L'Attico

In ItaGlia

Sì, non c'entra nulla con l'articolo. Ma è estate, e per bieca strategia di marketing vi piazzo immagini che facciano venir sete... e qualcos'altro. ^^

Giuro che ci provo a starmene tranquillo, ma ogni giorno le notizie che mi arrivano sono tante e tali da mandare all’aria qualsiasi buon proposito. Ma tenterò comunque di limitare i danni…
Ci leggono, ci scopiazzano e, per di più, fanno finta che non esistiamo, ci guardano dall’alto in basso, come non fossimo importanti, salvo poi mandarci mail per pubblicizzare questo libro o quel cortometraggio, che fa puntualmente cagare a spruzzo. Ma che, ehi, è riconosciuto dalla critica!
Siamo blogger, e siamo italiani. Un tempo si sarebbe detto, siamo italiani per grazia di Dio, con una certa fierezza. Oggi dico, perché Dio è spiritoso. E ha deciso di farci apprezzare l’arte, la musica, il cinema come fossero beni di contrabbando…
Perché in Itaglia funziona così. Iron Sky, si dice che forse lo vedremo nei cinema a Ottobre. Prometheus, ci hanno ripensato: non più a Ottobre, ma a Settembre. Oh, quale favore ci stanno facendo, a mandarlo in sala tre mesi dopo il resto del mondo!! Inchinatevi e rendete grazie!

In ItaGlia,
c’è il problema della filiera, che è una cosa che non riguarda solo gli agricoltori, a quanto pare. Bisogna passare sotto le forche caudine per ottenere nemmeno un risultato, ma solo un po’ d’attenzione.
C’è il problema dell’identificazione. “Chi si identifica?” è il mantra ripetuto dalle menti brillanti che siedono nelle stanze dei bottoni e approvano o cestinano nuove proposte sulla base di quell’unica domanda.
In più, c’è il fatto che stamattina, cercando suggestioni musicali sul tubo, scopro gli Smokey Fingers, un gruppo southern rock coi controcoglioni, ascolto un paio di brani, anche tre o quattro, e poi scopro dai commenti sotto i video che sono italiani. Di Lodi.
E resto rapito dalla loro melodia. E incazzato come una bestia. Perché non si può venire a conoscenza di un gruppo italiano così tosto solo per caso.
Ma, ehi, siamo in ItaGlia.
E così, ascoltando questa stupenderrima canzone, vomito questo post…

Desolazione...

***

Come i Lacuna Coil. Che ho scoperto essere torinesi dopo aver sentito la loro prima canzone (prima, per me) in un gioco per pc, Vampire the Masquerade Bloodlines. Che non c’entra con l’Italia e parla di vampiri, ma… aveva valorizzato una band tutta italiana, piazzando un poster in una delle camere del gioco, ma che canta in inglese.
Pure gli Smokey Fingers cantano in inglese!
Ovvove!
Chi si identifica con l’inglese? La domanda riecheggia in tutte le stanze dei bottoni itagliane.
Perché si sa, le canzoni italiane devono:
parlare italiano
parlare di suore, operai o psicopatici
con la chitarra in mano
e il canarino alla finestra
parlare di buoni sentimenti
in modo da poter riversare il tutto
ogni anno
nelle discariche di musica che sono i festival nazionali. Che ci costano milioni, tra parentesi.
E soprattutto, in modo che, nelle stanze dei bottoni decidano che sì, gli italiani si identificano con un tatuaggio inguinale a forma di farfalla, sull’inguine di una che non è manco italiana. E ne sghignazzino di conseguenza, per mesi, nei bar, di fronte a un prosecchino alle dieci del mattino (fa anche rima).
E tutti questi gruppi sepolti che fanno musica da Dio e non li conosce nessuno? E che ce frega?
Be’, a noi frega.

