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[Antologia]: Notte Horror 80

Notte Horror 80 è la mia seconda pubblicazione tradizionale. Per Acheron Books. Si tratta di una raccolta di racconti dell’orrore, ispirati, come da titolo, al cinema cult degli anni Ottanta e a quella Notte Horror che andava in onda ogni martedì, d’estate, a regalarci visioni da brivido.

Mesi fa, Christian Sartirana, il curatore, mi ha contattato con la proposta: scegliti un film di quel decennio e adattalo alla tua sensibilità e a un contesto italiano.
Di quegli anni ho molti film di culto: Blade Runner, La Cosa, Nightmare e Grosso Guaio a Chinatown. Mi piacciono, li adoro, fanno parte costante del mio immaginario, non sono invecchiati un giorno. Volevo, però, qualcosa di diverso, un film che avevo visto poco, rispetto agli altri.

E così arriviamo a The Lost Boys – Ragazzi Perduti.
Non la mia scelta principale, per tante ragioni, in primis il fatto che a questo film attribuisco tutta una serie di difettucci. E ciò nonostante, aveva – ha – una grande atmosfera, Lost Boys.

L’altra sfida, perché per me era una sfida, era scrivere un racconto di vampiri oggi, dopo tutto quello che ci hanno fatto subire in materia nel corso dell’ultima quindicina d’anni.
E stop. Fin qui le premesse.

Poi andiamo sul personale: negli anni Ottanta ci sono cresciuto. Non un merito, ma semplice casualità. La sensibilità su certe tematiche, però, me la sono formata lì. Quindi la mia idea degli Anni Ottanta, che ho inteso trasmettere a Carovana Notturna, il mio racconto, è viziata dalla presa diretta di certi eventi, per così dire, e dalla mia ottica personale. Non potrebbe essere altrimenti.
Quella che ho voluto proporre in questo racconto non è “la visione degli anni Ottanta”, ma la mia.

Carovana Notturna si svolge a Taranto, la città in cui sono diventato adulto, anche se mi sono preso la briga di accennarla soltanto, e vi spiego perché: non voleva essere una versione turistica, ma la narrazione di chi in quella città ci vive. E se ci vivi da un po’, è giocoforza non guardare le cose belle ma vivere le sue brutture: inquinamento, lampioni devastati, cabine telefoniche divelte. Uno scenario degradato, quando ai telegiornali incombeva l’incubo della nube radioattiva proveniente da Chernobyl. Siamo nel 1986.

Ripeto spesso che gli Anni Ottanta erano marroni. Era anche l’epoca dei drogati, delle siringhe lasciate per strada nei parchi pubblici e davanti alle scuole, ché di notte quelle gradinate si trasformavano in raduni di tossicodipendenti a cielo aperto. Erano gli anni dei Ragazzi dello Zoo di Berlino, di David Bowie e di Rocky 4 che riempiva di botte Ivan Drago.

Lea è una ragazza omosessuale a Taranto, nel 1986, che vive in una famiglia che definire on the edge è eufemistico. Nel 1986 l’apparenza era la regola: buona famiglia, buoni studi (i ripetenti, come Lea, erano visti come dei reietti e dei paria, gente nata già senza futuro), malattie nascoste o taciute, disagio psichico messo sotto il tappeto del perbenismo. Tanto in TV c’era Mike Bongiorno e si regalavano automobili e elettrodomestici come se non ci fosse un domani.
E se in questo contesto arrivasse un gruppo di succhiasangue, cosa potrebbe mai accadere? Forse, la prospettiva di vivere in eterno e lasciarsi dietro gli anni Ottanta non sarebbe affatto male…

E qui mi fermo. Cito i miei colleghi nell’ordine che è riportato nell’indice del volume: Simone Corà, Paolo Prevedoni, Masa, Decimo Tagliapietra, Michela Mosca, Marco Crescizz, Andrea Cavaletto, Claudio Vastano, Stefania Toniolo, Flavio Dionigi, Massimo Cerrotta.

Potete trovare Notte Horror sul sito della Acheron, o su Amazon. Buona lettura! E intanto vi lascio con la colonna sonora di The Lost Boys.

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Altre mie pubblicazioni le trovare qui.

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