Cinema

La Cosa (2011)

Un salto indietro nel tempo, ma non nel 1982, bensì nel Gennaio 2010. Da blogger sconosciuto, scrissi la mia bella recensione su La Cosa di Carpenter, proprio dopo aver appreso della notizia di questa roba qua, il prequel: ne avevo solo letto, ed ero lì a pensare che non ci potesse essere film più inutile sulla faccia della Terra.
Ovvero, tenendo buono il pregiudizio anti-remake, perché è un prequel che assomiglia a un remake, pieno di omaggi sgargianti, ci si misura con Carpenter, e non con un Carpenter alla Vampires, ma con IL capolavoro, o UNO DEI. Incoscienza e faccia tosta la fanno da padroni, subito dietro la volontà di tentare di rifarlo.
E poi, c’è il non trascurabile aspetto, come detto anche nella bellissima locandina alternativa, della minestra riscaldata. Giri una storia che era già perfetta nell’82 e che si sa già come va a finire. Forte! Una strategia bellica degna di Gengis Khan. E, in più, ci metti un budget di 35.000.000 di dollari. Robetta, se ci pensate.
Ma qual è lo scopo?
E allora, visto che non ce n’è uno che appaia tale, nessuno scopo apparente, bisognerebbe prendere il tutto con una risata, se La Cosa del 2011 consentisse di ridere, ma non lo fa, e guardarlo come un divertissement, esercizio registico finalizzato al nulla. E non lo chiamo nulla cosmico perché non voglio che gli si associ una natura poetica che non ha, né vuole avere.
A meno che non vi basti Mary Elizabeth Winstead che guarda la via lattea dal Polo Sud, per farvi venire il magone. Il suo non guarderò più le stelle con gli stessi occhi potrebbe anche sembrare giusto. Banale, trattandosi di incontro ravvicinato con una specie aliena, ma giusto.

***

La scampagnata nell’Antartide. E, come fu per Kate Beckinsale nel suo celeberrimo Whiteout, il modo migliore per scoprire le Cose dall’altro Mondo è finirci dentro, in una voragine, con tutto il gatto delle nevi. Un crepaccio profondo un centinaio di metri che, la prima domanda che ti fa porre, dal momento che la suspense è tendente allo zero, è: ma come cazzo hanno fatto a venir fuori di lì?
Ma chi se ne frega? Hanno trovato l’astronave. Non resta che coinvolgere qualche americano, perché sennò il film se deve girà in norvegese, e già che ci siamo, ci mettiamo pure una bella paleontologa, la suddetta Mary Liz, antesignana del finto empowering femminile, nonché unico essere umano dotato di raziocinio, in un laboratorio (bi)polare abitato da maschi alfa, sedicenti scienziati e alfieri di stupidità insondabile. E, per una volta lo voglio proprio dire, io che sono un ometto, mi vergogno di come gli uomini sono stati rappresentati in questo film. In una parola: dementi.
E mi sto trattenendo, non volendo insistere sulla solita fiera di luogocomunismo legato alla parola “scienziato” e alla solita mitologia prometiana. Scoprire una forma di vita aliena è fighissimo, siamo d’accordo. È una di quelle robe che scolpisce il nome dell’artefice nella storia, ma che per questo si debbano trascurare tutte le norme di sicurezza è e resta un atteggiamento demente. Adattissimo, tra l’altro, al cinema d’oggi.

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Quello che in Carpenter era incastro perfetto degli eventi, concatenati in modo da non farti sbadigliare nemmeno per un nanosecondo, qui diventa solita solfa. Tanto, pare che persino il regista non si sia fatto illusioni, si sa già come finisce. Inutile illudersi. E, a questo punto, onore al merito. Nel senso, il film è poco, ma almeno Matthijs van Heijningen Jr. ha avuto il buon gusto di non far finta che sia figherrimo, presentandocelo per quello che è, una minestra riscaldata in salsa CGI.
Due paroline anche sulla musica. È mai possibile che oggi non si riesca a comporre uno score che sia un minimo inquietante? Che non appaia acquistato al discount, dai cestoni degli score assortiti? Giusto per far finta che la spedizione al polo sia misteriosa & pericolosa, altrimenti l’atmosfera da gita fuori porta con alieno incorporato è proprio dura da ignorare, da soli, noi poveri spettatori inermi con nemmeno una colonna sonora che si rispetti.
Soundtrack anonima, quindi, a suo modo perfetta per il prequel/remake anonimo. Karma is a bitch, you know.
Una disillusione dietro l’altra, pregio del film è quello di non sfociare nel ridicolo odioso. See, ok, si smanetta con la CGI e la Cosa, la creatura, come tante altre creature, villain moderni, anche stavolta soffre di un deplorevole eccesso di personalità; fa un po’ il verso al tirannosauro o al puma delle nevi, quando, da essere alieno, perciò indecifrabile, che è mosso solo dalla sopravvivenza (mi ricordo la testa-ragno dell’82, che provava persino paura…), vittima anche lui, perché le busca da Kurt Russell, diventa un predatore dal taglio classico, che emette versi all’uopo, quando è impegnato a cacciare. Insomma, un essere alieno sofisticato, che costruisce astronavi, che soffia come un gatto in calore. Ma che ci stiamo raccontando?

