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Under the Dome (2013) – [Episodio Pilota – Recensione]

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Mai letto King.
Non è una novità, i lettori di lungo corso lo sanno bene. Pur riconoscendo a questo scrittore la paternità acquisita di gran parte del cinema fantastico degli ultimi quattro decenni. C’è sempre King dietro uno dei miei film preferiti: Le Ali della Libertà. Per citarne solo uno tra gli… innumerevoli.
Son cose che capitano.
Che poi, a dirla tutta, nemmeno ce l’ho con lui, per evitarlo in questo modo, a parte la sordida storia delle fascette promozionali dei libri:

“Il romanzo che avrei voluto scrivere io” by Stephen King

Avete capito a cosa mi riferisco? Frasi che vanno bene per qualunque libro.
Comunque, per venire al punto, di Under the Dome ne ho sentito parlare tantissimo, sempre in positivo. S’è trattato di un ritorno gradito del Re, a sentir gli altri appannato nei lavori precedenti.
Idea accattivante e semplice, un nucleo di personaggi ben definiti, una serie di situazioni al limite, il mistero di un evento inspiegabile, almeno all’apparenza.
Inevitabile che divenisse un film, o nella fattispecie, una serie. Formato che meglio si adatta a gestire le complesse sfaccettature di tanti protagonisti. Questo naturalmente in condizioni ideali.

Il Re e il Ciak
Il Re e il Ciak

La cosa fantastica di questa operazione è la semplicità alla base dell’idea. Non so, è tipico dei grandi. Sì, l’ho detto.
King non fa altro che applicare, alla lettera, la teoria dell’acquario. Cosa che, a ben vedere, abbiamo sotto gli occhi tutti noi, tutto il giorno, tutti i giorni.
La stessa idea alla base del ciclo del Drive-In di Lansdale. Un gruppo di esseri umani isolati dal mondo esterno, come da titolo, sotto una cupola, alle prese con una forza/entità superiore.
Anche la serie Cube si basa su un concetto simile.

***

Idea semplice, solo che King non solo l’ha avuta, ma l’ha sfruttata. Non è stato l’unico, ma i risultati sono molto piacevoli.

Interessante sarebbe porre al maestro il quesito fondamentale: ovvero se avesse già in mente la conclusione della storia dopo aver concepito la cupola.
Dall’immediatezza del racconto, che è tale anche nel telefilm, direi di no. Si avverte tutta la spontaneità e il divertimento di chi mette i propri personaggi nei casini, e ci gode.
È un bel segnale, vuol dire tante cose, prima fra tutte che c’è ancora passione per il proprio mestiere.

Quindi, secondo me, è nato tutto dalla cupola e poi, come sempre accade, King si è sforzato di trovare un senso a tutta la storia.

***

Rachelle Lefevre
Rachelle Lefevre

Under the Dome è stata creata per la TV da Brian K. Vaughan, che ha collaborato con King alla sceneggiatura. Nel cast, oltre Samantha Mathis, che gli appassionati di certo cinema d’azione ricorderanno per il ruolo della Guardia Forestale in Broken Arrow di John Woo, figura Rachelle Lefevre, fortunatamente salvatasi dopo la parentesi tuailaitiana.
Puntata introduttiva, dunque, che soprattutto serve a presentare la cupola.
Essa appare all’improvviso, accompagnata e seguita da disturbi elettromagnetici.
Compare in grande stile, causando schianti improvvisi di camion che si schiacchiano come frittelle contro di essa lungo le arterie stradali, aerei che esplodono in volo, corvi col collo spezzato e… una vacca che ha avuto la sfortuna di pascolare proprio sul confine, che finisce tagliata a metà, come una scultura d’arte moderna.
Tocchi di colore, che rendono subito il fenomeno ineluttabile e incoercibile, e che te lo fanno amare.
Quarantacinque minuti che bastano a introdurre gran parte del vastissimo cast, a tracciare in linee generali, ma molto marcate, i caratteri dei protagonisti, e a accennare alle dinamiche interne al gruppo: pare che almeno un paio tra di essi siano coinvolti in un’operazione losca a base di propano. Nulla che possa far pensare alla creazione della cupola, ma qualcosa sotto c’è.
King si diverte a creare suspense, lo fa da decine di anni, e noi con lui, a farci trascinare da questo meccanismo collaudatissimo.

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***

Alla fine, quello che conta non è neppure il traguardo, che si spera sempre possa essere eccezionale, piuttosto la parte fondamentale è lo stesso viaggio, la familiarità con personaggi e situazioni, la familiarità di chi attende l’inspiegabile e se lo vede servito su un vassoio d’argento, in grande spolvero. E poi, c’è tanta qualità, e mestiere, in questo pilota, cosa che non guasta di certo.
Da tenere d’occhio.

Indice delle recensioni QUI

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
    • 11 anni ago

    Ho letto il libro, non l’ho trovato malaccio, anche se sotto gli standard e con un finale da mettersi le mani nei capelli. Ho visto i primi due episodi della serie. Sì certo, ci sono cambiamenti, alcuni personaggi sono stati del tutto stravolti, eppure la serie, pur nella sua essenza meramente televisiva, funziona.
    Non mi dispiace affatto ed è anche divertente.
    Forse l’unico problema è un cast non proprio esaltante. E anche una regia un pochino piatta.
    Però da King è stato tratto di peggio.
    E aspetto di vedere gli sviluppi.

