L'Attico

Lollipop, la Corvette e un certo Modo di narrare

Voi siete lì fuori, tutti desiderosi di leggere e parlare di cinema. E io no. E la verità in tutto questo è che Hunger Games e Livide mi hanno ammazzato. Colpo di grazia. Quello che ti assesta un certo modo di intendere il cinema e un certo modo di narrare.
Poi c’è anche la questione The Avengers: capolavoro!
Ma capolavoro de che?
Le esagerazioni mi sturbano. Da sempre. Ma lasciamo perdere.
Quindi si procede sull’incerto andante, tentando di dare un senso alla propria narrazione in rete. Perché i blog sono questo: narrazione.
Un esercizio continuo alla scrittura e alla comunicazione.
Solito giro contorto, per dire che ho un’anima vintage, in bianco e nero, o a colori pastello con cromature, come le Cadillac o le Corvette. Nel mentre arriva Alex, che ci fa un dono: l’ambientazione supereroistica di Due Minuti a Mezzanotte.
Fantastica.
Mi si cuce addosso. Ma, e qui sta il bello, non per la questione supereroi in tutina, della quale non me ne frega poi tanto, piuttosto per un singolo aspetto che potrebbe portare la narrazione a inattesi livelli di complessità: i Super invecchiano un anno ogni dieci. Il che li rende longevi e particolarmente soggetti, secondo me, alle alienazioni mentali. Questo, insieme al fatto che posseggono un potere, dovrebbe rendere il loro modo di percepire l’esistenza un tantino diverso dal nostro. Non dico più interessante, ma diverso.

***

Questo apre un ventaglio di possibilità. Similmente a quanto accade per gli immortali, nella finzione letteraria, nei super dovrebbero coesistere non molte anime, ché sarebbe concetto riduttivo, anche un po’ sciocco, ma una mole d’esperienze diversa, vista con l’occhio non di chi invecchia e si prepara alla fine, ma del ventenne costante, un occhio avido, egoista, che rapina.
Sto scrivendo Lollipop, il mio spin-off omaggio a questa ambientazione. Diversamente da molti colleghi scribacchini, io, che sono scribacchino quanto loro, mi diverto a esorcizzare la paura e l’incertezza che accompagnano una nuova pubblicazione parlandone o, nella fattispecie, scrivendone sul blog.
Ecco, direi che, finora, Lollipop è un papocchio. Un papocchio che mi piace, però. Poco incline ad assecondare l’idea imperante di supereroismo, mi sono lasciato trasportare da tutte le suggestioni che l’aspetto di cui sopra, la longevità, e la musica sono state capaci di darmi.
L’idea è utilizzare una terza persona limitata, punto di vista della protagonista e basta. Quindi filtrare l’avventura che lei vive attraverso la sua complessità di sguardo che, sic stantibus rebus, deve necessariamente avere.
Ci sono riuscito? Boh… spero di sì.
L’unica cosa certa, finora, è che ho ascoltato tanta buona musica e che, come sempre accade, le note stesse hanno favorito il sorgere di alcune scene.
Ho tentato di lavorare di più sulla costruzione di un intreccio, oltre che sui personaggi. Ma tendo sempre a privilegiare la forza dell’attimo, della singola scena, più che della storia in sé. Perché scrivo per immagini.

***

Per alcuni questo è un handicap, per me il punto di forza.
Marilyn, la protagonista, è un personaggio reale, quindi. O, per lo meno, mi sto sforzando di renderlo “reale”, previe certe considerazioni.
Ogni elemento che figura nel testo trova una sua collocazione: persino la Corvette, o il lecca-lecca del titolo hanno uno scopo; il secondo non è solo un nomignolo o quant’altro. Non è nemmeno una frivolezza, come molti possono pensare.
Quindi, ho creato il personaggio prima ancora della storia. Mi sono divertito a vestirla, darle una casa e dei gusti ben precisi. Poi ci ho imbastito intorno una storia.
Il carattere non l’ho creato a priori, ma è venuto fuori pagina dopo pagina, man mano che gli eventi progredivano e prendevano la piega che avevo in mente di dar loro.

