Underground

Il Demone del Meriggio

Capita di ripensare al cinema, a film come Dust Devil e alle tradizioni popolari della terra in cui si vive. E di scoprire analogie sottili e inquietanti. Che vanno dal Sudafrica al Sud Italia, mettono radici nell’antichità, fin dall’epoca greco-romana e più antiche, attraversano il buio medioevo e risiedono nella luce.
Il vero orrore si cela nella luce accecante del meriggio.
Ripenso sempre a una vecchia recensione di Shining di Kubrick. Tra i meriti, abbiamo la “novità” della luce. Se ci fate caso, i fatti di sangue, in Shining, avvengono sempre in piena luce. Tutto l’Overlook Hotel è illuminato, che sia la stanza 237 o il salone delle feste da ballo. Il cuoco che viene ammazzato da Jack Torrance, viene colpito al cuore dall’accetta sotto l’unico candelabro acceso della hall. Le gemelline si mostrano in piena luce, in vesti “viventi” e fatte a ciocchi insanguinati. Ogni cosa è mostrata, per fotogrammi, o per lunghi istanti. E sedimenta nella coscienza, e dà i brividi.
Il Mezzogiorno, soprattutto durante la stagione estiva, quando il caldo stordisce, la luce si riflette sui sentieri polverosi e acceca, l’aria brucia, gli odori si fanno fortissimi, secondo le antiche credenze popolari è l’ora in cui è possibile incontrare i demoni.
Nella zona in cui abito io, poi, si dice qualcos’altro, legato al canto delle cicale. Quando le cicale smettono di cantare, sta passando il diavolo…

***

Credevasi volgarmente, a dir di S. Girolamo, che v’avessero certi Demonii particolari, chiamati meridiani, e fra gli Ebrei è commun sentimento che la voce Keteb, che si ha nel testo originale del Salmo (90, 6), significhi un Demonio fierissimo, che assalisce apertamente e di giorno, mentre gli altri meno arditi si contentano di tendere insidie di notte. Non può dedursi dalle parole del Salmista che egli credesse ai folletti o agli spiriti vaganti precisamente nel tempo del meriggio, ma bensì che Ebrei fossero persuasi della loro esistenza. […] (Giacomo Leopardi, Saggio sopra gli errori popolari degli antichi, 1815)

Il Keteb è un demone ebraico ricoperto di capelli (vi rammenta la descrizione della Strega di Blair, vero? ^^), dotato di un solo occhio posto vicino al cuore. Si dice che attacchi rotolando in maniera forsennata. Perciò immaginate di percorrere un sentiero campestre e di vedere ruzzolare verso di voi una creatura umanoide di tale fatta. Incontrarlo vuol dire morte certa.
In riferimento a Blair Witch Project, dobbiamo ricordarci di una cosa, oltre al fatto che la Strega pare manifestarsi solo di notte. Le testimonianze dei cittadini all’inizio del mockumentary. Tutti coloro che l’hanno vista, sotto forma di nebbia o di vecchia orribile e pelosa, l’hanno vista di giorno.
Questo perché la parte più pericolosa della giornata è costituita dalle dodici ore che vanno da Mezzogiorno a Mezzanotte. Siamo in perfetta tradizione popolare, per un film che si crede completamente inventato.

***

Ancora Pupi Avati, nel bellissimo Magnificat. Sconosciuto film d’ambientazione medievale. Al di là dei meriti, i demoni non vengono mai mostrati, eppure si sentono voci terribili, che richiamano a morti violente, la donna annegata, l’uomo bruciato nel forno. Nel medioevo, quasi ogni fenomeno naturale era segno divino, o di qualche entità dell’altrove, impegnata a comunicare. La visione radicale del medioevo voleva attribuire a qualunque evento, specie quelli infausti, una natura soverchiante.
Gregorio di Tours (538-594) racconta la leggenda del Prete Impiccato. Un sacerdote che venne assalito in pieno giorno da un demone e fu trovato impiccato nella sua casa. Caso di suicidio, o magari omicidio, ma si preferiva ricollegarlo all’intervento di una forza maligna.
I sensi obnubilati dal caldo torrido, il sonno, la percezione alterata della realtà: migliaia sono le testimonianze che vedono apparizioni spiritiche manifestarsi sempre in piena luce. Spiriti e diavoli, che spesso assumono le sembianze di monache o altre figure religiose. Apparizioni di tale ferocia, perché tutte attaccano e provocano il male dell’uomo, associabili anche alle streghe (il cui unico scopo è il male, come si sostiene in Suspiria) che possono essere contrastate solo con esorcismi e pratiche magiche.

