Direttamente dal Muppet Show, Jim Henson, con Frank Oz come partner in crime, mette in scena questo curioso esperimento che avrebbe potuto – avrebbe potuto – far deviare il genere fantasy da quello che abbiamo in realtà conosciuto.
Tutto ciò che è inquadrato in Dark Crystal, infatti, è artificiale.
Non c’è una sola creatura vivente nell’intero film, se si eccettua, ovviamente, la presenza umana necessaria per animare le creature.
Dark Crystal è quindi un esperimento azzardato, motivato dagli ideali di Henson, secondo il quale ogni civiltà, quand’anche separata e in conflitto, tende a tornare all’insieme originario, all’armonia. Questa tensione viene ovviamente percepita da chi la vive come una profezia.
I malvagi Skeksis e i buoni e saggi UrRu sono stirpi autonome ma sono tutt’uno. Ai gelflig il compito arduo di risanare il cristallo che ha generato la divisione e alterato l’equilibrio sul pianeta Thra.
L’idea di affidarsi esclusivamente a buratti e animatroni non pagò, Dark Crystal infatti fu un fallimento al botteghino, e tuttavia non impedì a Jim Henson di riprovarci con Labyrinth.
Chiodi Rossi, il vostro podcast sul meglio della vita – e sul fantasy – vi offre questa puntata che spazia dal tema in sé alle tecniche di narrazione che hanno provato a eludere il punto di vista umano, per offrirci, come Dark Crystal, una visione su una cultura aliena.
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