Riassumendo, in musica, la storia è questa qui:

Everything will be alright (JJ Cale)
Fatback (Link Wray)
Rumble (Link Wray)
Live Fast, Die Young (Elvis Hitler)
Speaking in tongues (Horn of the Rhino)
Inner Circle (The Cosmic Dead)
Serpent Coils the Earth (The Cosmic Dead)
The Hand that Feeds (Nine Inch Nails – special thanks to Marina ^^)
Anthem of the Space (Acid Mothers Temple)

E per ora è tutto. Mi restano due capitoli alla conclusione, sono a caccia di nuove note e suggestioni.
Sarebbero interessanti due cose:

a) sapere l’idea che vi siete fatti di Lollipop, ascoltando le canzoni
b) conoscere il vostro modo di scrivere e costruire i personaggi

Buona domenica a tutti. Ci vediamo domani.

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  • Si aspetta, fiduciosi. 🙂

  • Effettivamente la velocità è l’idea predominante, però dopo aver letto quello che hai scritto su Lollipop mi viene da pensare che sia come la protagonista vede il mondo, cioè qualcosa che va velocissimo mentre lei no.
    Inutile dire che sono molto curioso di leggere questo tuo racconto supereroistico!

    P.s. i personaggi tendono a nascermi nella mente fatti e finiti, prima della storia, come fossero loro a pretendere una autobiografia. Io mi limito ad ascoltarli (e a farli morire quando è più doloroso xD)

    • Spero di non deludervi. ^^
      Ecco, tornando ai personaggi, non sono tanto loro che pretendono una storia, quanto io che, una volta creati, gliela voglio dare per completezza. Ma sono differenze sottili. 😉

  • Punto a): a sentire le canzoni mi sono fatto l’idea di una storia veloce, dinamica, intrisa di follia nel migliore dei sensi possibili. Mi ripeterò, ma la ragazza ha veramente dei gusti musicali fichissimi! E me la sto immaginando in azione su quelle note, Marilyn, ma c’è da dire che io sono un po’ “avvantaggiata” da quella chiacchierata che ci siamo fatti 😉 Ma non vedo l’ora di scoprire quanto l’idea che me ne sono fatta è sballata e di conoscere la vera Marilyn 😉
    Punto b): non ho un vero “paradigma scrittorio”, scrivo come viene. Illuminazione momentanea, lunghe elucubrazioni, scena che mi si forma in mente e che espando; e ancora, pianificazione o parole in libertà, e scrittura sia con sia senza una colonna sonora specifica per una scena. E da un po’ di tempo cerco di uscirci a cena, coi personaggi, perché sto scoprendo che mi stimola, mi diverte e mi sembra funzionare bene 🙂

    • Sì, anche se tremo alla prospettiva che le idee non combacino. 😀 Non sto dicendo che… ma solo nell’eventualità.
      Metodo simile al mio. Anche se stavolta non ci sono uscito a cena con Marilyn, le sono entrato in testa. Varrà lo stesso? 😀

      • Bene, allora. Sarà una “sfida” interessante. 😀
        Non è che lo dissezioni, mi sono calato all’interno come uno spirito e ho visto attraverso i suoi occhi. Una roba complessa, anche perché non mi ero mai immedesimato in una donna. Anche questo è un dettaglio che mi interessa, sapere com’è stato accolto dai lettori. Ovvero se ho dato la giusta prospettiva.
        😉

      • E dov’è il problema? Se anche la mia idea non combaciasse con la tua, è la tua quella che conta. E poi mi piace quando un autore riesce a prendere l’idea che mi ero fatta e a farne francobolli 😉 tantopiù che facendolo mette a tacere la signorina R. e il suo atteggiamento da sotuttoio! 😉
        Direi che entrare nella testa di un personaggio è più o meno come uscirci a cena, solo che invece di fare conversazione davanti a una lasagna, lo dissezioni dall’interno 😀

  • Sulla questione The Avengers come capolavoro, figurati che mi aspettavo una sequenza di pomodori per il voto che ho dato nella mia recensione. Non perché non sia positivo, ma per quella strana tendenza a far applicare il voto massimo a qualunque film “cult” del momento o del passato, senza soppesare il reale impatto. Per fortuna si è rivelato un pregiudizio senza fondamento, almeno per ora, non si sa mai che più avanti non mi arrivi qualche iper-fanatico che non accetta voto inferiore alle due cifre per il suo film preferito. 😛

