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Diario, maledetto Diario

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana… c’era un giovane forte, robusto e affamato che decise di dedicarsi ai giochi di ruolo con l’intento di raccontare storie appassionanti, storie più avvincenti e più belle di tutte quelle che aveva visto rappresentate nelle serie televisive, un prodotto dell’umano ingegno per il quale andava pazzo. Nessun regolamento asfittico, era la sua unica condizione perché potesse considerare l’idea di dedicarsi a un qualsiasi gdr. Così, dopo mille avventure, sfide, litigi, accuse, processi e divertimento, come Atena dalla testa di Zeus suo padre, nacque Karen, bionda, algida e altera e, oh sì, anche ammalata, e quel giovane decise di immortalare quella sua creatura dedicandole un diario perché aveva, da poco, riscoperto l’amore per la scrittura.
Karen è un vampiro. Appartiene al Clan Toreador e quest’ultimo alla White Wolf che l’ha creato, insieme all’ambientazione de La Masquerade.
Il giovane scrittore era ben consapevole del fatto che ce n’erano fin troppi di vampiri in giro negli ultimi tempi, soprattutto vampiri romantici fino allo sfinimento, deludenti, sciocchi e inutili, attorniati da pallide e amorfe amanti emo, ma ormai Karen era lì con lui con la sua presenza ingombrante, col suo profumo antico, col suo sorriso distante, chinatasi accanto al suo orecchio gli sussurrava ciò che egli poteva scrivere e ciò che non doveva, gli raccontava le sue storie di pura e soddisfacente cattiveria, della sua sete e delle sue voglie così terrene e mortali e gli bisbigliava le parole con le quali ella, un domani, avrebbe cantato l’epitaffio degli sciocchi che, negli anni, avevano annoiato il suo creatore.
Altre mille peripezie e qualche inezia dopo egli si ritrovò qui, in questo dominio, con l’intento di diffondere ciò che Karen aveva vissuto, veduto e perduto negli anni immaginari della sua esistenza sublime.
Lo scrittore, a digiuno dalle evoluzioni informatiche, ma deciso ad assecondare le richieste di sua figlia, scoprì ben presto che il suo narrare poteva ricondursi ad un’oscura, ma nota categoria, la fanfiction, una OC mista ad una OOC, per l’esattezza e finì, ben presto, per andare a vomitare, sconvolto da tale rivelazione.
Dopo essersi ripreso, convinto, nonostante tutto, che valesse la pena continuare, si mise a lavoro sperando solo trovare il tempo…
Karen era sempre lì, con lui, bellissima e pallida, in attesa.

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