Cinema

Le cronache dei morti viventi (2007)

Altrimenti noto come Diary of the Dead. Ovvero, come Romero ha scoperto il mockumentary con una trentina d’anni di ritardo.
Forse di questo film sapete tutto e meglio di me, ma in fondo è il 13 di Agosto, ci aspettano due giorni di festa e di leggere il blog non gliene frega niente a nessuno. Il guaio è che sono un irriducibile convinto che questo posto virtuale abbia un senso e un valore. Quindi aggiorno, con parole al vento. Proprio nella stessa maniera in cui aggiornano gli altri, super-cazzoni arroganti che si credono chissà chi, e che aspetto di poter incontrare di persona per spiegar loro due o tre cosette.
Prima di parlare del film, voglio fare un patto con voi. Parliamo di Romero, se vi va, ma solo di questo Romero, quello attuale. Troppo facile rifugiarsi negli anni sessanta, o nel Monroeville Mall a ricordare vecchi fasti che rischiano di diventare come Suspiria per Dario Argento, un monumento alla memoria. Quindi, solo del Romero odierno, d’accordo?
Bene. E il Romero odierno è vittima di autismo creativo. Quello che gli impedisce non già di staccarsi dal mito che egli stesso ha ri-creato, ma quello che gli vieta di aggiornarsi, di re-inventarsi, di spacciare come nuova e appena cotta, una minestra riscaldata di quasi mezzo secolo fa. Difficile da mandare giù, figuriamoci da digerire.

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Va detto che, della nuova trilogia avevo visto i capitoli peggiori. Land of the Dead e Survival of the Dead, inutili entrambi, scompaiono se messi a confronto con questo Diary. E il film, preso singolarmente, non è neppure tanto brutto. Nella media del cinema odierno, tendente all’essai d’autore, prodigo di circonvoluzioni introspettive tanto quanto idiote, oppure al bieco intrattenimento per scimmie cosiddette intelligenti, capaci persino di indossare gli occhiali 3D, certi spettacoli risplendono di luce sinistra, a mostrare che il cinema vero ce lo siamo proprio lasciato alle spalle.
A rafforzare l’idea dell’omaggio a un tempo che non c’è più, ci pensa, complici di Romero, un gruppo di vips chiamati a fare le voci famose durante la fine del mondo, da King, che ormai campa di frasi fatte, a Tarantino , all’onnipresente Savini. Per la serie, sono io Romero, e trent’anni fa ero un figo, e la gente se lo ricorda. Ora, invece, mi limito a godere della mia piccola nicchia di fama, e vengo a voi con la telecamera in spalla, dandovi in pasto un film girato in ventitré giorni, ma che sa di già visto, oltre che di stupido. Proprio così. Questo film è stupido. Figuratevi dove colloco gli altri due che l’hanno rispettivamente anticipato e seguito.

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D’altronde, se si può e si deve parlare male di Argento, che ora s’è messo a fare Dracula in 3D (si veda la sezione relativa alle scimmie intelligenti), non vedo perché si debba tacere su un individuo (Romero) che, si dice, voglia rifare Profondo Rosso. Un duo, Argento-Romero, degno ormai delle peggiori coppie diaboliche da cronaca nera. Per non andare a scomodare il già citato autismo creativo. Auto-isolamento, nel proprio reame fatato creato decenni prima che si sgretola sotto i colpi dell’auto-riciclo.
E allora, per una volta, sono d’accordo con Alice: cazzo, non mi venire a raccontare, caro Romero, che non ne sai nulla di Cannibal Holocaust.
Questo per dire che, nell’anno domini 2007, ok, ci può essere l’apocalisse degli zombie, ma non il solito coglione che vuol filtrare la realtà attraverso gli occhi della telecamera perché, anziché pensare a salvare la pelle, vuole testimoniare per quelli che verranno. Per carità, ho le mie idee in fatto di apocalisse, ma ritengo idiozia estrema un simile atteggiamento. Con accanto uno così, l’apocalisse ti mangia ancor prima di cominciare.
Escludendo, quindi, o meglio bollando come obsoleto il presunto sottotesto della realtà filtrata, che raggiunge l’apice della baggianata nelle pseudo-interviste al cast dei sopravvissuti, e sorvolando sull’essenza della morte vivente, mai così ignorata come in questo film, resta il metacinema di serie b.

