L'Attico

Il Capitolo perduto

Quest’articolo è frutto di una chiacchierata con un’amica svoltasi ieri sera. Un’amica scrittrice. Si parlava, tra l’altro, della mia Ragazza.
Esperienza strana, scrivere un libro: ancor più se ci si trova a sentirlo, viverlo quasi, com’è capitato a me. È stato un libro sofferto, per motivi che non sto a spiegarvi. E difficile è la decisione che ho preso di ritornare, per il nuovo eBook, a quelle atmosfere per dar loro un seguito o, come preferisco chiamarla io, un’altra angolatura, una privilegiata dalla quale poter assistere a certe cose che ho voluto negare al testo già pubblicato.
Si tratta, come sempre, di scelte, scelte che mi sono trovato a compiere da solo, delle quali non mi pento. Ecco, una di queste fu la decisione di cancellare un intero capitolo, il fantomatico 5bis, datato 10 Settembre 2012, e intitolato Sottosopra, situato tra Crema Oscura e Safety Zone.
All’epoca, in un momento di editing furioso, lo trovai non tanto inadatto, quanto superfluo, giudicando che nulla di nuovo esso apportasse al risultato finale e di conseguenza, mettendolo da parte.
Eppure, eppure, certe chiacchierate fanno sorgere dubbi. E so che, non pubblicandolo, quei dubbi mi accompagneranno sempre. Ragion per cui, eccovi il Capitolo perduto di Girlfriend from Hell, nella speranza che chi abbia letto il libro voglia dirmi, in tutta sincerità, se ho fatto bene a tagliarlo via, oppure se ho commesso un errore.
Buona lettura.

***

Sottosopra

10 Settembre 2012

Harrods è chiuso da più di un mese. Le danze del fuoco di Erica al Salon Rouge sono ancora lontane, se mai avranno luogo.
L’affitto, intanto, l’ho pagato io. Quasi mille sterline, in questa zona di Londra, nonostante sia una fogna grigia e fumosa, di quelle che piacevano a Dickens.
Il resto dell’assegno sparirà in un soffio.
Preservativi della Durex, presi al distributore, di ritorno dal Milestone, mentre il sangue mi pulsava nelle tempie per la paura di essere aggredito. Almeno non rischiamo di sfornare figli.
Siamo Quelli di Harrods… Siamo ancora vivi. E siamo inutili. E i nostri bambini lo sarebbero anche di più.
Da morti, al contrario, avremmo potuto essere martiri di questa follia. I primi. Quelli speciali, che vengono compianti, ricordati, venerati in fastose cerimonie funebri. Quelli sulla cui dipartita, di solito, si inventa un anniversario.
Avrei vantato centinaia di amici sconosciuti. E avuto in dono bellissime corone di fiori e parole vuote.

***

Erica sostiene di aver visto col telescopio i cinesi dell’Asian Trade caricare dei sacchi neri, pesanti, in due furgoni bianchi. È successo la notte scorsa, mentre dormivo. Li portavano due uomini per volta. Ne avranno trasportati almeno sette. Secondo lei erano cadaveri.
Forse era solo spazzatura, obietto io. Ma che ci guadagno a contraddirla? Sgrana gli occhi e diventa una belva, quando ci provo.
Radio accesa. Una Corvette celeste con cromature e lettore CD.
Colazione senza appetito. Latte e cereali gommosi. E cucina che sa di sigarette isteriche.
È mezzogiorno. Di aggiornare il blog neanche a parlarne. Non ha senso. Forse è il caso di uscire a fare due passi. Magari riusciamo a sentire l’odore del cibo nelle vie dei ristoranti. Potremmo andare a Carnaby Street a fare i turisti di una Londra scema, tra colori psichedelici di acido finto, Union Jack reinterpretate e cartelloni inneggianti all’amore libero.
Però, lo stile delle donne dei sixties… Lei ci va matta, per le minigonne, le acconciature e per Miss Moneypenny, che sarebbe stata la miglior scopata di Bond, se lui ci avesse creduto.
C’è che la Gialla si prende proprio attraverso l’amore. Non conviene spenderci i soldi di una botta. Quindi James è stato un furbacchione.
Ma Jane non avrebbe di certo voluto i suoi soldi! Non era mica una di quelle!
Se lo dice lei…
Il citofono gracchia. Le faccio cenno di andare a rispondere. Si accende una sigaretta, prima. È passata alle Gauloises senza filtro. Molto più forti, ha concluso.
Se si deve crepare, meglio godersela.
Finalmente una cosa sulla quale concordiamo, oltre che sui preservativi.
Si riaffaccia poco dopo da dietro lo stipite bianco sporco della porta.
«Guess who? It’s her» annuncia. Poi si avvicina l’indice alla tempia e lo fa roteare veloce, tre o quattro volte: «She’s totally batshit.»
Per un momento immagino ci sia Miss Moneypenny, che sale nel nostro ascensore.

