L'Attico

Chiacchiere letterarie (revisited) e Libertà d’Opinione…

Be’, chiamarle solo chiacchiere mi sembrava riduttivo. Anche perché, gira e rigira, si è sempre lì, a sparlare su ciò che ci piace. E quello che ci piace è, giocoforza, importante.
Quello per cui vado pazzo sono le storie. Raccontatemi una bella storia e mi farete felice, che sia su un supporto cartaceo, su un rotolo di papiro, su un lettore di ebook, su Divx, etc… è la storia che conta.
Situazioni intriganti e personaggi ben caratterizzati. Non chiedo altro.
Parlando con un aspirante scrittore, anni fa, mi si rimproverava il fatto di tenere troppo alle mie idee, per la solita, spinosa e viscida questione dei diritti d’autore. Mi si faceva osservare che le idee appartengono a tutti e che non ha senso parlare di diritti d’autore per quelle. Al massimo si può difendere il modo originale in cui le stesse sono state utilizzate, ma non la loro genesi… Mmmhh, su questo punto non ho ancora le idee molto chiare. L’unica cosa che mi seccherebbe, nel caso in cui mi ciulassero un’idea di successo, è che ci sarebbe uno stronzo in più che si arricchirebbe al posto mio. Credo darebbe fastidio a tutti. Per ciò che concerne il furto della paternità dell’opera, mah… non lo so. A contare sono i soldi, o no? E’ meglio avere cento milioni di euro sul conto in banca o il tuo nome nei titoli di coda dell’ennesima serie tv di successo ed essere un morto di fame?
Difendere quindi le proprie storie dai ladri, ma da chi altri? Dai critici? No.
Non mi danno fastidio le critiche perché non sono costretto a leggerle. Le critiche aiutano e sono costruttive? Sì? E no. Esistono i critici petulanti, con una spina infilata nel sedere e quelli che sorvolano, senza starsi troppo a preoccupare. Anche le mogli sono così. E quando capiterà, saprete immediatamente con quale critico o con quale moglie avete a che fare…
In effetti da qualche tempo sto sperimentando quanto possa essere frainteso il linguaggio scritto. D’un tratto capisco la necessità di tutte quelle scene che si vedono nei film, in cui il tizio A dice al tizio B: “Dobbiamo parlarne di persona!”.
La scrittura manca di intonazione, per quanto sostenuta dalla punteggiatura. Si presta, per questo motivo, ad ogni sorta di fraintendimento. Sì dà l’impressione di essere un dittatore quando si è solo un clown (e che clown!) o un giullare. E’ questo quello che succede, credetemi.
Voglio annientare i critici letterari e togliere loro la libertà di parola? Voglio zittire i blogger che commentano – spesso – sparando cazzate a più non posso? Non nego che mi piacerebbe un po’ di sano e rilassante silenzio, che sogno un mondo in cui la critica letteraria non esista e in cui le lettere scorazzino libere e felici dovunque vogliano senza essere rinchiuse nei libri. Ma questo mondo è un’Utopia. E la critica letteraria… be’, la critica letteraria è stata inventata il giorno dopo che è stata scritta la prima epigrafe. C’era gente che rompeva i coglioni sullo stile anche agli scalpellini del faraone! Cioè, la critica è una roba troppo più grossa e vecchia di me perché io riesca ad annientarla! Posso dire, per quello che mi compete, che, in linea di massima, alcuni critici stanno scrivendo cazzate. E, riguardo a questo, è estremamente stupido e superfluo stare sempre a ribadire che trattasi della mia opinione.
Io non ho mai tollerato l’arroganza e la faziosità. Questo è tutto.
Vi piacciono le nostre giovani autrici di genere fantasy? Vi piace… ugh… Stephenie Meyer? Siete i benvenuti qui. Nessuno vi prenderà mai per il culo se scriverete: “A me Twilight m’è piaciuto…”. Godetevelo.
Vi piacciono i manuali di scrittura? Leggeteveli. Vi dirò, probabilmente qualcuno ne ricaverà anche qualcosa di buono. Il calcolo delle probabilità vi dà ragione. Per il sottoscritto, i manuali non servono a nulla, lo sapete, al pari dei corsi di scrittura creativa…
E, stesso discorso, certamente non muoverò guerra alle case editrici se decidono di pubblicare Tizio e non Caio che è certamente più bravo. Non me ne frega un ca**o se lo fanno oppure no. Non me ne frega un ca**o se, così facendo, mi stanno imbrogliando e non me ne frega un ca**o se, col mio cosciente silenzio, contribuisco alla gigantesca truffa. E non me ne frega un ca**o se c’è gente che, a ragione o a torto, sostiene esattamente il contrario di ciò che ho detto. Questa è la libertà d’opinione. La libertà di poter dire: “Non me ne frega un ca**o!”.