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Ovvero, la mummia che insegue la screamqueen che si strappa il vestito e mostra le tette. Ecco, lo straordinario sottotesto e/o simbolismo di Romero in questo Diary of the Dead. Il resto, sono solo zombie.
E tralasciamo gli spin-off, le gang di sopravvissuti ansiosi di fare del bene, emuli di Maria Teresa, e tutte le altre cose, bla, bla, bla…
Momenti positivi, il vecchio amish dinamitardo e, in generale, le tante uccisioni che non sprofondano nel ridicolo involontario, più qualche altra sequenza che basa la propria efficacia non tanto sulla maestria della mano dietro la cinepresa, quanto sulla meccanica: telecamera che avanza in corridoio buio, di solito, è uguale a spavento garantito. E tanto basta.
E ripeto, questo è un capolavoro rispetto a Land e Survival, che, con rispetto parlando, fanno schifo. È ora di finirla, se siete stufi di certa critica leccaculistica, di considerare alcune figure intoccabili. La vostra, se così siete, è la logica oscurantista tipica del medioevo, che vi impedisce di vedere.
È ora di aprire gli occhi, invece.

Altre recensioni QUI

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
  • A me i film di zombie non dispiacciono (quasi) mai, so – bene o male – cosa posso aspettarmi e quindi mi mettò lì tranquilla e mi godo un paio d’ore di intrattenimento: vuoi mettere con certa tv spazzatura (che non vedo da anni, ormai)? Meglio gli zombie, con tutti i difetti che possono avere, in primis la ripetitività.
    Questo non per difendere Romero, non avrebbe senso e non mi interessa nemmeno farlo. La mia è solo una dichiarazione di amore (necrofilia? argh!) verso gli zombetti cari. 😛

    — SEGUONO SPOILER —

    Detto ciò, il film in questione ha alcuni difetti che si fanno notare.
    Prima di tutto la (non) fine è veramente idiota: si salvano i due fighi (inteso come i personaggi più interessanti e intelligenti… anzi, gli unici due) e la moralista/didascalica (che ci sta? massì, ci sta, dai)… chiudendosi nella panic room, dove – ahimé – vedo piuttosto difficile sopravvivere a lungo, senza viveri e con la casa zeppa di morti viventi.

    La reprise dell’inseguimento mummia-donzella è ridicola, poteva anche evitarla. L’avrà inserita per farci ridere? Bah… di certo non per attirare pubblico, ché non si vede un granché in quel mezzo secondo di micro-tette all’aria al buio. Io, giuro, non ho fatto in tempo a vederle.

    L’unica gang di neri buoni e buonisti, in tutta lapocalisse, l’han trovata loro… E pure l’unico gruppo di poliziotti sbandati che non violenta le ragazze sostanzialmente indifese.

    La scena finale dei cacciatori: da chi è stata ripresa, e quando? Non l’ho capito bene ma non è fondamentale, come non è fondamentale la scena stessa, messa lì giusto per porre al pubblico la classica domanda “mostri loro o mostri noi?”
    Tanto lo sappiamo che i mostri siamo noi.

    Ah, vero, anche l’amish è un fico! 🙂

    Non è un film eccezionale insomma, ma comunque il mio paio d’ore di piacevole intrattenimento l’ho avuto. 🙂

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    • 13 anni ago

    Devo dirti che mi hai colto un pò alla sprovvista quando ho letto il titolo, non sapevo nemmeno che il titolo italiano fosse quello e onestamente di questo film mi ero scordato tutto, compreso di averlo visto.
    Decisamente ha deluso le mie aspettative e decisamente dimostra come l’ alterosclerosi sia un grave problema moderno…
    Ragazzi non so voi cosa ne pensate ma per me andare in giro con una telecamera può essere una passione, non un modo di fare un film: il falso filmato amatoriale mi ha fatto schifo fin dai tempi della strega di Blair e non è stato certo questo film a farmi cambiare idea.