***

In realtà è più calma del previsto. È entrata, frangia perfetta, camicia blu e pantaloni neri a zampa. Ha salutato entrambi con un bacetto e s’è accomodata sul divano dove Erica di solito si rassetta. Non s’è appoggiata allo schienale. Saggia decisione. In questo modo, le rimarranno solo i pezzetti di unghie conficcati nel sedere.
Ha le mani in grembo, Zooey. Se le sta sfregando già da un po’, a giudicare dai segni. E gli occhi arrossati.
Gradirebbe un caffè, purché non sia solubile.
Erica compra solo quello schifo. Niente da fare, quindi.
Forse un po’ d’acqua? propongo.
Fa cenno di sì.
Magari con un po’ di tè dentro?
In bustina, però.
Ok. Può occuparsene Erica.
A stroncarle o venerarle, sono sempre stato bravo, sul mio blog. Ma non le ho mai sapute consolare, le star del cinema. Così volto la sedia in modo da avere la spalliera sul davanti, per sistemarmici a braccia incrociate, e poggiarci sopra il mento; afferro il telecomando dandogli lo spunto con due dita per fargli compiere una rotazione completa, prima di acchiapparlo di nuovo al volo; e accendo la tv sulla BBC.
La speaker dai tratti orientali, oltre alla dozzina di nuovi casi di contagio nella sola Londra, riferisce che ignoti vandali, nottetempo, hanno staccato la spina al Riesensteckdose, su Ganton Street, e l’hanno dipinta di giallo. Sul muro grigio scuro dell’edificio c’hanno scritto un verbo all’imperativo: “Die!”.
Niente di ché. Il primato delle stramberie è ancora saldo nelle mani degli yankee che hanno preso di mira il papà di Spongebob.
Su un altro canale, Emily B. è a Chinatown, dietro una tavola imbandita nel mezzo di Gerrard Street. Accanto a lei il sindaco Johnson, biondissimo. Somiglia a Gary Busey. Mangiano anatra alla pechinese, manzo in salsa di ostriche e chiacchierano amabilmente coi rappresentanti della comunità. Sopra le loro teste, festoni di lanterne rosse che ondeggiano sospinte dalla brezza.
Cerco di non pensare al vuoto che ci deve essere là dove le telecamere non indugiano mai. E a quanto siano state pagate tutte quelle comparse. Se l’avessi saputo mi sarei offerto anche io.
Faccio un altro po’ di zapping. Finisco su MTV Europe. Ci sono i King Crimson.
Tento di distrarmi come posso. Per non pensare che c’è lei accanto a me, sul divano pulcioso, a frignare.
Ogni tanto la sento tirare sul col naso.
Non mi fa bene saperla lì. Mi fa venire il formicolio sul collo. Forse è proprio là che mi sta fissando, adesso…
Ancora un momento e non ce la faccio più. Mi alzo e filo in bagno, sperando nel frattempo che non le venga in mente di chiedere di usarlo.
Gettato lì sulla mensola di legno, tra spazzolini ingialliti, un tubetto di dentifricio schiacciato nel mezzo e una confezione aperta, rosa shocking, di assorbenti interni, c’è un pacchetto di fazzolettini. Lo afferro e rientro.
Glieli porgo.
Ringrazia con un cenno, ne prende uno e si soffia il naso con un gran rumore.
Almeno è reale, cazzo.
Butto il pacchetto sul tavolino e mi rimetto a sedere e a fantasticare.
Sui caroselli in tv, gli spettacolini messi in piedi ad arte coi personaggi famosi; ai quali non crede nessuno, ma che consolano, in un certo modo, perché almeno ci stanno provando a mostrare che le cose non vanno così male; e penso a lei, che non ha altri ai quali domandare conforto, che me ed Erica.
La mia vita, paragonata alla sua, adesso non fa tanto schifo.

