L'Attico

Mi chiamo Hell. E faccio il blogger.

Nacqui, crebbi… mi collegai a internet. Questo per la cronaca. Una biografia comune a molti. Ho perso mio padre da circa un anno e mezzo. Mia madre dice che sono diventato identico a lui, nel carattere. Mmmhh, forse ha ragione. Mio padre, classe 1936, a nove anni affrontò dei militari americani ubriachi, a colpi di mazza, insieme al fratello minore. Non s’è mai laureato; nel ’56 tirò il suo Professore di Economia per la cravatta, facendolo finire lungo disteso sulla cattedra perché l’aveva trattato come una pezza da piedi. Erano gli anni ’50, pensateci, l’università credeva di essere un tempio, i professori i sacerdoti. E poi, poi visse per altri vent’anni insegnando e facendo arte. Era pittore e scultore. Persino bravo. Ho casa piena di suoi lavori. Sono cresciuto guardando i suoi nudi di donna alle pareti. Forse è per questo che amo tanto la bellezza. Sia come sia, arrivo io nel 1976 e, siccome non l’aveva fatto lui, era necessario che io mi laureassi. Ma, come dice mia madre, sono sempre suo figlio. Perciò anche io fui costretto a cambiare università. Non avvezzo a usare le mani, usai le parole mandando affanculo un’insegnante, davanti a ottanta persone. Momento epico. Quindi mi sono laureato, ho sofferto la disoccupazione, poi l’occupazione e ancora la disoccupazione. E poi è arrivata internet, a Dicembre del 2008. Nel giugno successivo aprii questo blog. Ora, mi dicono che sono diventato persino importante, a stare in una certa Top Ten e ad avere tanti visitatori. Mi chiedono recensioni e collaborazioni, sempre meno in verità, perché anche in rete hanno capito che sono un tipo difficile da trattare.

***

Questo delirante articolo prende spunto da questo del mio amico Alex, soprattutto la parte intitolata “Non è voglia di Protagonismo” nella quale mi rispecchio e mi sento coinvolto in prima persona.
Siamo qui, ad assumerci più importanza e responsabilità di quanta dovremmo averne, rispetto alle testate ufficiali, e soprattutto lo facciamo gratis. E qualcuno osa ancora criticarci, darci addosso, storcere il muso come sentisse un cattivo odore nominando i blogger: che vadano affanculo.
Lo scopo di questo posto non è mai esistito. Non sono un critico cinematografico, ma mi vanto di dire la verità sui film, perché non vengo pagato dal marketing. Se il cinema è una merda, oggi, allora tanto vale dirlo, così come vale indicare le poche, valide eccezioni. Lo Star System è solo l’ennesima impalcatura che vuole che tutto funzioni anche quando non è così, auto-alimentando l’illusione di grandezza.
Da blogger, non avendo guadagnato un centesimo, ho ottenuto l’unica cosa che valga la pena avere dalla vita virtuale, l’amicizia di persone fantastiche.
Non siamo qui a fare i protagonisti. Che i Cvitici Cinematogvafici e i Giovnalisti continuino pure il loro mestiere. Non li invidio. Non vedo cosa ci sia da invidiare nelle loro carriere, tanto da intraprenderne le medesime. Che se le tengano.

