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Progetti

Giorni complicati, questi.
Risultato è che tutto il tempo che la vita reale mi domanda, lo sottraggo al blog.
Non che gli effetti siano così nefasti, come potete vedere.
Ho passato momenti peggiori, l’anno scorso, proprio di questi tempi. Vorrei che il mese di Giugno scomparisse dal calendario, senza offesa per quelli di voi che in Giugno ci sono nati.
Però ho l’impressione che questa fase a singhiozzo continuerà ancora per un po’. Magari non aggiornerò per due-tre giorni, magari pubblicherò due post in meno di dodici ore, come accade oggi.
Non è una testata giornalistica, questo posto. È un’estensione di me, con tutti gli spigoli che possiedo. O ve lo fate piacere, oppure no. Le cose non cambieranno.
Come diceva Miller, quello buono: non cambierà stagione.
Colgo l’occasione per segnalarvi due progetti di scrittura condivisa. Del primo ho già avuto modo di parlarvi qui, anche se in breve, a causa di mancanza di tempo e di opinioni a riguardo: lo so, dirlo è brutale ma, ancora una volta, le cose stanno così.
Ora non più, perciò ve ne parlo un pochettino.
Il secondo, invece, è inedito. Anche perché inizierà solo a Settembre.
Nota a margine, entrambi i progetti hanno dato vita ad altrettanti blog, i cui link ritroverete nella colonna a destra, nel caso vogliate visitarli.

***

Sick Building Syndrome

Questo è il primo.
È un round robin. Ventiquattro (se non erro) partecipanti, ognuno dei quali scrive/scriverà un capitolo della stessa storia, basantesi su un fatto di cronaca: una casa abbandonata che ha telefonato alla polizia.
In breve. Per i dettagli, vi rimando al link precedente.
A me, salvo variazioni in corso d’opera, spetta il capitolo finale. Grande onore e grande responsabilità.
Sarei un buffone se non ammettessi che la cosa mi lusinga. Mi spaventa non poco, ma allo stesso tempo è di forte impulso a impegnarmi.
Ma il punto è che, finora, la storia non mi sta piacendo.
Chiariamo, perché in questi casi è bene chiarire:

a) non c’è intenzione di offendere nessuno (e sottolineo nessuno) dei partecipanti. Non parlo di stile di scrittura, ma di contenuti che, in quanto tali, sono soggetti al gusto personale (e io sono di gusti difficili, si sa).

b) è mia ferma intenzione partecipare. Nessun ripensamento, quindi.

Il problema, che poi è anche lo scopo dell’esperimento, è che mi sento intrappolato.
Intrappolato in un film horror, un po’ stereotipato, che pesca a piene mani da una certa letteratura, per la quale a dire il vero non vado pazzo, dal quale come in un incubo, non posso uscire.
Questo è ciò che sento. Inutile girarci intorno.
Ma è anche il fascino del round robin: rinunciare, fin dall’inizio, alla proprietà esclusiva su storia e personaggi e accettare quello che arriva.
Perché ci sono regole precise alle quali attenersi, come fosse un contratto.
Un contratto divertente. Una di quelle cose folli che, prima o poi, devono essere fatte.
E allora, inutile stare a ribadire ciò che è ovvio: ciascun autore avrebbe impostato la storia in maniera diversa.
Io dovrò studiare con attenzione ventitré autori e dare una conclusione organica e, si spera, degna, al tutto.
Questa è una sfida. E le sfide mi piacciono.
E il risultato? Meglio considerarlo per ciò che è: un esperimento. Alla larga, quindi, i crociati della critica.
Non è per la critica che l’Edificio Malato nasce. Ma perché, se è stato pensato, allora vuol dire che si può fare.
E noi lo facciamo.