      • 11 anni ago

      Ecco, la mia stessa idea, pur non potendo fare paragoni col libro. Il prodotto in sé funziona. ^^

    • 11 anni ago

    Che i lettori del libro abbiano qualcosa da ridire è normale, ognuno leggendo si fa un’idea e spera che la serie sia quanto più possibile simile a questa idea. Dall’altro lato abbiamo i produttori che hanno altre necessità, come tagliare qualche personaggio di troppo e semplificare alcuni aspetti della trama per motivi di tempo… e ci può stare. Quello che non capisco è perchè rimaneggiano pesantemente anche i 4-5 personaggi principali? Queste cose mi fanno pensare che si voglia solo sfruttare il nome di un’opera famosa per vendere un prodotto che poi si rivela essere tutt’altro (e se l’opera di partenza è di alto livello difficilmente la copia viene meglio).

    ps: e poi pensavo che dopo GoT si fosse capito che dare retta ai fan rimanendo più attinenti all’originale fosse una strategia vincente

      • 11 anni ago

      La cosa strana è che alla sceneggiatura collabora King, che è potente tanto quanto Martin, forse di più.
      Bah, si devono mettere in conto, purtroppo, le esigenze dei network, ossia fascia di programmazione, pubblico, etc… Se da una serie vuoi ricavare il massimo allora bisogna adattarla.
      E non fraintendere, non sono d’accordo con l’edulcorare i contenuti per avere più pubblico, ma è una strategia che è in voga tipo da sempre. Le cose funzionano così, ahimè.
      Ma vedremo col prosieguo della serie. 😉

    • 11 anni ago

    Ho il libro. Da tre anni.
    Non l’ho ancora letto, e il mio castigo è stato vedermelo ripubblicare in economica, più leggero e meno costoso.
    Quando ho visto arrivare il serial, ho pensato: E ora che faccio? Me lo vedo così mi rovino il libro, nel caso un giorno decidessi finalmente di leggermelo? O è l’ennesimo segno dal cielo di prendere e leggermelo prima di vedere il serial per decidere se investirci tempo?
    Alla fine, me ne sono fregato e ho visto ‘sto pilot.
    Che non mi ha fatto spalancare gli occhi o cadere la mascella.
    Non che siano due condizioni imprenscindibili, però, boh, mah, un compitino così, senza infamia, senza lode.
    È tutto molto “televisivo”, fotografia, montaggio, gestione dello spazio scenico.
    E poi il cast, fondamentale in un’opera centrata sulgli individui e le interazioni tra essi, non mi ha colpito troppo (a parte Jeff Fahey che per me resta il Giobbe de Il tagliaerbe e quindi gli sono affezionato).
    Però.
    Però gli dò tempo.
    Altre due puntate. Tre puntate non si negano a nessuno.
    Che ca**o, persino Revolution e Falling Skies li ho visti fino alla terza puntata.

      • 11 anni ago

      Sì, poi chiarisco una cosa a beneficio dei lettori, non scrivo solo di capolavori, e quando dico che una serie è valida non voglio dire che resterà nella storia, ma che fa il suo lavoro. Questa non mi ha annoiato, non è incredibile, nessun guizzo di novità, ma è ben confezionata. Almeno per ora.

      Ci sarebbe anche Defiance e Borealis, di cui tratterò a breve. Sono entrambe interessanti, ma non eccezionali. Diciamo che fanno passare il tempo e che c’è bisogno anche di prodotti di fascia media, onesti.

      Ecco, ad esempio, Falling Skies io non l’ho digerito. Nemmeno due episodi, però conosco gente a cui piace da matti. 😀

        • 11 anni ago

        Ti capisco. Io <iDefiance l’ho mollata subito dopo il pilot. 😀

        • 11 anni ago

        In gergo il mio si definisce guilty pleasure. Ovvero farsi piacere una cosa di cui invece ci si dovrebbe vergognare. 😀

    • 11 anni ago

    Avevo sentito parlare bene illo tempore del libro, come te.
    E la serie tv intriga anche me. Ma sembra che i lettori siano imbestialiti perchè ci sono stati stravolgimenti (mi ricorda qualcosa tutto ciò… XD).
    Come al solito aspetto che si concluda per recuperarla tutta in una botta.

    Più che altro pare che se la serie andrà bene in termini di ascolto (come è già avvenuto con la prima puntata che ha fatto il botto), la produzione è pronta a mettere in cantiere una seconda stagione. Ecco, questo non so quanto possa essere controproducente.

      • 11 anni ago

      Una seconda stagione che esula dal romanzo? LOL

    • 11 anni ago

    Sembra buono. Il pilota, stranamente di soli 45 minuti, promette bene. Calcolando poi che c’è la supervisione del “padre” della storia, direi che potrebbe procedere senza deludere. Vedremo.