***

La Rete è libera e bellissima. E pericolosa. Ma sono cose che sapete tutti, non stiamo a raccontarcela. È la sua stessa Libertà a renderla pericolosa. Noi blogger siamo pericolosi per La Stampa che Conta, perché lavoriamo gratis e siamo, come dire, un’alternativa. Di qualità o meno, non importa. Non importa nemmeno ai piani alti, a quanto pare.
Mi piacerebbe vivere dignitosamente facendo il blogger, portando avanti questo posto. Altrove, sempre all’estero, perché l’Itaglia è il Paese dell’Impossibile, accade. Qui lo si fa per passione, dicono. Per ossessione, per la smania di apparire, per in definitiva dare sfogo alle proprie frustrazioni quotidiane.
Be’, non vale per me, io lo faccio per i miei amici. Quelli che sono in rete con me, tutti i giorni, scrutando con occhio attento il magma libero di internet, come fossero cercatori d’oro che sguazzano nella merda.
Ho imparato più in questi tre anni da libero blogger, che in trentadue da wannabe giornalista & scrittore & letterato. Be’, queste sono le statistiche che contano, secondo me. E tra non guadagnare un centesimo portando avanti un blog, e non guadagnare un centesimo scrivendo come uno schiavetto per qualche rivista che no, non ti pagherà perché sei uno stagista a vita e perché “I soldi sono ormai superati”, preferisco continuare a scrivere sul mio blog. Se non altro, è più costruttivo e arricchisce davvero. Il mio conto in banca, al contrario, si assottiglia. Ma la vita, malgrado voi altri, lì fuori, moralisti e stolti, continua a essere bella.
Auguro alla rete di non essere ingabbiata. Di non morire mai. Di sommergere le Cariatidi che affossano la Creatività e tentano di arginare il flusso in nome di antichi veti.
Dopo questo pezzo credo che non troverò mai più lavoro, in questi settori. Meglio così, magari finisco per fare davvero l’astronauta, come sognavo da bambino. O magari il porno-attore. Tutto va bene, se non posso fare il blogger.

(immagini prese dal mio tumblr)

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
    • 12 anni ago

    Hei, ma che schifo d’avatar m’è capitato; e vabbè!

    • 12 anni ago

    Buongiorno,

    sono capitato per caso sul tuo blog (qualcuno l’ha inserito in un social “ZIC-ZAC”) e l’ho letto.
    Beh, devo dire che m’è piaciuto e ti faccio i miei complimenti, per quello che possono valere.
    Anzi, a dire il vero penso che qualche branuccio dei tuoi li copierò (naturalmente linkandoli col tuo) perchè m’è venuta una mezza idea da inserire nel mio.
    Inutile dire che condivido il tuo pensiero anche nella punteggiatura a cui aggiungerei (se consentito) anche l’opzione che ci possono essere (esistono?) altri bloggers che lo fanno per aiutare un dato settore delle loro conoscenze.
    E anche per rompere un pò le balle a chi le racconta “istituzionalmente”.
    Grazie per l’ospitalità e … continua.

      • 12 anni ago

      Ciao, Luciano. E benvenuto.
      Grazie dei complimenti e fai pure, linka o cita quanto ti pare.

      Dunque, la moderazione è velida solo sul primo commento, quindi d’ora in avanti, via libera. Per l’avatar, se lo vuoi cambiare devi recarti su it.gravatar.com e farti un profilo gratuito. Ti verrà assegnato un avatar universale che sarà valido su tutti i siti che supportano il sistema gravatar, di solito tutti i blog wordpress e via dicendo, però, devi inserire la stessa mail.

      😉

    • 12 anni ago

    Epico!
    Leggere un post del genere, come novizio in questo campo, mi fa capire che ho fatto bene a intraprendere questa via 😀 😀

      • 12 anni ago

      Mah, non so se hai fatto bene, ma una volta che ci sei è difficile staccare. Questione di non voler mai chinare la testa, come diceva Angelo poco più su. 😉

    • 12 anni ago

    Come già detto altre volte: finché ti va e ti dà piacere, continua.
    Ma che ti (vi) frega di tutto il resto?
    Hai i tuoi lettori, persone che ti vogliono bene e che ti seguono e che, mi pare, siano anche in lento ma costante aumento.
    C’è chi tira avanti con molto, molto meno. 😉

