Cinema

Il simbolismo dello specchio in Shining

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Sì, ieri sera hanno ritrasmesso Shining.

E quindi l’ho rivisto.

È come guardarlo da sempre, come fossi Jack Torrance nella foto del Gran Ballo del 4 Luglio. Sono lì da sempre, a guardarlo. Ogni volta che passa in TV.

Insomma, Shining si deve guardare. Impossibile farne a meno. Ogni volta si colgono dettagli diversi e inquietanti. Ieri ne ho scorti alcuni, e così ne ho approfittato per mettere insieme un’analisi del simbolismo dello specchio, che Kubrick utilizza ripetutamente per sottolineare, più che le didascalie che segnano il trascorrere del tempo, i momenti in cui nel film avviene una variazione sostanziale.

Ma non solo, qualche tempo fa guardai un video su youtube, del quale non vi posso fornire il link perché nel frattempo è stato rimosso: era un esame approfondito delle gemelline fantasma, e traeva conclusioni interessanti.

Ho tentato di ricordare e cogliere gli stessi elementi e devo ammettere che la teoria regge. Qual è questa teoria? Che le gemelle dell’Overlook Hotel non siano le figlie di Delbert Grady, il precedente custode che ha ucciso moglie e figlie, appunto, ma… qualcos’altro.

Vediamo un po’:

Piccola premessa: queste teorie appaiono plausibili se e solo se si ammette un presupposto, che Kubrick avesse il pieno controllo su ciò che stava inquadrando. In sostanza, se e solo se si ritiene ogni dettaglio presente in ciascuna inquadratura del film come intenzionale.
Ammettendo questo, allora il messaggio assume corpo e sostanza.

Lo Specchio

Lo specchio riflette la realtà, la duplica. Si collega direttamente al mito del doppio, o doppelganger. È considerato porta verso una dimensione parallela, identica, ma opposta. Ciò che è nello specchio è malvagio. Oppure è la nostra anima (tant’è che i vampiri, quelli veri, non riflettono la propria immagine, ché mancano di anima); insomma una creatura altra, dotata di poteri anomali.

Danny ci viene presentato con una strana sequenza, che lo mostra in bagno, in piedi su uno sgabello, mentre dialoga con se stesso usando una doppia voce, quella di Tony: un disturbo da personalità multipla da manuale.

Subito dopo lo vediamo riflesso nello specchio. Il vero Danny è di spalle, noi vediamo il volto di Tony, il suo alter, che si esprime con voce chioccia e attraverso il movimento del dito indice.

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Dal suo doppio, nello specchio, Danny vede la verità sull’Overlook: la cascata di sangue dagli ascensori.

È il primo stacco.

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Adesso siamo nell’Overlook Hotel, Danny gioca a freccette, si sente osservato, si volta: le gemelle sono sulla porta, a fissarlo. Sopra di loro, c’è un’insegna luminosa, con la scritta EXIT, uscita.

I gemelli sono, al di là del semplice specchio, incarnazione fisica del doppio. Inoltre, le due, prima di andare via mano nella mano, si voltano a guardarsi l’un l’altra, come fa Danny nello specchio.

Alle gemelle ci torniamo tra poco.

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Mentre Danny ha il suo primo incontro, Jack aspetta Mr Ullman nella hall dell’Overlook, per effettuare poi con lui un giro dell’albergo.

A noi interessano le coppie di donne che, di volta in volta, incrociano il cammino del gruppo. Jack è presente ogni volta, sempre intento a guardarle. Proprio come Danny quando guarda le gemelle.

Sono quattro coppie, a stretta distanza. Donne diverse, di altezza diversa. Come diverse sono le gemelle, ricordiamo infatti che vennero scritturate due sorelle di otto e dieci anni rispettivamente.