Lo zio di Evangeline Lilly, noto critico letterario, si esprime così dopo aver letto i miei articoli
Lo zio di Evangeline Lilly, noto critico letterario, esercita la sua libertà d'opinione dopo aver letto i miei articoli

Per l’appunto. Oggi inizierò a guardare la III serie di Enterprise e so già che non mi piacerà… le hanno cambiato la parrucca e appuntito le sopracciglia. Queste sono cose che non si fanno

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    • 15 anni ago

    Articolo divertente, almeno quanto la fotografia. Sembra quasi il tuo inno alla libertà prima delle “Armate di Jonathan Prichard”.
    Non puoi immaginare quanto sia vero che la scrittura venga fraintesa! Non per niente, ancora oggi ci si incontra per discutere faccia a faccia!

    • 15 anni ago

    @ lapsus
    COme!? TUa sorella si sposa e non mi inviti?!?

    @ boss
    c’è rimasto poco per cui non farsi corrompere e con cento milioni potrei fare questo quell’altro e blablablabla come dicono tutti i moralisti! 😈

    • 15 anni ago

    Io mi farei corrompere per molto meno. 😉

    • 15 anni ago

    Se i critici letterari se devono arrampicà suji specchi pensate n pò ai critici d’arte…. Che se dovranno mai nventà pe criticà un pezzo de fero preso a martellate e a corpi de sardatore? ahahahahha! Arte moderna!
    a gre’ quello nun è lo zio d’evangeline, ma è mi zio. Sta foto è stata scattata ar matrimonio de mi sorella, evangeline era a testimone de nozze! ahahahahhaa Mi zio fa er meccanico mica er critico!
    😎
    Sciao a tutti

    • @ Lapsus
      E infatti io c’ero ar matrimonio de tu’ sorella… 😉
      Ero il cavaliere di Evangeline! Sai, stare sempre con T’Pol mi stressa un po’, sarà colpa di quelle orecchie a punta…
      Dove pensi che l’abbia trovata la foto? 😆

      Però, non credevo che bastassero cento milioni di euro a farvi rinunciare al sacro fuoco dell’arte! I critici che conosco io non si farebbero mai corrompere! 😆

    • 15 anni ago

    Alla fine vogliamo tutti solo e soltanto money! XD Al diavolo la celebrità!

    • 15 anni ago

    Beh non si può sempre sparare a zero sui critici perchè critica e anche il semplice commento di un post sganciandosi dalle parole usate
    dall’ autore.
    Avrei qualcosa da ridire sui critici di professione: posso capire che debbano portare a casa la pagnotta e per questo possano essere interessati a stroncare\premiare un titolo al posto di un altro , ma che si rinvetino molte volte di sana pianta l’ invenzione( o rielaborazione di idee che già sono un bagaglio comune)dell’ autore per giungere al loro proposito beh questa è un altra faccenda..
    Che poi alucni blogger siano sulla stessa linea d’ onda di questi critici mostra secondo me la verità dei sani detti popolari come “l’ invidia è una brutta bestia”…

    • Beh non si può sempre sparare a zero sui critici

      E perché no? Alcuni se ne vanno in giro col bersaglio disegnato sulla schiena… 😆

    • 15 anni ago

    ahahahahahhaha 😆
    boss, la foto è incredibile! 😆
    perchè poi i critici si prendono così tanto sul serio? Per il fatto che hanno letto qualche testo in più degli altri? Se è solo questo il vantaggio è ben misera cosa……………
    Cento milioni in banca o il nome sui titoli di coda?? a rischio di sembrare un tantino venale, direi i cento milioni!!

    xoxo 😎
    K.

    • @ Koros
      No! Non è perché hanno letto qualche libro qua e là, ma perché sono stati scelti dagli dei di Kobol per compiere la sacra missione di comunicare alle capre la VERITA’.

      Le capre siamo noi altri, ndr.

      Bella la foto, eh? 😀

      • 15 anni ago

      Cento milioni in banca o il nome sui titoli di coda?? a rischio di sembrare un tantino venale, direi i cento milioni!!

      Ecco perché ci piaci… Sincerità!
      Ho conosciuto parecchia gente che sostiene che i critici letterari sono quasi tutti scrittori falliti. Ho sempre pensato fosse un luogo comune, ma ultimamente… non saprei proprio.
      La foto dello zio… ieri non riuscivo a smettere di pensarci e ridere 😀