***

Da un paio di giorni Zooey non riesce a mettersi in contatto con Los Angeles.
Sorseggia il tè. Poi fa una smorfia. Stringe le labbra.
La cosa non mi meraviglia, considerando chi l’ha preparato. Guardo Erica e sorrido. Non afferra.
Brian… ricomincia, non so cosa… sono tantissimi… dio santo… Chiude gli occhi e fa un respiro profondo. Una lacrima le scorre giù per la guancia.
Dice che hanno sospeso tutti i voli per L.A. E per viaggiare fino a New York occorrono permessi speciali, nonché diverse settimane per ottenerli. Non può tornare a casa, per il momento.
Il labbro superiore si solleva un pelo di più dalla parte destra, quando parla. La voce bassa, monocorde. Fa parte di lei. Soppesa sempre le parole prima di usarle. Alle volte indugia troppo.
Stamattina ha preso un taxi e s’è fatta portare fino a Bettersea Park; c’erano parecchie auto di pattuglia. Ma prima ancora di uscire dall’auto aveva già cambiato idea. S’è cullata al pensiero di noleggiare una bici e rilassarsi con una passeggiata in riva al laghetto. Quando ha visto la vegetazione fitta e rigogliosa e immaginato se stessa, sola lì dentro, preda degli infetti.
Ha chiesto al tassista di continuare a guidare. Alla fine ha deciso di venire subito qui. Era già previsto, perché c’è qualcosa che deve dirci.
Troppo educata per mollare la tazza. Beve un altro po’ di tè, sotto lo sguardo compiaciuto e interessato di Erica.
Devo essere trasferita in una zona più sicura…, riprende.
Sono state chiamate Safety Zone. E approntate per proteggere un numero selezionato di cittadini. A giorni verrà dato l’annuncio ufficiale. Si prevedono scontri. E nei prossimi sei mesi un picco nell’incidenza della pandemia.
Solo i possessori di speciali tessere avranno diritto all’assegnazione di alloggi in questi settori.
Zooey ne ha già ricevuta una. È considerata un’esponente di spicco, sebbene ospite, della società inglese. In quanto tale, le è stato concesso di indicare tre nominativi per suggerire altrettante attribuzioni. Uno è Richard. Gliene restavano altri due: i nostri. Non siamo le sue uniche amicizie, in Inghilterra; ci sono colleghi, attori, cantanti, gente importante; piuttosto siamo i soli, tra tutti quelli che conosce, che hanno bisogno del suo aiuto in questo momento. Ci prega perciò di accettare.
Posa tazza e piattino sul tavolino all’altezza delle ginocchia. Ci guarda a turno. Prima me, poi Erica, poi ancora me.
Nessuno di noi parla.
«Good» esclama.
Fruga nella sua borsetta e ne estrae uno smartphone. Lo accende. Deve avvertire Richard. Spero non mi uccida, scherza. Tira su col naso.
«No need for thanks» rassicura, alzandosi.
Quando mi supera, mi giro assorto a guardarle il culo, a caccia di frammenti di unghie.

(le immagini, come sempre, vengono dal mio tumblr)

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
  • FInalmente l’ho letto e credo che andrebbe inserito! 😀

    • Grazie del parere! 😉 (Poi lo sai che voglio sapere tutto, no?) 😀

      • Appena lo finisco di leggere avrai un parere scevro da “gne gne gne” e piaggeria! 😀

      • Grande! 😉

  • Quoto Angelo e Gianluca 🙂
    E quoto te sui capitoli esplicativi. Quando ci vogliono, ci vogliono: non si scappa. Ma se non è così, se non aggiungono né tolgono nulla alla storia, allora li si può tenere fuori tranquillamente e secondo me è il caso di questo capitolo. Se lo inserissi di nuovo, non aggiungerebbe molto a GfH. Anzi, lo rallenterebbe. Tra l’altro, mi è sembrato chiarissimo, mentre leggevo la Ragazza, che Hell e Erica si trovano nella SZ grazie a Zooey.
    C’è, però, un aspetto che mi piace parecchio: ovvero il motivo per cui Zooey regala i pass a Hell e Erica. Questo sì che mi piacerebbe trovarlo, sparso tra le considerazioni di Hell 😉
    E anche la scena della scansione delle chiappe di Zooey, alla ricerca delle unghie di Erica XDDDD

