Cinema

Chronicle (2012)

Restiamo in tema di supereroi, chissà perché. Ancora una volta, scopro di essere in totale disaccordo con chi frequenta IMDb e spara giudizi che non hanno né capo né coda.
Non appena un qualunque autore si azzarda a superare la linea tracciata dagli standard in materia, viene crocifisso.
Secondo me, questa volta, Chronicle e il suo regista Josh Trank sono stai puniti perché al supereroe manca il costume, per il conflitto e per la decisione di gestirlo in maniera rude, più che abbandonarsi al solito alla rivincita dei nerd, che tanto cara resta nell’immaginario collettivo dei liceali americani.
Nessuna rivincita, ma, come appare più concorde alla natura conflittuale del prototipo nerd, avvilito e frustrato da una vita sociale che non può avere, vittima del suo stesso disagio, una crescita esponenziale dei problemi che sono già propri, fino alla catarsi, violentissima.
Visione ingiusta e limitata, tanto quanto l’opposta, che lo vuole vincitore a tutti i costi, con al fianco la bella della scuola. E tuttavia, nel senso qui sviluppato, molto più apprezzabile e privo di ipocrisie.
Protagonisti tre studenti che, durante una festa, vagabondando nel bosco confinante con la proprietà, s’imbattono in un elemento di origine sconosciuta che dona loro qualcosa.

***

Chronicle è come appare, sviluppo gustoso di tematiche arcinote.
I tre protagonisti hanno caratteri ben delineati, e fin da subito si capisce chi dei tre è destinato a portare equilibrio, a fare da mediatore, e chi a sfogare tramite le nuove capacità acquisite il dolore subito dalla vita.
Evidente, quindi. E nessuna sorpresa. Ma non importa.
Il film, non è dichiarato, ma è altrettanto palese, si ispira ad Akira. Il potere sviluppato dai personaggi è la telecinesi che, verso la fine, tende a evolvere in telepatia, visto che i tre sembrano interconnessi a livello emozionale. Telecinesi che consente loro di compiere qualsiasi azione, attaccare, difendersi, volare. Proprio come in Akira, con effetti altrettanto letali.
Girato come un mockumentary, i tre infatti vogliono documentare ciò che accade loro. Nella parte finale il regista fa i salti mortali per assicurare al film le riprese, per mantenere la finzione, introducendo altro tipo di telecamere quando è ormai chiaro che i protagonisti non sanno più che farsene dei loro filmati e/o sono impossibilitati. Questi salti mortali si sentono, e in certi casi appaiono come forzature (la scena dell’ospedale, soprattutto).
Ultimo aspetto, la CGI. Oramai, anche in produzioni di questo tipo, a basso budget (circa 12.000.000 di dollari), raggiunge vette incredibili. A parte qualche sbavatura, la qualità degli effetti è allo stato dell’arte. Evidente soprattutto nel rendez vous cittadino. Ma anche nella manipolazione dei piccoli oggetti, o nelle fasi del volo.

soundtrack

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Autore e editor di giorno, talvolta podcaster. /|\( ;,;)/|\ #followthefennec
    • 12 anni ago

    Anche io ho pensato subito ad Akira, soprattutto per il rapporto Matt-Andrew e per la conclusione.
    Gradevole comunque, non so tu ma io ero partito decisamente prevenuto, il pov ormai te lo ritrovi dappertutto, basta pensare all’imminente Project X brrr….

      • 12 anni ago

      Sì, anche io molto prevenuto in effetti. ^^

    • 12 anni ago

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    • 12 anni ago

    Appena finito di vedere. Aspetto di vedere il Batman di Nolan ma…per me è questo il film dell’anno sui “Supereroi”. 🙂

      • 12 anni ago

      Non è affatto male. Davvero. 😉

    • 12 anni ago

    Come dicevo ieri in Base, sono curioso di vederlo e visto che tutto sommato ne parli bene, gli darò una chance, anche se il trailer in sé non era riuscito a convincermi del tutto. 🙂
    Però, ecco, mi aspettavo un terzo paragrafo, la recensione mi è finita senza preavviso… :O

    Ciao,
    Gianluca

      • 12 anni ago

      Non potevo scrivere senza spoilerare tutto. 😀
      Il trailer è la solita monnezza, non fidarti.