Una simpatica farfalla

***

Bello fare arte in itaGlia. Fare musica. Scrivere. No, non parliamo di scrittura!
Chi si identifica con un’apocalisse zombie? Be’, alla luce di recenti sviluppi, si identifica più gente di quanto potesse sembrare all’inizio…
Ma non divaghiamo.
Pensiamo alla musica e al fatto che l’abbia conosciuta solo tramite internet. Ah, già, perché poi ci sono in giro sapienti che si permettono pure di odiarla, internet. Meglio tornare alla pergamena con ceralacca e sigillo papale…
E noi siamo fenomeno di nicchia, interessati a infetti, supereroi, fantascienza. Passioni malsane. Chi si identifica con un astronauta che va verso Giove e entra in contatto con un monolito nero?
Nessuno.
Solo che…
è bellissimo.
Non sarà Distretto di Polizia, eh… non sarà Don Matteo, ma… c’è qualcosa, in quel monolito nero che, non so perché, mi attrae.
Ma tanto io non ne capisco nulla, di arte, di musica. Non ascolto mica i Lunapop.
E conosco la lingua inglese. E scrivo storiacce di fantascienza, cyberpunk, di supereroi, dove una tizia va in giro in tacchi a spillo rosa shocking… E la fantascienza… dicono che sia morta da trent’anni
Lasciatemi nel mio dolore, nella mia monade di conoscenza illecita.
Dovunque, purché sia lontano dall’ItaGlia e dalle sue stolte certezze. Voi sorbitevi, come ogni anno, la valanga di fiction e musica autorizzata che ci travolgerà. Avete smesso di domandarvi il perché già da quarant’anni.
Ormai è tardi per svegliarsi. Prendete la pillola blu. È quella che prendete sempre, magari vi divertite anche di più…

Wake up

Link utili

Articolo sugli Smokey Fingers
Pagina di Amazon dove acquistare gli mp3
Pagina per il download su Tanzan Music
Devil’s Song

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
  • Non volevo commentare, visto che tu hai detto molto e altri, nei loro commenti, hanno in parte chiuso il cerchio.
    Ma stare zitti non fa che aumentare quest’omertà artistica, questo insabbiamento illogico di persone che hanno qualcosa da dire ma non trovano il modo di farlo e sono costretti a barcamenarsi come meglio possono.
    E in molti non ce la fanno proprio, rimanendo spesso confinati nell’amatoriale, senza poter uscire dal loro guscio perché nessuno glielo consente.
    E la gente, quella che si considera importante, che non fa altro che propinarci la stessa merda come se fossimo una mandria di idioti…
    Che schifo…

    • Ecco, sottoscrivo. Hai fatto benissimo a commentare.

  • Malessere condiviso. Non se ne può più di questa fossilizzazione dei gusti, decisi a tavolino da chi crede di saperne. E la gente poi crede di saperne perché segue le tendenze di chi crede di saperne, e in realtà ci si perde una marea di roba dietro.
    Roba tipo Iron Sky, o il gruppo che hai scoperto per caso (ma tu guarda se bisogna scoprirli così i nostri gruppi…).

    La cosa può sembrare stupida, ma è un atteggiamento che si rispecchia dappertutto, non solo nella cultura. È così in generale, gli italiani non osano. Vivono della tradizione, si crogiolano nel “tanto ci pensa qualcun altro”. E non muovono un dito, creandosi alibi su alibi.

    Affonderemo.

    Ciao,
    Gianluca

    • Non sembra affatto stupida. Direi tragica, piuttosto.

  • Intanto grazie per la segnalazione. Mi sto ascoltando i brani sul tubo, poi con calma vado a scavare più in profondità.

    Per quanto al bel-paese col GL… che ci vuoi fare? O li ammazzi, o li accetti (con l’accetta!). Brutto mondo, il nostro, che ci spinge a fuggire per dare forma alle nostre potenzialità. Oddio… le migrazioni hanno sempre fatto bene allo sviluppo della razza umana (penso alle contaminazioni Blues, Soul, Rock e a tutto ciò che è nato negli States, e in Inghilterra), sia essa in catene o meno… ma quando si ama la propria terra, fa davvero male il sentirsi costretti ad andare via, perché inadatti e inaccettati… quasi fosse una malattia, la creatività!

    • Guarda, io ho anche superato la fase nostalgica. E la mia vera casa è dove sto bene. E qui non ci sto bene.
      Non vedo l’ora, appena ho l’opportunità, di andarmene.
      Così mi potranno dire alle spalle: “Ecco, lui fugge e porta il suo cervello all’estero!”
      Ma come? Se fino al giorno prima mi avevano detto che non avevo cervello? 😀

  • Siamo nello schifo più totale si…ma io voglio continuare a sperare, sperare che qualcosa cambi, che la mia generazione possa fare qualcosa per migliorare questo posto…

    • E speriamo…
      Intanto ascoltiamo buona musica. Anche italiana. 😉

    • 12 anni ago

    Tra un paio di settimane appena riprendo col blog penso che dedicherò un post su questo argomento.
    Vediamo cosa ne viene fuori. 🙂

    • Ok, aspetto con interesse. 😀

  • Non vedo come si possa cambiare questo meccanismo se non con una rivoluzione. Ieri sera leggevo da qualche parte che in Italia per fare qualcosa devi essere figlio di… essere introdotto qua, immanicato su, immanicato giù. Io cerco di non essere negativo, ma so benissimo che è un comportamento da Don Chisciotte.

