Cinema

Would You Rather (2012) – [Recensione]

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Tradotto, il titolo significa “Cosa preferisci?”…
Del tipo, cosa preferite:

A) cavarvi un occhio
B) vedere l’ultimo film di Rob Zombie

?

Giovedì sera ho scelto l’opzione C, guardare un altro film. Sì, ho barato (ma di Zombie ne riparliamo). La scelta è ricaduta su Brittany Snow, incuriosito dal vedere il suo recente upgrade, dato che l’ultima volta che l’avevo vista era in una puntata di Nip/Tuck, che faceva la compagna di scuola nazista di Matt. E insomma, lì m’era piaciuta…
Poi ho scoperto che nel cast di Would Your Rather (di David Guy Levy) c’è anche Sasha Grey, dal porno al cinema (più o meno) impegnato. Non che il primo non sia impegnato, si tratta di impegni diversi, avendo ben presente un’unica certezza: si è sicuri di non vederla ancora nuda.
E sta bene così. Perché Sasha è persino in parte; non che il suo sia un ruolo shakesperiano, intendiamoci, ma se la cava meglio di quanto si creda. Ed è pure simpatica, vi consiglio di seguirla su twitter.
L’argomento del film è una cena, che è un gioco di società al quale vengono invitati poveri derelitti, falliti, gente afflitta da problemi di ogni genere. In tutto 8 persone, tra cui Brittany, che ha il fratello ammalato di cancro da accudire e un sacco di debiti, e il personaggio della nostra Sasha, che non si sa che problemi abbia, forse solo fame di soldi.
La cena è organizzata da un eccentrico milionario e da suo figlio, maniaco, viziato, odioso. Il gioco ha poche regole:
1) una volta che si è deciso di partecipare, non è possibile ritirarsi
2) si tratta, ogni round, di compiere una scelta tra le due proposte dal padrone di casa

***

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Sasha

Quindi lo schema è il classicissimo invito a cena con delitto.
Otto estranei costretti, pena la morte, a giocare.
E sì, la locandina rivela uno dei possibili giochi: l’occhio e la lametta, perché Bunuel è sempre lì. Ci ha sconvolto col taglio dell’occhio bovino da parte del rasoio. Omaggio, citazione, poco importa: è semplicemente troppo, per dimenticarlo.
Inutile dire di più della trama. Visto che dopo una brevissima introduzione si sta seduti al tavolo a giocare fino agli ultimi minuti.
Non un film eccezionale, per una micro-recensione che va bene per una domenica sonnacchiosa. Would You Rather mi è piaciuto per certi aspetti, non per l’originalità dell’intreccio.

– È cattivo.
– È verosimile. Non intendo la plausibilità della cena in sé, anche se… chi può dire dove possa spingersi un milionario al di sopra della legge per influenza e ricchezza? Plausibile nel senso che non ci sono situazioni paradossali, e il fatto che i protagonisti del gioco siano obbligati allo stesso è gestito alla grande, costringendoli con molto realismo e scelte di regia (e sceneggiatura) azzeccate.
– Distrugge le false speranze e le possibili svolte retoriche della storia.
– Manca di umana pietà.

***

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Brittany

E attenzione, non voglio dire che un film per piacermi debba essere per forza spietato: un valore che apprezzo molto, forse più di ogni altro, in una storia narrata, è la coerenza dell’impianto narrativo.
Would You Rather è coerente.
Per essere un gioiellino avrebbe dovuto risparmiarsi qualche ovvietà, e soprattutto il finale. Non brutto, ma esagerato, in un certo senso. Quello sì, esagerato
Coerenza, quindi. E una Brittany Snow interessante. Sì, dopo Nip/Tuck l’ho rivista con piacere.
Tanto basta.

Indice delle recensioni QUI

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
  • […] Peccato per un finale che poteva davvero celebrare il trionfo della cattiveria e che invece risulta solo punitivo, quasi che Levy non avesse avuto il coraggio di andare davvero fino in fondo e all’ultimo istante avesse sentito il bisogno di dispensare condanne per prendere le distanze dai suoi stessi personaggi. E la cosa è spiacevole perché c’è la velleità di colpire lo spettatore facendogli male, mentre proprio negli ultimi minuti, dopo che il film aveva retto alla perfezione per un’ora e mezza, scatta lo sbadiglio e Would you Rather diventa innocuo. Innocuo perché ci riporta nel recinto dell’apologo morale, che sembrava evitato fino a quel momento. Innocuo perché non c’è bisogno che arrivi Levy a impartirci la lezione per cui se uno fa cose brutte poi ripaga il tutto con gli interessi. Innocuo perché comunque prevedibile. Ma a parte questo, Would you Rather è film dignitoso, ben diretto, ben recitato e con un paio di momenti che ti mettono davvero a disagio. Trattasi non di film di torture, ma di horror psicologico. E, fino a quando Levy non decide di ergersi a giudice morale, funziona benissimo. Segnalo anche la recensione di Hell […]

  • Io sono stata un pochino più cattivella.

    Se ti va http://cinquecentofilmisieme.blogspot.it/2013/04/would-you-rather.html

    • Letto. Che dire, non ho badato tanto all’esito, quanto alla mancanza di retorica. È vero, quello di Brittany Snow è un personaggio fumettoso, proprio per questo è scontato che alla fine debba vincere.
      Non era altrettanto scontato che finisse in quel modo.
      Per cui ho apprezzato il percorso.
      Non è un filmone, questo no: è intrattenimento. ^^

  • […] Visita il sito bookandnegative oppure iscriviti al feed Leggi l'articolo completo su AlterVista […]

  • Molto interessante, lo recupererò! 🙂

    ciao,
    Gianluca