***

Come September Project

C’è una canzone che si chiama così. Una di Natalie Imbruglia. Ma c’è anche qualcos’altro, dei The Ventures. Una melodia, quest’ultima, che, a vedere i temi che il Progetto sfiorerà (e soprattutto a conoscerli), illumina immediatamente il tutto di una luce strana, malata al punto giusto: tipica del paradosso. Uno di quei massacri accompagnati da melodie scherzose che, a pensarci bene, non c’entrano nulla coi terribili fatti narrati o che, al contrario, ne esaltano la spietata crudezza.
E allora, cosa volete che vi dica su questo esperimento? Innanzitutto una chicca: quando ho letto il nome per la prima volta, non so perché, ma l’ho letto metà in italiano e metà in inglese, quindi non cam september, come si pronuncia, ma come september, così, alla lettera. Come un Settembre Nero, o azzurro, o grigio, come potrebbe essere.
È una sciocchezza, ma già questo può essere indicativo di ciò che i partecipanti, perché trattasi, ricordo, di un nuovo progetto di scrittura condivisa, si troveranno ad affrontare: un’ambientazione variabile, strana, eterea quasi, ma soggetta a regole ben precise: un microcosmo narrativo virtuale.
Lo so, non ci state capendo nulla. Ed è giusto così.
C’è un blog (linkato) dove si narra di un armatore, un fondatore di una compagnia, e di una rete televisiva. Di esperimenti.
C’è un banner ufficiale, credo, che evoca lisergiche immagini cyberpunk. C’è la premessa di una storia notevole alla quale non so ancora se parteciperò.
Restate in attesa. In un caso o nell’altro, ci vediamo a Settembre.

E ora, ci sentiamo Natalie Imbruglia (io continuo a preferire Zooey, ma so che ad Alex piace. Niente di paragonabile coi The Ventures, certo.)

Kick-ass writer, terrific editor, short-tempered human being. Please, DO hesitate to contact me by phone.
  • Ecco, questa è una buona domanda… chi ce lo fa fare?

    😀

    • 13 anni ago

    La scrittura è ormai l’arte dei poveri. Tutti sono scrittori. E inevitabilmente se sei scrittore, sei anche critico.

    I progetti di scrittura a più mani li vedo più che altro come esercizi di stile. Che portano inevitabilmente a malumori, secondo me. Dopotutto, la scrittura è un’attività fortemente introspettiva e asociale. Io ne starei alla larga… XD
    Anche perché se non divertono ma al contrario portano stress… ma chi ve lo fa fare?! 😛

  • Attualmente all’ufficio di collocamento dei medium abbiamo solo lei…
    Pare che nel tempo libero si occupi di critica letteraria 😀

    • Mi ricorda qualcuno… 🙄

      Comunque, ribadisco che è incredibile. La scrittura è nitroglicerina…

      P.S.: Davide, ti ho mandato una mail. Te lo dico perché di solito restano intrappolate dai filtri anti-spam. 😉

  • E’ sicuramente un poltergeist. Ti mando subito la vecchia medium cicciona.

    • Non può essere una medium giovane e carina? Per forza cicciona e vecchia me la devi mandare? Si tratta così uno della Setta? Eh?

  • Ma che parlare liberamente e costruttivamente! Io me la prenderò con voi tutti, capre ignoranti, che non capite il gegno di chi, giustamente ci taccia come asini illetterati.
    Senza pietà! 😀
    Darò a me stesso del somaro patentato, ammetterò di essere un cialtrone come qualcuno mi ha gentilmente apostrofato, e via così, eh eh eh 😀

    • ahahahah 😀 Meno male, stavo cominciando a preoccuparmi.

      No, ma sul serio, al di là dei miei soliti toni accesi ai quali, spero, vi sarete abituati, non ce l’ho con nessuno in particolare in questa discussione, ma con tutto il solito teatrino del non si scrive così, si scrive colà. Che odio a morte.

      Ora, è ovvio che anche io ho le mie idee in merito, e magari sono simili a quelle di Davide e Alex, solo che… cui prodest?
      Ecco la vera domanda.

      😉

      P.S.: se sparisco sappiate che la corrente elettrica a casa mia sta facendo scherzi, oggi.

  • Diavolo, che vespaio.

    L’estate è rrivata e siamo tutti accaldati e stanchi.

    Aveo cose molto intelligenti (naturalmente) da dire sul perché se si parla di scrittura si finisce a botte, ma magari ci faccio un post sul mio blog.

    Voglio solo ribadire che il mio intervento non era inteso a frustare nessuno – volevo solo segnalare che si rischiava di scivolare nell’antipatico, o ci si stava scivolando…

    Detto ciò, credo che sarà una buona cosa, a round robin concluso, che chiunque sia interessato faccia un proprio post – al limite anche sul blog di SBS – dicendo la sua.
    Non credo che vedremo finire delle amicizie – piuttosto ci sarà modo ancora una volta di parlare liberamente e costruttivamente di scrittura, in maniera collettiva.
    Anzi, mi pare un’idea talmente buona, che la proporrò prossuimamente a tutti i partecipanti.