    Arrivando alla questione vera e propria di Lollipop e dei personaggi. “Lollipop” lo attendo a braccia aperte, perché ormai ho imparato che la cura che metti tu nel creare una ambientazione e dei personaggi vivi e reali la si trova raramente, quindi so che sto andando incontro a una storia piena di potenziale. Insomma, hai giustamente sottolineato uno degli aspetti più complicati della ambientazione di 2MM, il fattore invecchiamento, che rende complicata, ma emozionante come sfida narrativa, la costruzione di personaggi Super credibili e sfaccettati. 🙂
    Per quanto riguarda il mio processo creativo, devo dire che tendenzialmente di solito faccio il tuo opposto. Di solito si forma prima l’idea della storia, oppure la suggestione dello scenario e solo dopo arrivo a pensare ai personaggi. Sarà per questo che forse i miei personaggi non sembrano mai granché…
    Devo però ammettere che proprio ieri è nato un nuovo progetto narrativo, e sto partendo proprio dai personaggi, in controtendenza al mio solito modo di lavorare. E devo anche ammettere che in un periodo in cui la mia voglia narrativa è quasi pari a zero, mi sto riscoprendo contento di inventare e creare. Speriamo duri. 🙂

    Ciao,
    Gianluca

    • Io spero che tutto quest’hype che si sta creando sia ripagato e che la storia piaccia. Ho vari interrogativi a riguardo, il ritorno alla terza persona e alla narrazione classica, al passato remoto.
      Il fatto che abbia tentato di mettere in scena una storia non proprio lineare, perché si svolge per gradi. E la questione che Lollipop sia, appunto, poco aderente al concetto supereroistico classico.
      Mah, si vedrà. Certo, il tuo entusiasmo è contagioso e fa piacere.
      Grazie mille. 😉
      E, in bocca al lupo col tuo progetto!

  • Anch’io scelgo l’attimo e descrivo la scena. Ho pensato più volte che alla fine descrivo le scene come se fossero film più che romanzi o racconti. E secondo me non è un male, anzi.

    • Allora ci capiamo alla perfezione. 😉

  • Io aspetto Lollipop, contento che il mio scenario ti abbia ispirato nuove idee e nuovi personaggi.
    Il fatto dei Super che invecchiano lentamente è una cosa che va colta, un dettaglio nemmeno poi così secondario. Importante più o meno come il fatto di avere un potere sovraumano.
    Poi a me piacciono anche i costume e le atmosfere più prettamente supereroistiche, questo è vero. Infatti la mia definizione di Avengers in qualità di “capolavoro” nasce dalla passione specifica per un genere, che improvvisamente ha preso vita sullo schermo. Oh, ognuno ha le sue aspirazioni, che ti devo dire?
    Per il resto non vedo l’ora di leggere il racconto che in parte, grazie ai miei superpoteri, ho già spiato! 😀
    Sicuramente c’è molta atmosfera e un personaggio molto molto forte (no, non intendo forza fisica). Piacerà anche a chi non è proprio addentro alle atmosfere fumettose, ed è questo (sarà questo) il vero successo.
    Uber, come sempre 😉

    • Sì, ma la storia del capolavoro, niente di personale, ovvio. Capisco l’entusiasmo che ti ha colto, ma in realtà mi riferivo ad altre robe lette in rete, as always. 😀
      E capisco e apprezzo anche la questione costume. Anche io coi miei superpoteri ho letto e già so, e ne parlerò. Anzi, mi piace proprio l’aspetto classico che sei riuscito a dare al contesto. Anche se non è nelle mie corde di autore.

      Bene, grazie mille del supporto e dell’entusiasmo. Come sempre, del resto. ^^

      • Sì sì, sempre che la storia sia di tuo gradimento. Siamo ancora nel campo delle possibilità. 😀

      • Col team-up dovremo trovare una via di mezzo 😀 Che secondo me è più vicina di quanto si pensi…
        Dopo aver letto Lollipop e il mio terzo FF provo a darti qualche idea per un’eventuale storia a quattro zampe. Sempre che ti va di tentare l’esperimento 😉

  • A parte che Hunger Games ha ammazzato anche me, sentendo le canzoni mi sono fatta un’idea di Lollipop come una cosa velocissima, un po’ folle, una specie di macchina lanciata senza freni lungo una discesa ripida.
    Non so se sia quella giusta, ma dalla musica mi viene in mente questo.
    E adesso la curiosità sale alle stelle, Cap <3

    • 😀
      Non so nemmeno se è il caso di fare degli spoiler, a questo punto. Facciamo fuoco, fuochino? 😀
      E comunque… <3