      • 11 anni ago

      Sembra perfetto per pedalare. 😀

        • 11 anni ago

        Peccato che vada in onda una volta a settimana. Comunque ti segnalo anche “Borealis”. Ne parlerò domani. Altra serie interessante.

        • 11 anni ago

        L’ho pensato anch’io 😀 45 minuti!

    • 11 anni ago

    (ti chiedevi se Kimg avesse già in mente il finale nello scrivere il romanzo. Conoscendo il suo metodo di scrittura, è altamente probabile che si sia basato sul collaudato “improvvisazione cieca e ‘ndo cojo cojo” ^_^ )

      • 11 anni ago

      Credo anche io… e non perché conosca il metodo, ma perché è un classico. È troppo divertente partire dall’idea della cupola, senza preoccuparsi di come debba sparire (se sparisce, questo non lo so e non voglio saperlo XD)

    • 11 anni ago

    Adoro la tua innocenza. Si vede che non hai letto il libro! Il pilot è un’aberrazione sotto tutti i punti di vista per chi, come me, ha amato il romanzo. Spero migliori ma, tra spettacolarità messe a sproposito ed edulcorazioni decisamente anacronistiche visto quello che passa in TV di questi tempi, sono decisamente poco propensa a crederlo.

      • 11 anni ago

      Magari se fai riferimenti specifici riusciamo anche a capirci meglio. ^^

        • 11 anni ago

        Ecco, Lost… oddio. 😀

        Allora ci diamo appuntamento a settimana prossima su questi schermi. 😀

        • 11 anni ago

        Per carità, quello che dici non è sbagliato. Ma Fahey schiatta anche all’inizio, così come schiattava il mai dimenticato Greg Grunberg sull’aereo di Lost XD
        Comunque vedremo come proseguirà. Il problema è che, avendo letto il romanzo, introduzione e casting non mi sembrano all’altezza dell’opera… non so se mi sarebbe successo la stessa cosa a mente “vergine”, diciamo.
        Quel che è certo è che continuerò a leggere i post al riguardo, così almeno seguo il work in progress 😛

        • 11 anni ago

        Bah, è solo il pilota. E ragionando in termini produttivi, ha poco senso scritturare un’attrice per farla crepare alla prima scena. Magari vogliono costruire meglio alcuni personaggi.
        Non saprei. Finora l’introduzione mi è parsa buona, bisogna vedere il resto. Se finisce in vacca come TWD la distruggerò puntata dopo puntata. 😀

        Riguardo a “se la base è buona”, proprio l’altra sera guardavo un’intervista all’attore/regista di Red Riding, che aveva discusso con ‘autore dei libri (e della sceneggiatura) perché il primo non aveva letto nulla dei libri e né voleva farlo, limitandosi alla sceneggiatura. Il tipo la giustificava proprio come la penso io, sono prodotti diversi e volendo adattare per la TV è bene fare i cambiamenti che servono senza stare a pensare a cosa si lascia fuori. È una storia diversa.
        Stessa idea ho riguardo GoT.

        • 11 anni ago

        Eh ma direi cose che rovinerebbero la sorpresa… comunque, cerchiamo di limitarci

        SPOILER
        SPOILER
        SPOILER

        La cupola non casca dal cielo, la città si sveglia una mattina e, tra aerei e macchine, a poco a poco gli abitanti capiscono quel che succede. Ma questo posso capirlo, è la spettacolarità di cui parlavo e ci sta.
        Quel che non ci sta è lo snaturamento di un paio di personaggi, Junior in primis. Che, per motivi che non sto a spiegarti, esordisce nella storia massacrando la ragazza e uccidendola praticamente senza motivo (altro che rinchiuderla in un bunker) e peggiora pagina dopo pagina.
        Un personaggio chiave è stato addirittura lasciato fuori dalla cupola (immagino lo sostituiranno con uno o due equivalenti, ma perché? Se la base è buona, non ha senso cambiare quello che funziona XD), Big Jim Rennie, al momento, non ha né il carisma né le phisique du role necessari e lo sceriffo, poveraccio, viene fatto passare per un mezzo banfone delinquente quando è uno dei pochi personaggi positivi del romanzo ed è grazie alle sue indagini (postume) che il marciume di Rennie viene fuori.
        Concludo dicendo che quella sorta di fighetto Lenny Kravitz che si vede nella stazione radio è in realtà il tossico del paese, la scheggia impazzita del romanzo, e gran parte dei casini post-cupola avvengono proprio per il suo essere un drogato ormai privo di cervello e convinto che Dio in persona gli parli.

        Insomma, facciamola breve.
        Al di là del mio amore maniacale per il Re, capisco che rispettare alla lettera il romanzo è impossibile. Mi va meno bene che ne snaturino l’atmosfera, sporca, inquietante, piccolo borghese e ipocrita, trasformandolo in uno show anacronistico, come ho detto: dopo AHS, The Walking Dead, Dexter, etc. etc., indulgere in questa banalità è quasi sconcertante XD

        Comunque magari la prossima volta tornerò per magnificare la seconda puntata, chissà!