    E poi, naturalmente, c’è il livello segreto… ma di quello parleremo a suo tempo.

    • No no, a questo punto dille! 😀

      Oh insomma, come ve lo devo dire che la mia noia non implica che anche voi dobbiate fermarvi?
      Poi ripeto, per l’ultima volta sennò scado nel ridicolo, non ho trovato il tuo intervento polemico o invasivo o quello che è, Davide. Come ha detto Alex è una discussione interessante.

      Dai, su. 😉

  • Ah, beh, che abbiano rotto è sacrosanto!
    E dire che siamo già in pochi, ma abbiamo la grande capacità di fare pure le guerre tra bande! (Non parlo di noi, nello specifico, bensì in senso generale).

    Come ti ho detto io mi concentro sulla scrittura ed evito il resto. Poi ogni tanto mi piace dire la mia, ma morta lì.

    Di certo son comportamenti che fan passare la voglia di collaborare con gente dell’ambiente. Infatto mi guardo bene dal farlo. Meglio le cose che nascono spontaneamente, come il SB in tandem con te o il Lemuria con Davide.

    • Ok, devo aver preso troppo sole. L’essenziale è capirsi. 😀
      Ma voi potete discuterne finché vi pare, mi raccomando. Anche dei talebani, se come in questo caso sono collegati al progetto SBS e lo saranno, mi spiace per te, anche a CPS.
      L’unica cosa è che è un discorso che mi annoia perché, fondamentalmente, lo reputo privo di senso. O tempo perso.
      Sul perché un tizio si prenda la briga di mandare certe mail, poi, meglio non perderci neanche un minuto a riflettere.

      Le cose da chiarire sono queste:

      1) pretendo di non essere associato a schiere o gruppi o circoli dai lettori abituali o occasionali di questo blog. Se l’avete fatto, vuol dire che di me non avete capito nulla.

      2) scriviamo, che è meglio. 😉

  • Credo che i commenti siano andati oltre il senso dell’articolo, ma a me è piaciuto così, perché in fondo ci si sta confrontando senza problemi e senza villanie, e un po’ di off-topic non ha mai ucciso nessuno.
    Ma se ti dà fastidio, la chiudiamo qui. In fondo è “casa” tua.

    • No… 😀

      Anzi, mi piace. Non è quello che intendevo. Come ho detto oggi sono stanco, e mi capisco da solo.
      Trovo inutile ragionare sul perché di certi meccanismi deviati collegati alla scrittura.
      Perché tanto non c’è punto di incontro. C’è solo guerra.
      E dopo questa mia affermazione, giù un diluvio di altri commenti, se fosse facile commentare… eheheheheh 🙂

      Se poi volete discutere su SBS o su CPS no problem. Ma sul perché esistano i talebani della parola scritta, ormai non me lo chiedo più. Mi hanno rotto le palle. E basta.

      😉

  • Vabbé, lasciamo perdere che è meglio. Tanto è inutile. 🙂

  • Ci si arriva da quello che ha detto Davide, ovvero non riferendosi ai commenti di questo articolo, bensì alle mail da lui ricevute addirittura prima di pubblicare il capitolo 1 di SBS.
    Il che è allucinante! 😛

  • PS: pensante che c’è una tizia che, due o tre giorni prima della pubblicazione di un mio ebook, mi scrive privatamente per “avvertirmi” che mi manderà quanto prima una scheda in cui si appunterà tutte le cose che, secondo lei, dovrebbero essere scritte diversamente.
    Senz’altro lo fa in modo costruttivo, ma a me cadono le palle tutte le volte. Mi sembra un messaggio del tipo “Tanto so già che hai scritto un sacco di minchiate, ora te le correggo io”.

    Avvilente, no?

  • Mah, si vede che la scrittura, come tutte le arti creative, crea competizione.
    Io odio la competizione.
    Mi piace il confronto dialettico, ma non m’impunto sulle cose per far polemica. (Specifico che non mi riferisco a nessuno di coloro che intervengono a questa discussione, ma in Rete abbondano, oh, se abbondano!)