        • 12 anni ago

        Sì sì, lo so. 🙂

        • 12 anni ago

        Sono di poche parole, per quanto riguarda il cinema, negli ultimi tempi. 😀

        • 12 anni ago

        Ma infatti mi aspettavo uno di quei paragrafi con avviso di anticipazioni, o boh, mi hai spiazzato, dannato di un Hell! 😀

    • 12 anni ago

    Visto giusto un paio di giorni fa, in una sala semideserta che faceva da contraltare a quelle strapiene di The Avengers, film che si pone all’altro estremo nel tema del superumano.
    ho avuto le tue stesse impressioni: il mockumentary- style non era poi così funzionale al film, che avrebbe vissuto di vita propria anche girato in maniera tradizionale.
    cmq, tra poco posto anch’io la mia recensione. ;
    Buon weekend…

      • 12 anni ago

      Buon weekend anche a te! 😉

    • 12 anni ago

    Confermo. Malgrado il trailer vendesse la solita storiella giovanile un po’ idiota, il film si rivela decisamente meglio di quell’infame pacchetto regalo che gli viene incartato addosso. A me sono piaciuti sia i personaggi che la dinamica – anche se come hai fatto notare, alcuni passaggi di camera risultano forzati – e non capisco perché non sia piaciuto al pubblico, immagino fossero in cerca di una storiella di puro svago in cui i buoni sono buoni e i cattivi sono cattivi, invece gli è capitato qualcosa di più affine alla realtà (a parte i super poteri) nel quale i confini non sono così ben delimitati.

    Noto sempre più spesso come il grande pubblico non voglia essere sorpreso ma assecondato, rassicurato e accontentato negli schemi che gli sono più cari. Non pensa troppo ed è poco critico, tanto che quasi mai lo sento lamentarsi per la sceneggiatura, ma piuttosto per gli eventi infausti occorsi ai loro eroi, quasi che il cinema e la TV non fossero i prodotti creativi realizzati da terzi che sono. Non riflettendo su questo, lo spettatore dimentica il suo ruolo rinunciando al suo senso critico, e quindi al progresso del cinema che – infatti – non fa che servire precotti a una clientela che ha perso il palato.

    P.S. Non avevo pensato ad Akira, giusta osservazione.

      • 12 anni ago

      Sì, ormai se tenti di sorprendere, contraddicendo gli schemi mentali dello spettatore, questo, anziché sentirsi piacevolmente spiazzato, ne resta deluso. Follia.
      Il senso critico non sanno nemmeno cosa sia.

    • 12 anni ago

    Sì, pare molto interessante anche dal trailer, per una volta tanto piuttosto curioso. 🙂

      • 12 anni ago

      Occhio, però, perché se cerchi svolte improvvise e guizzi originali non ne troverari. La storia è nota, però gli effetti e tutto il resto sono spettacolari. 😉

    • 12 anni ago

    Ehi , ma allora questo sembra proprio interessante ! Meno male che non si arriva alla solita rivincita dei nerd, cosa che stava diventando un tormentone… (Citando Akira nomini uno dei miei film preferiti , più di vent’anni e fa ancora la sua porca figura per qualità dell’animazione !)

      • 12 anni ago

      Guardalo, guardalo e sappimi dire! 😉

    • 12 anni ago

    Piaciuto pure a me (l’abbiamo visto in contemporanea, mi sa).
    Che poi, supereroi… Magari è più un film che si ispira a poteri paranormali, o ad Akira (come dici giustamente). Non a caso, a differenza di Kick-Ass, i tre ragazzi non fanno nemmeno UN accenno ai tizi in costume, nemmeno come cazzeggio o inside joke.
    Solo che il film è uscito nel periodo Avengers, quindi hanno approfittato del traino marvelliano.
    Anyway, bella pellicola. Con cliché ben gestiti. Che poi io di ragazzi che – proprio come Andrew – potevano sbottare alla prima occasione ne ho conosciuti parecchio. E avevano quasi tutti ragione, ma questa è un’altra storia.

      • 12 anni ago

      Be’, c’è la parte in cui lui indossa la divisa del padre. Che può essere vista sia come mascherata per non farsi riconoscere che come altro…
      Però, viene lasciato il dubbio. ^^

        • 12 anni ago

        Infatti, il mockumentary alla fine si arrampica sugli specchi. Peccato. Poteva essere sicuramente girato come un film classico, com’è stato per Crank. Telecamere HD e via. Mah…

        • 12 anni ago

        La battaglia a Seattle poi è fatta bene, non trovi?
        Peccato soltanto per la poca credibilità del mockumentary (nel senso che non sembra realistico), a questo punto forse valeva girare un film classico.