***

Mary Elizabeth Winstead, caruccia persino con giacconi e jeans, fa la dottoressa Giò, in carriera in Antartide. Da unico essere pensante, prende il controllo della situazione. Venti uomini/caproni e nessuno, nessuno in grado di prendere una decisione e che pendono dalle sue labbra. E quando dico prendere una decisione non è sottinteso che sia sensata. Voglio dire che questi non vanno neanche a pisciare se non glielo dice lei. Quindi, uomini ridotti ai minimi termini. Cosa in CGI che soffia, musica anonima e poca spettacolarizzazione, per un film che riesce persino noioso. Ho faticato a restare sveglio negli ultimi venti minuti, ovvero dove dovrebbe essere raggiunto il climax.
Come fu per Predators, ennesima bufala fatta in nome di non so chi o cosa.
E, pur con tutta la simpatia che nutro per la protagonista, il silenzio che attanaglia la visione del film lo relega all’istante nel dimenticatoio. Per fortuna, aggiungo.
Il 1982 è ancora lontano.

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    • 12 anni ago

    Ho appena finito di riguardare l’originale (o meglio: il primo remake).
    L’avevo visto mille anni fa e lo ricordavo orrendo, invece è un capolavoro (peraltro: io adoro anche Vampires, eh!!).
    L’idea di un remake mi mette i brividi, quindi dubito andrò a vederlo.

      • 12 anni ago

      Felice di sapere che trovi il primo un capolavoro! 😀
      Comunque, fate bene a non guardarlo, questo.

      😉

    • 12 anni ago

    Sono contento di non avere un blog sul cinema, altrimenti sarei “costretto” a vedere certe robe… 😀
    Il tuo post ci ricorda che si può spalare merda su un film con garbo e stile. 😉

      • 12 anni ago

      Ma grazie! 😀

    • 12 anni ago

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    • 12 anni ago

    Avevo in mente di vederlo, ma la recensione è stata proprio demotivante D: xD

      • 12 anni ago

      Sono contento. 😀

    • 12 anni ago

    In questo caso ci aspettavamo tutti una fregatura. E fregatura è stata infatti ! Da seppellire sotto cumuli di polvere (assieme a chi l’ha fatta !). E poi dimenticarla.

      • 12 anni ago

      Su Iris avrà il suo perché, magari verso le 23 e 40, semi-rincoglioniti dal sonno. 😀

    • 12 anni ago

    Non mi aspettavo assolutamente nulla da questo film, ma ogni tanto è bello anche stupirsi. E invece…
    Io non ho l’anima di vederlo. Leggendo la tua rece me lo sono già immaginato tutto: originalità zero, cliché a spruzzo, pellicola da guardare quando la passeranno in seconda serata su Iris, fra un anno o due.

    • 12 anni ago

    Ti stimo/lovvo/quoro per esserti sorbito questa robaccia. E intravedo parecchia malinconia nella tua recensione… Come ho già detto da Lucia, io eviterò proprio di guardarlo. A tutto c’è un limite, credo.

    Ciao,
    Gianluca

      • 12 anni ago

      Dai, è una puntata di Beautiful. Quello che mi spiace è che i ragazzini crederanno di assistere a un grande spettacolo.

    • 12 anni ago

    Di solito nemmeno io sono così categorico, anzi. Però in questo caso ne sto sentendo parlare davvero troppo male.
    Anche per me che di solito cerco il lato positivo in tutto 🙂

    • 12 anni ago

    Seconda recensioni che leggo su questa pellicola e già i brividi scorrono sulla mia pelle…
    Ma, dico io: in questo periodo di crisi, di gente che perde il lavoro per un pugno di monete, è possibile che ci sia chi spende 35 milioni di dollari per costruire una ciofeca simile?
    Siamo all’assurdo, nemmeno si setisse il bisogno di un prequel/remake inutile…
    Non lo vedrò mai, l’ho detto e lo ripeto!

      • 12 anni ago

      Di solito sono contro quelli che non vedono i film per partito preso.Però, stavolta non posso dati torto. Fai bene. 😀

    • 12 anni ago

    diciamo che possiamo riassumere in :….92 minuti di applausi alla Fantozzi??

      • 12 anni ago

      E chiudiamola qua. 😀
      Lovvo anche io. <3

    • 12 anni ago

    io non posso dire nulla che non abbia già detto. solo che ti lovvo

    • 12 anni ago

    Direi che con parole solo vagamente diverse concordiamo sul bocciare pesantemente questo film.

    Niente paranoia, niente mostri “veri” ma solo Ciccia Grafica Inutile, niente freddo (solo a me questo film non riusciva a trasmettere il senso di una storia girata sulle nevi?), niente… sigh.