per me però sapete che quando si tratta di dare una mano ci sono sempre.
    Sul cinema Francese non mi dispiace,anche se come dissi mesi fa sul blog di Elvis,ritengo che i cugini si prendono troppo sul serio,cercando di dare significati pomposi anche dove non ci sono.Però rispetto al nulla che c’è da noi alle volte li invidio proprio.
    Due paroline su Colin Salmon:è sicuramente uno degli attori inglesi più interessanti degli ultimi anni,Anche se è più famoso per essere stato ucciso da Anderson in due film in maniera praticamente identica.Una piccola curiosità,Salmon è stato a lungo in predicato di diventare il nuovo Doctor Who,secondo me ne sarebbe venuta fuori una cosa interessante.

    • 13 anni ago

    😀

    • 13 anni ago

    @ Geppo
    Tranquillo, El non morde, sbrana! 😀

    @ El
    Zooey da zombie???! Faccio gli occhi lucidi!!
    Quando ho letto di Spud sono cascata dal sofà. 😀

  • Beh, sì, senz’altro!

    Io che adoro gli zombie-movie, mi sono praticamente addormentato nel vedere Devil’s Playground, che anni fa avrei adorato. I meccanismi del genere sono rugginosi, sì sì. Se mangi tutti i giorni il tuo cibo preferito, alla fine ti viene a nausea.

    Non a caso i migliori romanzi zombie che ho mai letto sono The Rising e World War Z. Il primo offre una variante subdola degli zombie, il secondo racconta un’epidemia romeriana con taglio giornalistico. Due spunti originali che hanno raccontato la solita vecchia storia facendola apparire nuova e fiammante.

    Dovrebbero fare lo stesso procedimento anche al cinema.

    Pensa, e qui riderai, che quando avevo 16-17 anni, ragionavo con un mio amico zombie-fan su quanto sarebbe stato bello vedere un film improntato su un falso documentario/notiziario che dava man mano aggiornamenti su un’epidemia zombesca.
    Se non altro sarebbe una gran bella variante 😉

  • Che realizziamo di bello? 😉

    • Eh, non lo so… oddio, qualcosa c’è.
      Ci fosse un po’ più di tempo… e serenità, soprattutto. E un editor legato alla catena sempre a disposizione… 😀

      Però, concordi con la mia nuova tesi?
      Ovvero che il problema non sono tanto gli zombie o i vampiri o i licantropi in sé, ma piuttosto il modo in cui ci vengono propinati?
      Io ne sono sempre più convinto.
      Per cui, sì, giusto iniziare a mostrare, raccontare pure, e diventare tutti esibizionisti. 😀

    • 13 anni ago

    Salve a tutti! Sto lurkando da un pò e finalmente mi sono deciso a commentare! E’ molto bello questo articolo, anche io sto trovando i film di zombi troppo noiosi e ripetitivi.
    Ciao!!

    • E scommetto che ti piace il cinema francese…

      Benvenuto e congratulazioni!
      Occupi il terzo gradino del podio in quanto a avatar orrendi! Davanti a te ci sono Lo Stregatto e Ferruccio, che si tiene ben stretto il primato. 😀

      Scherzi a parte, anzi no, volevo domandarti se, per caso, hai trovato la procedura della registrazione dolorosa… No sai, perché mi domando come sia possibile che non l’adotti nessuno.

      Ok, stavolta scherzi a parte sul serio: se vuoi cambiare avatar devi andare QUI, l’importante è che fornisca sempre la STESSA EMAIL.
      Per il resto, non lasciarti intimorire e torna presto.

      😆

  • Visti anch’io tutti e tre!
    Mutants non mi è spiaciuto, anche se in fondo non mi ha lasciato granché.
    Devil’s playground è abbastanza divertente ma troooooppo standard. Tutto visto e rivisto (mille volte).
    Se per Day of the dead 2008 intendi quello che da noi viene venduto come Day of the dead 2, beh, è uno schifo immane!!!

    Ti posso consigliare due titoli zombeschi più pregevoli.
    Il primo è Zombies diaries, che è più o meno come Romero avrebbe dovuto girare Diary of the dead (toppando invece di brutto). Nulla di trascendentale, ma regala buoni spunti.
    il secondo, e in assoluto il miglior film proto-zombesco visto negli ultimi mesi, è Pontypool. Segnatelo 😉

    • Pontypool… aspettando The Dead.
      Segnato.

      😉

      Il problema è che sto attraversando una settimana no, per il blog. È tosta andare avanti. Specie in questo periodo pre-natalizio che mi è sempre stato sui coglioni.
      Comunque, forse, riusciamo a realizzare qualcosina, che dici?

      Anzi, che dite?
      E non fate finta, come al solito, che non vi abbia fatto domande… 😀