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James Cameron e il suo “Avatar”

Per coltivare le proprie ossessioni servono milioni di dollari, un po’ di fortuna e avere l’abilità di girare film che fanno incassare a te e alla casa di produzione di turno dieci volte la somma investita.

James Cameron
James Cameron

L’ossessione di James Cameron (55 anni oggi) è il cyberpunk, ammettiamolo. O meglio, il rapporto conflittuale, e non potrebbe essere altrimenti, tra l’intelligenza umana e aliena, quest’ultima intesa nell’accezione pura del termine, aliena in quanto estranea all’uomo, ma non per forza di origine biologica.
L’intelligenza di Skynet, il calcolatore che distrugge l’umanità e il padre del Terminator (1984), è tanto aliena quanto quella delle creature bioluminescenti che dimorano negli abissi più profondi dell’oceano in The Abyss (1989).
L’Essere Altro che sempre, dopo aver preso contatto o coscienza di cosa sia l’uomo decide di annientarlo probabilmente perché indegno di cotanta grandezza. Il finale originale di The Abyss ci dimostra che non esistevano grosse e benevole meduse luminose, ma coscienze fredde e superiori pronte ad annientare la civiltà umana che troppo spesso si illude di contare davvero qualcosa.
Il mare come l’universo, cela misteri sconosciuti, tappe lungo il progresso della scienza e dell’essere umano, in un continuo intrecciarsi di azione e di puro spirito pionieristico e filosofico, con gli interrogativi assoluti che ci si pone di fronte all’esistenza.
Ossessionato dalla tecnologia, Cameron è stato, al pari di George Lucas, e grazie anche alla sua Digital Domain, uno dei massimi artefici della digitalizzazione del cinema, per portare sullo schermo ogni cosa che, letteralmente, gli passasse per la testa. Tecnologia ed esplorazione, soprattutto marina, sono il costante interesse di quest’uomo che fondamentalmente ha una visione transumanista del nostro destino.

Nuovo fotogramma di Avatar
Nuovo fotogramma di “Avatar”

L’essere umano può sì sperare in un’evoluzione, ma a patto che scenda a compromesso con la propria natura e che paghi, spesso arrivando fin quasi sull’orlo dell’estinzione, le proprie imperfezioni, la propria inadeguatezza.

Immagine ufficiale di Avatar
Immagine ufficiale di “Avatar”

Sembra che il suo prossimo film, Avatar (2009), incarni proprio questo superamento o ripensamento della natura umana in favore di una purezza d’intenti che ci è ormai sconosciuta, nelle azioni di Sam Worthington, che interpreta un paralitico che controlla empaticamente il suo avatar, frutto dell’incrocio genetico tra esseri umani e nativi della luna Pandora.
L’ennesima sagace e attesissima rappresentazione fantascientifico-filosofica dell’umana odissea spaziale affidata alla tecnologia 3D della Reality Camera System che, stando a quanto affermato dallo stesso regista, dovrebbe assicurare il realismo delle immagini digitali.
Il 21 d’Agosto sarà rilasciato il primo trailer ufficiale e circola sempre più insistentemente la voce secondo cui in 101 cinema americani attrezzati con la tecnologia IMAX saranno proiettati ben quindici minuti in anteprima.
Non resta che attendere ancora qualche altro giorno.

Edit (20/08/09):
importanti novità su “Avatar”!

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    • 15 anni ago

    “Il 21 d’Agosto sarà rilasciato il primo trailer ufficiale e circola sempre più insistentemente la voce secondo cui in 101 cinema americani attrezzati con la tecnologia IMAX saranno proiettati ben quindici minuti in anteprima.
    Non resta che attendere ancora qualche altro giorno.”

    Be’, il 21 è arrivato ed è passato. C’è chi grida al capolavoro e chi alla “cagata pazzesca”, chi è soddisfatto, addirittura entusiasta del tuo caro IMAX 3D e chi non vi ha trovato nulla di speciale, chi grida alla rivoluzione per il mondo del cinema, chi all’ennesima inutile fanfara. A Dicembre, spero, sveleremo il mistero. Io, se posso, lo guarderò certamente in 3D!
    Nei commenti al precedente articolo sul film ho inserito un link interessante.