    Purtroppo è un ambiente in cui, come dice Davide, c’è sempre chi “tu sei una cacca, io il tuo libro lo riscriverei così”.
    In tal modo diventa presto impossibile distinguere tra opinioni espresse in modo ponderato e propositivo, e tutte le altre (che purtroppo sono la gran maggioranza).

    A volte cadono le braccia. A volte le palle.
    Io cerco di non badarci e di concentrarmi sul gesto della scrittura in sé.

    • Sì, ma è seccante. E palloso. E trascende lo scopo dell’articolo.
      Che, tra l’altro, era l’opposto: volevo dire, e quelli non accecati dalla Fede nella Giusta Scrittura lo vedono, che l’esperimento è interessante proprio a causa delle difficoltà che crea.

      Difficile capire questo? Come si può arrivare da quello scritto sopra a SBS è una merda?

  • Come curatore di un progetto di scrittura condivisa (anzi due), devo dire che in questi mesi ne ho sentite di tutte: il SB è bellissimo, anzi no, è una merda. Siete dei copioni, è la solita minestra, scrivete minchiate, ancora questi zombie, non siete credibili etc etc.

    Sono cose che non fanno bene.

    Poi sono il primo a dire che molti SB sono fuori tema, che alcuni partecipanti non hanno nemmeno fatto lo sforzo di tentare un po’ di editing e bla bla bla bla.

    Vorrei specificare che io NON faccio parte del circolo dei dissidenti, se esiste.
    Le mie puntualizzazioni erano sulla storia in sé e su come la immaginavo io in partenza. E su come tenterò di inserire un minimo degli elementi che avevo in testa, senza sconvolgere il quadro generale.

    Per il resto io dico sempre che in questi progetti occorre soprattutto divertirsi. Cosa che ribadisco anche a chi mi scrive in privato dicendo “non parteciperò più ai progetti di scrittura condivisa perché ho capito di non essere al vostro livello etc etc”.
    Cazzate.
    Qui ci si diverte e magari, se possibile, ci si migliora a vicenda.
    Tutto il resto sono lecite opinioni personali che, almeno per quel che mi riguarda, non scalfiscono nemmeno la passione che ho per esperimenti del genere.

    😉

    • Oh, ma a parte tutto…
      c’è una cosa che proprio non mi riesce di capire.

      Ma perché quando entra in ballo la scrittura le discussioni si accendono? Perché?
      Non me lo spiego.
      Ci provo.
      Ma non ci riesco.

      Risultato: mi sono stancato.
      E avete ragione, Alex, Davide, voi che avete avuto molti più problemi e molto prima di me per colpa di certi personaggi che infestano la rete.

      Io però, che sono sensibile, mi sono già stancato. I discorsi sulla scrittura sono simpatici e, perché no, anche interessanti, ma ogni volta trascendono, come se da un capitolo o da una parola dipendesse il destino dell’universo.
      Basta.

      Credo che non scriverò articoli in tema per un bel pezzo. Tanto non portano a nulla.

      E ho detto presenti esclusi, mi raccomando. Sì, voi del Circolo/Setta/Società Segreta… 🙂

  • Ovviamente è possibile esprimere qualsiasi opinione – specie in casa propria 😀

    Il discorso sulle critiche alle idee ed allo stile altrui “a prescindere”, prima ancora che sia stata scritta una riga, era per segnalare che tanti hanno ventilato le stesse osservazioni lette qui nel post e nei commenti.
    Insomma, i dubbi espressi qui erano già stati espressi altrove – e non sempre in maniera ragionevole, o da parte di persone coinvolte direttamente.
    Erano anche stati espressi – lecitissimamente – da chi poi, ha scritto la propria parte e non pare aver subito danni permanenti.

    Intanto, però, nel mio peraltro abbastanza futile ruolo di moderatore del progetto, mi becco un elenco completo delle cose che in SBS non vanno e che altri avrebbero fatto diversamente, due o tre volte la settimana – quando va bene.
    Alcune di queste osservazioni sono piane e ragionevoli come quelle espresse qui, alcune surreali come le critiche negative arrivate una settimana prima dell’inizio, altre semplicemente aggressive e offensive nei confronti miei, o di questo o quell’autore (non importa che abbia già postato o meno), o di tutte le persone coinvolte (siamo la solita cricca di amichetti, sapete…).