    • ahahaha XDDD
      Insomma, è un capitolo che divide. Chi lo vuole e chi no. Concordo con te, alcune cose sono da salvare. E del resto, molte (avrai notato) le ho salvate.
      E piace anche a me il vero motivo per cui Zooey decide di regalare il pass; come ho scritto sopra, smitizza il ruolo di macho di Hell. Alla fine il pass lo riceve sì perché Zooey gli vuol bene, come vuol bene a Erica, ma soprattutto perché ne hanno bisogno, come Zooey ha bisogno di loro due. ^^
      Per la scansione, be’, quello è Hell. 😀 😀 😀
      Grazie, grazie, grazie. ^^

  • Allora me lo leggo stasera 🙂

    Ecco, sono contento che ti sia riavvicinato ai tuoi progetti correlati al SB 🙂 A me piacerebbe tanto leggere qualcosa di nuovo, e alla fin fine sei quello che ha colto al meglio le suggestioni pandemiche (non me ne vogliano gli altri amici che mi leggono…)

    • Aspetto, allora. E grazie. Come ti dissi all’inizio, l’ho vissuto, il SB, in un momento particolare della vita, quindi l’ho sentito particolarmente. 😉

  • Sono in ufficio e non sono solo, perciò non posso leggerlo ora (essendo bello lunghetto…)
    Ma per caso a me l’avevi già passato?
    A ogni modo non posso rispondere alla tua domanda ora, perciò rilancio con una provocazione: è ora di proporci materiale nuovo 🙂 Di solito tornare su certe atmosfere a me dà la voglia di scrivere. Spero che per te sia lo stesso. Non puoi lasciare i tuoi fan pandemici senza un nuovo ebook, con Hell o senza Hell, ma sempre in quel contesto lì 🙂

    • Sì, è proprio la stessa cosa che capita a me. Il fatto di essermi riavvicinato, può voler dire solo una cosa… 😉

      No, no, non te l’avevo passato. 😉 Ti avevo passato un altro capitolo, il 4, ché non mi convinceva perché lo trovavo troppo narrato (ovvove!) 😀

  • Devo ammettere, e vedo che anche la maggior parte di chi ha commentato la pensa come me, che il regalo di Zooey a Hell e Erica ci sta. Motiva il dopo, la presenza dei due nella safety zone, e rende il tutto più scorrevole.
    Un altro aspetto è il ritaglio di vita domestica, che a mio parere contribuisce a entrare nell’ottica dei sopravvissuti.
    Mah, non saprei che consigliarti, però inserirne un frammento potrebbe anche essere una scelta saggia! 🙂

    • Regalo che, in verità, riporta Hell a uno stato umano troppo umano. Ovvero, lei non si sente così tanto grata perché lui le ha salvato la vita, piuttosto lo reputa un povero cristo e decide di dargli una mano…. ^^
      Non male…
      Eh, dipende da come riesco a riscriverlo, alcune parti devono essere modificate per forza di cose. Anche l’idea di allargare uno dei capitoli già esistenti non sarebbe male.
      Grazie per il parere. 😉

  • Rimettilo. 😀
    Che Hell e Erica fossero nella safety zone era davvero appeso al pero. Il fatto che per “contratto” Zooey possa scegliere 3 persone, e scelga i due signori Nessuno, mette senso dove non ce n’era. Già è un po’ faticoso che in quella situazione sia salvata un’attice americana neanche di quelle strafamose, ma che a chacchiere avesse convinto le Autorità a infilarci anche altri due sfigati era francamente troppo.
    Il quadro di vita quotidiana mi piace molto, dà respiro, ed è scritto molto bene.

