L'Attico

Il brutto Sogno

Stanotte, mentre dormivo, ho lavorato. Ho scritto tre, forse quattro articoli per il blog, ma adesso che sono sveglio già da qualche ora non me ne resta nemmeno uno. Ricordi vacui.
Credo di essermela presa coi blog lindi e puliti, gestiti da scrittori, nei quali il nero dei caratteri spicca sul bianco lattiginoso delle pagine eleganti e ben formattate. Ordine e pulizia, e noia mortale. La serietà dello scrittore… ma perché? Perché l’editore deve prenderti sul serio! Ah, sì? Mi vien voglia di pisciarci dentro, virtualmente, s’intende, per dar loro un po’ di personalità e di colore…

La Persitenza della Memoria si Salvador Dalì (1031 - olio su tela, cm 24x33)
La Persistenza della Memoria di Salvador Dalì (1931 - olio su tela, cm 24x33)

A volte mi capita. Le parole si formano in uno stato di dormiveglia, si combinano, vanno a depositarsi su una pagina web di un monitor virtuale, il mio monitor, uguale a quello reale, perché io possa scrivere il mio manuale della non-scrittura.
Perché, a questo punto è chiaro, io non-scrivo.
Fino a ieri credevo di scrivere, ma no. La mia non è scrittura. Non ho coscienza di cosa sia la scrittura. Delle regole, della fatica, dell’attenzione, della cultura che c’è dietro di essa. Una forma di comunicazione nobile e assoluta che mostra il mondo così come è e come dovrebbe essere, se permettiamo alla nostra di tingersi di sfumature fantastiche, così che un drago-cane se ne stia a cuccia a leccarsi la zampa, tutto comodo e spaparanzato nell’antro-locale accanto al garage del meccanico sotto casa mia. Ogni tanto gli esce uno sbuffo di fumo verdastro dalle narici, segno che, nonostante l’apparenza, è nervoso. Stamattina presto, in effetti, saranno state le quattro, il meccanico ha aperto bottega per sistemare il lavoro arretrato canticchiando un motivetto pubblicitario e deve averlo svegliato. So cosa deve aver pensato il drago… “Non è mica un fornaio! E’ solo un meccanico! Caz…” e deve essersi censurato, da solo. Perché?
Perché non ha rispettato le regole della narrazione e, a ben guardare, neppure le regole grammaticali e poi perché “cazzo” i draghi non lo dicono mai. Perché non lo dicono? Questo proprio non lo so.
Ma forse su qualche manuale sui draghi ci sarà la risposta.
Gli scrittori sono seri, puliti, educati, entrati nel personaggio, si esprimono in bel parlar gentile e documentato, quando occorre. Ed io che bestemmio, scaracchio e scrivo zozzerie che cosa sono? E bevo anche! Per non dimenticare che non mi documento e le parole vengono giù alla rinfusa, per non dire a cazzo di cane o di drago-cane.
Sono un viscido bacherozzo che non fa mai quello che gli si dice perché non sente la difficoltà.
Questo è un bel quesito, oltre che essere l’espressione del mio pensiero fino a qui.
Quanto tempo ci mettete a scrivere un articolo di più di mille parole?
E, in secondo luogo, per voi è difficile scrivere? Perché, per quanto mi riguarda, no!
Io a mille parole o duemila e cinque come dice il buon Stefano Re ci arrivo in poco più di un’ora, se ci ho bevuto sopra. Altrimenti scendiamo di brutto. Tre quarti d’ora o giù di lì.
Questo è il mio 67° articolo per il blog. In un anno, probabilmente, supererò i duecento. Tutta roba di valore?
E chi lo sa? A me comunque piace. Spesso ci ripasso, sulla roba che scrivo, e la rileggo, e mi piaccio. Come un fottuto narcisista. Senza disciplina, senza regole. Libero.
Ma ho mai combinato qualcosa oltre all’anarchia esistenziale che sembra contraddistinguermi?
Cazzo. Direi di sì. E nel pieno rispetto delle regole per giunta. Rasato, capelli corti, giacca e cravatta. Stretta di mano e proclamazione.
Ma perché dirlo? Poi se ne uscirebbero dicendo che sono uno che si dà le arie.
Se dico che mi sono laureato col massimo dei voti, mi sto dando le arie.
Se non lo dico, ma comunico ugualmente ciò che penso sui manuali di scrittura – ovvero che sono tutta merda – non so di cosa parlo e non motivo le mie argomentazioni, come fanno i critici precisi e puntuali.
Se dico che proprio su quei maledetti manuali mi sono fatto un culo così e ugualmente penso che siano tutta merda, allora sono uno che non capisce niente, che non li ha studiati sul serio e che la laurea se l’è rubata chissà come.
Un’empasse.
Un vicolo cieco da cui uscire tirando un bel respiro e urlando un vaffanculo.
Scrivo in prima persona.
La scrittura in prima persona è la più difficile…
Davvero?
Sì, a causa dell’articolo tot., comma tot., regola tot., paragrafo tot.
A me non sembra…
E allora non sai scrivere e la tua laurea l’hai rubata.
Ma veramente, io…
Niente ma!
Ma io ho scritto una tesi con tutti i crismi, bella, ordinata e impaginata correttamente e ne ho corretto le bozze personalmente! Non è scritta in prima persona, è ovvio…
Niente ma, ho detto! E poi, ignori le figure retoriche e il punto di vista e vomiti addosso al lettore tutto quello che ti passa per la testa senza un minimo di disciplina! Disordinato e sconclusionato! Non si scrive così! Questo non è scrivere!
Hai ragione. Ignoro le figure retoriche, ma le applico. Ignoro lo straniamento, ma ne faccio uso. Ignoro l’ordine, ma dono il ritmo. Ignoro la disciplina, ma ho il dono dell’armonia. Non so descrivere l’amore, ma amo ugualmente.
E tutti i maestri della retorica?
Li lascio riposare in pace, pur accogliendoli dentro di me.
Non sai scrivere, mi dispiace per te.
Infatti, questa è non-scrittura e io sono l’ultimo dei non-scrittori.