La prima coppia, Jack è sulla destra, seduto in poltrona, fuori inquadratura. La sua presenza verrà rivelata di lì a poco.
La prima coppia, Jack è sulla destra, seduto in poltrona, fuori inquadratura. La sua presenza verrà rivelata di lì a poco.
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Anche qui è presente l’insegna con la scritta EXIT

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Tra l’altro, due coppie abbandonano l’albergo, ma le altre due rientrano. Cosa strana, se si considera il fatto che l’Overlook è in fase di chiusura. Come sempre, c’è un bilanciamento perfetto. Se si pensa agli incontri di Danny con le gemelle, il fatto che Jack sia sempre, sistematicamente rivolto verso queste coppie, diventa inquietante.

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Lo specchio stavolta è all’inizio del secondo stacco. In esso si riflette Jack, che dorme. Al suo fianco compare Wendy, che porta la colazione al marito. Solo che quello non è il marito, ma il riflesso di Jack. Il suo doppio. Può essere considerato anche questo simbolo, come Danny nella prima inquadratura, della doppia personalità di Jack, che prende il sopravvento sull’uomo mite incontrato fino a quel momento.

Di fatti, è dopo questa scena che Jack comincia a mostrare segni di squilibrio, fissando il plastico del labirinto e immaginando (o forse vedendo davvero), esattamente come fa Danny (ciò indicherebbe che anche Jack condivide col figlio lo Shining, la Luccicanza), il figlio e la moglie che passeggiano al centro di esso.

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Danny e le gemelle, nella sequenza simbolo di Shining, oltre quella della cascata di sangue.

Interessante notare che il piano in cui Danny le incontra è lo stesso dove è ubicata la stanza occupata dai Torrance, come dimostra la carta da parati identica, alle spalle di Wendy.

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Altro dettaglio inquietante, le gemelle compaiono ancora una volta sotto l’insegna EXIT (come Wendy, nell’inquadratura qui sopra). Cosa che può indicare l’uscita di sicurezza, ma anche la vera e propria FINE. Un presagio di morte, insomma.

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E infatti, di lì a poco, le gemelle (che sono la rappresentazione dello specchio), esattamente come ha fatto Tony con Danny, mostrano qualcosa: se stesse coperte di sangue, morte, in quello stesso corridoio.

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Ed ecco il dubbio, circa la natura delle gemelle, che tutti considerano le figlie massacrate da Delbert Grady.

Le gemelle, in realtà, potrebbero essere solo e soltanto un messaggio di Tony (cioè della doppia personalità di Danny) che vuole rappresentare con la loro morte, la futura (probabile) morte di Danny e di Wendy. Danny e Wendy che si tengono per mano, nel labirinto di siepi, proprio come si tengono per mano le gemelle.

Persino l’ascia che giace davanti ai corpi martoriati è identica a quella che userà Jack verso la fine del film. Anzi, sembra essere proprio la stessa ascia.

Anche Wendy ha il suo incontro con le gemelle. Non sono la coppia di fantasmi, ma due gemellini in una foto d’epoca, nel locale caldaie.

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Ancora lo specchio a rafforzare l’idea del doppio e della scissione della personalità:

Danny al centro tra Jack e il riflesso di quest’ultimo. È il riflesso che tenterà di uccidere Danny. Qui il vecchio Jack assicura di amare Danny e Wendy.

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La donna nella vasca della stanza 237.

A parte la visione sepolcrale che ella genera fin da subito, Jack, che a questo punto supponiamo impiegare la luccicanza, scopre la verità sulla donna, ovvero il suo aspetto reale, proprio nello specchio della stanza, che ne rivela la natura di cadavere.

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Ancora una volta, la verità viene rivelata tramite il suo riflesso.

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Di nuovo lo specchio, a segnare l’ultima svolta brutale. Danny anticipa, usando la voce di Tony, la furia omicida di Jack scrivendo la parola “redrum” sulla porta del bagno. Wendy, svegliata di soprassalto da Danny che pronuncia la stessa parola in continuazione, legge la verità, ossia “murder”, omicidio, attraverso lo specchio.