    E poi, due parole sui giornali “veri”.
    Dal 1998 al 2003 ho lavorato in una casa editrice che pubblica varie testate, almeno due delle quali sicuramente conosci ma che mai nominerò perché non si meritano neanche la più piccola forma di pubblicità.
    Dopo aver lavorato lì, ho smesso di comprare riviste di qualsiasi tipo.
    Ho capito come funziona.
    E ho iniziato a leggere i blog, e, più tardi, ho provato a metterne su uno mio.
    I tempi cambiano, e continuano a cambiare.
    Tu o io o altri siamo figli di questo cambiamento. C’è chi non è riuscito ad adattarsi, e resta ancorato a vecchi schemi che non funzionano più, campicchiando sul fatto che, in Italia, i cambiamenti culturali (ma non solo) sono lentissimi.
    Ma, sotto sotto, anche loro sanno che la pacchia è finita.

      • 12 anni ago

      Grazie Luca, soprattutto della tua testimonianza.
      Lo sai, ogni tanto gliene devo dire quattro, a questi signori. Poi mi sento meglio. 😀

    • 12 anni ago

    Alla fine molto è legato al rispetto. Ti criticano ma vengono a leggerti, sparlano di quello che dici ma non fanno niente di meglio (o addirittura nulla in assoluto). Dalle mie parti dicono che chi non fa non sbaglia, avrebbero dovuto aggiungere che poi si comportano come quei vecchietti che vanno davanti ai cantieri a dire agli operai come si lavora.

    Ne vale la pena? Sbattersi, scrivere, parlare, eccetera? Per i soldi no dato che non ce ne sono. Vita sociale? Vogliamo scherzare, vero?
    Eppure si continua. Perché farsi mettere a cuccia è qualcosa che non riusciamo a capire, proprio non passa come concetto.

      • 12 anni ago

      @Marco
      Thanks! 😉

      @Angelo
      Ecco, ottima sintesi. È il farsi mettere a cuccia che non va giù. Proprio no. Specie quando l’alternativa è… ma qual è l’alternativa?

    • 12 anni ago

    Una sola parola, mon Capitaine, chapeau!
    Bel post davvero e che sia di ispirazione alle nuove leve 🙂

    • 12 anni ago

    Mio padre era un tipo particolare, lo ha dimostrato fino alla fine.
    🙂

    Non sarebbe male vivere così, Fra. Ce lo auguriamo tutti.
    Grazie.

    • 12 anni ago

    Bellissimi gli aneddoti su tuo padre Hell,doveva essere uno tosto sul serio.Condivido la tua linea pensiero,tra il non essere pagato e fare lo schiavo e non essere pagato e fare quelllo che voglio io c’è una notevole differenza.E vadano a farsi un giro dove-dico-io quelli che affermano il contrario.E per la cronaca nemmeno a me farebbe schifo fare del mio blog un attività con cui campare:-)

    • 12 anni ago

    Post monumentale! Si fottano gli invidiosi, i troll e i cagacazzi. Che poi, dico: “Fatto tanto per cazzeggio”, un paio di palle. I vostri blog sono delle piccole testate con articoli e rubriche regolari. Chi cazzeggia, siamo noi altri che postiamo una volta ogni tanto, ma lo sappiamo – oddio, io almeno lo so, gli altri boh – e di conseguenza non ci diamo Lammerda© (qui “darsi della merda” significa “darsi delle arie” spesso ingiustificate, non so da voi). Lo vado ripetendo da anni: hanno inventato la gente per rompere i coglioni alle persone. Ecco.

      • 12 anni ago

      No, qui mi sa che diciamo “darsi delle arie” sì sì. u.u
      Ma il fatto è che se non contiamo nulla, perché darci tanta importanza? E mi riferisco a certi professionisti che mal digeriscono i blogger. È palese la contraddizione e ovvie le conseguenze e le implicazioni di tale ostilità. Ma si sa, noi siamo invidiosi perché non riusciamo là dove loro invece sì. Poi finiscono a scrivere che la Satta ha fatto infortunare il calciatore a furia di dai e dai. Ecco, io con un servizio così mi sentirei realizzato a livello professionale. Sicuro. u.u
      E grazie. 😉

    • 12 anni ago

    E’ bello fare il blogger! 🙂
    E la cosa migliore è proprio quella che sul proprio spazietto si può dire quello che si vuole.