    La meritocrazia da noi è fatta di tessere e di signorsì.
    Essere ignorati è un qualcosa di cui bisogna vantarsi, comunqu – se ti trasformano in fantasma vedrai che prima o poi finiranno per credere alla loro esistenza.

    • Ma infatti, immagino quanta terra abbiano mandato giù gruppi, artisti come questi e poi la soddisfazione, almeno quella, di avercela fatta da soli.
      Ecco perché non è manco più un’idea, ma un imperativo morale, fare altrettanto. Farcela da soli, quando tutti ti danno del coglione e ti ostacolano.
      😉

      • è lì il bello,
        accidenti:-)

  • Ti racconto una favola.
    C’era una volta una giovane cantante tanto brava, che scriveva brani che parlavano di vita, morte, magia, demoni dei sogni.
    Cantava soprattutto in inglese. Il pubblico l’amava, i critici l’adorava. Il Discografico cattivo no.
    “Non venderai mai in Italia, cantando di quelle cose.”
    E iniziò a lavarle il cervello.
    Per prima cosa la convinse a mollare il fidanzato, che era il primo a credere in lei.
    Le affiancò due autori che per anni hanno scritto insulse canzoni d’amore.
    Le fece conoscere gente che “noi sì che sappiamo cosa vogliono gli italiani”.
    Dopo due anni la giovane cantante pubblicò il suo terzo disco. Era irriconoscibile. Cantava solo in italiano, storielle di amori adolescenziali.
    Il pubblico non capì, la critica sì annoiò.
    La giovane cantante vendette qualche album in più, insieme alla sua anima. Il Discografico cattivo gongolò.
    E i vecchi amici di una volta, non capendo, sparirono per sempre…

      • 12 anni ago

      E’ una storia vera questa della cantante? Lo chiedo perchè ho in mente un paio di cantanti italiane che forse potrebbero identificarsi in quella da te descritta.
      Per il resto, posso dire che la situazione musicale italiana di questi ultimi anni, almeno, quella che ci viene somministrata, è fortemente omologata e i suoi interpreti – tutti vestiti e pettinati allo stesso modo – sono perlopiù riconducibili alla stessa trasmissione tv nonchè alla stessa presentatrice (avrà quella voce da uomo perchè forse posseduta dal demonio?).
      Così come mi chiedo perchè mai il genere metal sinfonico, gotico o alternativo non riesca a far presa tra i gggiovani. Esistono gruppi come gli Epica, i Nightwish, i Whitin Temptation, gli Eluivetie e gli stessi Lacuna Coil che in Europa e nel mondo (persino nei paesi latini come la Spagna ed il Sud America) riempiono gli stadi e i festivale, mentre, qui in ItaGlia tuttal più fanno il sold out nel localino da 150 posti a Ciampino vicino Roma.

      • È una storia vera. È una mia amica (era?) e ho visto questo percorso fin troppo da vicino.
        Poi mi ne sono andato.

      • Ma voi lo sapete che siamo eretici, giusto? Ci bruceranno. 😀

    • Altro che napalm o armi nucleari. Qua ci vuole un buco nero che li risucchi tutti. Magari vanno a inquinare un universo parallelo, che non ci perdonerà mai.

  • Aggiunto un altro link dove ascoltare le anteprime dei brani e effettuare i download. 😉

  • Hell.
    Leggi il mio post di oggi.
    E poi esci dalla mia testa.

