La Stanza Bianca

[Chiodi Rossi, il podcast]: Dragonslayer

Dragonslayer, in italiano Il Drago del Lago di Fuoco, è un film del 1981, nato da una collaborazione Disney e Paramount. E ha avuto uno strano destino.

Peter MacNicol, il protagonista, nega di avervi partecipato, l’ha addirittura cancellato dal curriculum.
Fu accolto con ostilità perché “troppo violento”.
Fu giudicato insolito, perché la coppia di protagonisti non è immediatamente bella bellissima, e perché il film sovverte sistematicamente ogni cliché legato al fantasy.
Dato che il fantasy al cinema stava “nascendo”, così come lo conosciamo, proprio in quegli anni, l’operazione fu allo stesso tempo ambiziosa e rischiosa. E si risolse in un mezzo fallimento commerciale, che pregiudicò, è il caso di dirlo, l’intero genere, condannandolo, purtroppo, a vivere quasi esclusivamente di barbari muscolosi in perizoma.


Vermithrax Pejorative, il drago semi-meccanico antagonista della pellicola, d’altronde, vanta ancora oggi tra i suoi fan adoranti personalità come George R.R. Martin, e Guillermo del Toro, nonché Bill Basso, che ha curato l’estetica del successivo Regno del Fuoco, i cui draghi sono ancora oggi ineguagliati.

Chissà dove sarebbe potuto arrivare, il fantasy degli anni ’80, se avesse deciso di emulare la via aperta e subito richiusa di Dragonslayer…

E ancora, è di questi giorni la pubblicazione del trailer del nuovo, nuovissimo film tratto da Dungeons & Dragons, Honor among Thieves. In un episodio speciale, abbiamo deciso di farci una breve chiacchierata, analizzandone estetica, speranze e la più che evidente pianificazione commerciale.

Entrambi gli episodi li potere trovate ovunque, in streaming, qui per comodità vi fornisco i rispettivi link su Spotify.

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