      • 12 anni ago

      Eh… e per il momento, diciamo che va bene così. Anche se la situazione sembra stia precipitando… ^^’

    • 12 anni ago

    Gestire un blog (e lo dico da neofita) non è cosa semplice e costa comunque fatica. Se fatica è una parola troppo grossa, ci si può anche limitare a dire che costa tempo, che alla fine è una parola ancora più grossa 😉
    Personalmente, trovo soddisfazione nel parlare di ciò che amo con persone che stimo e che senza il blog non avrei mai conosciuto.
    Quindi ne vale la pena, per te e per gli altri blogger che leggo quotidianamente.
    E quindi, andassero a fare in culo quelli i cvitici e i censovi.
    Post splendido.
    Cazzo, ho superato le cinque righe 😀

      • 12 anni ago

      Tu puoi anche riscrivere il post. Sei privilegiata? Sì, lo sei. 😀

    • 12 anni ago

    Non sei il solo. Non sei il solo… 😀

    • 12 anni ago

    Non farmi parlare di giornali “veri” …che alla sola parola mi viene voglia di accendere dei roghi nelle varie città!.

    • 12 anni ago

    Appunto! Perché qua i soldi si usano solo per giocare a Monopoli.
    Stavo per scrivere che l’Itaglia è il Paese del No, ma non volevo che qualcuno lo intendesse in (stupido) senso politico. Quindi è dell’Impossibile, perché vivere portando avanti un blog è un’idea impossibile.
    Già m’immagino i buffoni là fuori che commentano: “In fondo, cos’è che fai? Non scrivi manco su un giornale vero!”
    Dio, come mi fanno incazzare.

    • 12 anni ago

    Macché pagato, tutto gratis!

    • 12 anni ago

    Mondadori era un nome per rendere le proporzioni di quel che volevo dire.
    Per mia etica non potrei collaborare coi tizi di Segrate, non dopo averli criticati per anni 😉

    Mi fa piacere di non essere l’unico ad ammettere che gradirebbe vivere grazie al lavoro sul blog (e affini). Perché, diciamolo, è un signor lavoro e ci porta via un sacco di tempo.
    A volte mi sembra la mia vera attività, e forse lo è… quindi troverei naturale campare anche grazie a essa.
    Ma, come dici tu, è impossibile.

    • 12 anni ago

    Fai pure, lo sai che le porte del trollaggio sono sempre aperte per voi. 🙂

    • 12 anni ago

    Le cose non vengono mai per caso, lo dico sempre…
    Proprio oggi ho pubblicato una recensione che mi è stata richiesta in maniera esplicita; non lo avevo mai fatto, in fondo esisto da poco, però nel complesso non è andata male, visto che il libro in questione non era poi così malaccio.
    Ora mi chiedo: ho fatto bene? Questa pratica, serve davvero o mi sono venduto per chissà cosa?

      • 12 anni ago

      @Narratore
      Dipende solo da te, sentirsi venduto o meno. Ma se non ti hanno pagato, è difficile che tu ti sia venduto. LOL 😀

    • 12 anni ago

    Sul mio blog oggi faccio casino inserendo la Gerini in una classifica di Divine, come ha ben notato Alex. 🙂

      • 12 anni ago

      @Gianluca
      Allora più tardi passo dal tuo blog per trollarti a dovere. 😀

    • 12 anni ago

    Fare una cazzata è per esempio rifiutare un contratto da Mondadori.
    Rifiutare collaborazione con altri, gli editoruncoli, i portali di cinema o narrativa etc etc, secondo me è più che altro una scelta ponderata di salvaguardare la propria indipendenza.
    Meglio ancora: per non barattarla con qualcosa di effimero, per i classici 30 denari. Perché alla fine questi tizi che ci contattano (scusa, mi ci metto dentro anch’io), hanno poco da dare e molto da chiedere.
    Generalizzo, si capisce, ma spesso è così.