Link utili:
Dietro le quinte di Shining

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  • […] Cos’è lo specchio, se non un ritorno? Sul simbolismo del doppio, vi rimando a questi articoli: QUI e QUI. […]

  • […] volta che abbiamo parlato di Shining, da queste parti, è stato QUI, in questo articolo gettonatissimo sul simbolismo dello specchio, che vi invito a rileggere prima […]

  • Grazie, hai scritto un articolo molto interessante. Anche io guardo sempre Shining quando lo trasmettono, infatti anche questa volta casualmente ci sono capitata mentre facevo zapping. Era nell’aria!! ehehe
    Ho adorato i contenuti speciali del dvd con i backstage. Quanto lavoro e quanta psicologia dietro a questo capolavoro. Gli stessi attori sono stati condizionati da Kubrick per dare interpretazioni perfette. Ho letto che Stephen King non è stato completamente soddisfatto, avrebbe voluto che Kubrick interpretasse meno. Ahhaha, ridicolo pretendere questo da un artista di quel livello. Veramente, bellissimo articolo, sicuramente quando lo rivedrò baderò alle cose che hai fatto notare.

    • Grazie e benvenuta. ^^

  • post davvero fantastico! Ah, a proposito di specchi, sai che di recente ne è stato venduto uno su ebay che sarebbe stato infestato? ne scriverò nei prossimi giorni, pare il sequel dello specchio maledetto della Myrtles plantation!

    • Grazie. 🙂
      Quindi su ebay, oltre le bambole vendono anche gli specchi infestati? Mitico! XD

      In questi giorni sto lontano dai blog, compreso questo. Verrò a sbirciare, però. ^^

  • Eh sì, Kubrick era un maniaco nella composizione dell’inquadratura. E stava attento a ogni dettaglio.
    Quindi è possibilissimo e ci sta tutto…
    <3

    • Che poi, sì, è vero che era un maniaco, però in Shining ci sono anche un paio di errori macroscopici. In tutti i suoi film, a dire il vero. Forse perché girava 60 ciak alla volta. 😀

      • Dunque, in questo momento me ne sovvengono un paio: l’ombra dell’elicottero che effettua le riprese della sequenza iniziale (non avrebbe dovuto vedersi).
        E poi, la scena in cui Jack abbatte la porta del bagno. I danni subiti dalla porta variano tre o quattro volte, in altrettante inquadrature.

      • Quali sono curiosa? D’altronde talvolta è un neo che rende un volto perfetto 🙂

  • Non ci avevo mai pensato… Complimenti per le osservazioni. 😉

    Questo è il bello di un film come Shining, non ti basta mai una sola visione per cogliere tutte le immense sfumature dell’opera di Kubrick. 😀

    • Grazie.
      Sempre che siano vere. Anche perché poi bisogna collocare la capacità di Wendy, verso la fine del film, di vedere le presenze dell’Overlook.
      Ci sarebbe anche da discutere del ruolo della luce, nel film. Magari ci scappano altri articoli. 😀

      • Be’, finché sono ragionate le interpretazioni sono interessanti a prescindere. 😉
        In Shining c’è materiale per tutta la vita, come in tutti i film di Kubrick.

  • Complimenti per l’acume e la profondità. E’ risaputo che Kubrik era uno dei pochissimi registi ad avere un controllo totale sulle sue opere e perciò è assolutamente lecito presupporre che ogni singolo fotogramma sia stato studiato, vagliato e approvato dal vate!
    Non dimentichiamo, inoltre, che Kubrik era anche un notevole fotografo e che quindi il gioco prospettico che contraddistingue ogni inquadratura utilizzi quei canoni.

    • Era un fotografo. E poi se pensi che quasi ogni scena di questo film è stata girata decine di volte, forse è vero che aveva organizzato tutto nei minimi dettagli.
      Certo, nulla toglie che le gemelle siano invece semplici presenze, come le altre dell’albergo. ^^
      Grazie. 😉