***

Ora, tutte queste credenze sono mutate nel corso dei millenni. Si è partiti dalle apparizioni divine, le divinità greche infatti erano solite manifestarsi ai pastori, per recare annunci, per sedurre giovani donne o accoppiarsi con giovani vigorosi. Da queste unioni nascevano prodigi, mostri. E secondo una precisa evoluzione storica, Gesù viene tentato dal diavolo, guardate un po’, nel deserto, tra dune lucenti e rocce, di sensibilità e crescente timore popolare dettato dalla superstizione (il medioevo), ma anche dalla Zona Perturbante, l’apparizione, magari del tutto naturale e giustificabile, di figure simboliche, come preti, suore, oppure pazzi o ammalati (ricordiamo che i malati mentali erano quasi sempre considerati posseduti dal demonio) creava quell’effetto di disagio, associato magari al malessere che il caldo torrido porta con sé, che degenerava in pieno terrore irrazionale. La chiave, però, è sempre la stessa, la consapevolezza che ciò che vediamo voglia imitare in qualche modo la natura umana, come un essere che percorre un sentiero campestre, ma che non sia propriamente un uomo. L’imitazione porta con sé il terrore del rivelarsi, e l’angoscia legata alle intenzioni della stessa, sempre malvagie.
E tuttavia, giacché di suggestioni parliamo, esse sono sopravvissute e sono sbarcate al cinema. Storie antiche, come antico è il terrore che le genera.
Trattasi di sentimento affascinante, che in ogni caso crea dipendenza. Si sa che è irrazionale, ma non si può fare a meno di indulgere in esso.
Chi abita dalle mie parti, in ogni caso, può capire. Che magnifico aspetto abbiano quei sentieri polverosi, limitati da muretti a secco, case imbiancate a calce battute dal sole, le strade deserte, i rami degli olivi mossi dalla brezza, quelle ore magiche, in cui il mondo si nasconde, si svuota, viene abbandonato per divenire deserto. La conseguenza è pensare che, sparendo, si lasci il posto a qualcos’altro… qualcosa che non vede l’ora di venire alla luce, la luce divorante del Meriggio.

Link utili:

I terrori del mezzogiorno e l’immaginario fantastico degli antichi
Il Demone (Po)Meridiano

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
  • […] e l’immigrazione africana, e contaminarlo con antiche leggende collegate al meridione e al Meriggio in particolare, che da secoli è sempre stato popolato di demoni. Spero vi risulti gradito. Grazie […]

  • […] il mio amico Germano ha scritto quello che ancora oggi ritengo uno dei suoi articoli più riusciti: Il Demone del Meriggio. Oggi torno brevemente in argomento, nella mia rubrica del giovedì dedicata al mistero. La […]

  • […] si prova a schiodarsi un po’ di più, se il caldo e il demone del meriggio non mi stendono! Ricordatemi: quanto manca […]

  • Ci pensavo proprio l’altro giorno mentre facevo le foto al sanatorio del Lido (a cui ero arrivata, per puro caso, percorrendo una strada cominciata con il santuario dei caduti in guerra che faceva molto “isola dei morti” e proseguita lungo una via dove c’erano cimitero cattolico, cimitero ebraico, e non meglio identificati edifici abbandonati). Non so quanto traspaia dalle immagini, ma credo non sarebbe stato altrettanto inquietante – per quanto fossi fuori me dalla gioia per aver scoperto un posto del genere 😀 – se ci fossi arrivata in una giornata uggiosa, oppure di sera, invece che alle due del pomeriggio. Cioè, probabilmente lo sarebbe stato, ma non in quella maniera viscerale e subdola, non so se mi spiego.

    E ah, una mia amica che è un po’ “strega” sostiene di aver visto il diavolo da piccola… in un campo di grano, in pieno sole nelle nostre campagne. Sia che lo vogliamo prendere come un fatto, sia che si tratti di una sorta di, boh, scena archetipica (perché certi ambienti ci suggestionano in un determinato modo? Anche se si esaminasse solo dal punto di vista psicologico o antropologico, lasciando da parte il soprannaturale, è quantomeno interessante), dà da pensare. Ricordo anche un racconto di Stephen King sul tema – L’uomo in nero o qualcosa del genere, può essere? – ma in effetti King, con la “paura in pieno sole”, in effetti ci va a nozze. Almeno il vecchio SK che leggevo da ragazzina prima di soffrire un po’ di burnout 🙂

    • Sì, le ho viste quelle foto. Molto inquietanti, proprio perché si vede tutto, sotto quella luce strana. Immagino anche dovessero esserci suoni particolari, insetti e via dicendo. Il quadro è preciso. ^^

      Io, come dicevo in un commento più su, da ragazzo ho visto qualcosa… in campagna, di giorno: una monaca.
      E… non c’era verso che dovesse/potesse trovarsi lì E poi si muoveva in modo strano.
      Non ero solo, la vedemmo in due. E ne fummo spaventati entrambi. Dalla figura e dal fatto che fosse incongrua con tutto il resto.