    È per questo che la battuta sul “Circolo dei Dissidenti” fatta da Sekhemty, in prima battuta mi ha un po’ scocciato.
    Anche perché in mattinata, puntualmente, mi è arrivata la solita mail del solito “mi fate schifo ma vi leggo uguale” che mi ha segnalato che il progetto fa cagare… tanto che già si levano voci di dissenso (segue link a Book & Negative).

    Ammettetelo, è antipatico – soprattutto nei confronti di chi ha scritto fin qui.
    Poi, ok, raglio d’asino e tutto questo – però è antipatico.

    Per fortuna che l’indirizzo della Faina lo controllo una volta sola al giorno.

    Quindi mi scuso per il tono un po’ duro del commento precedente, ma al momento mi pareva il caso.

    Vi comunico tra l’altro che con le vostre esecrabili chiacchiere disfattiste, tu, Alex, Fra e Sekhemty siete automaticamente arrivati al livello segreto del progetto.
    Vi verrà comunicato a suo tempo cosa ciò comporta, ed a quel punto saranno tutti fatti vostri 😀

    [ed ora mi beccherò una mail sul fatto che ho invitato i miei amichetti speciali a fare qualcosa di diverso da tutti gli latri, porco manipolatore elitario che sono]

    • Allora, chiarisco che non avevo idea di tutti gli sviluppi. È anche vero che non sto seguendo gli interventi fatti sul blog del progetto.
      E non ne avevo idea perché a me le mail non le mandano. Sanno che, tutt’al più, li ignoro alla grandissima.

      Allora non credo che Sekhemty avesse intenzioni offensive. Non l’ho mai pensato.
      Io di certo non ne ho.
      Solo che sono abituato a dire come la penso. Lo sa anche Alex e, se passa di qui te lo può confermare, quando una cosa scritta da lui non mi piace glielo dico. E siamo sempre amici.
      E, dico di più, mi aspetto che lui o gli altri (te compreso) facciano lo stesso con me e con i miei scritti.

      Detto questo, non c’è bisogno di scusarsi, non avevo inteso il tuo commento come aggressivo, figurati. È che, ribadisco, ero all’oscuro di tutta la faccenda.

      Il mio commento “estetico”, diciamo così, può essere antipatico, però vedo che comunque sono la sola voce, perché molti altri stanno trovando la storia divertente e accattivante.
      Quindi, se è normale per loro apprezzarla, è altrettanto normale per me dire il contrario, senza fare nomi, anche perché, come ho detto all’inizio, non ce l’ho coi singoli autori (che manco conosco), ma con la piega horror non proprio gradita al sottoscritto. Tutto qua.

      Se poi in giro c’è gente convinta che facciamo parte di chissà quale Setta Segreta, be’… vuol dire che ho più lettori di quanti credessi e che vengo seguito.
      Allo stesso tempo mi preoccupa che ci sia in giro gente che usi certe parole per quello che, in fin dei conti, è un progetto di scrittura innocuo.
      Questo sì, non è bello. E hai tutto il mio appoggio. Mi sarei incazzato anche io di fronte a una mail così. Anzi, conoscendomi, direi anche di più.

      Spero di essere riuscito a chiarire.
      🙂

  • Credo sia stato Carlo il Saggio, re di Francia, a dire che se fosse stato presente il giorno della Creazione, avrebbe potuto dare al buon Dio un paio di consigli utili.

    Carlo il Saggio ha avuto un sacco di eredi.
    È da una settimana prima che partisse il progetto Sick Building che mi sento ripetere che come sempre quando si mescolano veri scrittori e comuni dilettanti verrà fuori una ciofeca (sì, c’è chi l’ha scritto sul proprio blog), e che gli autori saranno obbligati a compromettere la propria integrità autorale per adeguarsi alle brutte idee ed ai cliché di chi li ha preceduti.

    Per cui, gentiluomini, se per voi può essere una consolazione, c’è chi ha già affermato di trovare le vostre idee al di sotto della propria arte e troppo lontane dal proprio gusto.
    Strano universo, eh?
    Zeppo di fottuti telepati, lo dico sempre.

    Detto ciò, capisco e condivido almeno sul piano ideale i vostri commenti.
    E vi ringrazio di averli espressi qui e non sul blog del progetto.

