I supervillain del cinema fantastico degli anni Ottanta erano due (tre, ok, ma agivano come due entità separate e distinte): il Diabolico Duo Golan-Globus, della Cannon, e il Piccolo Uomo con la Grande Scrivania. Sono gli arcinemici del nostro podcast.
Per la realizzazione di Yado, nei paesi anglofoni Red Sonja, dobbiamo ringraziare il secondo, che arrivò a ingannare Arnold Schwarzenegger chiedendogli solo un cameo, e che invece si ritrovò a girare un intero film da comprimario, scoprendolo solo una volta vista la locandina.
Sì, erano gli anni Ottanta, che sono stati gli albori per tutto ciò che amiamo oggi, e che sono stati un decennio sì selvaggio e sregolato che davvero si poteva riuscire a mettere insieme un film con la potenza del raggiro.
Come protagonista, l’innocente Brigitte Nielsen che si è ritrovata in un meccanismo ben collaudato (da altri) assolutamente al di fuori del suo controllo.
Quel che resta è il terzo film non ufficiale che doveva chiudere (?) la trilogia iniziata da Milius appena tre anni prima col suo Conan il Barbaro, assolutamente non all’altezza del primo, ma nemmeno del Distruttore, ma a suo modo importante per capire cosa è stato il decennio magico, quantomeno per il cinema fantasy che con Chiodi Rossi stiamo analizzando.
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