    • Lo sapevo, lo sapevo! Ieri, quando mi ha detto quella cosa, “buco narrativo” ho pensato subito al capitolo che avevo strappato via. 😀
      Son quelle cose che si fanno, sai com’è? 😀
      Grazie mille. ^^

  • Mi unisco a Gianluca e Angelo nel dire che secondo me non aggiunge nulla. Bel capitolo, ma hai “riciclato” tutti i suoi contenuti di rilievo altrove, quindi se volessi ripristinarlo dovresti anche modificare il resto. E poi io avevo sempre capito/pensato/immaginato di sana pianta che fosse Zooey ad averli fatti entrare nelle SZ, quindi questa non è una delle informazioni di rilievo del capitolo. Quello che è forte, e qui sono d’accordo con Lucia, è il quadro di quotidianità sull’orlo dell’isteria, le piccole cose che danno a Erica ancora più tamarraggine (il tè imbevibile) e alla vita a due di Hell e Erica un’aria ancora più “sciatta” (non è l’aggettivo giusto, solo quello che ci va più vicino), e i dettagli della società che impazzisce. Zooey che vorrebbe andare in bici nel parco ma ha paura dei Gialli nascosti nella vegetazione è tenerissima e adorabile! ^_^
    Quindi, in conclusione: per me la Fidanzata sta bene com’è 🙂

    • 😀 Però, però, quei passaggi che citi piacciono anche me. ^^ Eh, lo so che ho riciclato le parti, mi sembrava brutto lasciar stare tutto.
      Magari, è un peccato tralasciare il quadro di quotidianità con Erica, anche perché a molti, giustamente, è sembrato un personaggio che ho lasciato andare troppo presto. ^^

      • Sì, l’unica cosa che spiace sia rimasta in versione ridotta è la quotidianità con Erica (anche se la moquette del bagno che brulica, da sola, dice già tanto).
        Oh, sì, Hell che le guarda il culo per vedere se ci sono rimasti attaccati frammenti di unghie è una trovata bellissima! XD

      • ahahahahah XD
        Be’, è sempre Hell. 😀

  • Faccio anche io l’avvocato del diavolo. Diciamo che l’unica informazione “utile” in questo capitolo è il fatto che è stata Zooey a farli entrare nelle SZ, ma in GfH non è che si intuisce, si capisce proprio. Hell lo dice tra le righe nelle varie riflessioni una volta che sono lì. Non ricordo esattamente la frase, ma per me si era capito proprio dal testo, non dall’intuizione di cosa sarebbe stato logico accadesse. 🙂
    Ergo, il capitolo nell’economia di GfH non aggiunge granché, perché l’informazione arriva comunque in altra maniera, più avanti. Ed è giusto che arrivi più avanti, Hell non ha la testa in quei momenti per scrivere TUTTO quello che gli succede. È normale che si dimentichi, o che dia per scontato una cosa, salvo poi parlarcene come se sapessimo che è successa. Fa parte dello scenario. 😉 Un po’ come la riflessione di Hell in questo capitolo sulla scena alla televisione, in cui si domanda la desolazione che c’è fuori dalle inquadrature. Allo stesso modo il lettore di GfH sa che c’è altro che non può vedere, oltre a ciò che è narrato in GfH. È parte della potenza narrativa del romanzo stesso.

    Oh, e con questo non voglio dire che è un brutto capitolo, sia chiaro. È bello sì, scritto bene e in pieno Hell-style. Aiuta a tratteggiare meglio i personaggi. Però ecco, se dovessi risponderti al fatto se sia o meno indispensabile, ti direi di no. 🙂 Quindi per la riedizione del romanzo, boh, io voterei per tenerlo ancora fuori. 😛

    My two cents.

    Ciao,
    Gianluca

    • Per la miseria, che feedback. Grazie mille. 😀
      In effetti hai colto in pieno tutto il mix che c’è stato dopo l’eliminazione del suddetto capitolo. Avrai notato che le medesime informazioni che do qui vengono inserite altrove, in frammenti. A mio modo di vedere è meno strumentale, in questo modo.
      Ecco perché, considerando Sottosopra un mero capitolo esplicativo, troppo ordinato, proprio come dici tu, ho pensato di tagliarlo.
      Ottimo, grazie mille, Gianluca. 😉

  • Ripensando al complesso del testo non credo che questo brano avrebbe aggiunto molto. Andrò controcorrente ma credo tu abbia fatto bene a operare il taglio. Già che siamo, quando ne fai un altro di libri?