Fin qui sono 918 parole, in 32 minuti, con una rilettura.

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
    • 14 anni ago

    Guarda che se devo slinguazzà a quarcheduno, ce stanno mejo de te, a’ gre’…… ahahahahahahah 😆
    Che te se rotto er ciclo? o è colpa de t’pol?
    Sto’ a scherzà. e spero pure tu..

    @ Nosferatu er vampiro
    c’hai raggione, so sette! 😆

    • Che ce ne siano migliori di me, questo è sicuro… 😆
      Il ciclo se vuoi lo rompo io a te!
      E’ colpa di T’Pol e dei suoi massaggi, ultimamente è un po’ troppo frivola e non si impegna perché dice che mi devo concentrare più su di lei.
      ‘Ste vulcaniane sono proprio impossibili, basta che dici loro due paroline e subito si mettono in testa chissà che!
      😉

    • 14 anni ago

    @ admin
    non è questione di incazzarsi o no. Non c’è niente di peggio che avere a che fare con gente che non vuole ascoltarti per partito preso perché loro sanno e tu no! 👿
    @ boss
    Questo è l’articolo più personale e stilisticamente folle che hai scritto, divertente, ma non so se regge fino in fondo!
    Io ci vedo un legame tra il dipinto e il testo ma forse è solo suggestione…………..