      Di King mi hai fatto ricordare l’incipit de La Torre Nera. Possibile?

  • Proprio settimana scorsa con un’amica si parlava di quanto fosse disturbante e angosciante il deserto. Crea ansia, nonostante non ci sia nulla. Anzi, proprio perché non c’è nulla.
    Ti dirò che da come hai iniziato a parlare del potere disturbante (ormai è un aggettivo che penso sia coerente con la nuova tendenza di B&N), ho pensato subito a Pupi Avati. Quello che citi io non l’ho visto, però ho pensato a “La casa dalle finestre che ridono”. Anche lì gran parte avviene sotto il sole opaco e misero della provincia italiana. 🙂

    Ciao,
    Gianluca

    • Be’, il film che cito tieni conto che è storico, non un horror. Eppure Avati si diverte a metterci suggestioni angoscianti. E ti garantisco che certe scene fanno effetto, pur nella loro semplicità.
      😉

  • Che bell’articolo, non so come mai ma lo stavo perdendo per strada.
    Intanto grazie per aver citato Magnificat, che oramai quasi nessuno ricorda più.
    Nel contesto del post mi colpisce soprattutto la sottolineatura dell’esistenza di un meridione misterioso e fantastico, nascosto ma al contempo in piena luce solare.
    Leggevo mesi fa su un altro blog di alcune leggende di serpenti che sbucano nel meriggio, nelle campagne assolate, e che vengono presi per manifestazioni del maligno.

    • Perché l’ho postato ieri sul tardi, forse. 😀
      Magnificat lo recupererò e ci farò una bella recensione, perché merita davvero.
      Sì, l’episodio che citi mi è familiare. I serpenti sono per antonomasia simbolo del maligno. Incontrarli è brutto presagio, ancora peggio esserne morsi. Anche il colore è importante, il serpente nero, al pari del gatto, è quanto di peggio possa capitare di incrociare in un campo. ^^
      Sono storie bellissime che devo assolutamente recuperare.
      Ecco, anche il suono delle cicale, pensare che quando tacciono è perché c’è qualcosa che non va, fa riflettere. 😀

  • Ecco il perché temo più il sole della notte 😉 Ottimo post che merita di essere spammato. Provvedo!

    • Thanks! 😉

  • […] Visita il sito bookandnegative oppure iscriviti al feed Leggi l'articolo completo su AlterVista […]

  • In Corsica, le Finzioni, particolari spettri femminili simili alle Banshee irlandesi, appaiono solitamente al mezzogiorno.

    • Guarda, non vorrei apparire pazzo, ma qualcosa credo di averla vista pure io, da ragazzo… sempre durante il giorno.
      E quella sera i cani non smettevano di abbaiare verso il bosco.
      Mmmhh…
      Certo, al novantanove percento si tratta di cose spiegabili. Però come al solito la stessa credenza popolare è comune a moltissime culture, spesso distanziate tra loro e quindi con contatti nulli. Affascinante…

      • Sì sì, la luce del giorno è molto affollata.
        Alcuni scienziati in verità ritengono esattamente il contrario, ovvero che il reale non possa essere limitato a ciò che i nostri sensi percepiscono. E che esistano altri fenomeni invisibili.
        Discorso molto affascinante. ^^

      • Guarda,non credo affatto che tu sia pazzo: ritengo sia impossibile che OGNI popolo antico fosse composta da gruppi di superstiziosi creduloni che si spaventavano per tutto. Sono convinto che esistano fenomeni che oggi non riuscisciamo a spiegare e che la scienza NON vuole neanche provare a spiegare perchè intaccherebbe la “perfezione realistica” a cui si è giunti finora.

        Per tornare a creature soprannaturali che si dice appaiano di giorno: i vampiri albanesi, che si comportano come mercanti del sangue, sono svegli da mezzogiorno a mezzanotte u.u