    La mia risposta è sempre la stessa – chi ha già scritto è nella posizione di potersi lamentare, perché ha giocato la propria carta al meglio, per poi veder magari le sue idee deragliate e stravolte, e non può più farci nulla; chi deve ancora scrivere, ha ancora tutte le opzioni aperte, quindi dovrebbe mostrare un po’ di compassione per chi lo ha preceduto.

    Aggiungo infine che l’ultimo della fila in un round robin ha normalmente una fifa blu e si sente solo, inadeguato e destinato al sacrificio rituale – lo so perché sono stato l’ultimo in due occasioni.
    E sulla base di quell’esperienza, sono fermamente convinto che l’ultimo della fila sia quello che alla fine ricava il maggior godimento dal proprio contributo, e impara un sacco di cose.
    Quindi, Hell, piantala di frignare e aspetta il tuo turno 😉

    • In questo momento non connetto molto. Sono appena tornato e fuori ci saranno 40°.

      Però non mi sembra di aver scritto un post di lamentela. Se così è stato inteso me ne dispiaccio.

      Anzi, no, non mi dispiace affatto. Sono contento, anzi, che si possa ancora esprimere idee contrastanti senza saltarsi alla gola.
      Detto ciò, il problema è presto detto:
      non mi sento inadeguato. Il punto è che se la storia non mi piace, di norma, non mi diverto a scriverla, e allora è possibile che la chiusura divenga una fetecchia. Non che sarebbe una tragedia, nel caso.
      Di contro, riconosco l’utilità dell’esperimento.

      Non so a chi tu, Davide, ti stia riferendo, circa le critiche alle nostre idee (e poi, nostre di chi?), ma è meglio dire le cose come stanno.
      Il mio pensiero è né più né meno quello espresso nell’articolo. Non ho molto altro da aggiungere in merito.

      🙂

  • @Alex.Mi leggi nel pensiero.Ad esempio la trovata dei bambini fantasma non mi è molto piaciuta perchè da un volto troppo umano al male nella casa,mentre anche io ci avrei messo qualcosa d’ancestrale.In quanto alle idee ne avevo qualcuna sulla muffa,ma non credo di poterle usare,pasticcerebbero troppo la situazione.

  • Io per esempio lo splatter l’ho sempre un po’ odiato.
    Perfino negli amati zombie-movie, non sono certo i festini non-morti ad attirarmi 🙂
    Mi piace di più mischiare il lato soprannaturale a quello d’indagine.
    In SBS avrei infilato volentieri qualche orrore ancestrale. Avevo perfino qualche idea.
    Chissà, magari la recupero.

  • quoto Luca:-))))

    • @ Alex
      E invece ci credi che io non ho idea di come l’avrei impostata?
      In linea generale, a me piacciono gli horror che si svelano a poco a poco, senza mostrare niente e soprattutto senza flashback o conti in sospeso di protagonisti dall’oscuro passato.
      Oppure, se ci deve essere lo splatter, allora deve essere esagerato, ma anche di più.

      🙂

  • I’m waiting.

  • Anch’io, come Fra, avrei impostato il racconto più su una fase di indagine e misteri. Mi spiace che la storia delle muffe sia stata finora poco sfruttata. Io sto a metà, nella scaletta dei partecipanti, chissà se riesco a dare una piccola svolta senza stravolgere il tutto 😛
    Comunque è anche divertente constatare anche come i gusti degli altri divergono dai nostri… Il cliché della villa maledetta è sempre fortissimo! :-p

  • […] il sito bookandnegative oppure iscriviti al feed Leggi l'articolo completo su AlterVista Condividi su […]

  • Io fossi in te me la prenderei con calma.
    Io personalmente non sono all’altezza dei “big” presenti nell’elenco dei partecipanti, non fosse altro per il fatto che per raggiungere buoni risultati serve allenamento, e io non mi cimento con la narrativa da circa dieci anni.
    E grossi problemi non me ne faccio: certo, spero di tirare fuori qualcosa di buono, ma dopo tutto se non ci dovessi riuscire, non verrà nessuno a cercarmi a casa. O almeno è quello che spero, c’è gente strana dietro a questi blog 😉

  • Per chiarire: anche io non metto in discussione la passione e l’impegno con cui sono stati scritti anche quei capitoli che io, per mio puro gusto personale, ho apprezzato meno di altri.
    Penso che sia inevitabile e perfettamente normale, comunque, averne alcuni preferiti.
    E sicuramente quando arriverà il mio turno, ciò che scriverò piacerà a qualcuno e ad altri meno, quindi va bene così.