    • Vado! 😀

  • L’ultima ultima? Il politecnico di milano parte con un corso di ingegneria in inglese. E più di una persona salta sulla sedia dicendo “ma l’italiano, ma la cultura?”. Internet e l’inglese sono il male, perché fanno saltare le frontiere, perché magari poi la gente è preparata e pronta per andarsene a portare il proprio genio fuori da ‘sto paese infame, che non ti permette di esprimerti.
    Sufficientemente mfp? ^^

    • Mi viene voglia di usare le armi nucleari…

      • E spero che vada a lavorare all’estero. Lo spero con tutto il cuore. 😉

      • Come ti capisco… Ti rinfranco un attimo con questa: mia nipote vuole fare medicina. Semmai dovesse riuscirci – c’è tempo e pochi soldi… – ha deciso che seguirà il corso in inglese. E che vuole continuare a studiare lo spagnolo perché al classico non fanno la seconda lingua straniera. Ci sono ragazzini che nemmeno l’ItaGlia riesce a fermare 🙂

  • Un malumore alquanto diffuso, è da un po’ che questo paese non lo soffro più ! E per molti dei motivi da te elencati.

  • Sembra un discorso quasi scontato, ma in passato avevamo dei geni che non hanno trovato spazio e considerazione tra gli ingessati e ruffiani ambienti che facevano girare i soldi, gente che ha insegnato a tutti come si girano film di genere. Avevamo scrittori che sono inarrivabili per chiunque, oggi vip in salsa ghost writer e libri di Vespa.
    La colpa sarà quello là coi capelli finti, dell’onnipresente Vaticano, del pubblico che bovinamente si è appecoronato alla mediocrità. Oggi ci sono registi che riescono a farsi produrre un film solo se non disturba e non rompe il cazzo a nessuno. Medio, cerchiobottista, volgare e noioso, questo è il nostro cinema. E l’editoria, la Cultura vanno di pari passo nella corsa verso il nulla assoluto. I giovani di talento, chi ci sa fare è costretto a soffrire per imporsi e quasi mai riesce….

    p.s. una grandioso “vaffa” ai mediocri che trapiantano nel proprio cervello idee altrui. Che possano avere una crisi di rigetto!

    • Sì, appunto, ma già allora quei geni erano considerati dei mezzi psicopatici, e infatti oggi a rimembrarli si fa la figura del dissociato.

      Ma guarda, è un discorso troppo esteso. La stessa cazzata che quando decidono, dall’alto dei cieli, che il tuo lavoro vale e ti fanno la proposta come se ti stessero facendo un favore è indice del clima merdoso che c’è qui.

      La risposta è sempre la stessa: andarsene. Perché a restare coi pazzi s’impazzisce.

      • Jacopo! Era il bassotto che aveva preso la pillola blu! 😀

      • @ Hell: siamo alieni E fottuti ^_^’

        @ Messer Sottile: è che fa un po’ specie essere circondati da cocker, bassotti e cagnetti vari di cui quello col nome meno da umano si chiama “Chagal” e avere i padroni che li chiamano e ci parlano esattamente come fossero umani… ^_^’ (e tra l’altro, sto dimenticando i nomi orendi di quella sequela di cani, e non ne sono troppo dispiaciuta :P)

      • Io ho un cane con un nome da umano, e allora?!? Gne gne gne!! 😛

      • E allora chiameremo gli umani con nomi da cani! 😀

      • E allora noi che siamo, fottuti alieni?
        O solo fottuti, magari…
        😀

      • Ripensa al parchetto di Novara, alla gente tutta uguale, conforme, a stampino; i cagnetti con nomi da umano; le bici tutte quasi uguali; il minimo arzigogolo di creatività guardato come fosse anarchia capace di scatenare l’apocalisse… Come aspettarsi un cinema d’invenzione e di qualità, una narrativa non pressofusa ma autonoma e creativa, da gente e per gente così? 🙁

      • Sì, ma il problema è esteso anche nelle piccole realtà. Vedi le piccole case editrici che riciclano idee… è radicato.
        E poi, anche il pubblico. Non so perché ma negli states c’è molta diversità di gusti. Qui, invece, lo scoglio dei medio-men.
        D’altronde, dopo settant’anni di regime che andiamo cercando? ^^

      • E’ quello che mi fa incazzare, io l’Italia non la voglio lasciare a questi merdosi. Non voglio abbandonare il mio Paese per colpa di gente merdosa, non per stupido orgoglio nazionalista (un sentimento lontanissimo da me) quanto per la voglia e la volontà di affermare che io ci sto bene e non sarete voi maledetti a farmi cambiare idea. Poi fai un giro nel traffico, al cinema o in qualunque posto affollato e affondi nel mare dello sconforto misantropico.