    Io non faccio il duro e puro, in questo senso sono più malleabile rispetto a te, ma di sicuro, se dovessi vendere l’anima, lo farei per qualcosa di davvero valido, non per i pezzenti morti di fame che bussano alle nostre porte con proposte ambigue…
    😉

      • 12 anni ago

      @Alex
      Magari ce l’ho davvero nel sangue, il fatto di non poter evitare di fare cazzate. E no, non sono duro e puro, perché mi piacerebbe tanto essere pagato per ciò che scrivo. Ma dal momento che qui in Itaglia non si usa pagare, allora, lo ripeto, che vadano affanculo.

      Mondadori? Sinceramente non ci penso, e non credo di riuscire ad arrivare fin lì. Circa il sottobosco che ogni tanto ci tiene a farci sapere che a loro piace quello che scriviamo purché continuiamo a farlo gratis, sono d’accordo in toto con quello che dici.
      😉

    • 12 anni ago

    Taci qui, ma sul tuo blog fai più casino che puoi, mi raccomando! 😉

    • 12 anni ago

    Come detto anche da Alex, mi trovo d’accordo su tutto. E già sai che post del genere mi piacciono sempre tanto. Quindi taccio. 😉

    Ciao,
    Gianluca

    • 12 anni ago

    Grazie, grazie. E poi, sono cose vere. Le pensano tutti, solo che si calano le braghe quanto arriva il contrattino con questa o quella casa editrice.
    Io me ne fotto. Probabilmente sto facendo una cazzata, ma sono fatto così. Come mio padre.

    Alex, il blogging, fatto in una certa maniera, non è, non può essere un’attività da scazzo. Chi la pensa così non ha idea di cosa stia parlando.

    😉

    • 12 anni ago

    A proposito: auguri per la nuova carriera! 😀

    • 12 anni ago

    La blogosfera, pur bellissima, è lo specchio deformante del mondo reale, che già di suo fa alquanto ribrezzo.
    Piena di wannabe-qualcosa, di saccenti, di conigli che dietro a un monitor si fingono leoni. Ma anche di mariuoli, di gente senza spirito, di approfittatori e di truffatori.

    Visto che è troppo facile prendersela con loro, me la prendo con chi continua a considerare il blogging come un’attività da scazzo, fatta per protagonismo o perché non si hanno altri interessi.
    Vorrei far gestire a questi so-tutto-io un posto come B&N, Strategie Evolutive o Plutonia. Non per tanto, solo per una settimana. “Ecco, ti do 50 euro se arrivi da lunedì a domenica, aggiornando il blog almeno 3/4 volte con articoli interessanti e documentati, arginando insulti, spam e attacchi gratuiti”.
    Poi ne riparliamo…

    Bel post!

    • 12 anni ago

    Capperi, che potenza!
    Hai praticamente esposto il pensiero, credo, di parecchi blogger, me compreso, e lo hai fatto con una chiarezza disarmante.
    Se quelli che nomini tu, quelli che stanno in alto, avessero modo di leggere cose così ogni giorno, i casi sarebbero due: o cambierebbe tutto e fanculo le stupidaggini, o verremmo cazziati tutti e addio blogger.
    Cmq complimenti! 😀

    • 12 anni ago

    Grazie!
    Nel frattempo sto contattando qualche agenzia per i provini da porno attore. 😀

    • 12 anni ago

    Bellissimo Diavolo, complimenti.

    • 12 anni ago

    Tutto sta a firmare i contratti giusti. 😀

    • 12 anni ago

    Il porno attore è una carriera “lunga” e piena di soddisfazioni o di inculate 😀