    D’altra parte quando abbiamo valutato le nostre idee all’inizio, ero uno degli ultra-favorevoli a non avere linee guida e binari preimpostati, mantenendo per tutti la massima libertà possibile. Non posso certo iniziare a lamentarmi ora!

    • Sì, ma anche per questo sono così nervoso. Spero di riuscire a scrivere decentemente.
      E mi ci dedicherò al massimo, per rispetto verso l’impegno di tutti.

  • […] zero pubblicità dovrei avere zero visite, no?) quindi non è un problema. Però approfitto di un post letto su Books and Negative in cui si pubblicizzano un paio di progetti di scrittura, il primo […]

  • sì, ma… non confondiamo il gusto personale con l’impegno dei partecipanti.

    Qui nessuno sta mettendo in discussione l’impegno.
    L’ho anche scritto.

    Il punto è, ripeto, che non è essenziale che la storia piaccia oppure no. Il bello è tentare di scriverla.

  • Anche se ammetto che anche io avrei gestito la storia in modo diverso,(avrei narrato di indagini al di fuori della villa)mi sento comunque soddisfatto dei capitoli scritti fin’ora.Si vede che chi ci ha lavorato sopra si è messo d’impegno e per me questo compensa abbastanza certi limiti.E poi lo stiamo facendo per divertirci,non per rivoluzionare il genere.(E me lo ripeto perchè avvicinandosi il mio turno sento un pò di nervosismo.)

  • Ehm.. salve… buonasera… è qui il circolo dei dissidenti del SBS?
    Devo dire che anche io mi sarei aspettato qualcosa di diverso, un pò meno “cinematografico” e più incentrato sul mistero della casa e del proprietario.
    Ma naturalmente in un giochino come questo, quando viene passata la palla, ognuno poi se la gioca come vuole. E a me deve ancora arrivare, quindi spero che nessuno spari le mie cartucce prima di me! 🙂

    • Circolo dei Dissidenti suona bene, in effetti… 😀

      Mah, in realtà sono abituato a dire le cose come stanno. E le cose stanno che è un progetto di scrittura sul quale non ho alcun controllo e che io, come chiunque altro, avrei impostato in modo completamente diverso, secondo i miei gusti.
      Il divertimento è arrangiarsi con quello che si ha a disposizione.
      Io impazzirò, quando toccherà a me.

      E, lo ripeto, finora non mi sta piacendo. Ma il punto è che, da partecipante, non deve manco piacermi. Non è essenziale, voglio dire.
      Il bello è lavorarci su quando arriva il proprio turno.

      🙂

  • Sulla sincronicità tra blogger.
    Eh eh eh 😉

  • Telepatici e sincronici!
    Come direbbe Davide, prima o poi qualcuno scriverà un libro su di noi 😀

    • Davide che, ancora una volta, è respinto dall’OpenID. 😀

      Un libro su di noi? 😆

  • Intanto grazie per la duplice segnalazione, e per aver citato Nath, che si è detta felice di comparire su questo blog 🙂

    Sulla SBS ho notato anch’io un certo sovrapporsi di cliché sul genere “casa infestata”. Ma concordo con te: il bello dell’esperimento è adattarsi alla scrittura altrui, e magari cercare di dare qualche sterzata intrigante alla storia, senza stravolgerla. Una bella sfida, da raccogliere e affrontare.
    Esperienze del genere sono utilissime, ne varrà la pena.

    Su CSP (e vai di sigle!), in effetti la faccenda della doppia dizione, metà italiana e metà inglese, è rimbalzata nel mio cervello più di una volta 🙂
    Io cercherò di trasformarla in un’avventura spassosa e coinvolgente quasi quanto il SB, ma ovviamente ci sono una serie di incognite che potranno far fallire il tutto.
    Però ci si prova. Altrimenti la vita diventerebbe troppo noiosa.

    Ps: su giugno concordo. Io giugno e luglio li odio, entrambi.

    • Se Natalie s’è detta felice, gongolo! 😛

      Sulla doppia dizione, direi che siamo telepatici come sempre! 😀 E poi… inutile aggiungere altro. 😉