    • Sì, infatti, neppure io credevo l’avessero tradotto il titolo. 😀 Tra l’altro, come sempre una scelta discutibile. Un epico Cronache in luogo di un popolare Diario… Eh, le magie dell’adattamento!

  • So, so:-)

  • Chi sono?
    “super-cazzoni arroganti che si credono chissà chi”

    me lo dici in privato:-)

    • I supereroi, chi altri sennò?
      Io, lo sai, sono un supervillain…
      😀

  • eh…

    gliele hai cantate al vecchio Romero:-)

    • A dire il vero m’è già passata. Gli voglio di nuovo bene… 😛

  • Premetto che, a parte lucia e me e pochissimi altri che ogni tanto siedono sul divano insieme a me, ho letto solo stroncature di questo Diary. E forse è anche per questo che, invece, l’ho sempre difeso a spada tratta, come se fosse una piccola creatura.
    Premetto anche che ormai l’ho visto un paio di anni fa, e che il Romero di trent’anni fa, è inutile negarlo, pesa eccome nel mio giudizio. Eppure land e survival fan schifo anche a me, ma tanto pure, e mi ha anche infastidito (un vecchio fan può sentirsi un po’ preso per il culo da quella roba lì?).
    Eppure Diary mi è piaciuto, e tanto, nonostante alcune pecche (in primis il finale, davvero da dementi).
    Mi è sembrato che, nonostante il filone fosse trito e ritrito, Romero avesse detto Ok, ora basta con questi mockumentary, ne faccio uno io, aggiusto tutto, vi faccio un riassunto e che nessuno più scassi l’anima. Quindi prende dei ragazzini nemmeno troppo fastidiosi, li infila nell’apocalisse e mostra cosa succederebbe se. I primi passi.
    Non gli stessi della notte dei morti viventi perché gli zombi qui si riconoscono subito, non è come negli anni sessanta che nessuno sapeva che cosa fossero. Siamo già pronti mentalmente, all’invasione degli zombi, ormai.

    Lo ricordo poco. A ripensarci, mi viene in mente la scena della villa col bunker,(SPOILER PER CHI NON L’AVESSE VISTO) dove tutti quanti, invece di andarsi a riparare, fanno i coglioni e,giustamente, ci rimangono secchi. L’avesse fatto chiunque altro mi avrebbe disgustato. La nomea di Romero pesa, l’ho già detto. Ed anche i tizi che camminano nell’ospedale vuoto e si mettono a filmare i cadaveri è da pura idiozia SPOILER FINITO

    So tutto questo, eppure all’epoca l’ho amato (non sono come Lucia che ha il poster in camera, mi pare, ma l’ho amato davvero, ho gridato al miracolo). Forse è colpa della media, moooolto più bassa e vergognosa?

    Quel che è certo è che mi hai fatto venire voglia di riguardarlo… e vedere se ero soltanto accecata dall’amore o se c’era qualcosa di buono.

    Ti posso consigliare un film che credo potrebbe piacerti, anche se col tema apocalisse c’entra poco? Lo faccio, al massimo ignorami: Super.
    http://www.imdb.com/title/tt1512235/
    Visto ieri sera, l’ho trovato davvero originale (lontano anni luce da Kick-ass, che mi è piaciuto ma rimane sempre un filmetto adolescenziale).

    • Eh lo so. È un po’ come la questione The Ward/Carpenter. Però bisogna essere oggettivi e qua mostri sacri non ce ne sono. E trovo che il tuo sia un parere oggettivo, più che altro.
      È che non deve, non può mai bastare il nome a giustificare le cazzate. Per la serie, siccome le fa lui, ma non sono proprio cazzate bibliche, allora ci va bene. Su questo non posso essere d’accordo.
      Ma il punto è che, l’ho scritto in un cantuccio, il film, preso singolarmente, non è neppure tanto brutto. Ma non basta. Non può bastare.

      🙂

      Ok, consiglio annotato.