    😉

    • @ Koros
      In realtà volevo che ci fosse un collegamento, ma alla lontana. Della Persistenza della Memoria mi ha sempre affascinato la raffigurazione del tempo, quegli orologi molli, afflosciati, non canonicamente raffigurati. Sono ancora piccino piccino, nessuno mi conosce, ma l’idea che tento di applicare, poi non so se ci riesco, è che il mio stile di scrittura deve rispecchiare il mio stato d’animo – quando scrivo in prima persona – o quello del personaggio di cui sto narrando le vicissitudini. In questo caso, il brutto sogno era rappresentativo del malessere che provavo ieri, causato da una serie di fattori e, in più, il tentativo di rappresentare stilisticamente il ricordo confuso del sogno che avevo fatto quella notte. Non mi sono neppure impegnato tanto, altrimenti lo stile ne avrebbe risentito ancora di più… Comunque non serve che qualcuno faccia notare che l’articolo è alquanto disomogeneo, lo so che è così perché ho voluto che lo fosse.

      • 14 anni ago

      non è questione di incazzarsi o no. Non c’è niente di peggio che avere a che fare con gente che non vuole ascoltarti per partito preso perché loro sanno e tu no! 👿

      Ma neppure il caso di farsi coinvolgere più del dovuto… 😉 In fondo chi se ne frega?

    • 14 anni ago

    E’ mio modesto parere che Lapsus non avesse intenzioni di slinguazzamento. A me sembra animato sì da amicizia, ma per quanto mi è dato di capire, sempre intellettualmente onesta!
    I tuoi motivi sono sette e non sei, ad ogni modo, caro Lapsus!
    Capisco anche quanto possa essere frustrante sentirsi la strada sbarrata dall’impossibilità di ogni dialogo costruttivo.

    • In ogni caso, quando ritornerà da queste parti si spiegherà…
      Frustrante a dir poco. Ma state tranquilli, è uno sfogo momentaneo, stimolato da altri fattori, non ultimo il fatto che oggi avevo problemi di connessione! Da domani torno in carreggiata! Voglio scrivere un articolo su My Name is Earl!

    • 14 anni ago

    Per questo commento mi tocca scendere dal quadro ed esprimermi come un cristiano normale.
    Prima di tutto, come sempre apprezzabile è la citazione artistica. La persistenza della memoria è sempre stato uno dei miei quadri preferiti, ce l’avevo sul desktop fino a qualche tempo fa, poi ho optato per leonardo e la gioconda fusi insieme. Un bel desktop! Te lo mostrerò un giorno.
    Questo per far vedere che quando voglio so scrivere in italiano corretto e anche con una certa fliudità e mi dimentico delle mie origini romano-barbariche.
    Secondo, elgraeco qui presente, non mi ha mai fatto pesare il fatto che tutt’a un tratto mi sono messo a scrivere in dialetto, perché non è un dittatore, anzi l’ha presa a ridere.
    Terzo per dimostrare che non sono un ignorantone e che mi diverto a scrivere così pur essendo consapevole della forma corretta.
    Quarto perché le polemiche e le paranoie sulla scrittura mi stanno sfinendo
    quinto perché non sopporto che dei ragazzini si atteggino a grandi scienziati quando fanno solo ridere.
    quinto perché se avessero fatto a picasso, a tempo suo, paranoie sulla prospettiva, a questo punto il mondo si era perso uno dei più grandi geni di tutti i tempi.
    sesto perché te lo voglio proprio dire, a me il tuo stile piace e sembra soltanto confuso, ma non è confuso, no!

    Ciao a gre’! Ooops, ce so cascato n’artra vorta!
    😆

    • Non ho bisogno di tutte queste sviolinate, né di avvocati difensori. Perché l’argomento non è serio come si vuol far credere e perché, allo stesso tempo, se vuoi solo blandirmi o assecondarmi in quanto autore e amministratore di questo blog, allora non è questo il posto giusto per te. C’è un bel gregge là fuori che ti accoglierebbe a braccia aperte.
      Se poi condividi almeno in parte e sinceramente il mio discorso, allora ti ringrazio!

        • 14 anni ago

        Ecco, lo sapevo! Alla fine me l’hanno fatto incazzare sul serio! Poveri noi! 😉