    • 😀
      Eh, ci sto lavorando. Non sono precisamente il tipo che scrive in continuazione. Il SB è stato un evento eccezionale. ^^

  • Posso dire che mi è piaciuto? Non è lunghissimo e fornisce alcuni spunti e alcune chiavi di lettura che magari nel libro si danno per scontate, durante lo svolgimento del SB probabilmente c’era più frenesia e più dinamismo quindi un capitolo così avrebbe forse rallentato lo svolgersi degli eventi ma a posteriori lo vedo bene.
    Nella seconda edizione di Gfh lo inserirei.

    • Oh, ecco, questa tua osservazione mi consola un pochino. Nel senso, è proprio quello il motivo per cui l’ho eliminato, lo giudicai una lungaggine, e all’epoca ritenevo che il ritmo della lettura (e la velocità) fosse tutto. 😉

  • Dunque, è complicato parlarne adesso, a posteriori, quando comunque la tua Ragazza è completa e compiuta lì e ha la sua forma precisa, senza questo capitolo, che è vero, magari non aggiunge niente (però il regalo di Zooey, come dice Marco, è un dettaglio interessante), però è un bel bozzetto di vita quotidiana ai limiti dell’ isteria e prima che crolli definitivamente ogni cosa.
    Sinceramente, adesso che l’ho letto, mi sembra che sia in perfetta continuità con il romanzo. Non lo sento un corpo estraneo e mi fa piacere avere qualche informazione in più.
    Però non so dirti se hai fatto bene o hai fatto male, non a posteriori. Se l’ avessi letto all’ epoca, durante l’ editing, forse ti avrei consigliato di tenerlo.

    • AAARGH! 😀
      Quindi anche tu sostieni che sia stato un peccato. Mumble mumble.
      Però gongolo del fatto che t’è piaciuto. ^^ Volevo dare proprio quella sensazione che hai provato tu, leggendolo. 😉

      • Bè sì, un mezzo peccato, diciamo 😀
        Non è che leggendo il libro si sente la mancanza di qualcosa. Non hai tagliato niente di indispensabile ai fini della comprensione della storia. Il capitolo mi piace, ma se non lo avessi letto, a posteriori, non mi sarebbe mai venuto in mente di fare aggiunte al romanzo nel complesso.
        E’ un po’ complicato da spiegare in effetti e non so se sono chiara.
        Non toglie e non aggiunge nulla, però fornisce uno spaccato di squallore e miseria, con un pizzico di disperazione che non guasta mai 😀

      • Sì, sei stata chiara. E l’altro motivo per cui l’ho tolto, oltre la velocità, come ho spiegato a Cristiano qua sotto, è che trattasi di un capitolo esplicativo e io li odio!!! i capitoli esplicativi. 😀
        Insomma, ci devo pensare seriamente a reinserirlo?

      • Guarda, a me i momenti riflessivi, anche che rallentano il ritmo, piacciono sempre. Mi piace quando mi spezzi l’ azione con alcune pause in cui rifiatare. Perché alla fine è lì che conosco meglio le persone che si abitano il libro.
        Quindi, sì, se dovessi fare una director’s cut della tua Ragazza, ti direi di reinserirlo 😀

      • AAARGH! (2) 😀

  • Sono di parte quando si parla di queste scelte. Fosse per me, ogni cosa che scrivo rimarrebbe lì e non toglierei nulla. Poi si fanno scelte. Io difficilmente le faccio, giuste o sbagliate che siano.
    Questo capitolo contiene una notizia importante: il perché Hell e Erica siano finiti nella Safety Zone. Leggendo questo brano, scopriamo che non è una casualità, bensì un regalo di Zooey.
    È vero, toglierlo non ha cambiato la storia, però…

    • Eh, proprio quello è il punto. Visto che proprio ‘sta cosa mi è stata fatta notare… 😀
      Che dici, ho cannato? 😀

      • Guarda, a dire il vero non mi ero posto la domanda se la Safety Zone fosse o meno solo per persone privilegiate. In fondo però si poteva intuire che Zooey avesse in qualche modo ricambiato il favore a Hell. Leggendo il capitolo si può esclamare: «Ecco perché!», ma come ti dicevo, non ha stravolto la logica della storia. Chissà, magari in una director’s cut edition lo puoi rimettere 😀

      • 😀 😀 La seconda edizione, perché no?
        Anche se, avrai notato che ci sono parti che ho riciclato in altri capitoli….
        Uhm, insomma, lungi dall’essere finito, a quanto pare. ^^